Economia
Dal 16 al 19 maggio torna “Linkontro”, svelato il programma
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1 anno fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Linkontro, l’evento di riferimento nel mondo del Largo Consumo italiano organizzato da NIQ (NielsenIQ), annuncia le voci e i temi sul palco della 39° edizione in programma dal 16 al 19 maggio 2024, nella cornice del Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula (CA).
L’appuntamento intitolato “Immaginando Nuove Imprese. Visioni, Valori, Competenze” riunisce, come ogni anno, oltre 250 aziende e più di 600 manager tra i più prestigiosi operatori di Marca e Insegna del mondo del Largo Consumo, un settore estremamente rilevante per il nostro paese, per un confronto virtuoso di visioni e considerazioni sul futuro dell’intera filiera.
Nel 2023, il giro d’affari nel Largo Consumo ha raggiunto la quota di 134 miliardi di euro di spesa ad opera delle famiglie italiane (+7,9% rispetto al 2022), i consumatori hanno effettuato 4,2 miliardi di visite ai negozi e acquistato 430.000 prodotti. La filiera conta 20.000 aziende attive ed è fonte di impiego per 330.000 lavoratori; nel settore della Grande Distribuzione Organizzata sono presenti invece più di 400 insegne e oltre 200 centri decisionali.
L’edizione 2024 de Linkontro sarà l’occasione per analizzare le complessità del presente, dall’incertezza economica e geopolitica, alla rivoluzione tecnologica che ha cambiato il nostro modo di vivere e lavorare, fino al tema della sostenibilità, intesa in termini ambientali, sociali e di governance, e della Diversity come motore di sviluppo.
Stando alle ultime rilevazioni di NIQ, nonostante un indice di inflazione ormai allineato a livello europeo, in Italia resta evidente una staticità dei salari dei lavoratori e la conseguente nonchè progressiva perdita del potere d’acquisto delle famiglie. Questo fenomeno si contrappone ad altri stati dell’UE, più virtuosi nel contrastare l’erosione delle retribuzioni dei propri cittadini innalzando i compensi. Nel dettaglio, in Italia la diminuzione dei salari reali si attesta al -7,3%, mentre in Germania è pari al -3,3%, in Gran Bretagna si registra un valore del -2,9%, in Francia dell’-1,8% e infine in Spagna è pari al -1,2%. I dati di NIQ evidenziano inoltre che le principali preoccupazioni delle famiglie italiane sono per il 33% l’aumento del costo dei prodotti alimentari, per il 32%, la salita del prezzo delle utenze domestiche e infine, la preoccupazione relativa ai conflitti in corso riguarda il 21% dei consumatori.
La prima giornata dell’evento sarà quindi dedicata all’attuale scenario economico, sociale e politico. A dare il via ai lavori nel pomeriggio di giovedì 16 maggio, coordinati da Janina Landau di Class CNBC, saranno Samantha Rovatti de Linkontro ed Emilie Darolles, President NIQ West Europe. Successivamente, il premio Nobel per l’Economia Michael Spencer insieme a Tito Boeri – Università Bocconi – analizzeranno le modalità per risolvere la permacrisi a beneficio di tutti. Andrea Pontremoli di Dallara parlerà di innovazione e crescita. Concluderanno la prima giornata Paolo Mieli, giornalista e storico, e Annalisa Cuzzocrea, Vicedirettore de La Stampa, riflettendo sul saggio “Il Secolo Autoritario” scritto da Mieli.
Nella giornata di venerdì 17 maggio sul palco de Linkontro con alla guida Andrea Cabrini, Editor in Chief di Class CNBC, si affronteranno tematiche cruciali come demografia, biodiversità, sostenibilità, nuove abitudini di consumo e inclusione. Tra i relatori, Francesco Billari dell’Università Bocconi che analizzerà lo sviluppo demografico. Tema che verrà approfondito anche nell’intervento di Christian Centonze, NIQ, e Mara Galbiati, GfK Sinottica, che affronteranno la tematica del cambiamento delle abitudini di consumo.
