Cronaca
Milano, torna Miart fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea
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1 anno fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Venerdì 12 aprile torna Miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea, organizzata da Fiera Milano con la main partnership del Gruppo Intesa Sanpaolo e diretta per il quarto anno da Nicola Ricciardi. Con 178 gallerie partecipanti provenienti da 28 Paesi nel Mondo, oltre 1000 opere di maestri moderni e artisti contemporanei affermati ed emergenti, 10 riconoscimenti tra premi, fondi acquisizioni e nuove committenze e altrettanti direttori di museo provenienti da tutto il mondo tra i propri giurati, la 28ª edizione si conferma appuntamento imprescindibile per il pubblico dell’arte italiano e internazionale. Attraverso due inedite sezioni, miart 2024 si pone l’obiettivo di allargare ulteriormente i propri confini geografici e temporali, come suggerito anche dal titolo scelto per questa edizione – no time no space – che fa proprie le parole di una canzone di Franco Battiato, musicista, artista, ed esploratore “di mondi lontanissimi e di civiltà sepolte”.
All’interno di Established, la sezione principale della fiera, in cui dialogano alcune delle più importanti realtà operanti a livello internazionale nei segmenti dell’arte moderna, contemporanea e del design, trova infatti spazio per la prima volta Portal, sezione curata quest’anno da Abaseh Mirval che propone 8 piccole mostre: dai solo show pensati per rileggere sotto nuova luce i lavori di artisti italiani come Franco Mazzucchelli e Francesco Gennari, ai progetti pensati per allargare gli orizzonti della fiera, come gli stand dedicati ad Anna Boghiguian, Troy Makaza e Gresham Tapiwa Nyaude. E sempre all’interno di Established, trova spazio anche Timescape, progetto espositivo a cura della fiera stessa, che si svilupperà nel corso del prossimo triennio e che ogni anno porterà all’attenzione del pubblico opere realizzate in epoche sempre più distanti nel tempo rispetto alla tradizionale offerta cronologica di miart. Punto di partenza sarà il Primo Novecento, e le gallerie che vi partecipano presentano vere e proprie micro-esposizioni che arricchiscono la manifestazione con un approccio trans-storico e trasversale. Fa poi il suo ritorno Emergent, la sezione curata da Attilia Fattori Franchini riservata alle gallerie specializzate nella promozione di generazioni più giovani di artisti, che quest’anno accoglie 23 realtà provenienti da tutto il mondo: da Lisbona a New York, da Los Angeles a Belgrado. Numerose anche le opere commissionate appositamente per la ventottesima edizione di miart, come la poetica e monumentale altalena pensata e realizzata da Francesco Arena per Galleria Raffaella Cortese o come la performance Thyself Agency di Luca de Leva che trasformerà lo stand di Pinksummer in “un’agenzia di viaggio per spedizioni verso l’ignoto”, proponendo metodi di ricerca personale volti a scardinare automatismi comportamentali. Non mancano poi le mostre personali, come ad esempio i solo show dedicati alla ricerca pittorica di Tomasz Kowalski da Dawid Radziszewski e di Lucy Stein da Galerie Gregor Staiger oppure, sul fronte del moderno, il focus sulle sculture di Pietro Consagra proposto da Mucciaccia Gallery o lo stand dedicato alle opere in ceramica di Giosetta Fioroni da Marcorossi artecontemporanea. L’Arte Moderna, storica spina dorsale della fiera milanese, sarà ben rappresentata da esposizioni meticolosamente curate. Ne sono un esempio il progetto ‘Artisti italiani nella collezione Peggy Guggenheim’ proposto da Ml fine art che vede la presenza di importanti opere di, tra gli altri, Giorgio de Chirico, Marina Apollonio, Piero Dorazio, oppure la selezione di protagonisti del dopoguerra, come Enrico Baj, Lucio del Pezzo, Mario Schifano, proposta da Giò Marconi e ispirata all’allestimento che Studio Marconi ripresentò a Eurodomus a Torino nel 1968. Infine, la vicinanza all’inaugurazione della 60esima Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia ha portato numerose gallerie a dare risalto in fiera agli artisti selezionati dal curatore Adriano Pedrosa. Ne sono un esempio lo stand monografico dedicato al giovane pittore Louis Fratino da parte di Galerie Neu l’ambizioso progetto espositivo di