Cronaca
Vannacci “Vorrei un’Europa più identitaria. Ucraina? Ricercare la pace”
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2 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – ‘Vorrei un’Europa più sovrana, più sicura e più identitaria perchè l’identità dei popoli esiste e non la si può distruggere. La vorrei anche più prospera e più ricca – quindi dovremmo riscrivere questo Green Deal – e la vorrei più liberà, un luogo ‘dove non si cerca di imbavagliare la gente al fine di non farla esprimere, dove le minoranze non prevaricano le maggioranze e impediscono loro di poter manifestare liberamente il proprio pensiero. E la vorrei anche più meritocratica: vorrei che il sogno americano fosse invece il sogno italiano o il sogno europeo, dove un giovane che si basa sulla propria capacità e merito possa assurgere ai più alti livelli di realizzazionè e non debba ‘più contare sulle caste e sulle lobby’. E’ il pensiero del generale Roberto Vannacci, candidato per la Lega e intervistato da Claudio Brachino per la rubrica ‘Primo Piano – Elezioni Europee 2024’ dell’agenzia Italpress. ‘Credo nei valori dell’identità che ci fa italiani, abbiamo delle caratteristiche peculiari alle quali non possiamo rinunciare: siamo invidiati in tutto il mondo e dobbiamo valorizzare il know-how del nostro territorio e del nostro popolò, ha sottolineato Vannacci.
‘Sono un candidato indipendente della Lega e ci tengo a rimarcarlo: continuerò a battermi per i principi nei quali credò che, ‘per molti versi, coincidono e sono sovrapponibili con quelli del partito col quale io mi presento: credo nei valori di patria una patria che è individuata da un territorio con dei confinì che ‘vanno protetti. Credo nel valore della sovranità nazionale e degli interessi nazionali e andrò in Europa per difendere questi interessì che ‘non possono essere annacquati o addirittura eliminati, in nome di un’Europa che per ora non ci ha ancora fatto capire che cosa potrà essere in futurò. Ad esempio, spiega Vannacci, l’immigrazione ‘è un campo in cui L’Europa è diventata una ‘non Europà perchè non si non si esprime: è così brava a darci direttive e regolamenti sulle energie verdi, però delega l’immigrazione ai singoli Stati e quindi la Polonia è libera di erigere dei reticolati per proteggersi dagli immigrati iracheni in provenienza della Bielorussia e l’Italia però non può agire in maniera completa contro i barconi che arrivano invece dal Nord Africà, sottolinea.
‘Quanti immigrati potrà ancora contenere l’Europa? 10 milioni, 100 milioni, 500 milioni? Prima o poi bisognerà regolamentare questi flussi, bisognerà fare in modo che chiunque arrivi in Europa abbia un visto, così come succede in qualsiasi Paese, dall’Australia al Giapponè. Il Green, invece, ‘è un’enorme tassa nei confronti di tutti i cittadini, soprattutto di quelli italiani, che dovranno sborsare dei capitali estremamente ingenti per cambiare le proprie autovetture e per isolare le proprie case, ottenendo un risultato totalmente irrilevante da un punto di vista ambientale, perchè questi due settori, qualora realizzati nella loro completezza, non rappresentano neanche 1,5% delle emissioni totali di anidride carbonica a livello planetario e costeranno alle tasche degli italiani decine, se non centinaia, di migliaia di euro. Questa è una politica fiscale, non è una politica ambientalistà. La transizione verde ‘la si ottiene con dei cambiamenti che sono convenienti: adesso ci vogliono obbligare a una scelta non conveniente, mettendoci davanti un’Apocalisse che ancora non è avvenutà. Poi ‘vorrebbero che i nostri agricoltori lasciassero