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Cronaca

Vannacci “Vorrei un’Europa più identitaria. Ucraina? Ricercare la pace”

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ROMA (ITALPRESS) – ‘Vorrei un’Europa più sovrana, più sicura e più identitaria perchè l’identità dei popoli esiste e non la si può distruggere. La vorrei anche più prospera e più ricca – quindi dovremmo riscrivere questo Green Deal – e la vorrei più liberà, un luogo ‘dove non si cerca di imbavagliare la gente al fine di non farla esprimere, dove le minoranze non prevaricano le maggioranze e impediscono loro di poter manifestare liberamente il proprio pensiero. E la vorrei anche più meritocratica: vorrei che il sogno americano fosse invece il sogno italiano o il sogno europeo, dove un giovane che si basa sulla propria capacità e merito possa assurgere ai più alti livelli di realizzazionè e non debba ‘più contare sulle caste e sulle lobby’. E’ il pensiero del generale Roberto Vannacci, candidato per la Lega e intervistato da Claudio Brachino per la rubrica ‘Primo Piano – Elezioni Europee 2024’ dell’agenzia Italpress. ‘Credo nei valori dell’identità che ci fa italiani, abbiamo delle caratteristiche peculiari alle quali non possiamo rinunciare: siamo invidiati in tutto il mondo e dobbiamo valorizzare il know-how del nostro territorio e del nostro popolò, ha sottolineato Vannacci.
‘Sono un candidato indipendente della Lega e ci tengo a rimarcarlo: continuerò a battermi per i principi nei quali credò che, ‘per molti versi, coincidono e sono sovrapponibili con quelli del partito col quale io mi presento: credo nei valori di patria una patria che è individuata da un territorio con dei confinì che ‘vanno protetti. Credo nel valore della sovranità nazionale e degli interessi nazionali e andrò in Europa per difendere questi interessì che ‘non possono essere annacquati o addirittura eliminati, in nome di un’Europa che per ora non ci ha ancora fatto capire che cosa potrà essere in futurò. Ad esempio, spiega Vannacci, l’immigrazione ‘è un campo in cui L’Europa è diventata una ‘non Europà perchè non si non si esprime: è così brava a darci direttive e regolamenti sulle energie verdi, però delega l’immigrazione ai singoli Stati e quindi la Polonia è libera di erigere dei reticolati per proteggersi dagli immigrati iracheni in provenienza della Bielorussia e l’Italia però non può agire in maniera completa contro i barconi che arrivano invece dal Nord Africà, sottolinea.
‘Quanti immigrati potrà ancora contenere l’Europa? 10 milioni, 100 milioni, 500 milioni? Prima o poi bisognerà regolamentare questi flussi, bisognerà fare in modo che chiunque arrivi in Europa abbia un visto, così come succede in qualsiasi Paese, dall’Australia al Giapponè. Il Green, invece, ‘è un’enorme tassa nei confronti di tutti i cittadini, soprattutto di quelli italiani, che dovranno sborsare dei capitali estremamente ingenti per cambiare le proprie autovetture e per isolare le proprie case, ottenendo un risultato totalmente irrilevante da un punto di vista ambientale, perchè questi due settori, qualora realizzati nella loro completezza, non rappresentano neanche 1,5% delle emissioni totali di anidride carbonica a livello planetario e costeranno alle tasche degli italiani decine, se non centinaia, di migliaia di euro. Questa è una politica fiscale, non è una politica ambientalistà. La transizione verde ‘la si ottiene con dei cambiamenti che sono convenienti: adesso ci vogliono obbligare a una scelta non conveniente, mettendoci davanti un’Apocalisse che ancora non è avvenutà. Poi ‘vorrebbero che i nostri agricoltori