Richard Saltoun Gallery che porta in fiera tre artiste protagoniste della rassegna veneziana: Greta Schòdl, Bertina Lopes e Xiyadie. Rappresentano un omaggio alla Biennale anche la proposta di Galleria dello Scudo di Verona che presenta un focus sullo Spazialismo veneziano con opere degli anni Cinquanta di artisti quali Emilio Vedova, Tancredi Parmeggiani, Renato Birolli ed Edmondo Bacci, così come il ricercato allestimento di ED Gallery di Piacenza che presenta, oltre a dipinti e sculture, una selezione di opere che vennero realizzate dai maestri vetrai murantesi per la Biennale di Venezia del 1914. Ad arricchire ulteriormente la fiera torna miartalks, il programma di incontri e conversazioni in fiera reso quest’anno possibile da un’inedita partnership con Starbucks Reserve Roastery Milano. Nei tre giorni di apertura al pubblico, all’interno della miartalks lounge rappresentanti di alcune delle più prestigiose istituzioni artistiche (tra cui Stefanie Hessler, Lorenzo Giusti, Gioia Dal Molin) si alterneranno a protagonisti provenienti dal mondo della musica (Raphael Gualazzi, Giovanni Verrando, Nicola Sani, Lorenzo Senni) dell’architettura e del design (Maria Cristina Didero, Giovanna Silva, LEMONOT, solo per citarne alcuni). Impreziosiranno il palinsesto anche tre incontri che, negli stessi giorni, si terranno eccezionalmente presso la Starbucks Reserve Roastery di piazza Cordusio 3, dove a prendere parola saranno tre artisti d’eccezione: Francesco Arena, David Horvitz e MASBEDO, il duo artistico formato da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni. Nel contesto della Milano Art Week, due altri luoghi non convenzionali saranno protagonisti di altrettante inedite collaborazioni: un cinema e un ufficio abbandonato. Nel solco del tema scelto da miart per l’edizione 2024, Careof, il centro di produzione e approfondimento sui time based media di Milano, organizzerà Comete. Avanguardie di un altro sistema solare, un programma di screening di opere filmiche d’artista. Il progetto, a cura di Marta Bianchi e Marta Cereda e in collaborazione con il Comune di Milano, sarà presentato presso Anteo Palazzo del Cinema tutte le mattine da venerdì 12 a domenica 14 aprile. L’altro ideale portale aperto sulla città è rappresentato da Abbandonare il locale, prima mostra monografica in Italia dedicata a David Horvitz, a cura di Nicola Ricciardi in collaborazione con BiM – dove Bicocca incontra Milano. Oltre 20 opere dell’artista americano, che ripercorrono quasi 20 anni di carriera, saranno allestite ed esposte all’interno di un ufficio in disuso all’interno degli spazi di BiM, ambizioso progetto di rigenerazione urbana nel quartiere Bicocca che sta trasformando un iconico edificio progettato da Vittorio Gregotti in una work destination all’avanguardia. Un ulteriore progetto artistico realizzato ad hoc per miart 2024 nasce dalla rinnovata partnership con il brand di moda Msgm, che torna a commissionare un’opera site specific per l’ingresso della fiera. Per questa edizione l’artista Jenna Bliss, rappresentata dalla galleria Felix gaudlitz di Vienna e vincitrice lo scorso anno della prima edizione del Premio Massimo Giorgetti, accoglierà i visitatori della fiera con una serie di schermi dove scorreranno le sue opere video: evocazioni di un passato recente ormai dimenticato, memorie personali e collettive, incontri e osservazioni della vita quotidiana e del legame con le convenzioni sociali e i contesti storici che mettono in discussione ipotesi comuni ed espandono narrazioni consolidate. I numerosi “sconfinamenti” di questa edizione proseguono nel campo della musica, grazie all’inedita collaborazione con Sz Sugar, casa editrice musicale dedicata alla musica colta contemporanea nata nel 1907 con il nome Edizioni Suvini Zerboni e parte del gruppo SugarMusic guidato da Caterina Caselli e Filippo Sugar. La prima edizione della Sz Sugar miart commission, riconoscimento dal valore di 5.000 euro che si svilupperà ulteriormente nei prossimi 2 anni, ha dato la possibilità alle gallerie partecipanti alla fiera di far interpretare ai propri artisti la prima pagina dello spartito di Allez Hop, racconto mimico di Italo Calvino su musica di Luciano Berio. Tra le idee e le proposte ricevute e valutate da Sz Sugar con l’affiancamento di un team curatoriale, la proposta di David