incolti una parte dei campì: al contrario ‘dobbiamo cercare la biodiversità in tutte quelle foreste la cui estensione è raddoppiata negli ultimi 80 anni e non nei campi coltivati dei nostri agricoltorì, ha ribadito Vannacci. ‘Se si vuole essere ambientalisti e se vogliamo concedere più diritti, bisogna essere ricchi: i Paesi poveri non possono essere ambientalisti, i diritti hanno un costo, sia da un punto di vista sociale che da un punto di vista economico. Se non si hanno le risorse, questi diritti rimangono solamente un’utopià. Per Vannacci ‘ci facciamo belli con questa storia dei diritti civili che, se li andiamo a esaminare, sembrano più dei capricci a volte. Una delle caratteristiche dei diritti è quella di essere per tutti e non riservati solo a determinate categorie. E poi ogni diritto presuppone un dovere, cosa che spesso invece non accadè. L’ultima edizione dell’Eurovision Song Contest ‘ci dà una rappresentazione di un’Europa che è totalmente falsatà che ‘diffondiamo a milioni di bambini e di adolescenti che lo stanno guardandò e ‘propone un modello che non rappresenta la mia idea di Europa. Sembra quasi che questo modello trasgressivo, totalmente eccentrico, sia quello che dobbiamo perseguirè: invece ‘questo modello mi crea la nauseà. Il cantante svizzero che ha vinto ‘si definisce non binario: il binario lo conosco nel linguaggio matematico, oppure quando vado alla stazione dei treni. Non ho questa fantasia talmente sviluppata da capire che cosa significhi non binario: anche su questi temi bisogna essere più attaccati alla realtà’, ha aggiunto Vannacci. ‘Anche il Papa ha definito l’ideologia di genere come una delle peggiori piaghe della società moderna. Ma che cosa significa ideologia di genere? Come posso far prevalere la percezione sulla realtà? I sessi sono duè. Su questo e su altri temi, ‘la censura in Italia esiste ma è al contrario, perchè la censura generalmente è portata avanti da chi detiene il potere, invece in Italia è portata avanti dalle minoranze: sono le stesse minoranze che mi impediscono di fare i miei eventì, ha sottolineato il generale. ‘Sono quelle minoranze di studenti che bloccano le università e che impediscono invece alle decine di migliaia di altri studenti di seguire le lezioni. Sono quelle minoranze di Ultima Generazione che bloccano il Grande Raccordo Anulare e che obbligano a fermare il traffico, in nome di una ideologia green che sinceramente non dovrebbe esisterè, ha spiegato. ‘Siamo di fronte a una società che ormai pensa di poter censurare chi vuole, c’è una censura sia fisica e morale, dalla quale dovremmo uscire perchè la libertà di manifestazione del pensiero è una colonna portante della nostra democrazià. Vannacci poi torna sulle sue recenti dichiarazioni. ‘L’ho detto e lo rivendico: Mussolini, Stalin, Kennedy e Cavour sono degli statisti, semplicemente perchè hanno occupato posizioni di Stato: è una definizione neutra, voglio evitare di esprimere giudizi. La storia non ammette giudizi moralì, chiarisce. ‘Quella dei disabili in classi separate non l’ho mai detta, non la penso: è stata una strumentalizzazione di quello che io invece ho asserito. Ho detto anzi che i disabili hanno bisogno di specialisti che siano preparati sulla disabilità, che devono essere supportati nella loro condizione, sia da personale specificatamente preparato, sia dalle strutture ad hoc. Ho detto che hanno bisogno di socializzare con le altre persone e che devono essere messi in condizioni di realizzarsi nel miglior modo possibile: questa è la mia espressione sui disabili che è stata puntualmente travisata e falsificatà.
