Economia
Perugia, presentati i contenuti del “Manifesto per la Nuova Economia”
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1 anno fa-
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Redazione
PERUGIA (ITALPRESS) – I contenuti del “Manifesto per la Nuova Economia” sono stati al centro dell’apertura della seconda giornata del convegno internazionale “Manifesto e frontiere della ricerca per un Rinascimento economico”, la due-giorni in corso al Dipartimento di Economia dell’Università di Perugia. L’evento si pone come il momento di presentazione del Manifesto alla comunità internazionale, proponendo a tutti i professori e professoresse di portarne i principi e i temi dell’economia civile nelle loro università.
La Conferenza – organizzata da Dipartimento di Economia dell’Università di Perugia, Federcasse BCC, Confcooperative e NeXt Economia, con il sostegno di Fondosviluppo e il contributo di Assimoco, Fondazione Giorgio Fuà, Fondazione Perugia e Gioosto e con il patrocinio di Sites, Sied, Siecon, Aissec – sarà una tappa fondamentale di avvicinamento alla 6ª edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, in programma a Firenze dal 3 al 6 ottobre 2024.
Renato Brunetta, President del CNEL – e membro del National Council of the Economy and Work, ha partecipato all’evento con un messaggio audiovisivo, nel quale ha descritto l’ente da lui presieduto come “la casa dei corpi intermedi, aperta al futuro”. “Il nostro lavoro – ha continuato Brunetta – è anche quello di far convergere nel CNEL i mondi della ricerca, della cultura, per mettere in contatto rappresentanze corporative con la società civile, il mondo esterno, l’Università”.
E sul valore delle reti tra le diverse realtà del panorama economico e sociale, Brunetta ha detto: “Il valore di capitali umani, ricchezza economica e finanziaria rappresentano un tesoro, che in queste reti si moltiplica al quadrato. Una sana democrazia liberare ha infatti bisogno di pluralismo di opinioni e interessi”.
Fabrizio Barca, coordinatore del Forum Disuguaglianze e Diversità, ha ricordato come negli anni lo scenario abbia visto “accrescere le diseguaglianze, rovesciare la distribuzione ricchezza, erodere gravemente il sistema del Welfare universale”.
“Abbiamo colpito la persona umana non riconoscendole più il ruolo”, ha continuato Barca, facendo riferimento al concetto di disuguaglianza di riconoscimento. Dopo avere affrontato “una crisi una dopo l’altra” lo scenario attuale è segnato da una “dinamica autoritaria, profonda che scuote tutto il Mondo occidentale”.
“Il Manifesto – ha detto Barca – rappresenta un potenziale di cambiamento del metodo della politica pubblica e della governare societaria del capitalismo”. Il cambiamento va quindi operato “sulle decisioni, che siano nell’interesse giustizia sociale ambientale, trovando anche un compromesso tra interessi e valori diversi”.
“Le politiche costruite sul vecchio paradigma top-down – ha continuato Barca – che hanno la pretesa di offrire standard uguali per tutti, sono politiche povere, che rappresentano un essere umano come soggetto massimizzante”.
“La classe dirigente – ha considerato Barca – non continua a capire i contenuti dell’economia civile e del Manifesto, per questo è necessario lavorare sulla formazione della classe dirigente”.
Mario Baldassarri, Professore emerito dell’Università “La Sapienza” di Roma e chair del Centro Studi Economia Reale, ha approcciato il tema dell’economia civile, ricordando che “di non di solo Pil vive l’uomo, ma senza il Pil non campa bene. La responsabilità del lavoro dei giovani economisti, a seguito del Manifesto, è quindi quella di migliorare le quantificazioni del Pil, tenendo conto che nel frattempo questo è costituito dil 70% da servizi. Il secondo punto è che economie e diseconomie esterne ci sono sempre state, ma noi ci siamo dimenticati di quantificarle. Dobbiamo perciò, ad esempio, iniziare a quantificare il deterioramento ambientale come deterioramento dello stock dell’ambiente, che va messo a detrazione del Pil”.