Lieske rappresentato da Corvi-Mora è risultata essere la più meritevole: l’opera finale sarà presentata in fiera presso lo spazio dedicato alla casa editrice musicale. Intesa Sanpaolo, main partner di miart, presenterà nella propria area lounge la mostra “Io sono una forza del passato”, a cura di Luca Beatrice, per una riflessione sulla pittura contemporanea come dialogo tra nuovi orientamenti – che vedono sempre più l’adozione dell’artificiale e del digitale e la rinuncia del ‘fatto a manò – e il recupero delle forme classiche del passato. Intesa Sanpaolo Private Banking presenterà le proprie soluzioni innovative e complete di wealth management con particolare focalizzazione sul servizio di art advisory, dedicato a chi considera l’Arte un’opportunità di crescita diversificata del proprio patrimonio. Altra partnership è quella con Maison Ruinart, che conferma il suo impegno nel mondo dell’arte e della sostenibilità presentando il programma Carte Blanche 2024 intitolato Conversations with Nature, un inedito progetto artistico all’interno della VIP Lounge Ruinart che propone una visione e una prospettiva unica di dialogo significativo con la natura e tutti gli esseri viventi e con Elle Decor Italia che valorizzerà la VIP Lounge di miart con gli arredi di Kartell e Saba. Inedita invece la collaborazione con Lotus che a miart presenta in anteprima nazionale Emeya, il primo Hyper-GT 100% elettrico, mentre prosegue quella con l’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto che rafforzerà il binomio arte e food che aveva già caratterizzato la precedente edizione. (ITALPRESS).
Foto: Ufficio Stampa Miart
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Cronaca
Riforma esame di maturità, Valditara “Rivediamo orale”
Pubblicato
3 ore fa-
4 Settembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge recante la riforma dell’Esame di Stato del secondo ciclo di istruzione, misure per la valorizzazione del personale scolastico e per la sicurezza dei viaggi d’istruzione.
“Con questo decreto l’Esame di Stato torna a essere Esame di Maturità, con l’obiettivo di valutare la crescita complessiva dello studente, il suo grado di autonomia e responsabilità. Rivediamo a tal fine l’orale, che dal prossimo anno tutti gli studenti dovranno regolarmente sostenere per poter essere promossi: chi farà volontariamente scena muta sarà bocciato; diamo anche valore alle azioni particolarmente meritevoli che denotano responsabilità e impegno del candidato. Viene eliminata la discussione sul ‘documentò che aveva creato incertezze sui contenuti della prova, si porteranno invece all’orale quattro materie caratterizzanti all’insegna di maggiore serietà e serenità. La Maturità entra così in quel percorso riformatore che abbiamo avviato sin dall’inizio del nostro mandato ridando centralità alla persona dello studente. Con lo stesso decreto, stanziamo 240 milioni una tantum per il contratto della scuola, per riconoscere ulteriormente il lavoro di tutto il personale scolastico”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
“Fondamentale anche la trasformazione dei PCTO in Formazione scuola-lavoro, un cambio di denominazione che vuole evidenziare la stretta relazione che deve esservi tra formazione scolastica e mondo del lavoro, e il passaggio del modello del 4+2 da sperimentale a ordinamentale. Di particolare importanza poi”, aggiunge Valditara, “la norma, introdotta d’intesa con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che innalza i requisiti di sicurezza dei veicoli adibiti ai servizi di trasporto per le uscite didattiche e i viaggi di istruzione, tutelando in particolare le esigenze connesse alla partecipazione alle gite da parte dei ragazzi con disabilità. Con questo decreto”, conclude Valditara, “proseguiamo nel processo di riforma della scuola italiana, per garantire serietà, qualità e sicurezza a studenti e insegnanti”.
Il nuovo esame punta a valorizzare non solo le conoscenze, ma anche la capacità argomentativa e la maturazione personale degli studenti. Restano le due prove scritte, mentre il colloquio verterà sulle quattro discipline principali dei percorsi di studi – individuate con decreto del Ministro – e sarà integrato da una valutazione del percorso formativo complessivo, che terrà conto anche dell’educazione civica e della formazione scuola-lavoro.