Riguardo alle questioni internazionali, in Ucraina bisogna ‘ricercare la pace con tutti i mezzi, con tutti i sistemi e con tutte le procedure: questo è l’unico modo per uscire fuori da questa guerra. La pace di oggi potrebbe evitare la guerra di domani. Credo che l’unico modo per battere Putin e la Russia eventualmente implicherebbe l’ingresso aperto del conflitto della NATO e questa è un’eventualità che io mi auguro non possa e non debba mai accaderè perchè ‘ci metterebbe di fronte a un confronto fra potenze nucleari e che sarebbe la soglia dello scoppio di un conflitto atomico che potrebbe rischiare di cancellare l’umanità stessa dalla faccia della Terrà, ha spiegato. ‘Ritengo che ormai si stia combattendo da troppo tempo, che ogni giorno di guerra con porti morte e distruzione e che questa pace debba essere ricercata con tutti i mezzi, aprendosi al dialogo, alla negoziazione e alla trattativa e riaprendo i colloqui e le relazioni internazionali con la Russia: i russi sono i nostri vicini, dobbiamo parlare con loro dobbiamo parlare con tuttì. Vannacci non vorrebbe mai che ‘un soldato italiano debba essere costretto ad andare a combattere in Ucrainà. Sì o no all’esercito comune europeo? ‘Prima dobbiamo definire che cosa vuol dire ‘esercito comune europeò perchè se vuol dire mettere insieme gli eserciti nazionali e costituire un contenitore che li racchiude tutti, direi che questo è uno slogan. La vedo estremamente difficile come eventualità’, ha sottolineato. ‘Cedere il proprio esercito nazionale a una entità europea vorrebbe dire cedere quel poco di sovranità nazionale che c’è ancora rimastà. Poi ‘ci sono dei problemi tecnici: chi comanda questo esercito europeo? Chi stabilirà le modalità di impiego? Se comandasse Macron, per esempio, saremmo già a combattere in Ucrainà, ha ricordato. ‘Dovremmo cercare di scavare e di andare in profondità sui concetti di difesa comune, capire che cosa implicano, i rischi e le perdite di sovranità. Se invece ‘esercito comunè vuol dire realizzare delle sinergie e delle collaborazioni a livello industriale, queste sono cose sulle quali si può sempre discutere: sono temi aperti e che non implicano la perdita di sovranità’. La scelta di candidarsi alle europee, conclude Vannacci, ‘l’ho fatta essenzialmente pensando alle mie figlie, sono bambine di 10 e 12 anni: pensando a loro vorrei continuare a combattere come ho fatto fino ad adesso. L’ho fatto col fucile in mano e magari da oggi in poi, se gli elettori lo vorranno, lo farò seduto sugli scranni di Bruxelles, perchè la mia idea di Europa è diversa da quella che c’è’, continua. ‘Non sono un candidato di facciata, non mi presento alle elezioni solo per dare un’immagine e poi delegare a qualcun altro questa responsabilità che gli elettori ci consegnano. Mi trasferirò a Bruxelles e combatterò 365 giorni all’anno 7 giorni su 7, 24 ore su 24, per i principi e per gli ideali in cui credo: sarò come la goccia che scava la pietra. Sono estremamente determinato ed ossessivo quando mi metto a fare un lavoro, continuerò a farlo a Bruxelles’, dove ‘probabilmente porterò la mia famiglià. Per quanto riguarda invece l’esercito, ‘seguo le norme. Tutti questi benpensanti che si sono espressi dicendo che non avrei dovuto candidarmi in qualità di militare e che hanno ipotizzato le cose più assurde dovrebbero studiare e leggere la normativa: i militari, così come i magistrati, possono tranquillamente partecipare alle elezionì. In caso di vittoria ‘ho due possibilità’, un’aspettativa che ‘produce una sorta di congelamento della carriera, che poi potrebbe essere ripresa qualora io rinunciassi alla vita politica o a fine mandato, oppure potrei decidere di andare in quiescenza. Ma queste sono decisioni che prenderò più tardì.
-foto Italpress –
(ITALPRESS).
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Cronaca
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Pubblicato
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14 Novembre 2025di
Redazione
STETTINO (POLONIA) (ITALPRESS) – Italia ribaltata dalla Polonia nella quinta giornata del Gruppo E delle qualificazioni agli Europei Under 21 del 2027 che si disputeranno in Albania e Serbia. Gli azzurri cadono a Stettino (2-1) e vanno ko in un match fondamentale per il primo posto nel girone. Al gol di Pisilli (61′) rispondono le reti nel finale di Bogacz (83′) e Kuziemka (87′), entrati nella ripresa su ottima intuizione del tecnico polacco Brzeczek. Blackout totale per gli azzurrini negli ultimi dieci minuti del match. Pesante l’espulsione per doppia ammonizione rimediata da Koleosho nel finale. La squadra di Baldini resta ferma a 12 punti e vede la Polonia in fuga a quota 15 al primo posto nel Gruppo E. Lunedì l’Italia partirà per Podgorica per affrontare il Montenegro (18 novembre ore 18.30 a Niksic). Martedì si riprenderà con la prima di ritorno. Nel 2026 il rush finale: due incontri a marzo e due a ottobre, l’ultimo dei quali potrebbe essere decisivo per il primo posto: il 5 ottobre 2026, Italia-Polonia.
