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Cronaca

Una pizza “speciale” per accendere i riflettori sulle malattie rare

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NAPOLI (ITALPRESS) – Si sono aperte le porte del Pizza Village Napoli 2024 e, quest’anno, ad inaugurare il calendario eventi presso la Mostra d’Oltremare è stato #AperiPizzaRara. Un appuntamento in cui la pizza, piatto simbolo della tradizione gastronomica italiana in tutto il mondo, è diventata anche il mezzo per tenere vivo il dibattito sulle malattie rare, a cominciare dal valore della corretta nutrizione per la gestione di queste patologie.
L’evento #AperiPizzaRara è realizzato dal Centro di Coordinamento Malattie Rare Regione Campania con il supporto non condizionante di Chiesi Global Rare Diseases e ha come obiettivo proprio quello di creare un momento di confronto tra clinici, nutrizionisti e, soprattutto, chi convive con una malattia rara, affinchè si parli sempre di più di queste patologie che, a livello globale, restano una priorità della sanità pubblica, soprattutto perchè sono spesso prive di cure e trattamenti adeguati.
‘Il Centro di Coordinamento per le Malattie Rare della Regione Campania nasce per offrire il sostegno e tutte le informazioni necessarie ai pazienti affetti da patologie rare e alle loro famiglie – ha detto in una nota Chiara De Stasio, Responsabile helpline e comunicazione del Centro di Coordinamento Malattie Rare Regione Campania -. Lo staff lavora per essere ogni giorno un punto di riferimento non solo per i pazienti, ma anche per i medici, per le aziende ospedaliere, ASL e associazioni, raccogliere le loro richieste e fornire soluzioni efficaci. Il Centro si impegna a favorire una diagnosi tempestiva, individuando le strutture ospedaliere idonee per la certificazione e la presa in carico dei pazienti, offrendo tutto il supporto necessario. I pazienti possono sentirsi scoraggiati o impotenti. Il Centro di Coordinamento Malattie Rare Regione Campania (CMRC) è a disposizione per ascoltarli e consigliarli durante il percorsò.
Si definiscono “rare” le condizioni cliniche che interessano fino a una persona ogni 2.000. Ad oggi conosciamo oltre 6.000 malattie rare che colpiscono 300 milioni di persone in tutto il mondo, con oltre un milione di casi in Italia. Tale rarità complica il percorso di cura: ritardandone la diagnosi, che arriva a seguito dell’esclusione delle malattie più comuni, oppure a causa della mancata disponibilità di un trattamento specifico, la cui ricerca e sviluppo è resa complessa per l’esigua disponibilità di dati.
A proposito del nesso tra la pizza e le malattie rare, è intervenuto Giuseppe Limongelli, Direttore del Centro Coordinamento Malattie Rare della Regione Campania. ‘Apparentemente – ha spiegato – parliamo di due mondi opposti: l’alimento più conosciuto e richiesto al mondo, patrimonio dell’UNESCO, e alcune patologie che, perchè poco frequenti, vengono considerate non solo rare, ma “orfane” di interesse. Eppure, è proprio da questa apparente contraddizione che nasce il progetto “Pizza Rara” che vuole farci riflettere su due aspetti fondamentali. Il primo è che le malattie rare sono molto più frequenti di quello che crediamo e che, per questo, è importante che si faccia informazione e formazione in merito. Il secondo è che la pizza è davvero un alimento completo e per tutti, a patto che gli ingredienti siano accuratamente scelti. In caso contrario, anche la pizza può diventare un problema, sia per pazienti con malattie prevalenti (diabete, malattie cardiovascolari) che con malattie rare (in particolare, le malattie del metabolismo). Da qui l’importanza della scienza della nutrizione, che davvero può orientare le buone scelte a tavola di ognuno di noì.
A supporto dei pazienti rari, ma non solo, un ruolo fondamentale lo gioca infatti l’alimentazione. Come riporta l’Organizzazione Mondiale della Sanità, una dieta corretta non solo è un validissimo strumento di prevenzione, ma è anche un alleato per la gestione e il trattamento di molte patologie. Per alcune malattie genetiche metaboliche, ad esempio, la dieta diventa una vera e propria forma di medicina di precisione: pur non curando il difetto metabolico che causa la malattia stessa, contribuisce però in maniera significativa ad alleviarne gli effetti.