Il colloquio non sarà valido se lo studente sceglierà deliberatamente il silenzio. Particolare attenzione sarà dedicata al ruolo dei commissari, ai quali verrà assicurata una formazione specifica. Un altro elemento innovativo riguarda il curriculum dello studente, allegato al diploma finale, che offrirà una rappresentazione organica del percorso formativo e delle esperienze significative maturate.
foto: IPA Agency
(ITALPRESS).
Cronaca
Gattuso elogia la Nazionale “Lavorato bene”, Barella “Obiettivo grande”
Pubblicato
3 ore fa-
4 Settembre 2025di
Redazione
BERGAMO (ITALPRESS) – “Ho trovato un gruppo di ragazzi che si è messo a disposizione, così come tutte le persone che lavorano in federazione. C’è stato un lavoro quasi perfetto e penso domani di vedere una grande partita. Faccio i miei complimenti alla squadra”. Così Rino Gattuso, commissario tecnico della Nazionale, alla vigilia della sfida contro l’Estonia, sfida valida per le qualificazioni mondiali, in programma al Gewiss Stadium di Bergamo.
“Dobbiamo essere squadra. E’ la componente più importante, stare insieme, non mollare e nei momenti di difficoltà tirare fuori l’orgoglio. Fa parte del nostro dna”. Per Gattuso sarà l’esordio: “Non ho tempo di emozionarmi, ci sono tante pressioni e le sento. Per questo le emozioni sono poche, forse poi domani al fischio d’inizio qualche emozione arriverà, ma al momento sono concentrato su quello che dobbiamo fare. Abbiamo un compito difficile ma ce la metteremo tutta”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il centrocampista azzurro Nicolò Barella: “La pressione c’è sempre, è normale, non è niente di esagerato, quando si gioca per questa maglia si deve entrare in campo per dimostrare, abbiamo bisogno di vincere e fare prestazioni”. Uno degli elementi che per la mezzala dell’Inter è fondamentale è il senso di appartenenza: “Quando si indossa questa maglia non deve mancare mai. Ho giocato tutte le competizioni, voglio giocare il mondiale con la nazionale, l’obiettivo più grande è portare la nazionale in un palcoscenico che merita”.
Infine, sull’avversaria: “Estonia? Abbiamo visto le loro potenzialità e caratteristiche, abbiamo lavorato su quello, non sarà una partita facile, giocheremo per vincere”.
– Foto: Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Studio Pwc-Jti-Arel su sostenibilità, divario tra percezione e realtà
Pubblicato
5 ore fa-
4 Settembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – La sostenibilità è ormai parte integrante del vocabolario quotidiano degli italiani, essendo diventata un principio guida per cittadini, imprese e istituzioni. Ma tra il dire e il fare resta ancora un divario significativo. A raccontarlo è il nuovo studio ‘L’evoluzione della sostenibilità tra cultura, percezione e pratichè, realizzato da Fondazione PwC Italia in collaborazione con JTI Italia e Arel, presentato oggi a Milano.
Lo studio analizza come la sostenibilità sia oggi compresa, percepita e vissuta dalla popolazione italiana, mettendo in luce l’evoluzione del concetto nel corso degli anni.
Attraverso un’indagine condotta su un campione rappresentativo di oltre mille italiani, infatti, il report esplora le pratiche quotidiane, le opinioni e le aspettative dei cittadini, evidenziando un divario significativo tra consapevolezza e azione.
L’indagine demoscopica rivela che, sebbene l’82% degli italiani affermi di sapere cosa significhi il termine ‘sostenibilità’, solo il 36% di essi è in grado di fornirne una definizione corretta. Il 55% ne riduce il significato alla sola dimensione ambientale, mentre il 9% – nell’inquadrare la tematica – fornisce risposte del tutto non pertinenti.
Il 51% degli italiani considera la sostenibilità molto importante nella propria vita quotidiana, ma solo una parte minoritaria di essi mette in pratica comportamenti sostenibili dal punto di vista ambientale (44%), economico (41%) e sociale (14%).
Il 78% del campione, guardando al futuro, dichiara di voler ridurre l’uso della plastica monouso e il 75% di esso intende diminuire il consumo di beni non essenziali. Ma solo il 44% si dice disposto a partecipare ad attività di volontariato.