lasciassero incolti una parte dei campì: al contrario ‘dobbiamo cercare la biodiversità in tutte quelle foreste la cui estensione è raddoppiata negli ultimi 80 anni e non nei campi coltivati dei nostri agricoltorì, ha ribadito Vannacci. ‘Se si vuole essere ambientalisti e se vogliamo concedere più diritti, bisogna essere ricchi: i Paesi poveri non possono essere ambientalisti, i diritti hanno un costo, sia da un punto di vista sociale che da un punto di vista economico. Se non si hanno le risorse, questi diritti rimangono solamente un’utopià. Per Vannacci ‘ci facciamo belli con questa storia dei diritti civili che, se li andiamo a esaminare, sembrano più dei capricci a volte. Una delle caratteristiche dei diritti è quella di essere per tutti e non riservati solo a determinate categorie. E poi ogni diritto presuppone un dovere, cosa che spesso invece non accadè. L’ultima edizione dell’Eurovision Song Contest ‘ci dà una rappresentazione di un’Europa che è totalmente falsatà che ‘diffondiamo a milioni di bambini e di adolescenti che lo stanno guardandò e ‘propone un modello che non rappresenta la mia idea di Europa. Sembra quasi che questo modello trasgressivo, totalmente eccentrico, sia quello che dobbiamo perseguirè: invece ‘questo modello mi crea la nauseà. Il cantante svizzero che ha vinto ‘si definisce non binario: il binario lo conosco nel linguaggio matematico, oppure quando vado alla stazione dei treni. Non ho questa fantasia talmente sviluppata da capire che cosa significhi non binario: anche su questi temi bisogna essere più attaccati alla realtà’, ha aggiunto Vannacci. ‘Anche il Papa ha definito l’ideologia di genere come una delle peggiori piaghe della società moderna. Ma che cosa significa ideologia di genere? Come posso far prevalere la percezione sulla realtà? I sessi sono duè. Su questo e su altri temi, ‘la censura in Italia esiste ma è al contrario, perchè la censura generalmente è portata avanti da chi detiene il potere, invece in Italia è portata avanti dalle minoranze: sono le stesse minoranze che mi impediscono di fare i miei eventì, ha sottolineato il generale. ‘Sono quelle minoranze di studenti che bloccano le università e che impediscono invece alle decine di migliaia di altri studenti di seguire le lezioni. Sono quelle minoranze di Ultima Generazione che bloccano il Grande Raccordo Anulare e che obbligano a fermare il traffico, in nome di una ideologia green che sinceramente non dovrebbe esisterè, ha spiegato. ‘Siamo di fronte a una società che ormai pensa di poter censurare chi vuole, c’è una censura sia fisica e morale, dalla quale dovremmo uscire perchè la libertà di manifestazione del pensiero è una colonna portante della nostra democrazià. Vannacci poi torna sulle sue recenti dichiarazioni. ‘L’ho detto e lo rivendico: Mussolini, Stalin, Kennedy e Cavour sono degli statisti, semplicemente perchè hanno occupato posizioni di Stato: è una definizione neutra, voglio evitare di esprimere giudizi. La storia non ammette giudizi moralì, chiarisce. ‘Quella dei disabili in classi separate non l’ho mai detta, non la penso: è stata una strumentalizzazione di quello che io invece ho asserito. Ho detto anzi che i disabili hanno bisogno di specialisti che siano preparati sulla disabilità, che devono essere supportati nella loro condizione, sia da personale specificatamente preparato, sia dalle strutture ad hoc. Ho detto che hanno bisogno di socializzare con le altre persone e che devono essere messi in condizioni di realizzarsi nel miglior modo possibile: questa è la mia espressione sui disabili che è stata puntualmente travisata e falsificatà.