‘La nutrizione dei pazienti affetti da malattie è un importante fattore prognostico – ha detto Francesca Dongiglio, Nutrizionista del Centro di Coordinamento Malattie Rare Regione Campania -. In tutte le situazioni in cui si verifica un calo ponderale di peso e /o con segni clinicamente rilevanti è indicato un supporto nutrizionale. In alcune malattie rare l’alimentazione aiuta a migliorare l’equilibrio metabolico fornendo quantità controllate di tutti i macro e micro nutrienti, anche in situazioni che rendono necessario il ricorso a prodotti dietetici specifici o diverse tipologie di supporto nutrizionale. E’ fondamentale ribadire che ogni condizione patologica, soprattutto se malattia rara, richiede la massima attenzione e impegno per garantire terapie adeguate e supporto ai pazienti e alle loro famigliè.
Con questo razionale, e grazie alla collaborazione dei professionisti del Centro di Coordinamento Malattie Rare Regione Campania e di un pizzaiolo d’eccezione come Errico Porzio, è nata una pizza speciale, la pizza MaRa (che prende il nome dalle iniziali di MA-lattie e RA-re), ma anche un richiamo alla storia della nostra Pizza Margherita. Infatti nel mondo anglosassone Mara assume anche il significato di “signora del mare” (Napoli). Questo perchè in Irlanda Mara è l’equivalente del nome Mairead (ovvero Margherita in italiano) in lingua inglese. La pizza MaRa è destinata a conquistare anche i palati più esigenti, grazie al sapiente connubio di ingredienti semplici e gustosi. Ma attenzione. Il vero, grande, segreto della pizza MaRa è che nella sua preparazione non vengono utilizzati lieviti tradizionali: e questo sia per scongiurare stati infiammatori, che possibili interazioni con le terapie farmacologiche in atto.
Priva di lievito, ma non priva di gusto perchè gli ingredienti speciali della pizza MaRa, sono: farina di grano saraceno. Privo di glutine, composto dal 10% da acqua e 10% da fibre alimentari, oltre ad essere ricco di vitamina E e delle vitamine del gruppo B necessarie per il buon funzionamento del metabolismo, contiene aminoacidi come il triptofano, la metionina e la lisina. E’ però, soprattutto, una buona fonte di fibre, che aiutano a proteggere la salute dell’intestino, promuovendone un funzionamento regolare e allontanando sostanze tossiche, e quella cardiovascolare, aiutando a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue.
Acqua di mare. Un prodotto alimentare realizzato attraverso un trattamento a freddo dell’acqua marina che viene fatta prima sedimentare e poi filtrata per eliminare le microplastiche e altri elementi grossolani ed infine purificata con un trattamento a raggi UV. L’impasto preparato con l’acqua di mare, oltre ad avere una maggiore digeribilità, ha una minore percentuale di sodio e un maggiore contenuto di micro e macronutrienti rispetto agli impasti preparati con farina tradizionale, acqua, lievito e sale.
Pecorino o grana. Naturalmente privi di lattosio, sono ingredienti che danno sapore senza accentuare, come invece altri formaggi con lattosio, i sintomi gastrointestinali tipici di alcune malattie rare.
Pomodoro “costoluto blu”. Ricco di antociani, vanta un’azione antiossidante, antinfiammatoria, antinvecchiamento e antiradicali liberi a favore delle cellule del nostro corpo.
All’evento hanno preso parte anche i rappresentanti di alcune istituzioni locali a riprova di quanto il tema richieda la collaborazione tra il mondo sanitario, accademico, politico e privato.
‘Esistono quasi 10.000 Malattie Rare e per la stragrande maggioranza non esiste un trattamento disponibile. In Chiesi Global Rare Diseases ci sentiamo chiamati non solo a offrire terapie e soluzioni innovative attraverso programmi di ricerca e allo sviluppo per quelle comunità in cui esistono poche o nessuna alternativa terapeutica, ma anche a considerare tutti i bisogni quotidiani dei pazienti e delle loro famiglie – ha affermato Alessandra Vignoli, Head of Mediterranean Cluster, Chiesi Global Rare Diseases -. Siamo entusiasti di sostenere iniziative come #AperiPizzaRara, un progetto che riflette appieno il nostro impegno nel prenderci cura del paziente in ogni momento della sua quotidianità in linea con il nostro approccio di creazione di valore condiviso e ci offriamo come partner attivo del Sistema Salute per costruire insieme un approccio più olistico a sostegno della comunità delle malattie rarè.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