Il 40% degli intervistati, infine, dichiara di non avere tempo sufficiente per compiere scelte sostenibili, il 41% lamenta la mancanza di opzioni accessibili nel proprio territorio, mentre il 39% esprime sfiducia nell’effettiva sostenibilità dei prodotti dichiarata sulle etichette.
Lo studio offre anche una lettura generazionale della sostenibilità, rivelando come esperienze formative e contesti culturali differenti possano influenzare comportamenti e priorità. La Generazione Z – 18-28 anni – si dichiara intenzionata a ridurre l’uso di plastica monouso (83%) e il consumo di beni non essenziali (79%), e si impegna nella raccolta differenziata e nella riduzione dello spreco alimentare. E’ inoltre la più disposta a pagare un premium price per prodotti sostenibili (86%) e mostra forte sensibilità verso le tematiche sociali: è la generazione che più si batte per l’inclusione e la lotta alle discriminazioni.
I Millennials – 29-44 anni – si mostrano propensi ad adottare pratiche come la riduzione dei consumi energetici (79%), l’acquisto da produttori locali (66%) e da filiere etiche (65%). Emerge anche l’intenzione di partecipare attivamente ad iniziative sociali quali attività di volontariato (39%) e programmi di formazione per persone vulnerabili (60%). Per loro, sostenibilità significa sobrietà ed equità.
La Generazione X – 45-60 anni – privilegia comportamenti razionali orientati alla parsimonia e legati alla sfera domestica: riduzione degli sprechi, acquisti stagionali e ricorso a prodotti riutilizzabili. Inoltre, 4 su 5 dichiarano di voler ridurre il consumo energetico, in linea con una cultura della responsabilità maturata negli anni ’80 e ’90.
I Baby Boomers – oltre i 60 anni – praticano invece una sostenibilità silenziosa e radicata nel non-spreco. Pur essendo meno familiari con il concetto (solo il 32% conosce la definizione corretta di sostenibilità, vs. 44% della Generazione Z), sono tra i più coerenti nei comportamenti. Solo il 63% di essi, tuttavia, è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili, preferendo soluzioni durature e parsimoniose.
L’indagine si sofferma anche sulla percezione della responsabilità nel promuovere comportamenti sostenibili, evidenziando come gli italiani la attribuiscano principalmente alle istituzioni pubbliche (42%), seguite da singoli individui (28%) e solo in misura minore alle imprese (22%).
I dati Istat, tuttavia, mostrano come le aziende italiane stiano già assumendo un ruolo centrale sulla tematica: a giugno 2023, il 69% delle imprese manifatturiere e il 62,4% di quelle nei servizi hanno adottato pratiche sostenibili. Tra le grandi imprese dei servizi con oltre 1000 addetti, la percentuale sale all’85,9%; segno di una crescente consapevolezza del valore strategico della sostenibilità.
In questo scenario, il report analizza il percorso intrapreso da JTI Italia nello sviluppo di un approccio integrato alla sostenibilità, attraverso collaborazioni con enti del terzo settore e istituzioni per realizzare iniziative concrete sotto il profilo ambientale, sociale ed economico. Sul piano della sensibilizzazione all’ambiente, ad esempio, l’azienda ha promosso insieme a Save the Planet la campagna anti-littering #IoLaButtoLì, patrocinata dal Ministero dell’Ambiente, e il programma Sustainable Cities, con interventi di riqualificazione sostenibile nelle città italiane. In ambito sociale, ha sostenuto progetti contro la povertà alimentare e per contrastare la povertà energetica. Mentre sul fronte economico, la società ha investito circa 300 milioni di euro negli ultimi dieci anni nella filiera tabacchicola italiana, siglando nel 2023 un accordo triennale con il Ministero dell’Agricoltura per l’acquisto annuale di 8.000 tonnellate di tabacco.
Lo studio si chiude con una riflessione chiara: la sostenibilità ha conquistato una centralità valoriale nel discorso pubblico italiano, ma la sua efficacia trasformativa dipende dalla capacità di essere tradotta in pratiche concrete, comprensibili e dal beneficio percepito come reale. Il successo di azioni come la raccolta differenziata o la riduzione della plastica monouso dimostra che la sostenibilità attecchisce quando si intreccia con gesti quotidiani e riferimenti culturali preesistenti.