Secondo i dati di NIQ, infatti, il 96% degli italiani ha già gradualmente modificato le modalità di acquisto nel settore dei beni di largo consumo per gestire al meglio le spese, con una crescente attenzione verso il benessere. Inoltre, lo spostamento della curva demografica in Italia modificherà ulteriormente la mappa dei consumi nel prossimo futuro. A commentare gli interventi Giangiacomo Ibba di CRAI e Antonio De Caro della Bolton Food, guidati da Stefano Galli, NIQ.
Prenderanno poi la parola Andrea Gangheri di Quantis e Telmo Pievani dell’Università di Padova per approfondire la doppia sfida che ci attende per il clima e la salvaguardia della biodiversità. Interverrà poi Cristiana Scelza – Valore D e Prysmian – per sottolineare la diversità intesa come ricchezza e l’inclusione come motore di sviluppo. Sabino Cassese, Giurista già Giudice della Corte Costituzionale con Francesco Mutti, Centromarca, si concentreranno sull’importanza della collaborazione partendo da valori e insegnamenti della Costituzione. Nel pomeriggio, due workshop di NIQ dedicati a Retail Consumerization: la sfida della microterritorialità e Retail Media: la nuova frontiera della collaborazione tra Brand e Retailer.
Sabato 18 maggio avrà come fulcro l’innovazione e le nuove tecnologie, l’ascesa del digital e social commerce e l’intelligenza artificiale nonchè la sua diffusione a ritmo esponenziale. Basti pensare al fatto che ChatGPT ha impiegato due mesi per raggiungere 100 milioni di utenti mentre il telefono – e la rivoluzione nelle comunicazioni che ha introdotto – ha atteso 75 anni per arrivare a 50 milioni di utilizzatori.
Proprio di intelligenza artificiale parlerà Sara Bernardini della Royal Holloway University of London. Contribuiranno ad approfondire il tema delle tecnologie e del social commerce nel largo consumo Vaughan Ryan di NIQ, Sara Scrittore, Colgate Palmolive Italy e Jonathan Forma, Colgate Palmolive APAC. Seguirà l’intervista a Angelo Mastrolia, Presidente della Newlat. Successivamente saliranno sul palco Francesco Del Porto e Maura Latini – rispettivamente Presidente e Vicepresidente GS1 – per approfondire il tema della della collaborazione tra le aziende del largo consumo. Seguirà l’intervento di Davide Pellegrini dell’Università di Parma su intelligenza artificiale e collettiva. Chiuderanno il convegno Mario Calabresi e la “Signora delle comete” Amalia Ercoli Finzi.
– Foto ufficio stampa Linkontro –
(ITALPRESS).
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Economia
Confcommercio, ad aprile cala l’indice del disagio sociale
Pubblicato
37 minuti fa-
6 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Misery Index di Confcommercio, l’indice del disagio sociale, di aprile 2025 scende, dopo la lieve revisione al rialzo del dato di marzo, a 9,5. La stima riflette il rallentamento all’1,6% dell’inflazione per i beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto, e al 6,6% del tasso di disoccupazione esteso. Sul versante del mercato del lavoro è attesa, per il mese di aprile, una sostanziale stabilizzazione degli occupati associata a una contenuta riduzione dei disoccupati.
Queste dinamiche dovrebbero portare a una marginale riduzione del tasso di disoccupazione ufficiale stimato scendere al 5,8%. Nello stesso mese si stima un contenuto aumento, in termini congiunturali, delle unità di lavoro standard (Ula) destagionalizzate interessate dalle diverse forme d’integrazione salariale. Il combinarsi di queste dinamiche porterebbe il tasso di disoccupazione esteso al 6,6% in lieve riduzione rispetto a marzo.
Secondo le stime provvisorie, ad aprile 2025 l’inflazione dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto è scesa all’1,6%. Il rallentamento riflette, principalmente, la sensibile riduzione congiunturale dei prezzi dei carburanti a cui si è associato un lieve aumento dei prezzi degli alimentari e dei tabacchi. Si confermano, pertanto, le attese di una stabilizzazione, anche nei prossimi mesi, dell’inflazione dei beni e servizi che le famiglie acquistano con maggior frequenza.
