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L’Italia domina la 4×100, d’argento Iapichino e la 4×400

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ROMA (ITALPRESS) – Un’edizione dei Campionati Europei di atletica unica, irripetibile, per la squadra azzurra non poteva che chiudersi nel migliore dei modi. La staffetta 4×100 dell’Italia ha vinto l’oro dominando la finale. Poco prima Larissa Iapichino nel lungo femminile e la 4×400 maschile (priva all’ultimo minuto dell’infortunato Alessandro Sibilio) hanno conquistato l’argento; mentre Pietro Arese ha centrato il bronzo nei 1500 maschili. Il tutto in un Olimpico “vibrante” con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nuovamente (come ieri) festante in tribuna. Al suo fianco, quasi increduli, per gli ennesimi acuti degli atleti azzurri, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, quello della Fidal, Stefano Mei, e il presidente dell’European Athletics, Dobromir Karamarinov.
Con i podi di oggi l’Italia ha stravinto il medagliere della kermesse continentale. Alla fine sono ben 24 le medaglie vinte dagli azzurri: 11 ori, 9 argenti e 4 bronzi. Doppiato il primato di Spalato 1990, quando l’Italia aveva conquistato 12 medaglie.
A brillare più di tutti sono stati i quattro moschettieri della staffetta veloce. Matteo Melluzzo, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu si sono imposti col tempo di 37″82, davanti all’Olanda, argento in 38″46, e alla Germania, bronzo in 38″52. “Siamo scesi tutti in pista convinti di poter fare qualcosa di grande. L’Italia c’è e la nostra atletica c’è. Arrivare alle Olimpiadi dopo un Europeo così aiuta. Continuate a seguirci, faremo bene”, così, dopo la gara, il raggiante Jacobs, proiettato già verso Parigi2024.
Qualche rammarico per la 4×400: gli azzurri sono giunti al secondo posto ma probabilmente con Sibilio in pista avrebbero potuto fare anche meglio. Luca Sito, Vladimir Aceti, Riccardo Meli ed Edoardo Scotti hanno fermato il cronometro a 3’00″81. Oro al Belgio (2’59″84); bronzo per la Germania, per un centesimo dietro all’Italia.
Record italiano ma medaglia di legno, ovvero quarto posto, invece per le ragazze azzurre della 4×400 femminile. Ilaria Accame, Giancarla Trevisan, Anna Polinari e Alice Mangione hanno corso in 3’23″40. Oro all’Olanda, davanti all’Irlanda (argento) e al Belgio (bronzo).
Tornando alle medaglie vere di giornata, ha centrato un bell’argento Larissa Iapichino. La 21enne toscana (Fiamme Oro) ha saltato 6.82 metri, poi 6.84, quindi un nullo, seguito da 6.86 e da 6.90. Infine, l’ultimo salto vincente a 6.94, misura valida per il secondo posto nel podio, dal quale era fuori per un centimetro. Oro alla tedesca Malaika Mihambo, con 7.22. Terza piazza e bronzo per la portoghese Agate De Sousa, con 6.91, giunta a tre centimetri dall’azzurra. Quarta piazza per la tedesca Mikaelle Assani (pari merito con la De Sousa, ma con la seconda misura peggiore).
Infine, non ultimo, il prezioso bronzo vinto da Pietro Arese nei 1500 metri maschili. Il piemontese, 24enne, delle Fiamme Gialle, ha corso in 3’33″34. Oro per il norvegese Jakob Ingebrigtsen, argento per il belga Jochem Vermeulen.
A chiusura dei festeggiamenti cori all’Olimpico sulle note di “Nel blu, dipinto di blu” e sogni di gloria rimandati a Parigi per l’appuntamento con l’Olimpiade, al quale l’Italia si avvicina quanto mai agguerrita.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Acuto di Carapaz nell’undicesima tappa del Giro d’Italia, Del Toro sempre in rosa

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CASTELNOVO NE’ MONTI (ITALPRESS) – È Richard Carapaz a vincere l’undicesima tappa del Giro d’Italia 2025, la Viareggio-Castelnovo ne’ Monti di 186 chilometri. Non cambia nulla in classifica generale, con Isaac Del Toro, secondo al traguardo, che rimane in maglia rosa.

