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Economia

A Termini Piastra il Gruppo Fs presenta la nuova Brand Identity Fs Park

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ROMA (ITALPRESS) – Nel parcheggio di Roma Termini Piastra è stata presentata stamattina FS PARK, la nuova società che gestirà unicamente la sosta per il Gruppo FS. Si tratta del lancio di una nuova brand identity che riguarderà tutto il territorio nazionale e che nasce dalla rigenerazione della precedente e trentennale società Metropark. La società del Polo Urbano raccoglie l’eredità di Metropark che da oltre 30 anni opera nella gestione dei servizi di sosta. FS PARK ha l’obiettivo di offrire servizi sempre più intermodali, inclusivi, sostenibili e digitalizzati alla collettività. L’appuntamento ha visto la presenza del Capo del Dipartimento per le infrastrutture e le reti di trasporto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Enrico Maria Pujia, del Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, insieme a Umberto Lebruto, Presidente di FS PARK, Andrea Destro, Amministratore Delegato FS PARK, Giancarlo Zema, Presidente del Giancarlo Zema Design Group e Alessandro Labellarte, Presidente di AIPARK.
FS PARK punta ad espandere il proprio portfolio di soluzioni di sosta fino a 250 aree su tutto il territorio nazionale nei prossini dieci anni. Il concetto di parcheggio, da sempre considerato come semplice area di sosta, sarà trasformato in un vero e proprio hub intermodale. Le 90 aree esistenti saranno potenziate da ulteriori spazi progettati per incentivare una mobilità più contemporanea, accessibile e green.
Gli hub di FS Park sono concepiti e realizzati per favorire l’intermodalità, l’inclusività e la mobilità sostenibile intorno alle stazioni ferroviarie, consentendo di alleggerire il sistema della sosta nei centri urbani. Questo è possibile grazie ai collegamenti pedonali diretti dalle aree di sosta verso le banchine ferroviarie e alla prossimità dei servizi del trasporto pubblico locale.
L’integrazione tra infrastrutture fisiche e sistemi tecnologici innovativi contribuisce a rendere i parking hub un punto di riferimento per le persone, un esempio di armonizzazione tra tecnologia, sostenibilità ed estetica.
Punto di forza di FS PARK è l’offerta di servizi legati alla mobilità quali le postazioni di ricarica per veicoli elettrici, i posti rosa e per disabili, il car sharing e l’autonoleggio, oltre che il rilevamento delle targhe, la videosorveglianza e la possibilità di accedere alle aree di sosta con il telepedaggio.
La “Piastra”, opera pubblica completata nel 2021, è stata realizzata con un investimento complessivo di circa 95 milioni di euro: 79 milioni stanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e 16 milioni da Grandi Stazioni Rail, società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS.
Tra le innovazioni che rendono il parcheggio unico nel suo genere, l’utilizzo di theBreath®, la prima tecnologia a impatto zero pensata per migliorare la qualità dell’aria sviluppata da Anemotech. Il Pannello consente di catturare la CO2 filtrando l’area e rendendola più pulita.
Con la stessa attenzione per l’accessibilità, anche gli operatori di FS PARK sono impegnati in nuovi corsi di formazione per apprendere la lingua dei segni al fine di garantire un’assistenza dedicata e inclusiva per tutti i viaggiatori.
“Siamo in un parcheggio multi piano fatto a piastra con 50 mila metri quadri di superficie, sommati i tre livelli, 1400 posti auto, circa 100 posti dedicati alle moto, al centro della città sulla stazione. Ed ecco che abbiamo fatto dagli anni 2000 a oggi un salto di qualità” ha detto Lebruto. “Riusciamo a far vivere meglio la stazione e a catturare i nostri clienti che vogliono prendere il treno in modo più agevole. Arrivano con la macchina, scendono e prendono il treno”. Questo nuovo brand ha ricordato Lebruto “Cambierà anche paradigma nel curare le tre i: intermodalità, inclusività e innovazione”.
Gualtieri ha messo luce sulla possibilità di “apprezzare l’evoluzione di questo parcheggio di scambio rispetto all’accessibilità e alla collocazione di hub per una intermodalità più sostenibile. Ci aiuta a comprendere come una serie di azioni siamo connesse tra loro, tra soggetti e in una collaborazione istituzionale che stiamo cercando di intraprendere per collegare lo sviluppo e il rafforzamento di una mobilità sostenibile della nostra città” seguendo il modello “dei grandi snodi del trasporto pubblico a partire dalle stazioni d’Italia che diventano centri di intermodalità e di qualità urbana, sia per cambiamento della loro natura sia per capacità di concorrere a una rigenerazione dei nostri spazi”. Il Sindaco ha collocato questo parcheggio all’interno di una dimensione che riguarda altri due interventi “Siamo tra il grande cantiere di piazza dei Cinquecento e di Piazza della Repubblica che punta a riqualificare profondamente questo ambito della città e il cantiere per la ciclabile tra La Sapienza e la stazione.
“Faccio i migliori auguri a FS park che nasce con una visione strategica di rilancio e maggiore connessione con le altre componenti per concorrere all’intermodalità che è la chiave fondamentale in una città diffusa come Roma. Città che può solo avere una profonda Interconnettività e accessibilità per i cittadini se si insiste sull’intermodalità in tutte le sue forme: auto, monopattini e biciclette” ha concluso Gualtieri.