Riguardo alle questioni internazionali, in Ucraina bisogna ‘ricercare la pace con tutti i mezzi, con tutti i sistemi e con tutte le procedure: questo è l’unico modo per uscire fuori da questa guerra. La pace di oggi potrebbe evitare la guerra di domani. Credo che l’unico modo per battere Putin e la Russia eventualmente implicherebbe l’ingresso aperto del conflitto della NATO e questa è un’eventualità che io mi auguro non possa e non debba mai accaderè perchè ‘ci metterebbe di fronte a un confronto fra potenze nucleari e che sarebbe la soglia dello scoppio di un conflitto atomico che potrebbe rischiare di cancellare l’umanità stessa dalla faccia della Terrà, ha spiegato. ‘Ritengo che ormai si stia combattendo da troppo tempo, che ogni giorno di guerra con porti morte e distruzione e che questa pace debba essere ricercata con tutti i mezzi, aprendosi al dialogo, alla negoziazione e alla trattativa e riaprendo i colloqui e le relazioni internazionali con la Russia: i russi sono i nostri vicini, dobbiamo parlare con loro dobbiamo parlare con tuttì. Vannacci non vorrebbe mai che ‘un soldato italiano debba essere costretto ad andare a combattere in Ucrainà. Sì o no all’esercito comune europeo? ‘Prima dobbiamo definire che cosa vuol dire ‘esercito comune europeò perchè se vuol dire mettere insieme gli eserciti nazionali e costituire un contenitore che li racchiude tutti, direi che questo è uno slogan. La vedo estremamente difficile come eventualità’, ha sottolineato. ‘Cedere il proprio esercito nazionale a una entità europea vorrebbe dire cedere quel poco di sovranità nazionale che c’è ancora rimastà. Poi ‘ci sono dei problemi tecnici: chi comanda questo esercito europeo? Chi stabilirà le modalità di impiego? Se comandasse Macron, per esempio, saremmo già a combattere in Ucrainà, ha ricordato. ‘Dovremmo cercare di scavare e di andare in profondità sui concetti di difesa comune, capire che cosa implicano, i rischi e le perdite di sovranità. Se invece ‘esercito comunè vuol dire realizzare delle sinergie e delle collaborazioni a livello industriale, queste sono cose sulle quali si può sempre discutere: sono temi aperti e che non implicano la perdita di sovranità’. La scelta di candidarsi alle europee, conclude Vannacci, ‘l’ho fatta essenzialmente pensando alle mie figlie, sono bambine di 10 e 12 anni: pensando a loro vorrei continuare a combattere come ho fatto fino ad adesso. L’ho fatto col fucile in mano e magari da oggi in poi, se gli elettori lo vorranno, lo farò seduto sugli scranni di Bruxelles, perchè la mia idea di Europa è diversa da quella che c’è’, continua. ‘Non sono un candidato di facciata, non mi presento alle elezioni solo per dare un’immagine e poi delegare a qualcun altro questa responsabilità che gli elettori ci consegnano. Mi trasferirò a Bruxelles e combatterò 365 giorni all’anno 7 giorni su 7, 24 ore su 24, per i principi e per gli ideali in cui credo: sarò come la goccia che scava la pietra. Sono estremamente determinato ed ossessivo quando mi metto a fare un lavoro, continuerò a farlo a Bruxelles’, dove ‘probabilmente porterò la mia famiglià. Per quanto riguarda invece l’esercito, ‘seguo le norme. Tutti questi benpensanti che si sono espressi dicendo che non avrei dovuto candidarmi in qualità di militare e che hanno ipotizzato le cose più assurde dovrebbero studiare e leggere la normativa: i militari, così come i magistrati, possono tranquillamente partecipare alle elezionì. In caso di vittoria ‘ho due possibilità’, un’aspettativa che ‘produce una sorta di congelamento della carriera, che poi potrebbe essere ripresa qualora io rinunciassi alla vita politica o a fine mandato, oppure potrei decidere di andare in quiescenza. Ma queste sono decisioni che prenderò più tardì.
-foto Italpress –
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Maserati celebra 2025 all’insegna di inclusione e valorizzazione talento femminile

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MODENA (ITALPRESS) – Volge a conclusione un 2025 denso di progetti e iniziative di successo verso una cultura aziendale inclusiva, che hanno rafforzato il ruolo di primo piano del Maserati Women’s Business Resource Group (BRG Donna), la community interna nata per valorizzare il talento femminile e favorire lo sviluppo professionale in un ambiente aperto, internazionale e multiculturale. “Del resto – spiega Maserati in una nota -, negli ultimi anni la Casa del Tridente ha visto crescere in modo significativo la presenza femminile in posizioni chiave e nel proprio Board, confermando una direzione chiara verso modelli di leadership più equilibrati e rappresentativi della ricchezza dell’organizzazione globale”.