È stata una frazione movimentata, decisiva la presenta del San Pellegrino in Alpe a metà percorso: tanti gli scatti, una maxi fuga composta da 40 corridori ha iniziato a guadagnare terreno sul gruppo degli uomini di classifica. Nel finale sono rimasti in cinque, ovvero Pello Bilbao (Bahrain-Victorious), Luke Plapp (Team Jayco AlUla), Nairo Quintana (Movistar Team), Wout Poels e Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team), ma a 9 chilometri dal traguardo l’azione della UAE Team Emirates-XRG, la squadra del leader della generale, ha permesso al gruppo di ricucire lo strappo recuperando terreno sui fuggitivi. Verso la salita di Pietra di Bismantova è stato Richard Carapaz a trovare lo scatto decisivo: lo scalatore ecuadoriano della EF Education-EasyPost è tornato alla vittoria al Giro dopo sei anni, secondo a 10″ il messicano Isaac Del Toro, terzo l’azzurro Giulio Ciccone (Lidl-Trek).

Domani la dodicesima tappa, la Modena-Viadana (Oglio-Po) di 172 chilometri, una frazione dedicata interamente ai velocisti.

LE PAROLE DI CARAPAZ

“La vittoria di oggi? È qualcosa di speciale e bellissimo, sapevo che c’era un grande lavoro da fare, è stato speciale”. Lo ha dichiarato ai microfoni di Rai Sport Richard Carapaz dopo la vittoria dell’undicesima tappa del Giro d’Italia 2025, la Viareggio-Castelnovo ne’ Monti di 186 km. “È un Giro molto aperto, manca molta strada, ma voglio provarci fino all’ultimo giorno – ha aggiunto lo scalatore ecuadoriano della EF Education-EasyPost – Dedico la vittoria alla mia famiglia, tutto è possibile, ci sono tante montagne da qui alla fine”.

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L’ORDINE DI ARRIVO

1. Richard Carapaz ECU (EF Education-EasyPost) in 4h35’20”
2. Isaac Del Toro MEX (UAE Team Emirates-XRG) a 10″
3. Giulio Ciccone ITA (Lidl-Trek) s.t.
4. Thomas Pidcock GBR s.t.
5. Egan Bernal COL s.t.
6. Antonio Tiberi ITA s.t.
7. Juan Ayuso ESP s.t.
8. Einer Rubio COL s.t.
9. Derek Gee CAN s.t.
10. Diego Ulissi ITA s.t.

LE CLASSIFICHE

CLASSIFICA A TEMPO (maglia rosa)
1. Isaac Del Toro MEX (UAE Team Emirates-XRG) in 38h47’01”
2. Juan Ayuso ESP (UAE Team Emirates-XRG) a 31″
3. Antonio Tiberi ITA (Bahrain-Victorious) a 1’07”
4. Simon Yates GBR a 1’09”
5. Primoz Roglic SLO a 1’24”
6. Richard Carapaz ECU a 1’56”
7. Giulio Ciccone ITA a 2’09”
8. Brandon McNulty USA a 2’16”
9. Adam Yates GBR a 2’33”
10. Thymen Arensman NED s.t.

CLASSIFICA A PUNTI (maglia ciclamino)
1. Mads Pedersen DEN 153 punti
2. Alessandro Tonelli ITA 64
3. Olav Kooij NED 55

CLASSIFICA MIGLIOR SCALATORE (maglia celeste)
1. Lorenzo Fortunato ITA 156 punti
2. Juan Ayuso ESP 54
3. Paul Double GBR 36

CLASSIFICA MIGLIOR GIOVANE (maglia bianca)
1. Isaac Del Toro MEX in 38h47’01”
2. Juan Ayuso ESP a 31″
3. Antonio Tiberi ITA a 1’07”

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– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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La F1 sbarca a Monaco, Vasseur “Gara unica, sarà una Ferrari determinata”

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MONTECARLO (MONACO) (ITALPRESS) – Va in scena questo weekend uno degli appuntamenti più iconici del campionato, il Gran Premio di Monaco, che è anche la gara di casa per Charles Leclerc, unico pilota monegasco ad aver vinto in patria in Formula 1. Il circuito cittadino non ha subito variazioni tranne l’annuale riasfaltatura: continua a misurare 3.337 metri – è il più corto del Mondiale – con appena 10 metri di larghezza nel punto più ampio.