“In linea con le attese, il quadro congiunturale non sembra aver ancora scontato gli effetti delle turbolenze sul versante delle politiche commerciali – sottolinea Confcommercio -. Nel brevissimo periodo è probabile che permangano dinamiche moderatamente positive sia sul versante del mercato del lavoro sia dell’inflazione, mantenendo, al netto di contenute oscillazioni, l’area del disagio sociale sui ridotti livelli degli ultimi mesi. In questo contesto non vanno trascurati i rischi di un possibile deterioramento degli andamenti produttivi a partire dall’estate, con gli inevitabili effetti negativi sull’occupazione, elemento che potrebbe rafforzare i segnali di peggioramento del sentiment delle famiglie rendendo più complicata la ripresa della domanda”
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Economia
Per Veronafiere nel 2024 ricavi pari a 125,5 milioni, Bricolo confermato presidente
Pubblicato
15 ore fa-
5 Maggio 2025di
Redazione
VERONA (ITALPRESS) – Federico Bricolo è stato confermato all’unanimità presidente di Veronafiere per il triennio 2025-2028. Lo ha deciso oggi l’Assemblea dei Soci che, dopo l’approvazione del bilancio consuntivo 2024 del Gruppo, ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione: Romano Artoni, vicepresidente uscente e manager con lunga esperienza nel settore finanziario; Marina Montedoro, nuova vicepresidente, direttrice di Coldiretti Veneto; Barbara Ferro, esperta in programmazione strategica, pianificazione economico-finanziaria e organizzazione; Désirée Zucchi, imprenditrice del settore culturale e formatrice aziendale; Silvia Nicolis, presidente del Museo Nicolis; Alfonso Sonato, commercialista e revisore legale con incarichi in enti pubblici e privati. Si tratta di un Consiglio rinnovato per due terzi – con cinque nuovi consiglieri su sette – che per la prima volta nella storia di Veronafiere presenta una maggioranza femminile, con quattro donne su sette componenti.
“La riconferma alla presidenza di Veronafiere è un onore e una responsabilità che accolgo con il massimo impegno – commenta Federico Bricolo -. Ci tengo quindi ad esprimere il mio più sentito ringraziamento a tutti i Soci per la rinnovata fiducia. Senza la loro vicinanza all’Azienda dimostrata in questi anni i risultati record ottenuti con gli ultimi bilanci non sarebbero stati possibili. Grazie anche al Consiglio di amministrazione uscente per il grande lavoro fatto e per le tante responsabilità che si è assunto e all’amministratore delegato Maurizio Danese per il lavoro svolto e la collaborazione di questi anni. Si apre oggi un altro triennio pieno di sfide e di nuovi risultati da raggiungere, che affronteremo con spirito di squadra con il CdA appena nominato, caratterizzato da visione, energia e competenze e con il direttore generale Adolfo Rebughini. Con le colleghe, la cui forte presenza sarà senz’altro un valore aggiunto, e i colleghi del Consiglio di amministrazione, inizieremo subito a lavorare per consolidare e far crescere ulteriormente il posizionamento di Veronafiere, nel panorama fieristico nazionale e internazionale, come player di riferimento per la promozione delle importanti filiere del Made in Italy rappresentate nel nostro portafoglio”.
“Concludo il mio mandato di amministratore delegato con soddisfazione per gli importanti risultati raggiunti – aggiunge Maurizio Danese -. In questi anni abbiamo guidato Veronafiere in una fase molto delicata riportando la Spa alla solidità finanziaria come dimostrano i risultati record del bilancio 2024. Con il nuovo piano strategico di sviluppo ONE Veronafiere 2024-2026, in piena attuazione, abbiamo efficientato e ottimizzato il perimetro societario del Gruppo, investendo su persone e tecnologie, integrando i criteri ESG, introducendo nuovi format ed eventi e soprattutto abbiamo rafforzato l’internazionalizzazione di molti brand implementando anche in calendario estero e il presidio sui mercati consolidati ed emergenti. Tra gli obiettivi messi a segno, c’è sicuramente quello della svolta business di Vinitaly nel 2022, perseguita grazie a una nuova politica di incoming in linea con le esigenze del settore. Una decisione condivisa che ha avvalorato anche Vinitaly and the City, divenuto un evento culturale trasversale in grado di completare la nostra offerta fieristica. Lascio, quindi, una fiera più solida, innovativa e pronta alle sfide future. Ringrazio i Soci, il presidente Federico Bricolo, il direttore generale Adolfo Rebughini e tutta la squadra di Veronafiere per il lavoro svolto insieme”.