Il BRG Maserati Donna è un’iniziativa interamente volontaria, ideata e portata avanti da dipendenti provenienti da funzioni, Paesi e background differenti. Questa eterogeneità costituisce il cuore del progetto, che mira a creare consapevolezza, sostegno reciproco e occasioni di crescita attraverso momenti di scambio autentico. Tra questi le coinvolgenti attività realizzate nel corso del 2025, a conferma della vitalità della community. Si è parti a marzo con l’International Women’s Day, che ha riunito numerosi partecipanti per una sessione di confronto culminata in oltre cinquanta contributi, per poi proseguire il mese successivo con il workshop di allyship “Through Her Eyes” con il coinvolgimento di ospiti e della leadership aziendale.
A giugno, poi, è stata la volta dell’incontro “Breaking Through & Lifting Others – Two Generations, One Journey”, seguito da un rilevante numero di partecipanti online e inserito nel progetto “Inspirational Talks”, ovvero conversazioni on line con speakers provenienti da mondi diversi dall’automotive, come quello musicale, accademico e della moda. Nel secondo semestre, l’evento “From Heritage to the Future” organizzato a settembre al Museo Panini ha raccolto diverse persone in un dialogo intergenerazionale che ha intrecciato identità, futuro e appartenenza, mentre l’adesione all’International Day of the Girl Child di ottobre ha dato voce a svariati contributi creativi. Infine, a novembre, il workshop dedicato al tema dell’Impostor Syndrome ha aggiunto un ulteriore tassello a un percorso ampio e partecipato.
Tra gli elementi più significativi di questo ricco calendario di iniziative firmate BRG Maserati Donna è un costante aumento dei partecipanti alle iniziative, con un passaggio fluido dalle iniziative digitali a quelle in persona. Da sottolineare anche il crescente coinvolgimento maschile, che evidenzia come l’allyship sia non solo un atto individuale, ma un indicatore essenziale di un’evoluzione culturale condivisa.
Per il prossimo anno, Maserati rinnova il proprio impegno a proseguire su questa strada con nuovi progetti e il chiaro obiettivo di allargare ulteriormente la partecipazione. “Solo così sarà possibile creare una comunità trasversale e attiva, capace di rafforzare il senso di appartenenza e di generare conversazioni autentiche sui temi della diversity, dell’equità e dell’inclusione”, prosegue la nota.
“BRG Maserati Donna rappresenta un esempio concreto di come la collaborazione spontanea e la condivisione di esperienze possano incidere in profondità sulla cultura aziendale – afferma Santo Ficili, COO di Maserati -. Siamo orgogliosi dei progressi compiuti e continueremo a investire sulla valorizzazione dei talenti della nostra organizzazione”.
“Il nostro obiettivo è creare spazi sicuri e stimolanti, in cui ogni collega possa sentirsi supportato – ha aggiunto Julie Taieb-Doutriaux, Chair del BRG Maserati Donna -. Quando ho assunto la posizione di presidente nel marzo 2023, il mio obiettivo è stato quello di creare eventi interattivi e conversazioni di valore. In tre anni abbiamo creato una comunità diversificata e dinamica di donne e uomini”.

– Foto ufficio stampa Maserati –

(ITALPRESS).

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Women Value Company 2025, Intesa Sanpaolo premia 33 Pmi del Nord Italia

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MILANO (ITALPRESS) – Si è svolta a Milano la tappa finale del Premio Women Value Company Intesa Sanpaolo organizzato dal Gruppo bancario guidato da Carlo Messina, in collaborazione con Fondazione Marisa Bellisario e, da quest’anno, con la partecipazione di Intesa Sanpaolo Innovation Center.
L’iniziativa, riconosciuta come categoria speciale del Premio Marisa Bellisario e giunta quest’anno alla nona edizione, è dedicata alla valorizzazione dell’imprenditoria femminile d’eccellenza per l’impegno nel promuovere la parità di genere. Impegno anche finanziario, grazie al miliardo di euro per investimenti a favore dell’imprenditoria femminile messo a disposizione dalla Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo diretta da Stefano Barrese, che nei primi nove mesi dell’anno ha erogato complessivamente 43 miliardi di euro in Italia a famiglie e PMI.
