Cronaca
Ciclo post-Covid da record per il manifatturiero italiano
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12 mesi fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Il fatturato dell’industria italiana dovrebbe stabilizzarsi sui 1160 miliardi di euro a fine anno, a prezzi correnti: +250 miliardi rispetto al 2019, a chiusura di un ciclo post-Covid da record. A prezzi costanti, le attese sono di moderato rimbalzo (+0,6%), che consentirà di recuperare solo in parte quanto perso nel corso del 2023 (- 2,1%). E’ quanto emerge dal 105° Rapporto Analisi dei Settori Industriali, presentato da Intesa Sanpaolo e Prometeia.
“Dopo una prima parte dell’anno ancora debole, infatti, in linea con quella che è stata la tendenza prevalente nel 2023, ci attendiamo un secondo semestre di maggior dinamismo, grazie all’impatto positivo che il rientro dell’inflazione avrà sulla domanda interna e internazionale, e al conseguente ribasso dei tassi d’interesse – si legge nel rapporto -. L’indice Istat, che sintetizza il clima di fiducia delle imprese manifatturiere italiane, resta in territorio negativo ma è in costante ripresa dai minimi di novembre 2023. I giudizi su ordini e domanda sono in miglioramento, nonostante un saldo ancora negativo sia sul fronte interno che sui mercati esteri. Inoltre, si riscontra un minor pessimismo degli operatori relativamente alle attese sulla produzione, che potrebbe presto concretizzarsi in un’inversione ciclica, interrompendo la fase di caduta dei livelli di attività in atto dal secondo trimestre del 2023”.
Il commercio mondiale ritroverà progressivamente slancio dopo la battuta d’arresto del 2023, pur a fronte di rischi geopolitici che potrebbero esercitare pressioni al ribasso. Buone opportunità di export emergeranno sia sui mercati extra-europei, soprattutto gli Stati Uniti, che stanno registrando performance superiori alle attese, sia all’interno dell’area UE, che nel 2023 aveva rallentato maggiormente in termini di scambi commerciali.
Intesa Sanpaolo e Prometeia si aspettano che le imprese italiane siano in grado di cogliere le opportunità offerte dai mercati internazionali, registrando una crescita dell’export del 2,6% a prezzi costanti che confermerebbe la buona competitività dimostrata negli ultimi anni. Il processo di rafforzamento avviato post-crisi 2009, infatti, ha consentito a un nucleo sempre più ampio di aziende di inserirsi come partner affidabili nelle catene globali del valore e/o di conquistare quote nei mercati mondiali.
A rallentare il passo nel corso del 2024 saranno soprattutto gli investimenti in costruzioni, dopo il ciclo eccezionale degli anni post-Covid. La contrazione dell’edilizia residenziale, indotta da un contributo meno espansivo della riqualificazione (rimodulazione del Superbonus, stop definitivo alla cessione del credito e allo sconto in fattura), potrà essere compensata solo parzialmente dagli investimenti del genio civile, sostenuti dall’accelerazione attesa degli interventi legati al PNRR.
Gli investimenti in beni strumentali si confermeranno in crescita nell’anno in corso, ma a ritmi meno dinamici di quelli degli anni post-pandemia, risentendo della fase di passaggio al nuovo piano incentivante Transizione 5.0.
Grazie al recupero del reddito disponibile eroso dall’inflazione, nel 2024 i consumi interni si manterranno in crescita posizionandosi sopra i livelli di spesa pre-Covid anche a prezzi costanti, dopo il pareggio del 2023. A trainare il recupero saranno i servizi (in particolare quelli legati alla socialità, come alberghi e ristoranti, cultura e spettacolo) e i beni durevoli per la mobilità, che si confermeranno in crescita vivace, dopo il punto di minimo toccato durante la pandemia. In sostanziale tenuta la spesa per beni alimentari, che a seguito dei recenti rincari continuerà a incidere in maniera rilevante sulla spesa complessiva per consumi nel 2024, e sui redditi delle famiglie, togliendo spazi di recupero ai consumi di abbigliamento e calzature, soprattutto per le famiglie meno abbienti. I beni durevoli per la casa (mobili, elettrodomestici), invece, risentiranno dell’effetto di sgonfiamento degli incentivi rivolti al comparto delle ristrutturazioni edilizie.
In un’ottica storica più ampia, il quadro consumi delle famiglie italiane resta comunque depresso. A fine 2023, l’Italia mostrava ancora un livello di consumi interni inferiore al 2007 (-1,1%, sempre a prezzi costanti), a fronte di un sorpasso realizzato nei paesi concorrenti di Spagna (+2,3%), Francia (+12,6%) e Germania (+13,4%, nonostante la debolezza dei consumi nell’ultimo biennio).