Approvato il bilancio consolidato
Approvato oggi all’unanimità dall’Assemblea dei Soci di Veronafiere il bilancio consolidato relativo all’esercizio al 31 dicembre 2024: ricavi in crescita, utile record e rafforzamento della posizione finanziaria Verona, 5 maggio 2025 – Il 2024 segna il miglior bilancio di sempre nella storia di Veronafiere, sia a livello di Gruppo che per la Capogruppo. I risultati, precedentemente approvati dal CdA e oggi all’unanimità anche dall’Assemblea dei Soci di Veronafiere, confermano il pieno rilancio dell’attività fieristica e l’efficacia della nuova traiettoria strategica avviata con il Piano ONE Veronafiere 2024-2026.
I ricavi consolidati del Gruppo raggiungono i 125,5 milioni di euro, con un incremento di 5 milioni rispetto ai 120,5 milioni dell’esercizio 2023. L’EBITDA si attesta a 25,8 milioni di euro, in aumento di 3,5 milioni rispetto ai 22,3 milioni dell’anno precedente, con una crescita percentuale del 15,7%. Il risultato netto di Gruppo al 31 dicembre 2024 rileva un utile di 9,5 milioni di euro a fronte di un utile dell’esercizio precedente di 3,8 milioni del 2023, segnando un incremento del 150%. La capogruppo Veronafiere SpA presenta risultati altrettanto significativi. I ricavi si attestano a 101,5 milioni di euro, in crescita di 7,7 milioni rispetto ai 93,8 milioni del 2023, con un aumento del 7,8%. L’EBITDA raggiunge i 20 milioni di euro, migliorando di 5,9 milioni il dato dello scorso anno, pari a una crescita del 37,3%. L’utile netto della capogruppo si attesta a 9,2 milioni di euro, quasi quadruplicato rispetto ai 2,3 milioni registrati nel 2023.
Dal punto di vista patrimoniale, la gestione del capitale circolante ha evidenziato un significativo efficientamento, con una riduzione dei crediti verso clienti pari a €4,2 milioni e degli altri crediti per €8,3 milioni. L’indebitamento finanziario netto (PFN) si è sensibilmente ridotto, passando da -€17,9 milioni a -€6,4 milioni, con un rapporto PFN/EBITDA pari a -0,25 (rispetto a -0,80 dell’anno precedente), a conferma del progressivo rafforzamento della struttura finanziaria. Il patrimonio netto si incrementa di €4,8 milioni, effetto combinato del risultato d’esercizio e dell’aumento della partecipazione in società controllate. Risultati record che riflettono l’importante calendario di eventi organizzati nel 2024 da Veronafiere: 45 manifestazioni, di cui 35 in Italia e 10 all’estero in Brasile, Cina, Kazakistan, Serbia e Stati Uniti d’America. Il quartiere fieristico ha registrato 861.090 visitatori e 11.867 espositori, su una superficie espositiva netta pari a 623.272 metri quadrati. L’attività congressuale ha visto lo svolgimento di 342 eventi, per un totale di 62.900 operatori.
“Tra i più importanti risultati che il 2024 porta in dote c’è quello di aver dato un nuovo impulso al processo di proiezione internazionale di Veronafiere e dei suoi prodotti – commenta Federico Bricolo, presidente di Veronafiere –. A ottobre abbiamo portato a Chicago il mondo del vino con la prima edizione di Vinitaly.USA. Parallelamente ha preso il via un nuovo corso in Sud America, con la trasformazione della storica Vitória Stone Fair in Marmomac Brazil, a San Paolo. Il rafforzamento delle strutture operative in Asia e Brasile, inoltre, ha ulteriormente consolidato il posizionamento globale del brand Veronafiere. Il Consiglio di amministrazione e la struttura operativa di Veronafiere hanno condiviso gli obiettivi nel corso di un anno molto intenso e reso ancora più impegnativo dalla crescente instabilità a livello geopolitico. In questo scenario abbiamo iniziato a sviluppare concretamente le linee del Piano strategico ONE Veronafiere, portando nel primo anno i primi concreti, importanti risultati”.
