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Economia

Dal 16 al 19 maggio torna “Linkontro”, svelato il programma

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MILANO (ITALPRESS) – Linkontro, l’evento di riferimento nel mondo del Largo Consumo italiano organizzato da NIQ (NielsenIQ), annuncia le voci e i temi sul palco della 39° edizione in programma dal 16 al 19 maggio 2024, nella cornice del Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula (CA).
L’appuntamento intitolato “Immaginando Nuove Imprese. Visioni, Valori, Competenze” riunisce, come ogni anno, oltre 250 aziende e più di 600 manager tra i più prestigiosi operatori di Marca e Insegna del mondo del Largo Consumo, un settore estremamente rilevante per il nostro paese, per un confronto virtuoso di visioni e considerazioni sul futuro dell’intera filiera.
Nel 2023, il giro d’affari nel Largo Consumo ha raggiunto la quota di 134 miliardi di euro di spesa ad opera delle famiglie italiane (+7,9% rispetto al 2022), i consumatori hanno effettuato 4,2 miliardi di visite ai negozi e acquistato 430.000 prodotti. La filiera conta 20.000 aziende attive ed è fonte di impiego per 330.000 lavoratori; nel settore della Grande Distribuzione Organizzata sono presenti invece più di 400 insegne e oltre 200 centri decisionali.
L’edizione 2024 de Linkontro sarà l’occasione per analizzare le complessità del presente, dall’incertezza economica e geopolitica, alla rivoluzione tecnologica che ha cambiato il nostro modo di vivere e lavorare, fino al tema della sostenibilità, intesa in termini ambientali, sociali e di governance, e della Diversity come motore di sviluppo.
Stando alle ultime rilevazioni di NIQ, nonostante un indice di inflazione ormai allineato a livello europeo, in Italia resta evidente una staticità dei salari dei lavoratori e la conseguente nonchè progressiva perdita del potere d’acquisto delle famiglie. Questo fenomeno si contrappone ad altri stati dell’UE, più virtuosi nel contrastare l’erosione delle retribuzioni dei propri cittadini innalzando i compensi. Nel dettaglio, in Italia la diminuzione dei salari reali si attesta al -7,3%, mentre in Germania è pari al -3,3%, in Gran Bretagna si registra un valore del -2,9%, in Francia dell’-1,8% e infine in Spagna è pari al -1,2%. I dati di NIQ evidenziano inoltre che le principali preoccupazioni delle famiglie italiane sono per il 33% l’aumento del costo dei prodotti alimentari, per il 32%, la salita del prezzo delle utenze domestiche e infine, la preoccupazione relativa ai conflitti in corso riguarda il 21% dei consumatori.
La prima giornata dell’evento sarà quindi dedicata all’attuale scenario economico, sociale e politico. A dare il via ai lavori nel pomeriggio di giovedì 16 maggio, coordinati da Janina Landau di Class CNBC, saranno Samantha Rovatti de Linkontro ed Emilie Darolles, President NIQ West Europe. Successivamente, il premio Nobel per l’Economia Michael Spencer insieme a Tito Boeri – Università Bocconi – analizzeranno le modalità per risolvere la permacrisi a beneficio di tutti. Andrea Pontremoli di Dallara parlerà di innovazione e crescita. Concluderanno la prima giornata Paolo Mieli, giornalista e storico, e Annalisa Cuzzocrea, Vicedirettore de La Stampa, riflettendo sul saggio “Il Secolo Autoritario” scritto da Mieli.
Nella giornata di venerdì 17 maggio sul palco de Linkontro con alla guida Andrea Cabrini, Editor in Chief di Class CNBC, si affronteranno tematiche cruciali come demografia, biodiversità, sostenibilità, nuove abitudini di consumo e inclusione. Tra i relatori, Francesco Billari dell’Università Bocconi che analizzerà lo sviluppo demografico. Tema che verrà approfondito anche nell’intervento di Christian Centonze, NIQ, e Mara Galbiati, GfK Sinottica, che affronteranno la tematica del cambiamento delle abitudini di consumo.
Secondo i dati di NIQ, infatti, il 96% degli italiani ha già gradualmente modificato le modalità di acquisto nel settore dei beni di largo consumo per gestire al meglio le spese, con una crescente attenzione verso il benessere. Inoltre, lo spostamento della curva demografica in Italia modificherà ulteriormente la mappa dei consumi nel prossimo futuro. A commentare gli interventi Giangiacomo Ibba di CRAI e Antonio De Caro della Bolton Food, guidati da Stefano Galli, NIQ.
Prenderanno poi la parola Andrea Gangheri di Quantis e Telmo Pievani dell’Università di Padova per approfondire la doppia sfida che ci attende per il clima e la salvaguardia della biodiversità. Interverrà poi Cristiana Scelza – Valore D e Prysmian – per sottolineare la diversità intesa come ricchezza e l’inclusione come motore di sviluppo. Sabino Cassese, Giurista già Giudice della Corte Costituzionale con Francesco Mutti, Centromarca, si concentreranno sull’importanza della collaborazione partendo da valori e insegnamenti della Costituzione. Nel pomeriggio, due workshop di NIQ dedicati a Retail Consumerization: la sfida della microterritorialità e Retail Media: la nuova frontiera della collaborazione tra Brand e Retailer.
Sabato 18 maggio avrà come fulcro l’innovazione e le nuove tecnologie, l’ascesa del digital e social commerce e l’intelligenza artificiale nonchè la sua diffusione a ritmo esponenziale. Basti pensare al fatto che ChatGPT ha impiegato due mesi per raggiungere 100 milioni di utenti mentre il telefono – e la rivoluzione nelle comunicazioni che ha introdotto – ha atteso 75 anni per arrivare a 50 milioni di utilizzatori.
Proprio di intelligenza artificiale parlerà Sara Bernardini della Royal Holloway University of London. Contribuiranno ad approfondire il tema delle tecnologie e del social commerce nel largo consumo Vaughan Ryan di NIQ, Sara Scrittore, Colgate Palmolive Italy e Jonathan Forma, Colgate Palmolive APAC. Seguirà l’intervista a Angelo Mastrolia, Presidente della Newlat. Successivamente saliranno sul palco Francesco Del Porto e Maura Latini – rispettivamente Presidente e Vicepresidente GS1 – per approfondire il tema della della collaborazione tra le aziende del largo consumo. Seguirà l’intervento di Davide Pellegrini dell’Università di Parma su intelligenza artificiale e collettiva. Chiuderanno il convegno Mario Calabresi e la “Signora delle comete” Amalia Ercoli Finzi.