Nello scenario di medio termine, l’industria manifatturiera italiana potrà crescere a tassi relativamente dinamici nel biennio 2025-26 (+1,2% medio annuo) di realizzazione degli investimenti del PNRR. La dinamica della crescita potrebbe essere più contenuta (sotto l’1% medio annuo) nell’orizzonte al 2028, quando il mercato interno potrebbe perdere slancio in assenza di nuovi provvedimenti e il ruolo di traino tornerà a essere affidato soprattutto alle esportazioni.
A sostenere la crescita manifatturiera saranno sia gli investimenti pubblici attivati direttamente dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in ottica green, digitale e di infrastrutturazione del Paese, sia gli investimenti privati, indispensabili per proseguire nel processo di rafforzamento competitivo delle imprese. Un sostegno in tale direzione giungerà dall’atteso taglio dei tassi di interesse, a partire dalla seconda metà del 2024.
“Un salto di produttività via investimenti materiali, immateriali e di upskilling del capitale umano – si legge nel rapporto -, si prefigura necessario anche per garantire continuità di fronte a un quadro prospettico di progressivo calo demografico e di invecchiamento della popolazione, che influirà negativamente sulla forza lavoro, oltre che sui consumi interni. Questi ultimi si manterranno su un sentiero di crescita modesta nell’orizzonte di previsione, soprattutto con riferimento ai consumi di beni manufatti”. L’attenzione alla sostenibilità e alla tecnologia, soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione, sarà controbilanciata dagli effetti della silver economy, ovvero da una maggiore propensione degli over-65 al benessere personale e alla salute, che favorirà la crescita dei consumi di servizi. In assenza di provvedimenti di sostegno e di un potenziamento dei servizi pubblici di welfare, inoltre, rimarrà elevata la polarizzazione nella capacità di spesa dei nuclei famigliari, considerata la scarsa dinamica salariale e il progressivo aumento delle famiglie monocomponenti e di genitori soli con figli.
Il prossimo quadriennio sarà caratterizzato da un trend di domanda mondiale meno vivace rispetto al passato.
Le tensioni geopolitiche culminate con la guerra russo-ucraina e il riaccendersi dei focolai in Medio-Oriente hanno alterato profondamente le relazioni internazionali e potrebbero comportare modifiche significative alla geografia degli scambi.
In questo contesto di maggior incertezza, la buona capacità dell’industria italiana di servire nicchie a elevato valore aggiunto continuerà comunque a favorire le nostre esportazioni, attese crescere a un ritmo medio annuo del 2,7% nel quadriennio 2025-28, a prezzi costanti. Anche le importazioni si manterranno vivaci (+2,5% in media d’anno, sempre a prezzi costanti, trainate dalle componenti necessarie a sostenere gli investimenti nella doppia transizione e dai beni di consumo di fascia bassa), portando l’import penetration oltre il 51% nel 2028 (dal 47% del 2023), ma senza frenare eccessivamente la crescita del saldo commerciale, che potrà superare la soglia record dei 140 miliardi di euro alla fine dell’orizzonte di previsione.
Le condizioni economico-finanziarie del manifatturiero resteranno solide Le tensioni geopolitiche sono il principale fattore di rischio anche nell’ottica degli effetti che eventuali escalation potrebbero generare sui costi delle materie prime. “L’ipotesi centrale del nostro scenario resta però quella di turbolenze transitorie sui mercati delle commodity (energetiche e non) nell’orizzonte al 2028, senza impatti significativi sui costi di approvvigionamento delle imprese che, pur mantenendosi sopra i livelli pre-pandemia, non replicheranno gli incrementi visti con la crisi energetica 2022 – proseguono Intesa Sanpaolo e Prometeia -. Le condizioni economico-finanziarie del manifatturiero rimarranno pertanto solide anche nel prossimo quadriennio, garantendo alle imprese una buona sostenibilità dei processi di investimento. Nel biennio 2025- 26 di maggior traino della domanda anche sul mercato interno, margini e redditività potranno anzi recuperare parte di quanto perso nel 2022-23, per poi normalizzarsi su livelli comunque elevati. Nel complesso del quadriennio 2025-28, stimiamo un MOL medio manifatturiero al 9,2% e un ROI al 7,8%, in linea con il pre-Covid”.