Quest’anno c’è però una grande novità regolamentare, ovvero l’introduzione dell’obbligo di effettuare almeno due pit-stop, indipendentemente dall’uso delle tre mescole. Con questa misura si cerca di incentivare l’azione in pista, dopo che negli ultimi anni i sorpassi ma in generale i cambi di posizione si sono visti con il contagocce, tanto che nel Principato, ancor più che in ogni altra gara dell’anno, la qualifica rappresenta un momento davvero chiave del weekend di gara.

“Il Gran Premio di Monaco è una gara unica – le parole di Fred Vasseur, team principal della Ferrari – Sappiamo come la qualifica sia fondamentale e in questi giorni abbiamo lavorato proprio per migliorare la nostra performance sul giro secco, dopo che nelle ultime occasioni non siamo riusciti a sfruttare al meglio il nostro pacchetto al sabato”.

Quella dei due pit-stop è una novità “che introduce una sfida ulteriore per la gara di Monaco, con l’intento di dare più importanza alla strategia e aumentare l’azione in pista – osserva ancora Vasseur – Ovviamente è l’appuntamento di casa per Charles e questo rende questa corsa speciale per tutta la squadra, che è determinata a mettere nelle condizioni di ottenere il massimo della prestazione sia lui che Lewis”.

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Della novità regolamentare ha parlato anche Arthur Leclerc, fratello di Charles e development driver della Ferrari. “Penso che sia positivo avere due soste obbligatorie, perché porterà un po’ più di azione e imprevedibilità alla gara, e permetterà anche ai piloti di spingere di più con le gomme – sottolinea – Negli ultimi anni tutto ruotava troppo intorno alla gestione degli pneumatici. Quest’anno credo che questa regola aggiungerà un po’ di strategia al quadro generale. Detto ciò, Monaco è sempre Monaco, quindi penso che sarà comunque fondamentale fare bene in qualifica per poter avere una buona gara. Sono davvero curioso di vedere cosa succederà”.

– foto IPA Agency –

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Finale Western Conference, Oklahoma schianta Minnesota in gara-1

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OKLAHOMA CITY (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Se il buongiorno si vede dal mattino, la finale della Western Conference rischia di essere un monologo Thunder. Gara 1 al Paycom Center è senza storia: 114-88 per Oklahoma City dove spicca come al solito Shai Gilgeous-Alexander con 31 punti, di cui 20 nel secondo tempo con 8/14 dal campo dopo una prima parte di gara complicata.“Ma non è che ho cambiato il mio atteggiamento, ho solo provato a continuare a essere aggressivo, a credere nel mio lavoro”, assicura.

E dire che all’intervallo lungo i Wolves erano pienamente in partita, tanto da andare al riposo avanti di 4 (48-44), ma negli altri due quarti OKC alza il livello, con un parziale complessivo di 70-40. Che qualcosa nelle fila di Minnesota non abbia funzionato nel secondo tempo lo si evince anche dalle statistiche di Julius Randle, il migliore dei suoi con 28 punti ma solo 8 siglati fra terzo e quarto periodo mentre Anthony Edwards, che viaggiava a 26.5 punti di media in questi play-off, è stato tenuto a 18 punti con 5/13 al tiro. Minnesota non ha trovato antidoti alla strategia difensiva dei Thunder, che hanno intasato il pitturato costringendo i rivali a cercare con insistenza la soluzione da fuori, contando anche su una certa “ruggine” fra i Wolves che dopo aver eliminato Golden State sono stati fermi una settimana.

“Per come abbiamo giocato difensivamente nel primo tempo, andare al riposo sotto solo di 4 è stato come una vittoria”, ha ammesso candidamente coach Daigneault.E’ solo gara 1, hanno vinto in casa e hanno giocato bene, complimenti a loro. Ma fra due giorni c’è un’altra partita”, avverte il collega Chris Finch.

Appuntamento dunque per il secondo atto, sempre a Oklahoma City, nella notte italiana fra giovedì e venerdì mentre fra poche ore si accenderanno le luci del Madison Square Garden per la prima sfida fra New York Knicks e Indiana Pacers che mette in palio il titolo della Eastern Conference e l’altro pass per le Finals.

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-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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