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Capitanio (Agcom) “Nell’era dei social la Par Condicio va aggiornata”

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MILANO (ITALPRESS) – “Oggi in Italia ci sono 350 mila influencer. Se consideriamo che i medici di base sono 40 mila e gli avvocati sono 240 mila capiamo di che mondo stiamo parlando. Oggi gli influencer costituiscono dei media e hanno una responsabilità di trasparenza del messaggio pubblicitario e di correttezza del messaggio soprattutto a tutela dei minori”. Lo ha detto Massimiliano Capitanio, commissario dell’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress.
Con le nuove regole, “la novità è che vengono classificati per la prima volta – ha spiegato – in base al numero di follower e al tipo di engagement. Vengono stabilite sanzioni nel caso in cui dovessero fare pubblicità occulta o se dovessero veicolare messaggi lesivi per i minori. Per la prima volta si pone in capo a queste figure il concetto di responsabilità”.
In generale, “da un punto di vista dell’infosfera il fatto che arrivino milioni o miliardi di notizie ogni ora è positivo perchè mette a disposizione del lettore un paniere sterminato di dati. Quello che dobbiamo capire – ha evidenziato – è se abbiamo gli strumenti per decifrare questo tipo di comunicazione. Ritengo che l’Ordine dei giornalisti e le autorità di controllo abbiano un ruolo fondamentale nel garantire l’utente”.
A proposito di giornalisti, è stata messa a punto la norma sul giusto compenso. “Se le piattaforme fanno profitto con il lavoro dei giornalisti – ha spiegato – è giusto ed equo che parte di questi ricavi vadano agli editori e ai giornalisti. La trattativa è libera tra editore e piattaforma. Qualora questo accordo non venga trovato, Agcom ha il potere di intervenire e stabilire il giusto compenso”.
Per quanto riguarda la par condicio, Capitanio ha ricordato che in Italia è regolata dalle leggi 515 del 1993 e 28 del 2000. “Se consideriamo che Facebook è nato nel 2004, è diventato operativo nel 2005 e la nostra legge sulla par condicio è del 2000 – ha sottolineato -, capiamo che il problema non è tanto di rappresentanza ma di aggiornamento. In questo, nelle facoltà che ha Agcom, abbiamo mandato e condiviso una segnalazione al governo sottolineando che una par condicio che non affronta ancora bene il tema dei social va aggiornata”. In merito alla campagna elettorale, “il fatto che l’istituzione, quindi il governo, abbia la facoltà ma anche il dovere e il diritto di comunicare con i cittadini per quanto concerne l’attività di governo è sancito dalla legge 515 del 1993. Chi svolge attività istituzionale – ha aggiunto – ha il diritto di parlare. E’ ovvio che se il leader del partito si esprime per il partito e non per il governo quel conteggio va fatto”.
Nelle scorse ore al centro del dibattito c’è stata la vicenda relativa alla partecipazione dello scrittore Antonio Scurati a una trasmissione Rai in occasione del 25 aprile. “Tra le missioni – ha affermato Capitanio -, Agcom ha anche quella di favorire il fatto che nelle scuole gli studenti vengano educati alla lettura, quindi alla capacità interpretativa. Il dibattito quando è democratico è sempre fondamentale. Ritengo che in questo momento ci siano spazi disponibili a tutti per poter comunicare le proprie idee. Più di 60 anni fa siamo usciti da un’epoca dolorosa che è giusto studiare e ricordare, il periodo del fascismo in cui c’è stata l’oggettiva privazione di alcune libertà. Se viene tolta la possibilità a qualcuno di esprimere un parere è sicuramente negativo”, ha aggiunto Capitanio, che poi ha fatto riferimento all’ipotesi secondo cui “ci troviamo di fronte a un regime di comunicazione”: “Mi appassiona tanto la politica – ha detto – però credo che invocare certe categorie della restrizione della libertà di pensiero non faccia bene alla comunicazione e neanche al paese”.
Poi Capitanio si è soffermato sul tema della pirateria. “E’ un danno al sistema paese”, ha detto. “Se ci estendiamo ai contenuti audiovisivi del cinema e dell’intrattenimento – ha affermato – arriviamo a 1,9 miliardi di euro sottratti al sistema paese. Quello che mi sta più a cuore è che si tolgono 10 mila posti di lavoro ai giovani tutti gli anni, secondo i dati Ipsos. Il problema della pirateria – ha aggiunto – è culturale”. Il commissario dell’Agcom ha infine ricordato “l’attuazione del regolamento che dallo scorso novembre consente ai minori di avere filtri sul cellulare per non essere raggiunti da contenuti pericolosi”. “E’ un servizio gratuito”, ha aggiunto Capitanio, inviando un messaggio alle famiglie: “Se avete una Sim per i vostri figli minori di 18 anni potete chiedere l’attivazione di forme di parental control. Questi filtri consentono di impedire l’accesso allo smartphone per otto categorie di contenuti ritenuti pericolosi. E’ un servizio utile e gratuito, invocato di fronte a fatti di cronaca gravi e che spesso non viene attuato”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Politica

Ucraina, Meloni “Non credo che il tema sia una controproposta, lavoriamo sul piano di Trump” / Video

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JOHANNESBURG (SUDAFRICA) (ITALPRESS) – “Non credo che il tema sia lavorare su una totale controproposta: ci sono molti punti che sono condivisibili nel piano che noi stiamo leggendo. Anche per un fatto di tempo e di energia, penso che abbia più senso lavorare sulla proposta che c’è e concentrarci sulle questioni che sono davvero dirimenti”. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un punto stampa a Johannesburg, sul tema dell’Ucraina.