Il processo di rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria delle imprese, verso un costante riequilibrio fra fonti interne ed esterne di finanziamento, determinerà un ulteriore calo del leverage (che è stimato allo 0,48 nel 2028, dallo 0,6 del 2019), con effetti positivi sulla capacità di generare utili e flussi di cassa.
I settori che avranno le maggiori opportunità di crescita sono quelli legati alla twin transition, a iniziare da Elettrotecnica (+2,6% medio annuo in termini di fatturato deflazionato nel quadriennio 2025-28), Meccanica (+2%) ed Elettronica (+1,4%). Più distanti gli Autoveicoli e moto (+0,9%, in linea con la media manifatturiera). L’acceso dibattito europeo sulla decarbonizzazione dei veicoli sta contribuendo a rendere più incerti i tempi e le modalità della transizione green nel mondo dei trasporti, con possibili riflessi anche sulla riorganizzazione degli assetti produttivi del settore.
Molto positive le prospettive di Largo consumo (+2,3%) e Farmaceutica (+1,9%), grazie alla migliore tenuta sui mercati internazionali e a una dinamica della domanda interna più vivace di altri comparti di spesa. Le esportazioni saranno il principale driver di crescita anche per i produttori di beni di consumo tipici del Made in Italy, quali Sistema moda e Alimentare e bevande, che manterranno un ritmo di sviluppo di poco inferiore all’1% medio annuo nel quadriennio di previsione, nonostante consumi domestici poco dinamici (che nel breve periodo risentiranno degli strascichi della crisi dei redditi legata alla spirale inflazionistica e nel lungo termine delle tendenze demografiche penalizzanti). Poco distanti nel ranking i produttori di beni durevoli per la casa, Elettrodomestici (+0,9%) e Mobili (+0,7%), che ancora una volta troveranno spunti di crescita soprattutto sui mercati esteri, grazie alla specializzazione su prodotti di fascia medio-alta, a fronte di un mercato domestico in fase di normalizzazione dopo il ciclo eccezionale degli anni post-Covid.
Nella parte bassa della graduatoria 2025-28 si posizionano tutti i settori produttori di beni intermedi, con spunti di crescita leggermente migliori per gli Intermedi chimici (+0,8%), in particolare per le imprese più attive sui mercati internazionali e per i fornitori di largo consumo e farmaceutica attivi sul mercato interno.
Sostanzialmente stazionari, in termini di crescita del fatturato deflazionato, i settori Metallurgia (+0,5%), Altri intermedi (+0,3%) e Prodotti in metallo (+0,1%), che risentiranno dell’aumento dell’import penetration (soprattutto dai paesi asiatici, che beneficiano di forti vantaggi competitivi in queste specializzazioni posizionate a monte delle filiere).
Chiudono la graduatoria i Prodotti e materiali da costruzione, con fatturato deflazionato in calo (-1,2% medio annuo nel 2025-28). Il settore, soprattutto il segmento dei materiali di base, risentirà della debolezza dell’edilizia residenziale sul mercato interno, in tutto l’orizzonte di previsione, a fronte di uno scenario più favorevole per i comparti più diversificati, come il vetro.
– Foto xh7/Italpress –
(ITALPRESS).
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Banca del Fucino investe nel settore idrico e acquisisce il 30% W.E.E
Pubblicato
24 minuti fa-
13 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Banca del Fucino acquisisce il 30% delle quote societarie di W.E.E., azienda italiana fondata nel 2010, specializzata in servizi di ingegneria, nel settore del ciclo integrato dell’acqua.
L’operazione segna l’ingresso della Banca del Fucino nel settore idrico, rafforzandone il ruolo nel sostegno all’economia dell’ambiente, in linea con uno degli obiettivi strategici di posizionamento distintivo in Italia.
La W.E.E., fondata e gestita dagli ingegneri Massimo Fontana e Gianmarco Fontana, rappresenta un’eccellenza imprenditoriale nazionale nel campo dell’ingegneria e dei servizi, opera su tutto il territorio italiano e collabora con i principali gestori del mondo acqua, avendo coperto con i propri servizi di mappatura, digitalizzazione, ricerca perdite ed efficientamento oltre 30.000 km di reti di adduzione e distribuzione. In particolare, W.E.E. collabora con i principali Soggetti Gestori italiani, sia sulle reti di acqua potabile sia sulle reti dei reflui.
L’ampia gamma dei servizi offerti comprende attività nel campo dell’approvvigionamento, del trattamento e distribuzione acque, della raccolta e depurazione delle acque reflue, dei sistemi di monitoraggio e tariffazione, dell’idraulica e delle sistemazioni idrauliche, dell’idrologia e dello studio dei fenomeni di dissesto idrogeologico. Il piano di sviluppo di W.E.E. prevede inoltre l’ingresso in nuovi mercati, con obiettivi di crescita molto ambiziosi.