– Foto ufficio stampa Linkontro –

(ITALPRESS).

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Economia

Fincantieri, Folgiero “La crescita dell’Ebitda è frutto dell’efficienza e del mix del prodotto”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il +45% semestrale dell’Ebitda è il prodotto di due fattori. Da una parte stiamo raccogliendo i frutti di un duro lavoro di efficientamento sui costi e sulla produttività, dall’altra sta cambiando in modo significativo anche il mix di prodotti”. Così l’amministratore delegato di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, in un’intervista a Milano Finanza. “Quelli a marginalità più alta come la costruzione delle navi militari e il business della subacquea stanno crescendo di peso percentuale nei ricavi. Il miglioramento della performance è frutto delle azioni previste ed attivate nel piano industriale 2023-2027 che stiamo rispettando e superando”.

“Stiamo preparando nuovo piano perché il mercato richiede di aumentare la capacità produttiva, dando priorità alla difesa che è il nostro business più pregiato. Abbiamo la taglia per farlo perché Fincantieri è già il più grande costruttore occidentale di navi. L’aumento della capacità sarà in due fasi – ha proseguito Folgiero – La prima, a parità di investimenti e infrastrutture, verterà sull’introduzione nei cantieri militari di molte tecniche di costruzione e turnistiche che utilizziamo nella crocieristica. La seconda sarà conseguente agli investimenti che programmeremo.” Folgiero ha aggiunto: “Il nuovo piano industriale sarà pronto entro fine anno e ci permetterà di rispondere in modo ancora più efficace alla domanda crescente di navi militari, anche grazie a una supply chain più robusta e a una maggiore integrazione tra le diverse divisioni del Gruppo”.