“Il faro intorno a cui abbiamo orientato tutta la nostra attività è il Piano strategico di Sviluppo 2024-2026, approvato a fine 2023 – conferma Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere –. L’obiettivo era chiaro: valorizzare sotto un’unica regia tutte le società del Gruppo, dagli allestimenti a quelle operanti all’estero, in modo da creare valore in termini di fatturato e di know-how di mercato riferito alle industry che presidiamo con le rassegne e gli eventi a marchio Veronafiere in Italia e nel mondo. Le linee di crescita sono state quindi plasmate su un modello di business che ha nel fattore umano la chiave del proprio successo e incardinate su quattro pilastri: crescita sostenibile del business nazionale, presenza internazionale strutturata, sviluppo di un’offerta di servizi e allestimenti completa e competitiva, utilizzo dei dati a supporto del business. A sostegno di queste direttrici sono state attivate azioni mirate: semplificazione societaria, ridefinizione organizzativa con investimenti sulle persone, interventi tecnologici e infrastrutturali e l’adozione di politiche ESG integrate a ogni livello. Un percorso di evoluzione e crescita che anche nel 2024 ha visto l’impegno fondamentale di tutti i dipendenti del nostro Gruppo che, con professionalità e passione, hanno contribuito a riaffermare con orgoglio il ruolo determinante di Veronafiere e dei suoi prodotti nel promuovere nel mondo e supportare filiere strategiche del nostro made in Italy”.
Nel 2024, Veronafiere ha proseguito il percorso di sostenibilità ambientale con l’entrata in funzione del nuovo impianto fotovoltaico installato sulla copertura del tetto del padiglione 8, capace di generare ogni anno 1.184 MWh di energia pulita e di ridurre di 770 tonnellate le emissioni di CO₂. L’82% dei rifiuti prodotti durante le manifestazioni è stato avviato a recupero, mentre sono state installate in quartiere 5 colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. L’impegno sociale si è concretizzato in numerosi progetti di inclusione e responsabilità condivisa, tra cui Riding the Blue, Si sostiene in carcere, Cantine della solidarietà, l’iniziativa Apen’Down e il progetto della cooperativa Galileo per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di persone con disabilità. Sul fronte della governance, Veronafiere ha rafforzato le politiche interne attente all’uguaglianza e all’inclusione, così come la promozione di una cultura aziendale basata sul rispetto, l’empowerment e il benessere di lavoratrici e lavoratori. In questa direzione vanno l’ottenimento della certificazione per la Parità di genere conforme alla UNI/PdR 125:2022, e l’implementazione di percorsi di formazione continua per il personale, insieme all’adozione di una nuova Carta dei Valori redatta in collaborazione con i dipendenti.
“Nel triennio 2022-2024 – spiega Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere –, l’Azienda, su impulso dei Soci, ha completato un percorso di rafforzamento industriale e finanziario che ha ridefinito il modello di governance, consolidato i conti, rilanciato l’attività caratteristica e attivato una progettualità strategica di lungo periodo. È stato individuato e nominato il direttore generale e sono state ridefinite le macro-aree operative (B2B, B2C e Wine & Food), potenziando le funzioni di marketing, comunicazione e controllo. Dal punto di vista economico-finanziario, il mandato si è aperto con una situazione patrimoniale complessa e si è chiuso con una piena ricostituzione della solidità del Gruppo. A fronte di una perdita consolidata di 6,1 milioni di euro nel 2022, nel 2023 è stato registrato un utile di 3,9 milioni di euro, accompagnato da una crescita dei ricavi del +11,9% e un EBITDA in aumento del 26,2%. Il 2024 ha ulteriormente confermato questa traiettoria. In aggiunta, è stato attuato un programma di riorganizzazione societaria che ha portato alla razionalizzazione del perimetro del Gruppo, con l’incorporazione di PMT, la dismissione di VPE, Metef e Lems India e il riassetto di Eurotend e Intex”.
Dal 2022 al 2024 Veronafiere ha organizzato 144 manifestazioni (109 in Italia e 35 all’estero), con 12 nuovi prodotti, accogliendo oltre 2,3 milioni di visitatori su 1,77 milioni di metri quadrati netti espositivi. In quartiere anche 165.000 operatori intervenuti agli 870 congressi. Risultati resi possibili anche grazie alla centralità dell’incoming, per garantire circolarità e respiro alle opportunità di business.
