Politica
Schlein “Eliminare ballottaggi? Non si scappa con il pallone in mano”
Pubblicato
1 anno fa-
di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Non è che quando si perde si aboliscono le elezioni o si scappa con il pallone in mano. Non è colpa degli elettori se la destra ha perso, noi non ci stiamo a cambiare le regole, non ha senso delle istituzioni una dichiarazione del genere”. Lo ha detto la segretaria del PD, Elly Schlein, in conferenza stampa, commentando le critiche del presidente del Senato, Ignazio La Russa al doppio turno per le Amministrative.
Per Schlein “alle amministrative è stata una vittoria straordinaria che ci dà slancio e dimostra che la destra si può battere, e sono felice perchè abbiamo tre nuove sindache donne – ha aggiunto -. Ringrazio anche le altre forze alternative alle destre, abbiamo costruito delle alleanze attorno a candidati credibili. Ora non potranno dire che siamo divisi, siamo stati in grado di costruire delle coalizioni vincenti, è stata una vittoria di squadra. E’ chiaro che c’è stata una bocciatura delle destre che governano, il messaggio è chiaro: basta con i tagli alla sanità, con salari bassi e autonomia differenziata che vuole spaccare il Paese. Il messaggio per Giorgia Meloni è chiaro, stiamo arrivando, lavoriamo per costruire una coalizione alternativa, uniti si vince”.
“Non ho mai parlato di tavoli per la costruzione di una coalizione. Le persone mi chiedono cose concrete, non ho mai creduto che le coalizioni si costruiscono chiusi in una stanza, per me si costruiscono alla luce del sole, sulle battaglie in cui crediamo – ha sottolineato la leader del Pd -. Tutte le forze alternative alle destre possono trovare un punto di convergenza. Per noi il tempo dei veti è finito, si può provare a tracciare una strada sulle battaglie comuni. Per noi l’unico avversario è la destra”.
– Foto xc3/Italpress –
(ITALPRESS).
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Il presidente Mattarella firma cinque decreti di grazia
Politica
Il presidente Mattarella firma cinque decreti di grazia
Pubblicato
4 ore fa-
22 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato cinque decreti di grazia, in ordine ai quali il Ministro della Giustizia a conclusione della prescritta istruttoria ha formulato avviso favorevole.
Si tratta di: Bardhyl Zeneli, nato nel 1962, condannato alla pena di anni uno e mesi sei di reclusione per il delitto di evasione dagli arresti domiciliari. Nel concedere la grazia per l’intera pena oggetto della condanna il Presidente della Repubblica ha tenuto conto dei pareri favorevoli espressi dal Magistrato di sorveglianza e dal Procuratore generale che hanno evidenziato come il fatto per cui l’imputato venne condannato (essersi allontanato dalla abitazione ove si trovava sottoposto all’obbligo di dimora) non integra la fattispecie di evasione e quindi non costituisce reato.
Cioni Franco, nato nel 1948, condannato a sei anni, quattro mesi e venti giorni di reclusione per il delitto di omicidio volontario della moglie, affetta da malattia in stato terminale e con la quale era sentimentalmente legato da cinquanta anni, commesso nell’aprile del 2021. Nel concedere la grazia che ha estinto l’intera pena detentiva ancora da espiare (pari a cinque anni e sei mesi di reclusione) il Capo dello Stato ha tenuto conto dei pareri favorevoli, formulati dal Procuratore Generale e dal Magistrato di sorveglianza, delle condizioni di salute del condannato, dell’intervenuto perdono da parte della sorella della vittima e della particolare condizione in cui è maturato l’episodio delittuoso.
Ciappei Alessandro, nato nel 1974, condannato alla pena di dieci mesi di reclusione per il delitto di truffa, commesso nel 2014. Nell’adottare l’atto di clemenza per la pena residua da espiare (nove mesi e tre giorni di reclusione) il Presidente della Repubblica ha tenuto conto della modesta gravità concreta del fatto e dell’occasionalità della condotta illecita, del lungo tempo trascorso della sua commissione e della situazione personale del condannato, che risiede e lavora all’estero ove ha ricostituito il suo percorso di vita.