“Negli USA stiamo ribadendo il ruolo e la disponibilità di Fincantieri nel progetto di rinascita della cantieristica, dove abbiamo investito circa 800 milioni e siamo presenti da 15 anni con quattro stabilimenti – ha spiegato Folgiero – Siamo disponibili a lavorare alla ripartenza Usa anche sul civile con le navi rompighiaccio a Sturgeon Bay, le posacavi e i cantieri in Florida, ora dedicati alla manutenzione. Se necessario, questi ultimi potranno anche trasformarsi in siti produttivi”, ha aggiunto.

Il nuovo piano disegnerà un’azienda più grande dal punto di vista produttivo a fronte della maggiore domanda sulla difesa, sarà un catalizzatore per un rerating e una nuova valutazione dell’azienda. Quindi i “fondamentali” alla base della nostra valutazione cresceranno ulteriormente. Fincantieri si trova già in cima alla riserva per entrare nel Ftse-Mib. Siamo già candidati a farlo dunque e con la super Fincantieri avremo ottime chance”, ha concluso.

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-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Economia

Cna, con i dazi contraccolpo maggiore per Abruzzo, Toscana e Molise

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ROMA (ITALPRESS) – Per 17 regioni italiane gli Stati Uniti sono tra i tre principali mercati di sbocco delle esportazioni che l’anno scorso hanno sfiorato i 65 miliardi di euro. Se in termini assoluti oltre il 50% dell’export parte da Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, in termini relativi le regioni che subiranno il maggior contraccolpo dall’introduzione dei dazi sono Abruzzo, Toscana e Molise. È quanto emerge dall’analisi dell’Area studi e ricerche di CNA sui flussi delle vendite dirette sul mercato a stelle e strisce. Gli Stati Uniti rappresentano il 10,4% dell’export totale dell’Italia ma per l’Abruzzo è di gran lunga il principale mercato con il 17,1% e oltre 1,6 miliardi di esportazioni dirette con un peso rilevante della farmaceutica che sfiora il miliardo di euro. A seguire la Toscana con il 16,2% e oltre 10 miliardi.

Il volume d’affari regionale dipende in larga parte dalla farmaceutica che rappresenta il 37% del totale nazionale. Sul podio anche il Molise con il 13,4% dell’export verso gli USA di cui oltre la metà riguarda prodotti chimici. Rispetto al 10,4% della media nazionale, il mercato americano vale il 12,5% dell’export dell’Emilia-Romagna con i mezzi di trasporto che rappresentano un terzo dei 10 miliardi di vendite regionali. Per l’Umbria e il Friuli-Venezia Giulia è il 12,4% e l’11,3% per il Lazio che presenta vendite totali in USA per 3,6 miliardi di cui il 52% riguarda la farmaceutica. In termini assoluti la Lombardia è la prima regione per flussi diretti pari a 13,7 miliardi (quasi la metà dei prodotti della chimica e della metallurgia) ma il peso del mercato americano è inferiore alla media nazionale attestandosi all’8,4%, sulla stessa linea il Piemonte all’8,3% mentre il Veneto è al 9,1% con 7,3 miliardi di vendite dirette.

Osservando la propensione all’export su base regionale, per l’Emilia-Romagna le vendite all’estero rappresentano il 44,3% del valore aggiunto rispetto al dato nazionale del 29,4%. Sopra il 40% anche il Friuli-Venezia Giulia (42,2%), Veneto (41,5%), Piemonte (40,7%), Marche (40,5%), Toscana (40,2%), Lombardia (33,3%) a conferma della diffusa vitalità e capacità nell’export da parte del tessuto produttivo. Scomponendo su base regionale le principali categorie merceologiche, il 59% di macchinari e apparecchi parte da Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, il 65% della farmaceutica ha origine in Toscana, Lazio e Abruzzo, il 75% dei mezzi di trasporto è assicurato da Emilia-Romagna, Lombardia e Piemonte. Più distribuito sul territorio l’agroalimentare con il 65% di export verso gli USA che parte da Toscana, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Campania.

