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Senza Antetokounmpo i Bucks perdono il big-match di Boston

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Lo scontro al vertice della Eastern Conference va ai Celtics. I padroni di casa, primi a Est con 55 vittorie in 69 partite, battono 122-119 i Bucks, secondi in classifica (44 successi e 25 ko) e che alla fine pagano la pesante assenza della propria stella. Giannis Antetokounmpo, infatti, è ancora out e non basta un ottimo Damian Lillard (32 punti e sei assist per lui) per evitare la battuta d’arresto. Bene anche Bobby Portis che dalla panchina, in 33 minuti, piazza una doppia doppia da 24 punti e 15 rimbalzi. Dalla panchina parte anche Danilo Gallinari che gioca 19 minuti e chiude con 4 punti, 1 rimbalzo e 1 assist. Il terzo ad andare in doppia cifra per gli ospiti è Middleton che ne fa 22. Dall’altra parte il miglior realizzatore è ancora una volta Jayson Tatum con i suoi 31 punti (ma anche 8 rimbalzi e 4 assist), mentre White ne fa 23 (8 gli assist), 21 Brown (8 i rimbalzi), 19 Pritchard (dalla panchina) e 17 Porzingis.
In tutto 8 le gare disputate nella notte italiana. Non scende in campo Simone Fontecchio, indisponibile nel ko che i Pistons incassano a Detroit contro i Pacers che si impongono 122-103.
Negli altri match vittorie per Miami (107-104 in casa dei Cavaliers con 30 punti di Butler e nonostante i 25 punti e 20 rimbalzi di Allen per Cleveland), Sacramento (123-89 sui Raptors), Oklahoma (119-107 contro i Jazz con 35 punti e 14 rimbalzi per Holmgren), Golden State (137-116 sui Grizzlies), Phoenix (115-102 sui Sixers con 32 punti per Allen) e Clippers (116-103 su Portland).
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Ranieri “Vogliamo dare ai tifosi una squadra competitiva”

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ROMA (ITALPRESS) – “Big sacrificati sul mercato? Ne ha parlato la stampa, non ne abbiamo parlato in società. Ma i mercati sono aperti a mille situazioni. Cercheremo di fare del nostro meglio per dare ai tifosi una squadra competitiva. E’ importante la mentalità costruita quest’anno: c’è un gruppo serio che si impegna, con giocatori che si aiutano l’uno con l’altro”. Lo ha detto il tecnico della Roma, Claudio Ranieri, in conferenza stampa in vista del match contro il Milan, in programma domenica e decisivo per un posto in Europa.

Il rigore tolto a Bergamo? Resto della mia idea: non giudico se fosse rigore o meno. Parlo di uniformità di intenti sul protocollo Var e sul chiaro ed evidente errore – ha aggiunto il mister giallorosso – Ci sono stati sia nel nostro campionato sia in Champions League alcuni errori molto simili e in quei casi il Var non è intervenuto. E’ normale che Zappi difenda gli arbitri”.

Infine, nel giorno del 23esimo compleanno di Edoardo Bove: “Gli manderò un messaggio di auguri. Voi non lo sapete: lo chiesi in prestito a Mourinho, ma Josè se lo tenne stretto, altrimenti sarebbe venuto a Cagliari. Gli auguro tutto ciò che desidera, non lo conosco, ma ho visto le sue interviste e basta poco per capire il tipo di intelligenza”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Denver non molla e pareggia la serie con Oklahoma, sarà decisiva gara-7

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Ci vorrà la ‘bella’ per decidere la seconda finalista dei play-off della Western Conference di Nba. Nella notte italiana, di fronte ai quasi 20mila spettatori della Ball Arena, i Denver Nuggets si aggiudicano gara-6 di semifinale contro Oklahoma City Thunder per 119-107 e pareggia la serie sul 3-3 con 29 punti di Jokic, 25 di Murray; e 23 di Braun; tra gli ospiti, 32 punti firmati da Gilgeous-Alexander, top-scorer dell’incontro.  Gara-7 si disputerà domenica 18 maggio alle 21.30 italiane.