“Chiunque lavori” per accelerare e “arrivare a una pace giusta e duratura fa un lavoro prezioso: penso che la proposta americana vada letta con questa lente. Ovviamente il piano americano è una base di discussione per arrivare a una pace giusta e duratura, serve appunto una discussione che è quella che stiamo intavolando con i nostri partner europei, con la Nato, con gli americani e con gli ucraini”, ha aggiunto. “Nel piano americano ci sono alcuni punti che sicuramente devono essere oggetto di discussione: la questione dei territori, la questione del finanziamento per la ricostruzione, la questione dell’esercito ucraino”, ma “ci sono anche molti punti che considero particolarmente positivi, in tema soprattutto di garanzie di sicurezza dove c’è messo nero su bianco il coinvolgimento diretto anche degli Stati Uniti in una proposta di garanzia di sicurezza che riprende un’idea che all’inizio fu italiana ,cioè di garanzia di sicurezza basate sul modello dell’articolo 5”, sottolinea. “Penso che si possa fare un lavoro positivo, siamo sicuramente tutti impegnati per arrivare a una proposta che possa essere più possibile vicina a quello che serve per avere un’Ucraina indipendente e sovrana e per avere una sicurezza anche per l’Europa”.

“Sarebbe per esempio una buona cosa riuscire a ottenere almeno un cessate il fuoco temporaneo sulle infrastrutture strategiche che i russi continuano a bombardare in maniera totalmente indiscriminata”, ha confermato. “Tutti siamo dimostrando dall’inizio la nostra buona volontà” mentre “i russi non hanno fatto un passo in avanti, penso che anche i russi debbano dare qualche segnale concreto di volere effettivamente arrivare alla pace”.

– foto screenshot video Palazzo Chigi –

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(ITALPRESS).

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La Russa “Da Garofani frasi improvvide, ma non ho chiesto le sue dimissioni”

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MILANO (ITALPRESS) – “Esprimo piena solidarietà al presidente della Repubblica. Si è trovato tra capo e collo questa vicenda di cui non ha nessuna responsabilità, sono certo che non condivide le idee del suo consigliere”. Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, “Italia direzione Nord”, a Milano, rispondendo a una domanda sulle polemiche per le parole del consigliere del Quirinale, Francesco Garofani. “Che la Meloni non c’entrasse niente era evidente – ha sottolineato La Russa -. Un consigliere si è lasciato andare improvvidamente a tutta una serie di considerazioni su governo e Meloni. E se lo ha detto non se ne può addossare la colpa al presidente della Repubblica. Una critica a quel consigliere però è assolutamente legittima. Fosse stato uno di destra oggi lo vedremmo appeso ai lampioni della città… È il segretario del Comitato di Difesa, si deve occupare della difesa. Credo che almeno quel ruolo forse è meglio che lo lasci a qualcun altro”.

“Spiace che avere risposto a una domanda sul Consigliere Garofani possa pensare di far riaprire un caso che, anche io, come Giorgia Meloni, considero chiuso e sul quale ho espresso personalmente sin dal primo minuto, piena solidarietà al Presidente Mattarella. Certo, ho detto, forse in maniera troppo sincera, che Garofani potrebbe essere imbarazzato a svolgere il ruolo non di Consigliere ma di Segretario del Comitato Supremo di Difesa. Ma non tocca a me chiedere le sue dimissioni e nemmeno l’ho fatto”ha poi precisato La Russa.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Ponte sullo Stretto, Salvini “In settimana aspettiamo le motivazioni della Corte dei Conti”

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MILANO (ITALPRESS) – “Aspettiamo di leggere le motivazioni della Corte dei Conti che ha bloccato la registrazione entro questa settimana e appena leggeremo i motivi di questo ‘no’ faremo tutte le nostre riflessioni e deduzioni”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, a margine della 27esima edizione di Italia Direzione Nord, in corso alla Triennale di Milano, parlando della bocciatura della Corte dei Conti al progetto del Ponte sullo Stretto. “L’obiettivo – ha ribadito poi il ministro – se tutti remano nella stessa direzione, è di aprire i cantieri a inizio anno”.

“Il nostro obiettivo come Lega è trovare delle risorse in più per le forze dell’ordine, per assumere più poliziotti, più carabinieri, per avere più divise, più telecamere e più sicurezza. Siamo sulla buona strada”. Così il vicepremier parlando della legge di bilancio. Comunque “aumentare gli stipendi a 13 milioni di lavoratori e lavoratrici, rottamare tutte le cartelle dell’Agenzia delle Entrate che sono arrivate fino a dicembre 2023, chiedere 10 miliardi di euro alle banche nei prossimi anni con cui aumentare stipendi e pensioni è qualcosa di importante in un momento in cui francesi e tedeschi, ad esempio, invece tagliano e tagliano”, ha sottolineato Salvini.

“Io vado a processo l’undici dicembre in Corte di cassazione perché ho bloccato gli sbarchi degli immigrati irregolari in Italia. Io penso che il Sindaco di Milano l’undici dicembre starà tranquillo a casa sua in ufficio. Quindi c‘è una grande differenza fra chi chiacchiera e chi, per aver contrastato l’immigrazione illegale, rischia sei anni di carcere”, ha aggiunto Salvini sul tema dell’immigrazione.

“Io sono a favore di qualsiasi aiuto alle autonomie locali, siano i Comuni, siano le Regioni. Quindi fa strano che il sindaco Sala voglia più poteri per Milano e condivido e contrasti l’autonomia per la Lombardia. Si metta d’accordo con sé stesso. […] Io son d’accordo su qualsiasi potere in più e libertà in più venga dato ai Comuni e alle Regioni e aggiungo anche le Province.”

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– Foto IPA Agency –
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