Cronaca

Milano, la Pala Trivulzio di Mantegna ritrova la sua cornice storica

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MILANO (ITALPRESS) – L’opera “Madonna con il Bambino fra santi e angeli” di Andrea Mantegna, conosciuta come Pala Trivulzio, è nuovamente esposta al Castello Sforzesco di Milano, nella Sala della Balla, con la sua cornice storica, da poco restaurata. Il lungo e complesso intervento di recupero, restauro e ricomposizione dell’imponente e scenografica cornice lignea, che supera i 5 metri d’altezza, promosso dalle Raccolte d’Arte Antica del Castello Sforzesco con l’Associazione Sala delle Asse, è stato possibile grazie alla generosa donazione di Renèe Bormioli (in ricordo dei genitori, Luigi e Maria Antonietta Bormioli) e al prezioso sostegno di Pilot Italia e Fondazione Cariplo. “La Pala del Trivulzio ritrova finalmente il suo aspetto originale, valorizzato dalla sua storica cornice che oggi, dopo un restauro e un recupero importanti, restituiamo alla città e ai tanti visitatori e visitatrici del Castello Sforzesco – ha detto l’assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi -. Un’operazione importante e decisiva per dare il giusto risalto a questo capolavoro di Mantegna e che è stata possibile grazie alla professionalità dei nostri uffici, all’impegno e alla collaborazione con l’Associazione Sala delle Asse, che da sempre ha a cuore il Castello Sforzesco e i suoi tesori, e alla generosità della famiglia Bormioli”. L’opera di Mantegna è divenuta parte delle Civiche raccolte quando nel 1935 il Comune di Milano ha acquisito la Collezione Trivulzio, complesso di beni di inestimabile valore e bellezza, che va dalla preziosa biblioteca agli avori tardo-antichi, dai dipinti al celebre ciclo degli arazzi dei mesi. Nel corso del riallestimento delle collezioni museali del Castello Sforzesco, curato dallo Studio BBPR dopo la Seconda Guerra Mondiale, fu deciso di eliminare la cornice trivulziana, presentando l’opera con una semplicissima incorniciatura: tale scelta purista, oggi non condivisibile, comportò la rimozione e la perdita di molte cornici antiche, ritenute incongrue, non coeve o inadatte alle nuove scelte formali: ammassate in luoghi impropri, esse subirono gravi danni causati da smontaggi, spostamenti e pessime condizioni ambientali. La grande cornice lignea fu stoccata prima in un’area scoperta del Castello Sforzesco, poi portata a pezzi in un deposito esterno alla sede e, infine, in un altro magazzino dove venne identificata una decina di anni fa. Soltanto nel 2023, per iniziativa del conservatore Luca Tosi e con il sostegno della direttrice dell’Area Musei del Castello, Musei Archeologici e Museo del Risorgimento, Francesca Tasso, è stato possibile avviarne il recupero. Gli studi e le analisi che hanno accompagnato questa riscoperta rivelano come la grande cornice lignea sia frutto di diverse mani, differenti tecniche e momenti lontani nel tempo, accomunati soltanto dall’immagine finale dell’opera voluta negli ultimi decenni dell’Ottocento da un ignoto collaboratore di Casa Trivulzio.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Comune di Milano

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Papa, Santa Sede “La notte è trascorsa bene”. Rosari tutte le sere a San Pietro