– Foto: xl5/Italpress –

(ITALPRESS).

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Economia

Nel 2024 export a 623,5 miliardi, ma i dazi aumentano l’incertezza

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ROMA (ITALPRESS) – Le esportazioni italiane di merci si sono “lievemente ridotte nel 2024 a 623,5 miliardi di euro (-0,4%)”, soprattutto a causa della “netta caduta delle vendite verso la Germania (-5%)”. Le vendite all’estero sono cresciute però del +30% rispetto al 2019 (480 miliardi di euro). È quanto emerge dal Rapporto ICE 2024/25 presentato oggi a Roma dal presidente dell’Agenzia Matteo Zoppas, che ha illustra il quadro economico mondiale e i principali dati sulla presenza e sulla performance delle imprese italiane nei mercati internazionali, insieme al presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, che ha introdotto l’Annuario Statistico ISTAT-ICE 2025.

Le flessioni registrate nei mezzi di trasporto, nel sistema-moda, nei mobili, nei beni intermedi (soprattutto i derivati del petrolio) “sono state compensate dagli aumenti di prodotti alimentari, chimico-farmaceutici, ICT e dal balzo della gioielleria (+39%), dovuto principalmente alla forte domanda del mercato turco”. Per quanto riguarda le esportazioni di manufatti, la lieve flessione registrata complessivamente nel 2024 “è il risultato di dinamiche molto diversificate nei singoli mercati e settori. Il contributo negativo principale è venuto dalla Germania, la cui crisi economica si è tradotta in un calo del 5% delle vendite di manufatti italiani, soprattutto negli autoveicoli, nella metallurgia e nella meccanica”.

Contributi positivi “rilevanti”, spiega l’ICE, derivano dalle esportazioni verso l’Arabia Saudita, “cresciute di oltre il 29% grazie principalmente all’industria meccanica, e verso gli Emirati Arabi Uniti (+20,4%) per gli incrementi nella meccanica, nell’abbigliamento e nei prodotti in pelle”. La crescita delle vendite in Spagna (+4,6%) “ha beneficiato soprattutto degli aumenti registrati nei prodotti ICT e nella farmaceutica”. In Italia, le grandi imprese hanno realizzato poco più del 50% dell’export del 2024, quelle di medie dimensioni il 29,9% e le piccole e microimprese circa un quinto. Si conferma la rilevanza delle imprese multinazionali: quelle a controllo italiano spiegano il 40,4% dell’export registrato nel 2024, quelle a controllo estero il 33,8%.

La lieve flessione registrata dalle esportazioni italiane è “il risultato di una contrazione nel Mezzogiorno (-5,4%), nel Nord-Ovest (-2%) e nel Nord-Est (-1,5%). Nel Centro si è invece manifestata una ripresa, con una crescita del +4%”, evidenzia l’ICE. Lo scorso anno l’Agenzia ha aperto 5 nuovi uffici e 6 nuovi punti di corrispondenza e realizzato 914 iniziative promozionali in 109 mercati diversi e, dal 2018 al 2024, “il numero di utenti che hanno richiesto servizi all’ICE è aumentato più del 50%, passando da 16mila a più di 25mila”.

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Inoltre, nel periodo 2019-2024 l’Agenzia ICE ha seguito circa 2.370 operazioni di IDE (Investimenti Diretti Esteri), prestando i suoi servizi di assistenza in 473 casi, “con una percentuale di successo del 36%”. La valutazione sull’impatto dei servizi ICE, condotta in collaborazione con l’Istat, ha evidenziato anche per il periodo 2023-24 un risultato “largamente positivo per i beneficiari di servizi ICE”: le imprese che hanno fruito del dei servizi promozionali e di assistenza personalizzata di ICE hanno incrementato le loro vendite estere del +8,4%, registrando una crescita superiore di 10 punti percentuali rispetto a quella del campione di imprese non-clienti, mentre quelle che hanno usufruito dei servizi di assistenza gratuiti hanno visto un incremento del 4,1% (+7,8 punti percentuali rispetto ad imprese simili ma non-clienti dell’Agenzia ICE). T

utto questo, spiega l’ICE, “in uno scenario globale che è cambiato rapidamente quando la nuova amministrazione statunitense ha introdotto dazi e ne ha annunciati altri, generando incertezze sui mercati e tensioni internazionali con possibili ripercussioni sulle filiere produttive ed effetti negativi sulle prospettive dell’economia globale”. La rapida escalation delle restrizioni commerciali, le guerre in corso e il grande aumento dell’incertezza “hanno determinato una revisione al ribasso di tutte le previsioni economiche”. 