Sono circa un migliaio le candidature al Premio pervenute quest’anno da tutta Italia, di queste sono 80 le imprese selezionate e premiate in tre incontri – a Bologna, Napoli e Milano – oltre a due le Mele d’Oro assegnate da Fondazione Bellisario e Intesa Sanpaolo lo scorso giugno, durante la cerimonia della 37^ edizione del Premio Marisa Bellisario. Women Value Company Intesa Sanpaolo ha, inoltre, raccolto fino ad oggi oltre 7.500 candidature, assegnato 18 mele d’oro, premiato circa 900 PMI grazie a oltre 20 incontri di valorizzazione sul territorio.
Dopo l’incontro di Bologna e Napoli, in quello milanese si è svolta la premiazione di 33 imprese del Nord Italia, tra le 80 vincitrici del Premio Women Value Company Intesa Sanpaolo 2025, e l’assegnazione delle menzioni speciali: Menzione per l’innovazione, istituita sotto l’egida di Intesa Sanpaolo Innovation Center, a Optec (Busto Garolfo – MI) www.optec.eu; Menzione per il Sociale a Cooperativa Orizzonti (Padova – PD) www.orizzonticoop.it; oltre alla celebrazione della Mela d’Oro Piccola Impresa, MyLime (Cremona – CR) www.my-lime.com
‘Ringrazio ancora una volta Intesa Sanpaolo per aver reso possibile questa splendida iniziativa e le aziende selezionate per il grande contributo che danno all’economia dei loro territori e alla diffusione di una cultura di parità – ha detto
Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario -. Il loro modello di gestione ci conferma che investire sulle donne, valorizzare le loro idee e competenze, favorire la loro crescita professionale sono tutte scommesse vincenti. Con Women Value Company premiamo l’impegno, l’equità e la lungimiranza di tante PMI italiane perchè il loro modello di crescita inclusiva e sostenibile diventi un esempio per tutte le nostre realtà produttivè.
‘Intesa Sanpaolo come banca di riferimento delle PMI, forza dell’Italia, dedica credito, iniziative di valorizzazione oltre a supporto alla formazione con attenzione specifica all’imprenditoria femminile particolarmente presente nel Nord Italia, motore dello sviluppo economico e produttivo – ha sottolineato Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo -. Abbiamo messo a disposizione un miliardo di euro di credito per gli investimenti delle imprese femminili a beneficio di un modello di crescita sostenibile ed evoluto. In questa tappa finale, la collaborazione e il Premio con Fondazione Bellisario offrono un meritato riconoscimento al valore distintivo delle donne imprenditrici di tutta la Penisola per la loro capacità di innovazione e per l’impatto positivo sul tessuto economico e sociale dei territori di appartenenzà.
‘Il nostro contributo al Premio Women Value Company conferma l’impegno di Intesa Sanpaolo Innovation Center nel valorizzare il talento femminile quale leva strategica di innovazione per una crescita sostenibile, inclusiva e competitiva del Paese – le parole di Viviana Bacigalupo, Direttrice Generale Intesa Sanpaolo Innovation Center -. L’innovazione è un acceleratore di sviluppo economico e sociale, e con la menzione speciale all’innovazione intendiamo riconoscere e valorizzare imprenditrici orientate al cambiamento, perchè dove ci sono visione, cultura della parità e capacità di innovare, le imprese prosperano e generano impatto positivo per le comunità. Come Innovation Center siamo al loro fianco per favorire lo sviluppo di nuove realtà innovative e supportarne la crescità.
La visione sul futuro dell’imprenditoria femminile e della gender equality all’interno delle PMI italiane è il focus dell’edizione 2025, che ha premiato l’impegno per l’accesso e la valorizzazione del talento femminile nel mondo del lavoro, riconoscendo come il loro contributo sia determinante per la crescita aziendale, per la produttività e per una visione inclusiva nel futuro.