Spezzuti Gabriele, nato nel 1968, condannato alla pena detentiva della reclusione, espiata fino al 2014, e alla pena pecuniaria di novantamila euro di multa per delitti in materia di sostanze stupefacenti, commessi nel 2005. Nell’adottare l’atto di clemenza per la pena pecuniaria residua da eseguire (ottantamila euro di multa) il Presidente della Repubblica ha tenuto conto dell’avvenuta espiazione della pena detentiva, del lungo tempo trascorso dalla commissione dei fatti, ai quali non è seguita nessuna altra condotta illecita, e delle disagiate condizioni di vita del condannato.
Abdelkarim Alla F. Hamad, nato nel 1995, condannato alla pena complessiva di trenta anni di reclusione per delitti di concorso in omicidio plurimo e violazione delle norme sull’immigrazione, per fatti avvenuti nel 2015. Nel concedere la grazia parziale – che ha estinto una parte della pena detentiva ancora da espiare – il Capo dello Stato ha tenuto conto del parere favorevole del Ministro della Giustizia, della giovane età del condannato al momento del fatto, della circostanza che nel lungo periodo di detenzione di oltre dieci anni sinora espiata dall’agosto del 2015, lo stesso ha dato ampia prova di un proficuo percorso di recupero avviato in carcere, come riconosciuto dal magistrato di sorveglianza, nonché del contesto particolarmente complesso e drammatico in cui si è verificato il reato. Ciò è stato evidenziato anche dai Giudici della Corte d’appello di Messina i quali, nel rigettare l’istanza di revisione per ragioni processuali, hanno sottolineato che per “ridurre lo scarto indubbiamente esistente tra il diritto e la pena legalmente applicata e la dimensione morale della effettiva colpevolezza”, si può fare ricorso solo all’istituto della grazia che consente di ridurre o commutare una parte della pena.
– foto di repertorio Quirinale –
(ITALPRESS).
Politica
Abodi “Governo al lavoro sulla riorganizzazione delle politiche giovanili”
Pubblicato
4 ore fa-
22 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Stiamo cercando di determinare una riorganizzazione di tutta la materia relativa alle politiche giovanili per dare una semplificazione e rendere più efficace l’azione di governo, lavorando sulla centralità delle politiche giovanili, sulla semplificazione”. Lo ha detto il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, nel corso della conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri in merito al disegno di legge delega in materia di politiche per i giovani e Servizio civile universale. “Il provvedimento da un lato, prevede due deleghe legislative, una per il riordino delle politiche nazionali per i giovani – ha aggiunto Abodi – e l’altra per una revisione complessiva sul servizio civile. Serviva una nuova norma che razionalizzasse i due aspetti delle politiche giovanili e del servizio civile”. Abodi ha sottolineato che si doveva “rafforzare uno strumento di cittadinanza attiva che aveva bisogno di una riorganizzazione”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Meloni “No a chi contrappone il pacifismo alle forze armate. La credibilità degli eserciti allontana le guerre”
Pubblicato
8 ore fa-
22 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “La pace è un bene prezioso quando si possiede ed è da ricercare con ogni sforzo quando la si perde, però questo lo comprendo più di qualunque altro chi conosce la guerra e deve fronteggiarla. Per questo non ho mai accettato la narrazione di chi contrappone l’idea del pacifismo alle forze armate”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in visita al Comando operativo di vertice interforze. Assicurare sicurezza e difesa a livello globale è “un valore enorme – osserva -, soprattutto in un tempo come quello che stiamo attraversando perché è un tempo nel quale le parole guerra e pace tornano in maniera prepotente nella nostra attualità, diventano dibattito politico, ci fanno interrogare”.
“Solo una forza militare credibile allontana la guerra perché la pace non arriva spontaneamente, la pace è soprattutto un equilibrio di potenze. La debolezza invita l’aggressore, la forza allontana l’aggressore”. Se andiamo a guardare l’etimologia della parola deterrenza, questa “significa ‘via da’ e ‘incutere timore’, il senso è: incutere timore al punto da distogliere. La forza degli eserciti e la loro credibilità è lo strumento più efficace per combattere le guerre. Il dialogo, la diplomazia e le buone intenzioni servono ma devono poggiare su basi solide”, ha sottolineato Meloni, che rivolgendosi ai militari in collegamento aggiunge: basi solide “che costruite voi con il vostro sacrificio, le vostre competenze e il vostro coraggio e, se noi riusciamo a portare pace, obiettivo più grande che abbiamo in questo tempo, sarà grazie a voi”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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