Già in finale, sempre a Ovest, i Minnesota Timberwolves, che hanno chiuso sul 4-1 la serie di semifinale con i Golden State Warriors. Anche a Est manca la seconda finalista: dopo aver regolato a sorpresa per 4-1 i Cleveland Cavaliers, gli Indiana Pacers attendono una tra Boston Celtics e New York Knicks, che in nottata si sfideranno in gara-6 (il quintetto della Big Apple conduce per 3-2).

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Il Barcellona sul trono di Spagna, il 2-0 all’Espanyol regala la Liga

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BARCELLONA (SPAGNA) (ITALPRESS) – Un ritorno al passato per un futuro che appare più luminoso che mai. Più forte dei debiti e delle polemiche, il Barcellona si riprende il trono di Spagna, chiudendo con la conquista della 28esima Liga della sua storia un’annata che ha riportato l’entusiasmo fra i tifosi blaugrana. La certezza aritmetica arriva a due giornate dalla fine, in casa dei cugini dell’Espanyol: 2-0 firmato da Yamal e Fermin Lopez e Real Madrid rispedito a -7.

E dire che la scorsa estate si pensava più a una stagione di transizione, con un allenatore nuovo in cerca di rilancio dopo la disastrosa parentesi da ct della Germania – Hansi Flick – e un mercato fortemente condizionato dai problemi economici che affliggono il club ormai da qualche anno, con Dani Olmo (60 milioni versati al Lipsia) e Pau Victor come unici rinforzi. Rinforzi fra l’altro che il Barça ha rischiato di perdere a gennaio, dopo che la Liga aveva bocciato i conti del club prima dell’intervento del Consiglio superiore dello Sport che ha permesso la registrazione dei due calciatori anche per la seconda parte di stagione.

In mezzo anche l’infortunio grave di Ter Stegen, col Barça corso ai ripari convincendo l’ex Juve Szczesny a rimettere i guantoni dopo che aveva deciso di ritirarsi, e la rinuncia forzata al Camp Nou per i lavori di ristrutturazione che hanno costretto la squadra a trasferirsi al Montjuic.

Ma i blaugrana hanno una risorsa che pochi altri club possono vantare: la Masia, un settore giovanile che non smette mai di produrre talenti. E’ lì che Flick ha attinto a piene mani per colmare i vuoti lasciati dal mercato, sulla scia di quanto fatto dai suoi predecessori: Martin, Fort e Casadò si sono aggiunti ai vari Balde, Cubarsi, Torre, Pedri, Gavi e soprattutto Yamal, che a 17 anni ha le stimmate del predestinato.

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Un gioco offensivo in piena filosofia Barcellona, l’esperienza di Lewandowski, De Jong e Koundè e la rinascita di Raphinha hanno fatto il resto, permettendo alla squadra di Flick di prendersi subito la scena: sette vittorie nelle prime sette gare, il passo falso con l’Osasuna e poi altre 4 vittorie, compreso il 4-0 calato al Bernabeu nel primo Clasico della stagione.

Tra novembre e gennaio una flessione (6 punti in 8 partite) che fa precipitare il Barça a -7 dal Real prima di una nuova striscia (14 vittorie e un pari) che riporta Yamal e compagni in cima alla Liga, col 4-3 ai blancos che chiude virtualmente i giochi. In mezzo anche la conquista della Supercoppa di Spagna e della Coppa del Re, sempre a spese degli eterni rivali (5-2 a Geddah e poi 3-2 ai supplementari nella finale di Siviglia) a coronamento di un’annata con quasi 100 gol fatti nel solo campionato.

E’ mancata la ciliegina sulla torta, la Champions sfumata nella doppia semifinale con l’Inter in cui la fase difensiva blaugrana è apparsa più che rivedibile, complice anche la gioventù di una rosa che ha però ancora ampi margini di miglioramento. Ecco perchè, nonostante le incertezze sul fronte economico, questa Liga può rappresentare un nuovo inizio. I Messi e i Guardiola passano, ma il Dna Barça non muore mai.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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