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ROMA (ITALPRESS) – “La notte è trascorsa bene, il Papa ha dormito”. Lo rende noto la sala stampa vaticana. “Da questa sera, i Cardinali residenti a Roma, con tutti i collaboratori della Curia Romana e la Diocesi di Roma, raccogliendo i sentimenti del popolo di Dio, si raccoglieranno in piazza San Pietro, alle ore 21, per la recita del Santo Rosario per la salute del Santo Padre. La preghiera, oggi, sarà presieduta da Sua Eminenza il Card. Segretario di Stato, Pietro Parolin”, comunica la sala stampa della Santa Sede.

-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Violenze ad anziani inermi in Rsa nel comasco, 7 arresti

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COMO (ITALPRESS) – Dopo circa 6 mesi di indagine i Carabinieri di
Menaggio e Como hanno eseguito un provvedimento cautelare a carico di 7 persone (2 in carcere e 5 arresti domiciliari, cinque donne e due uomini) tutti residenti nell’area dell’Alto Lago di Como e coinvolti in episodi continue percosse, ingiurie e violenze verbali e fisiche a danni di anziani inermi, ospiti di una RSA.
L’inchiesta, partita nel mese di agosto 2024, è stata avviata da un esposto presentato presso la Stazione dei Carabinieri di Centro Valle Intelvi (Como), dove si apprendeva che sin dal 2022 – all’interno della R.S.A. “Sacro Cuore” di Dizzasco (CO) – avvenivano presunti maltrattamenti nei confronti degli anziani ospitati nella struttura e affidati per motivi di cura e vigilanza al personale medico e paramedico dipendente della stessa casa di cura. Dopo l’esposto le indagini hanno permesso di ottenere i primi e concreti riscontri.
Si è proceduto poi a una complessa e ininterrotta attività investigativa, durata sei mesi, condotta dalla Stazione dei Carabinieri di Centro Valle Intelvi con il supporto del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Como.
L’indagine ha acclarato l’esistenza di violenze sistematiche divenute – purtroppo – consuetudini lavorative. A confermare il quadro risultano le reazioni dei pazienti che appaiono evidentemente spaventati e scossi. Alcuni di questi anziani d’istinto si portano subito le mani a protezione del viso per non essere colpiti.
I reati contestati a carico dei 7 operatori riguardano condotte di maltrattamenti in concorso, valutata la loro continuazione, all’indirizzo di una pluralità di pazienti. Azioni crudeli e offensive che hanno creato nelle vittime uno stato di sofferenza morale e psichica mediante continue percosse, ingiurie, denigrazioni. Le umiliazioni, fisiche e psichiche sono state perpetrate nei confronti di persone inermi, anziane e malate, spesso allettate o comunque non autosufficienti. Per un’operatrice, inoltre, è stato contestato anche l’esercizio abusivo della professione di infermiera, non avendo questa alcun titolo riconosciuto. “Mi preme sottolineare che l’attività investigativa è stata svolta in piena condivisione delle strategie da parte della Procura della Repubblica di Como, e ha costituito un impegno importante e prolungato nel tempo. Nel corso delle lunghe indagini, abbiamo potuto documentare numerosi episodi di vessazioni e maltrattamenti da parte di alcuni dipendenti della R.S.A. ‘Sacro Cuorè di Dizzasco (CO) nei confronti di anziani e indifesi ospiti. Persone malate, non auto sufficienti e per questo fragili, costrette a subire quotidianamente violenze fisiche e verbali. L’impegno a tutela delle fasce deboli costituisce una priorità assoluta e costante dell’Arma dei Carabinieri. Questa indagine e i risultati ottenuti ne sono un esempio” afferma il Francesco Spera, Comandante del Reparto Operativo Comando Provinciale Carabinieri Como.
Sono anche intervenuti i Carabinieri del NAS di Milano per accertare la regolarità dei titoli abilitativi del personale sanitario, le condizioni igieniche dei locali nonchè altri specifici accertamenti.

– Foto: ufficio stampa Carabinieri –

(ITALPRESS).

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