– foto IPA Agency –

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Unicredit, 76 minibond per il rilancio dell’industria al Sud e 310 milioni alle imprese

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NAPOLI (ITALPRESS) – UniCredit raggiunge un traguardo significativo: dal 2017 ad oggi, ha strutturato e sottoscritto 76 minibond nel Sud Italia (Campania, Calabria, Puglia e Basilicata), per un controvalore complessivo di 310 milioni di euro. E’ quanto si legge in una nota.

Con 23,5 milioni di euro già emessi nell’ultimo anno da sei imprese del Sud Italia, sottolinea la nota, UniCredit conferma il proprio impegno per un modello di sviluppo sostenibile e radicato nei territori, attraverso il programma Basket Bond OpenSud ESG, che vede la collaborazione di Mediocredito Centrale (MCC) e di Sace. Il programma consente alle aziende meridionali di accedere in modo innovativo al mercato dei capitali emettendo minibond ESG, strumenti finanziari destinati a sostenere piani di sviluppo green e ad alto impatto occupazionale in cui è previsto un light assessment da parte di Cerved rating Agency attraverso la piattaforma Open-es.

Dalla produzione di idrogeno verde ad Avellino al rilancio del comparto surgelati nel Foggiano, passando per la sicurezza nei cantieri e l’innovazione in campo farmaceutico, i fondi sono stati già destinati a finanziare: Gruppo Farmaimpresa Srl (2 milioni di euro) per la ristrutturazione dello stabilimento e l’acquisto di nuove attrezzature a Teverola (Caserta) con un utilizzo di tecnologie efficienti dal punto di vista energetico; questi investimenti consentiranno inoltre l’ottenimento delle nuove marcature CE dei dispositivi medici; Comac International (2 milioni di euro), azienda specializzata nella progettazione e costruzione di parti per turbine avioniche ed energetiche, per un nuovo opificio industriale dotato di impianti ad alta tecnologia in linea con gli standard energetici nazionali a Caserta; Edil Sanfelice Spa Società Benefit (4 milioni di euro) per investimenti in sicurezza e sostenibilità edilizia; FMC Srl (1,5 milioni di euro) per realizzare uno dei primi hub di produzione ed erogazione dell’idrogeno verde nell’area industriale di Avellino in Campania; GM Zincatura (4 milioni di euro) per aumentare la capacità produttiva in provincia di Napoli con un’attenzione in particolare al miglioramento delle condizioni di sicurezza sul lavoro. L’investimento sarà accompagnato anche dalla realizzazione di un nuovo impianto fotovoltaico di 400 Kw; OP Natura Dauna (10 milioni di euro) per potenziare le linee del fresco e surgelato nel rispetto della filiera “dal campo alla tavola”.

In parallelo, attraverso il prodotto ESG Finanziamento Futuro Sostenibile Plus, UniCredit ha già accompagnato nel 2025 oltre 60 aziende del Sud Italia con quasi 100 milioni di euro complessivi, in un percorso di transizione sostenibile personalizzata su target ESG concreti individuati e monitorati mediante assesment sulla sezione dedicata ai clienti di UniCredit all’interno della piattaforma Open Es: energie rinnovabili, gestione dei rifiuti, parità di genere nel management, rafforzamento della filiera con adozione di policy per selezione dei fornitori con criteri ESG.

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“Con il Basket Bond OpenSud ESG e il Finanziamento Futuro Sostenibile Plus stiamo dimostrando che anche le piccole e medie imprese del Mezzogiorno possono accedere a soluzioni finanziarie innovative e orientate al futuro. Questa forma di credito permette di coniugare obiettivi industriali e impatto ambientale e sociale: rigenerazione urbana, energie pulite, sicurezza alimentare e valorizzazione del capitale umano diventano driver economici misurabili”, dichiara Ferdinando Natali, Regional Manager Sud UniCredit.

– foto ufficio stampa Unicredit –

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