Tuttavia, la dimensione ambientale ha finora dominato il campo. La sostenibilità sociale ed economica, pur riconosciuta, fatica a trovare ancoraggi pratici altrettanto forti. Per superare questo squilibrio, servono strumenti chiari, accessibili e adatti ai contesti di vita quotidiana. Trasparenza e concretezza sono requisiti fondamentali per costruire fiducia e credibilità. Comunicare in modo sobrio, verificabile e coerente con le azioni intraprese è la chiave per un impegno autentico e duraturo.
La sfida, quindi, non è più solo culturale, ma progettuale: è necessario costruire le condizioni operative affinchè la sostenibilità possa essere vissuta, praticata e riconosciuta come utile.
Per le istituzioni, significa disegnare politiche pubbliche capaci di semplificare l’adozione di comportamenti sostenibili, riducendo gli ostacoli e aumentando la fiducia. Per le imprese, significa adottare strategie di prossimità, trasparenza e coerenza narrativa con i valori dei consumatori. Per il terzo settore, significa rafforzare i ponti tra idealità e concretezza, facilitando l’accesso a esperienze di cittadinanza attiva, economia solidale, educazione inclusiva e sviluppo locale.
All’evento di presentazione dello studio sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni, del mondo delle imprese e della ricerca. Ad aprire i lavori sono stati Giovanni Andrea Toselli, Presidente e Amministratore Delegato di PwC Italia e Didier Ellena, Presidente e Amministratore Delegato di JTI Italia. La ricerca è stata illustrata da Sara Zanellini, Senior Research Analyst dell’Ufficio Studi di PwC Italia, Andrea Lamberti, Policy Analyst di Arel e Luca Brigada Villa, Ricercatore dell’Università degli Studi di Pavia.
A seguire, una tavola rotonda ha visto intervenire Adriana Valle, Corporate Affairs & Communication Director di JTI Italia, l’Onorevole Irene Tinagli, Membro del Parlamento europeo, Alice Lazioli, Head of European Affairs di Confartigianato, e l’Onorevole Alessandro Colucci, Membro della Camera dei Deputati. Le conclusioni sono state affidate a Enrico Letta, Presidente di Arel.
L’evento ha rappresentato un’occasione di confronto sul ruolo della sostenibilità nella società italiana, tra cultura, pratiche e responsabilità condivise.
‘Per JTI Italia, la sostenibilità non è un obiettivo da raggiungere, ma un principio da vivere e condividerè, ha dichiarato Didier Ellena, Presidente e Amministratore Delegato di JTI Italia. ‘Crediamo che le imprese debbano interpretare un ruolo attivo nel cambiamento, contribuendo a costruire una cultura della sostenibilità accessibile, comprensibile e praticabile. Per questo siamo orgogliosi di aver collaborato alla realizzazione di questo studio, uno strumento prezioso che ci aiuta a leggere il presente e a guardare al futuro con più consapevolezza. La sostenibilità è un impegno che ci guida ogni giorno nel modo in cui operiamo e ci relazioniamo con la società’.
Andrea Toselli, Presidente e Amministratore Delegato di PwC Italia, ha commentato: ‘La sostenibilità è certamente in prima battuta una responsabilità collettiva che coinvolge cittadini, imprese e istituzioni. E’ quindi fondamentale che la consapevolezza si traduca in comportamenti concreti, coerenti e misurabili. I risultati dello studio raccontano come solo attraverso azioni significative si può costruire un approccio collettivo che sia catalizzatore di inclusione sociale, crescita economica e rigenerazione ambientale. PwC vuole contribuire a creare le condizioni necessarie affinchè le buone idee si trasformino ogni giorno in iniziative condivise e ad alto impattò.
Enrico Letta, Presidente di Arel, ha concluso: ‘Il report mostra che la sostenibilità ha conquistato una posizione di rilievo nel discorso pubblico e una diffusa adesione valoriale, ma la sua efficacia trasformativa rimane fortemente condizionata dalla capacità di essere declinata in pratiche concrete, semplici da comprendere e percepite come di impatto. Per questo, la sfida che abbiamo di fronte non è più soltanto culturale, ma soprattutto progettuale. Occorre creare le condizioni affinchè la sostenibilità possa essere vissuta, praticata e riconosciuta come parte integrante della quotidianità, ripensando spazi, processi e strumenti affinchè la sostenibilità diventi un criterio reale di decisione, capace di incidere sulle scelte individuali, collettive e aziendalì.
– foto f28/Italpress-
(ITALPRESS).


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