Stefania Cosci, dell’Università Lumsa, ha spiegato come nel proprio Ateneo, “gli studenti che si laureano in economia recitano con grande emozione la ‘promessa Genovesì, con la quale si impegnano ai temi dell’economia civile. Nella nostra Università cerchiamo di far emergere la parte buona dell’economia, accanto agli altri modelli che ti dicono di massimizzare l’utilità”. L’obiettivo è quindi “diffondere il sapere economico tra quanta più gente possibile, già dalla scuola primaria. Andremo a vivere in contesti sempre più difficili, – ha continuato Cosci – dove avere competenze economiche sarà sempre più importante per i nostri giovani. In Italia il grado di educazione finanziaria ed economica è bassissimo, bisogna qui di favorire lo sviluppo di cittadini consapevoli della complessità dell’economia, che non si facciano ingannare dal politico che dice che tutto si può risolvere in modo semplice. E’ il solo modo per avere cittadini che possano operare scelte favorevoli al bene della collettività”.
– foto ufficio stampa NeXt Economia –
(ITALPRESS).
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Economia
FiberCop compie un anno e guarda al futuro
Pubblicato
51 minuti fa-
23 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – A un anno dalla sua nascita il 1° luglio 2024, FiberCop – l’azienda che gestisce l’infrastruttura di rete digitale più avanzata, estesa e capillare d’Italia – presenta i risultati raggiunti e guarda al futuro con una nuova visual identity e un sistema di valori che riflettono l’impegno a guidare la trasformazione digitale del Paese.
“FiberCop ha un ruolo strategico nella digitalizzazione dell’Italia – ha dichiarato Massimo Sarmi, Presidente e Amministratore Delegato di FiberCop -. Nel nostro primo anno di attività abbiamo posto basi solide e conseguito risultati significativi, raggiunto 13 milioni di unità immobiliari coperte con fibra ottica di ultima generazione e dato un contributo sostanziale al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rispettando gli obiettivi previsti nelle regioni di nostra competenza. Il nostro piano per accelerare la realizzazione degli investimenti prosegue e dalla seconda metà del 2024 al primo trimestre 2025 abbiamo realizzato investimenti per 1,8 miliardi di euro. In questo percorso abbiamo seguito una direzione chiara, fondata su responsabilità, inclusione e innovazione. Il nostro Purpose – abilitiamo l’ingegno, costruiamo il futuro, connettiamo l’Italia – riflette la nostra ragione d’essere: contribuire allo sviluppo del Paese attraverso infrastrutture digitali che mettano al centro le persone, la crescita condivisa e l’innovazione. La nostra Vision ci proietta nel futuro: siamo impegnati per costruire una rete capillare, sicura e sostenibile, in grado di sviluppare le esigenze attuali e aprire nuove opportunità. Da leader tecnologico, siamo al lavoro per accelerare la trasformazione digitale, promuovere la crescita economica delle imprese, migliorare la qualità della vita delle persone per rendere l’Italia un Paese più competitivo e inclusivo”.
FiberCop gestisce 26 milioni di chilometri di fibra ottica, una distanza pari a più di 600 volte la circonferenza della Terra, posizionandosi come operatore wholesale (all’ingrosso) “unico nel suo genere in Europa – si legge in una nota -: è infatti la prima realtà nata da un processo di separation proprietaria dell’operatore storico nazionale di telecomunicazioni, a conferma dell’impegno verso un mercato più aperto, competitivo e orientato alla qualità del servizio”. La rete in fibra ottica di FiberCop raggiunge oggi circa 6.000 Comuni, di cui oltre 2.600 connessi con la banda ultralarga FTTH (Fiber to The Home) per circa 13 milioni di unità immobiliari raggiunte al 30 giugno 2025 con la fibra di ultima generazione. L’azienda prosegue lo sviluppo della fibra ottica nel Paese in linea con gli obiettivi del Piano Italia 1 Giga del PNRR, di cui è assegnataria di 7 lotti, e prevede di collegare nell’arco del 2025, anche attraverso il piano autonomo di investimenti, 2 milioni di unità immobiliari, con un target di oltre 20 milioni di unità immobiliari entro fine 2027. “La nuova visual identity rappresenta il cambiamento – sottolinea FiberCop -. Un segno forte e distintivo, che richiama la fibra (Fiber) e il rame (Copper); con un design moderno, una F e una C che si intersecano e parlano di connessioni e solidità, un esplicito richiamo all’impegno per la digitalizzazione dell’Italia, grazie alla presenza del tricolore. Attraverso un design essenziale e contemporaneo, la nuova visual identity rispecchia l’affidabilità dei sistemi tecnologici e pone la rete e le persone al centro, come fattori abilitanti di connessione, innovazione e sviluppo”.