Grazie alla collaborazione di Intesa Sanpaolo Innovation Center avviata da quest’anno, Women Value Company Intesa Sanpaolo 2025 ha definito una nuova menzione speciale dedicata all’innovazione, consegnata da Viviana Bacigalupo.
L’iniziativa è parte del più ampio Premio Marisa Bellisario dell’omonima Fondazione: ogni anno una Commissione esaminatrice, presieduta da Lella Golfo e da Gianni Letta, seleziona e assegna le Mele d’Oro a imprenditrici, manager, donne delle istituzioni, della cultura e della scienza che si sono particolarmente distinte e che con il loro impegno hanno creato valore. Tra queste ha ricevuto la Mela d’Oro per la categoria Management Maria Luisa Gota, responsabile della Divisione Asset Management di Intesa Sanpaolo, amministratore delegato Eurizon e prima donna alla guida di Assogestioni.
Le Mele d’oro Women Value Company 2025 sono state assegnate a MyLime per la categoria piccole imprese, giovane microimpresa innovativa che crea valore e trasparenza sul ciclo di vita dei prodotti attraverso il Digital Product Passport, mentre per la categoria media impresa la Mela d’oro è stata riconosciuta a Mulan Group, azienda alimentare che collabora con le principali catene della grande distribuzione in tutta Europa.
Le 80 PMI vincitrici sono per il 18% Micro-imprese, 63% Piccole Imprese e per il 19% Medie Imprese, distribuite per il 38% nel Nord Italia, il 35% nel Centro e il 27% al Sud. L’ 85% ha avviato iniziative volte a conciliare vita professionale e vita personale dei dipendenti (smart working, asili, flessibilità, mensa, permessi, agevolazioni trasporto). L’86% ha attivato iniziative volte ad incrementare il benessere dei dipendenti (premi, benefit, assistenza sanitaria, agevolazioni tempo libero e genitorialità). 30 PMI hanno già ottenuto o fatto domanda per ottenere la certificazione per la parità di genere.
La nona edizione del Premio conferma che investire sulle persone e il loro benessere, sul welfare e sulla formazione genera un contesto favorevole per la crescita dell’impresa e del business: il 94% ha stimato il fatturato in aumento o stabile (YoY); il 64% ha avviato e/o consolidato attività di export e internazionalizzazione; ben oltre la metà (65%) sono PMI con più di venti anni di attività alle spalle; manifatturiero, healthcare e servizi si confermano i settori più rappresentati.
Oltre al miliardo di euro messo a disposizione per le imprese femminili che avviano una nuova attività o investono nel rafforzamento della propria impresa agendo sui filoni quali la digitalizzazione, l’innovazione e l’ampliamento delle competenze, Intesa Sanpaolo aggiunge supporto finanziario attraverso S-Loan Diversity, una soluzione innovativa abbinabile ad alcuni finanziamenti a medio lungo termine che premia con una riduzione di tasso gli sforzi delle imprese nella direzione della parità di genere, nello sviluppo di programmi di incremento del welfare, nell’incremento di nuove assunzioni di dipendenti donne. Ad oggi sono stati erogati 183 finanziamenti per oltre 250 milioni di euro.
La Banca ha inoltre strutturato un’offerta per agevolare l’accesso ai benefici statali: Business Gemma è il finanziamento a medio e lungo termine dedicato alle imprese femminili e alle lavoratrici autonome, che beneficia del Fondo di Garanzia per le PMI e della sospensione fino a un anno della quota capitale delle rate; mamma@work, il finanziamento a condizioni vantaggiose per le mamme lavoratrici, anche autonome, che integra le disponibilità economiche per favorire la conciliazione tra vita professionale e impegni familiari; Welfare Hub, il servizio con cui le aziende possono incrementare il benessere personale e familiare dei propri dipendenti, grazie all’accesso a una piattaforma digitale in cui è possibile spendere il proprio ‘credito welfarè scegliendo tra beni e servizi nelle aree di maggiore interesse (casa e famiglia, salute e benessere, risparmio e tempo libero).