Buon avvio dell’U21, trascinata dagli strappi sulla fascia di Koleosho. L’esterno dell’Espanyol al 13′ serve in area Cherubini, che stacca di testa ma colpisce il palo alla sinistra di Lubik. Al 21′ la Polonia si rende pericolosa in contropiede dalle parti di Palmisani. Dopo un bel fraseggio, Pienko si trova di fronte all’estremo difensore azzurro, che è reattivo e respinge il tentativo del fantasista polacco. Nella seconda metà del primo tempo i ritmi si abbassano e inizia a scendere qualche goccia di pioggia su Stettino. Nel finale la Polonia sfiora il vantaggio nuovamente con Pienko (38′), ma l’Italia riesce ad andare all’intervallo sullo 0-0.
Secondo tempo sulla scia del finale del primo. Padroni di casa solidi e azzurrini poco precisi in fase di impostazione e palleggio. Al 61′ a sbloccare la sfida è un colpo di classe di Pisilli. Il centrocampista della Roma, servito da Koleosho, salta con un sombrero Drapinski e batte Lubik con una botta di collo pieno imparabile. Polonia che accusa il colpo e non riesce a reagire al vantaggio ospite. La formazione di Baldini mantiene il pallino del gioco in mano e va vicina al raddoppio al 78′ con Cisse, appena entrato per un generoso Camarda, che non riesce a punire un’uscita a vuoto di Lubik da posizione defilata. Nel momento migliore dell’Italia, arriva il pareggio della Polonia. All’81’ Drachal scippa Lipani in mezzo al campo, serve in piena area di rigore Bogacz, che non sbaglia di sinistro davanti a Palmisani. Blackout azzurro e i padroni di casa la ribaltano all’87’. Questa volta punisce Kuziemka, sempre dopo un ribaltamento di fronte propiziato dal grande lavoro della mediana polacca. Nel finale il forcing azzurro non impegna la retroguardia avversaria e la Polonia centra una pesante vittoria in rimonta.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Cina, prima prova in mare per la nave d’assalto anfibia Type 076
Pubblicato
5 minuti fa-
14 Novembre 2025di
Redazione
SHANGHAI (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La prima nave d’assalto anfibia Type 076 della Cina, la PLANS Sichuan, salpa dal porto della Hudong-Zhonghua Shipbuilding (Group) Co., Ltd. a Shanghai, nella Cina orientale, il 14 novembre 2025. La nave è salpata da Shanghai nella mattina di venerdì per condurre la sua prima missione di test di navigazione. La prova in mare si concentrerà sul testare e verificare l’affidabilità e la stabilità dei sistemi di alimentazione, elettrici e di altro tipo della nave.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-
Cronaca
Cina, nei primi 10 mesi del 2025 investimenti ferroviari aumentano del 5,7%
Pubblicato
5 minuti fa-
14 Novembre 2025di
Redazione
PECHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La costruzione ferroviaria
della Cina ha registrato un progresso stabile nei primi 10 mesi
del 2025, con gli investimenti in immobilizzazioni in aumento del
5,7% su base annua, secondo l’operatore ferroviario del Paese.
Nel periodo gennaio-ottobre, gli investimenti in immobilizzazioni
nel settore ferroviario hanno raggiunto i 671,5 miliardi di yuan
(circa 94,8 miliardi di dollari statunitensi), secondo i dati del
China State Railway Group Co.,Ltd.
Gli investimenti ferroviari hanno svolto un ruolo nello stimolare
gli investimenti e hanno fornito un forte supporto allo sviluppo
economico e sociale di alta qualità, ha affermato il gruppo.
Quest’anno, il gruppo ha portato avanti la pianificazione e la
costruzione ferroviaria in modo ordinato, accelerato la
costruzione di una rete ferroviaria moderna di livello mondiale,
ha ulteriormente migliorato l’accessibilità e la copertura e ha
promosso la connettività regionale di alto livello.
Come prossimo passo, continuerà a promuovere la costruzione di
progetti chiave, rafforzare il controllo di sicurezza e qualità,
garantire il completamento di alta qualità dei compiti annuali di
investimento nella costruzione ferroviaria, così da supportare la
ripresa e il miglioramento sostenuti dell’economia cinese, ha
aggiunto la società.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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INFORMAZIONE 3B METEO LOMBARDIA – PREVISIONI 14 NOVEMBRE 2025
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