Nuova visual identity e nuove funzionalità anche sui canali digitali di FiberCop, con una grafica essenziale e moderna che vede al centro le persone. Sul sito corporate www.fibercop.com è possibile, per i cittadini e le imprese, verificare la copertura e le offerte proposte dagli operatori partner di FiberCop. Con il lancio della nuova identità, FiberCop passa da una comunicazione incentrata sul “cosa” (dati tecnici e funzionalità) a un linguaggio che valorizza il “perché” – i benefici concreti per clienti, comunità e sistema Paese. Parallelamente, l’azienda definisce Purpose, Vision e Valori fondanti, pilastri quotidiani per le oltre 18.300 persone che guidano la trasformazione digitale dell’Italia. “Abilitiamo l’ingegno, costruiamo il futuro, connettiamo l’Italia”. “È la ragione per cui FiberCop esiste: realizzare infrastrutture digitali all’avanguardia e affidabili, capaci di generare valore concreto per cittadini, imprese e territori”, sottolinea FiberCop, che esprime questa vision: “Costruiamo una rete innovativa che supporti il presente e abiliti il futuro: capillare, sicura e sostenibile. Da leader tecnologico, ci impegniamo ad accelerare la trasformazione digitale del Paese per migliorare la vita delle persone, in un’Italia più competitiva e inclusiva”.
Questi i principi su cui si fonda la cultura aziendale “e soprattutto la forza motrice che alimenta ogni giorno collaborazione, innovazione e qualità nel lavoro di tutte le persone di FiberCop, guidando comportamenti concreti in ogni ambito dell’organizzazione”: #AgireRESPONSABILMENTE – Prendiamo decisioni, rispondiamo delle nostre azioni; #AvereCORAGGIO – Innoviamo ogni giorno per costruire il futuro; #FareSQUADRA – Lavoriamo insieme, andiamo lontano; #PromuovereECCELLENZA – Lavoriamo con competenza, promuoviamo il merito; #PrendersiCURA – Mettiamo le persone e l’ambiente al centro. Il progetto FiberCop è sostenuto da un consorzio di investitori a lungo termine guidato da KKR Infrastructure, insieme a ADIA, CPP Investments, Ministero dell’Economia e delle Finanze e F2i.
– foto ufficio stampa FiberCop –
(ITALPRESS).
Economia
Primo semestre da record per UniCredit, Orcel “Guardiamo al futuro con fiducia”
Pubblicato
51 minuti fa-
23 Luglio 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. (“UniCredit” o “il Gruppo”) ha approvato i risultati consolidati di Gruppo al 30 giugno 2025. Il Gruppo ha dato ancora una volta prova della sua solidità nel secondo trimestre con una serie eccellente di risultati finanziari, che hanno portato ad un ulteriore miglioramento delle guidance finanziarie.
Nel 2trim25,raggiunto un utile netto e un rendimento sul patrimonio netto tangibile (“RoTE”) record, trainati da una forte crescita dei ricavi core2 sia su base annuale che semestrale. Questo successo, combinato con l’approccio disciplinato alla qualità degli attivi e all’attenzione verso l’eccellenza operativa e del capitale, ha permesso di mantenere solide protezioni per il conto economico. Nel 2trim25 registrati ricavi netti pari a Ç6,0 miliardi o Ç6,4 miliardi e in rialzo dello 0,5% a/a escludendo il risultato negativo di Ç335 milioni nei proventi da attività di negoziazione, principalmente dovuto ai costi di copertura connessi al consolidamento a patrimonio netto di Commerzbank solo in parte compensati dagli impatti postivi nei proventi da attività di negoziazione da altri investimenti strategici. I ricavi core2 si sono attestati a Ç5,9 miliardi nel 2trim25, in rialzo del 1,3% anno su anno.
Il margine d’interesse (“NII”) ha registrato un calo dello 0,3% rispetto al trimestre precedente attestandosi a Ç3,5 miliardi, dimostrando resilienza dato il calo dell’Euribor nel trimestre, principalmente grazie a una gestione disciplinata del pass-through, che ha chiuso il trimestre con una media di circa il 31%. Il NII è diminuito del 2,8% rispetto all’anno precedente. Il Gruppo ha confermato il suo costo del rischio (“CoR”) strutturalmente basso a 10 punti base nel 2trim25, corrispondente a Ç109 milioni di perdite su crediti (“LLPs”). Il Gruppo continua a vantare un portafoglio di crediti di alta qualità e solide linee di difesa, grazie a Ç1,7 miliardi di overlay sul portafoglio performing.