La W.E.E. impiega circa 35 dipendenti, nelle sedi di Napoli e Roma, prevalentemente figure professionali altamente qualificate: ingegneri, architetti, progettisti, tecnici e specialisti. L’azienda svolge servizi e lavori di campo con l’impiego di attrezzature mobili innovative e dispone di certificazioni tecniche e di tecnologie che la collocano ai vertici del settore. Inoltre, si è altamente concentrata sull’ottenimento di numero certificazioni di qualità e di gestione, dalla parità di genere alle certificazioni ambientali.
Lo sviluppo dell’attività’ aziendale nell’ultimo triennio è ben riflesso nei bilanci positivi della società che evidenziano negli anni una consistente crescita economica con una rilevante redditività e una stabile solidità finanziaria. Tali risultati si affiancano alle importanti proiezioni contenute nel piano industriale, che potranno beneficiare del supporto attivo della Banca del Fucino.
“Quest’investimento è coerente con il nostro obiettivo strategico di essere, oltre che una banca del territorio, anche una banca per l’ambiente. Nella realizzazione di questa operazione abbiamo valutato le molteplici opportunità che può generare: dall’ingresso in un mercato altamente dinamico e in espansione, alla possibilità di attivare relazioni con i principali operatori del settore e le loro filiere, fino alle sinergie con i settori dell’energia e dell’agricoltura in cui il Gruppo è già impegnato”, ha spiegato Francesco Maiolini, Amministratore Delegato di Banca del Fucino.
Lo Studio legale Gianni & Origoni ha assistito Banca del Fucino in qualità di advisor legale nell’operazione, con la partner Gabriella Covino per gli aspetti corporate, affiancata da Niccolò Lavorano e Flavia Alinei, e con la partner Cristina Capitanio per gli aspetti di diritto del lavoro, coadiuvata da Alessio Tuccini. W.E.E. è stata assistita da Linklaters, con un team guidato da Pietro Belloni e da Matteo Tabellini, affiancati da Federica Barbiero e Maddalena Vallino coadiuvati da Fabrizio Santoni e dallo Studio Signoriello per gli aspetti contabili e fiscali.
-foto ufficio stampa Banca del Fucino –
(ITALPRESS).
Cronaca
“Cuori Olimpici” tocca Lodi, tappa all’insegna dell’inclusione
Pubblicato
24 minuti fa-
13 Maggio 2025di
Redazione
LODI (ITALPRESS) – Un weekend all’insegna dello sport e dell’inclusione a Lodi, con la 4° tappa del progetto “Il Cuore dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali Milano – Cortina 2026”. Lodi infatti, con i XIX Laus Open Games, ha ospitato i “Play the Games” di Special Olympics per atleti con e senza disabilità intellettiva ed ha rappresentato l’unica tappa del progetto voluto da Regione Lombardia, “Cuori Olimpici”, interamente dedicata alla disabilità.
Durante la tre giorni di Lodi sono stati oltre 500 gli atleti provenienti da tutta Italia che si sono sfidati in diverse discipline, dall’atletica leggera al triathlon, dal badminton a beach volley alla ginnastica artistica e ritmica. “Sicuramente Lodi manda un messaggio chiaro e bellissimo: la vera bellezza dello sport è la sua capacità di unire, di includere e di valorizzare ogni persona”, ha detto a Italpress Barbara Mazzali, assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda di Regione Lombardia. “La tappa di Lodi del nostro progetto che tocca tutti i capoluoghi di provincia lombardi, con una staffetta che mira a mettere in luce le loro eccellenze, la loro storia e cultura, ha un valore simbolico e umano straordinario. Qui – ha continuato l’assessore Mazzali – lo sport diventa davvero un linguaggio universale.
Racconta storie di coraggio, di determinazione e anche sicuramente di riscatto. In questa tappa si sente tutto l’orgoglio di una Milano-Cortina 2026, con questi ragazzi che rappresentano il vero valore della nostra regione”.
Durante l’evento inaugurale dei Laus Games è stato consegnato al sindaco di Lodi, Andrea Furegato, il cuore di marmo, simbolo del progetto “Cuori Olimpici”.