– foto xh7/Italpress –
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UVET, Patanè “Per il business travel prospettive positive”

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MILANO (ITALPRESS) – Settecento milioni di euro di giro d’affari, 300 milioni di fatturato e un EBITDA di 21,5 milioni di euro. Sono i numeri del Gruppo Uvet, realtà milanese specializzata nel business travel che oggi conta 700 occupati diretti e 11 alberghi in gestione. A tracciare il bilancio dell’anno e le prospettive future è il presidente Luca Patanè, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy.
“Il 2025 è stato un ottimo anno, è andato meglio del 2024, e ci aspettiamo per il 2026 una crescita ulteriore”, spiega Patanè, che guida un’azienda articolata su più fronti: business travel per le aziende, organizzazione eventi, agenzie di viaggio retail e tour operating. La presenza del gruppo sul territorio nazionale è capillare, con sedi a Milano, Bologna, Treviso, Torino, Roma, Matera e Firenze.
Le prospettive nel settore del business travel, secondo il presidente, sono di lieve ma costante crescita, strettamente legata agli andamenti dell’economia. “Al crescere dell’economia c’è un crescere delle trasferte”, sintetizza Patanè, sottolineando come tra i clienti figurino numerose piccole e medie imprese italiane, oltre alle grandi aziende.
Negli ultimi anni la filiera del travel ha vissuto una profonda trasformazione. “Sono cambiati i fornitori – alberghi, compagnie aeree, autonoleggi – che sono maturati e hanno affrontato richieste particolari legate alla sostenibilità”, spiega il presidente. Le strutture ricettive hanno dovuto adeguarsi agli standard ambientali, mentre le compagnie aeree hanno affrontato la sfida dei carburanti a basso impatto per ridurre le emissioni di CO2. Questi cambiamenti hanno influenzato anche il comportamento dei consumatori, sempre più orientati verso scelte sostenibili.
La digitalizzazione ha rivoluzionato il rapporto con i clienti. “Comunichiamo molto attraverso i tool”, spiega Patanè, riferendosi agli strumenti digitali che permettono prenotazioni, commenti e integrazione con i sistemi aziendali. L’evoluzione tecnologica consente oggi di mandare videomessaggi o messaggi vocali per prenotare un volo, ma il tocco umano resta insostituibile.
“Rimane un lavoro ancora abbastanza manuale quando devi assistere nelle difficoltà il viaggiatore, perchè ci sono mille imprevisti”, sottolinea il presidente del gruppo Uvet. Con clienti che viaggiano in tutto il mondo, spesso in aree complesse, serve una professionalità costruita negli anni per gestire emergenze, interfacciarsi con fornitori che non parlano le lingue internazionali e risolvere problemi in tempo reale.
Sul fronte dell’innovazione tecnologica, Patanè adotta un approccio pragmatico. “I big data ti aiutano a conoscere bene il cliente, però gli devi fare le domande giuste, altrimenti ti dicono solo cose banali”, avverte. La sfida è saper leggere tra le righe delle richieste, anticipare i bisogni non espressi, evitare risposte automatiche che “fanno perdere più tempo”.
“Bisogna in maniera magistrale seguire lo sviluppo della tecnologia nei prossimi dieci anni per capire il reale peso dell’uomo e della macchina”, sottolinea.
Infine, Patanè evidenzia il successo dell’ultima edizione del Biztravel Forum, evento organizzato da Uvet e giunto alla ventitreesima edizione. Quest’anno la location scelta è stata il Palazzo del Ghiaccio di Milano, nei pressi del CONI, per celebrare l’anno olimpico con la partecipazione di aziende sponsor dei Giochi. Era presente anche il ministro del Turismo Daniela Santanchè.
“E’ un think tank che portiamo avanti adattando i formati al cambiamento del mood dei consumatori”, spiega Patanè. L’evento è diventato “un punto di riferimento per rinsaldare il rapporto tra fornitori, clienti e agenzie, fondamentale per disegnare i trend futuri”.

– Foto Italpress –

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