Tra le possibili modalità di gestione dell’attuale fase di crescente instabilità, l’ICE evidenzia “l’opportunità che l’Unione Europea e gli altri attori rilevanti del sistema economico internazionale perseguano soluzioni cooperative, evitando dinamiche di escalation commerciale”. Un esempio, secondo l’Agenzia, è l’accordo di partenariato tra l’UE e i quattro paesi fondatori del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), concluso nel mese di dicembre 2024, che prevede “la riduzione delle barriere commerciali reciproche – ancora relativamente elevate, soprattutto per i manufatti (da parte del Mercosur) e per i prodotti agricoli (da entrambe le parti) e l’adozione di standard condivisi per la sostenibilità ambientale e sociale delle attività produttive”.

Il processo politico che dovrebbe portare all’entrata in vigore dell’accordo “si presenta però ancora irto di ostacoli”. Nel 2024 e nell’anno in corso sono inoltre proseguiti negoziati ambiziosi con altri partner dell’Africa, dell’America latina, dell’Asia centrale, del Golfo Persico e dell’Indo-Pacifico.

Considerando l’attuale annuncio di Trump di dazi al 30%, la stima per l’Italia “è di un costo aggiuntivo di 19 miliardi per le esportazioni verso gli Usa” .Lo ha detto il presidente dell’Agenzia ICE Matteo Zoppas, alla presentazione del Rapporto ICE 2024-2025 e dell’Annuario Istat- ICE a Roma. “Le regioni più colpite, per macchinari e farmaceutico sarebbero la Toscana e l’Abruzzo”, ha aggiunto.

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“Per l’export si conferma il -0,4% del 2024 su 2023. Vediamo che ad oggi gli Stati Uniti non hanno ancora un numero negativo in modo importante, per cui siamo tutti in attesa dell’effetto di queste trattative che ci sono in corso. Speriamo” che si concludano “presto perché uno dei elementi più impattanti non è tanto, ad oggi, il dazio di per sé, che non sappiamo quando e quanto sarà, ma l’incertezza sul dazio che tiene ferme alcune situazioni anche dell’export – ha proseguito Zoppas –  Vediamo che c’è una Cina che è calata del 20% e ancora stenta a ripartire: la Cina è un problema strutturale perché tra le varie problematiche c’è il fatto che sta cominciando a sostituire i prodotti che prima comprava dall’Italia con prodotti costruiti all’interno“.

Questo non riguarda solo le commodity, “ma sta diventando sempre di più una capacità di produrre” altri prodotti “per cui dobbiamo continuare a rinnovarci e a correre più veloci di loro se non vogliamo che ci raggiunga”, spiega. “C’è la Germania che cala in modo strutturale per la questione dell’automotive, c’è la moda che ha espresso anche nel 2024 già le prime problematiche. Ci sono luci e ombre che vanno tenute d’occhio”, ha concluso.

-Foto ufficio stampa Ice-
(ITALPRESS).

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Rinnovato il Protocollo d’Intesa tra Banca d’Italia e Guardia di Finanza

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ROMA (ITALPRESS) – Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, e il comandante generale della Guardia di Finanza, generale di Corpo d’Armata Andrea De Gennaro, hanno sottoscritto il rinnovo del Protocollo d’Intesa, che aggiorna e rafforza la cooperazione fra le due Istituzioni, con l’obiettivo di rendere ancora più efficaci l’attività di vigilanza bancaria e finanziaria e il contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.

“Il potenziamento della collaborazione – si legge in una nota – consentirà di affrontare meglio i rischi connessi con le minacce emergenti, rispetto ai quali potranno essere sviluppate congiuntamente strategie di prevenzione e contrasto, anche attraverso tavoli di lavoro per lo studio e l’approfondimento di fenomeni rilevanti. La Banca d’Italia e la Guardia di Finanza si sono impegnate, inoltre, a promuovere insieme attività di carattere formativo”.

– foto ufficio stampa Banca d’Italia –

(ITALPRESS).

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Dazi, Orsini “L’Europa si dia una mossa, non c’è più tempo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Dopo la letterina di Trump mi aspettavo che l’Europa il giorno dopo facesse almeno la convocazione del voto al Mercosur. L’Europa deve reagire velocemente e non possiamo pensare di essere competitivi se gli altri continenti stanno viaggiando a delle velocità diverse e ci stanno imponendo economie diverse”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, nel suo intervento alla presentazione del rapporto “Lo sviluppo dell’energia nucleare nel mix energetico nazionale”, realizzato in collaborazione con Enea.

“L’Europa deve darsi veramente una mossa, perché a oggi non c’è più tempo. Benissimo gli Omnibus che individuano il fatto che abbiamo un po’ di mal di pancia, ma ci vuole un antibiotico, e bisogna far presto, ci sono temi burocratici che ingessano la nostra società – ha aggiunto -. Anche la regolamentazione sugli Ets (Emission Trading System, ndr), sulle emissioni di carbonio, va rivista tutta. Che l’Europa non si azzardi a fare cassa sull’industria europea e italiana, questo vorrebbe dire in un momento come questo essere ancora fuori competizione. Su questi capitoli vigileremo, e lo faremo con le altre Confindustrie europee. E credo che un mercato unico dell’energia sia fondamentale”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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