“Credo che essere all’interno del progetto “Cuori Olimpici” significhi dare davvero concretezza a quelli che sono i valori più profondi e più veri delle Olimpiadi e far vivere i valori dello sport, dell’inclusione della comunità”, ha detto il Sindaco a Italpress. Presente a Lodi, durante l’inaugurazione, anche Vittorio Brumotti, campione di bike trial, conduttore tv e testimonial del progetto “Il Cuore dei giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano – Cortina 2026”: “Io penso – ha detto Brumotti – che qui, con questa manifestazione e con le imprese di questi ragazzi, parliamo di un esempio di vita, di persone che guardano avanti. Iniziative come questa ci ricordano che lo sport non è solo prestazione ma anche partecipazione, cuore e condivisione. Sono orgoglioso di essere al fianco di Regione Lombardia in “Cuori Olimpici”.
“Con il progetto regionale “STAI 2″, realizzato in collaborazione con l’assessore Elena Lucchini – ha detto ancora Barbara Mazzali – abbiamo già stanziato 6 milioni di euro per rendere le province di Sondrio e Pavia più accessibili in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2026. L’eredità che vogliamo lasciare è una Lombardia che non si accontenta di buone intenzioni, ma che agisce”.
La prossima tappa del progetto è prevista a Cremona il 17 e 18 maggio mentre, con delibera della Giunta regionale, è stata di recente estesa la possibilità di aderire a “Cuori Olimpici” anche ai Comuni non capoluogo che fossero interessati per i quali è stato stanziato un contributo di 480.000 euro totali.
-foto f03/Italpress-
(ITALPRESS).
Cronaca
I pazienti dell’IRCCS Policlinico San Donato allo stadio per Atalanta-Roma
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2 ore fa-
13 Maggio 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Lunedì è stato, senza dubbio, un giorno davvero speciale per i pazienti in cura presso il reparto di Cardiochirurgia Adulti e Cardiochirurgia Pediatrica dell’IRCCS Policlinico San Donato (Gruppo San Donato). Grazie all’organizzazione di GSD Foundation ETS e al supporto di AICCA (Associazione Italiana dei Cardiopatici Congeniti Adulti), 18 pazienti cardiopatici, di cui sette bambini, hanno potuto assistere dal vivo alla partita di Serie A Atalanta-Roma, una delle partite più attese e importanti della stagione.
Ogni paziente è stato accompagnato da personale sanitario specifico e dedicato, per vivere in sicurezza ed entusiasmo l’emozione dello stadio. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di offrire ai giovani pazienti un momento di svago e normalità, lontano dalle corsie ospedaliere, promuovendo al tempo stesso il valore terapeutico dello sport e dell’inclusione.
“Per questi bambini anche una semplice partita può trasformarsi in un’esperienza indimenticabile, un momento di gioia autentica e di spensieratezza che resta nel cuore – ha dichiarato Giovanna Campioni, responsabile nazionale AICCA – Poter assistere alla partita Atalanta-Roma dallo stadio, rappresenta per loro molto più che un evento sportivo: è un segnale forte, un messaggio di speranza e normalità. È un modo concreto per dire che la vita continua, anche durante un percorso di cura, e che ogni bambino ha il diritto di sognare, sorridere e sentirsi parte del mondo, anche al di fuori dell’ospedale. La vicinanza della comunità, del personale medico e delle associazioni è fondamentale per nutrire questa speranza”.
GSD Foundation ETS desidera ringraziare di cuore la squadra dell’Atalanta Bergamasca Calcio per l’accoglienza e la disponibilità che ha riservato e che ha permesso ai pazienti dell’IRCCS Policlinico San Donato e ai loro accompagnatori, di vivere un’esperienza emozionante e positiva. Un gesto di grande sensibilità che conferma quanto lo sport possa farsi veicolo di solidarietà, inclusione e benessere. L’Atalanta ha dimostrato ancora una volta come lo sport, con la sua forza aggregante, possa rappresentare un’opportunità di crescita e di speranza anche per chi vive in un contesto di cura.
Un ringraziamento particolare va anche al nuovo stadio dell’Atalanta, Gewiss Stadium, che ha accolto i piccoli pazienti in un ambiente sicuro, moderno e attento alle esigenze di tutti. La struttura, con i suoi spazi confortevoli e accessibili, ha permesso ai bambini di vivere questa esperienza con serenità, senza rinunciare alla sicurezza e al comfort. L’iniziativa si inserisce nel più ampio impegno della Fondazione a favore del benessere globale dei pazienti, con particolare attenzione al mondo pediatrico e alle patologie cardiache congenite.
– foto ufficio stampa IRCCS Policlinico San Donato –
(ITALPRESS).


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