– foto ufficio stampa Veronafiere –
(ITALPRESS).
Economia
Approvato il progetto di bilancio consolidato di ITA Airways, nel 2024 ricavi per 3,1 miliardi
Pubblicato
15 ore fa-
5 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione di ITA Airways ha approvato il Progetto di Bilancio Consolidato per l’esercizio 2024. Questi i principali risultati: Ricavi 3,1 miliardi di euro; EBITDA +337 milioni di euro; EBIT +3 milioni di euro; Risultato netto -227 milioni di euro; Cassa 476 milioni di euro.
“La Compagnia ha così raggiunto per la prima volta un EBIT positivo in anticipo rispetto alle previsioni del Piano Industriale e senza aver beneficiato delle sinergie con il Gruppo Lufthansa grazie a performance operative e commerciali positive – si legge in una nota -. Il risultato netto di Gruppo è stato pari a -227 milioni di euro, significativamente influenzato dagli effetti negativi dell’adeguamento contabile dei debiti e crediti denominati in valuta estera ai tassi di cambio di fine anno, oltre che dagli oneri finanziari associati ai contratti di leasing relativi al piano di ammodernamento e incremento della flotta”.
ITA Airways ha operato nell’anno circa 138 mila voli di linea (+11% rispetto al 2023) e trasportato circa 18 milioni di passeggeri (+19% a confronto con il 2023), onorando la maggiore capacità immessa sul mercato, continuando ad incrementare la propria quota di mercato soprattutto nel settore domestico.
Nel complesso, i ricavi totali della società nel 2024 sono stati pari a 3,1 miliardi di euro (+26% rispetto al 2023) di cui 2,7 miliardi di euro derivanti dal business del traffico passeggeri (+26% rispetto al 2023). La crescita è testimoniata anche dal risultato a livello di EBITDA, migliorato di 267 milioni di euro rispetto all’anno precedente, e di EBIT, positivo per 3 milioni di euro (+78 milioni di euro rispetto al 2023). Positivo anche il risultato di cassa, maggiore di 26 milioni rispetto alla fine del 2023.
Nel 2024 è proseguita la crescita della flotta di ITA Airways. Sono entrati in flotta 26 nuovi aeromobili per arrivare, con la contemporanea uscita di aeromobili di vecchia generazione, a 99 aerei complessivi a fine anno (22 Wide body e 77 narrow body), di cui il 65% di nuova generazione.
“Il bilancio approvato dimostra una notevole crescita di ITA Airways nel 2024, testimoniata dal raggiungimento dell’EBIT positivo per la prima volta nella storia della Compagnia – dichiara Joerg Eberhart, Amministratore Delegato e Direttore Generale ITA Airways -. I risultati operativi dell’anno sono frutto del notevole impegno profuso dalle Persone di ITA Airways che hanno contribuito in maniera decisiva nel complesso passaggio dalla fase di start up a quella di sviluppo e consolidamento delle attività operative della Società. In base a questo solido risultato, è plausibile raggiungere anche un pareggio sostenibile del risultato netto grazie alle sinergie con il Gruppo Lufthansa“.
“I risultati del 2024 testimoniano che l’azienda ha lavorato bene e prosegue il suo percorso virtuoso iniziato nel 2021 – ha dichiarato Sandro Pappalardo, Presidente della Compagnia – Continuiamo ad impegnarci al massimo per rendere il Paese orgoglioso della nostra Compagnia e garantire sempre maggiore connettività ai territori e ai passeggeri”.
Anche nel primo trimestre del 2025 si registra una crescita dei principali indicatori, con ricavi per circa 600 milioni (+15% sullo stesso periodo del 2024), 3,7 milioni di passeggeri trasportati (+1%) e 81% di load factor (+4 p.p.). “Per quanto riguarda i dati di puntualità (87,9% di voli atterrati entro 15 minuti dall’orario previsto) e regolarità (99,6% di voli effettuati rispetto a quelli previsti), ITA Airways si posiziona fra i tre migliori vettori del settore a livello europeo”, conclude la nota.
– foto ufficio stampa ITA Airways –
(ITALPRESS).

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