Le commissioni nel secondo trimestre sono diminuite del 1.0% su base annua, ma sono aumentate del 1,1% al netto degli impatti non ricorrenti dovuti alla rinegoziazione di contratti nei pagamenti che hanno influenzato il 2trim24, costi di cartolarizzazione e un timing differente dei piani d’incentivo rispetto all’anno precedente. Le commissioni sono aumentate del 3,6% da semestre a semestre con un miglioramento diffuso tra la maggior parte delle categorie di commissioni, con un particolare aumento delle commissioni su investimenti (in rialzo del 8,8% semestre su semestre), commissioni su prodotti assicurativi (in rialzo dello 0,9% semestre su semestre), nonché delle commissioni su prodotti di copertura per i clienti, che hanno più che compensato il trend delle commissioni sui pagamenti dovuto a impatti positivi una tantum registrati nel 2trim24.
LE PAROLE DI ORCEL
“UniCredit ha conseguito risultati finanziari eccellenti, con un secondo trimestre da record che contribuisce al miglior primo semestre nella storia della banca”. Lo afferma Andrea Orcel, Amministratore Delegato di UniCredit S.p.A. “Abbiamo riportato un utile netto trimestrale di Ç3,3 miliardi e un robusto RoTE del 24,1%, con i ricavi core che sono aumentati anno su anno a Ç5,9 miliardi. Siamo protetti per il futuro poiché il nostro basso costo del rischio, l’elevata qualità degli attivi e un livello di overlay senza eguali ci difendono contro potenziali recessioni macroeconomiche. Abbiamo chiuso il trimestre con un rapporto CET1 pro-forma di 16,2% (pro-forma per il Danish Compromise). Questa eccezionale performance nel primo semestre, insieme a ulteriori leve per una crescita futura, ci ha permesso di alzare le nostre guidance per il 2025 e le ambizioni per il 2027, prevedendo almeno Ç30 miliardi di distribuzioni totali agli azionisti di cui almeno Ç15 miliardi in dividendi in contanti dal 2025 al 2027. Guardiamo al futuro con fiducia”.
“Conseguire questi risultati nell’attuale ambiente macroeconomico – continua Orcel – rende questo un traguardo ancora più significativo per il team, del quale sono immensamente orgoglioso, e il quale continua a superare le aspettative anche quando non dovrebbe essere possibile farlo. UniCredit si trova decisamente nella fase di accelerazione di UniCredit Unlocked, che sta producendo risultati superiori al piano e al contempo rafforzando e proteggendo la nostra banca per il futuro”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Dal Consiglio dei Ministri via libera alle Zone Economiche Esclusive italiane
Pubblicato
15 ore fa-
22 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi, su proposta del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, il Regolamento per la proclamazione delle Zone Economiche Esclusive (ZEE) italiane nel Mar Mediterraneo.
“Sulla base delle valutazioni emerse in seno al Comitato interministeriale per le politiche del mare, sono state identificate le Zone Economiche Esclusive italiane nel Mare Adriatico, nel Mar Ionio e nel Mar Tirreno – spiega la Farnesina in una nota -. È stato quindi istituito un Tavolo tecnico per la mappatura degli interessi nazionali in vista di futuri negoziati sulla delimitazione delle ZEE, che tenga conto anche delle preoccupazioni del mondo della pesca”.
“L’Italia è l’ultimo dei grandi Paesi rivieraschi del Mediterraneo a proclamare la propria Zona Economica Esclusiva – ha sottolineato il ministro Tajani -. Con questo provvedimento intendiamo tutelare i nostri interessi a partire da quello del mondo della pesca, nello sfruttamento economico delle aree marittime oltre il mare territoriale. Il Governo italiano intende procedere in modo concordato e non unilaterale, rispettando i Paesi vicini, ha concluso il titolare della Farnesina, per fare sempre più del Mediterraneo un mare di pace, cooperazione e commercio. Le ZEE interesseranno le regioni Marche, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna, Lazio, Campania”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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TG SPORT ITALPRESS – 22 LUGLIO
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