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Azzurri rientrati in Italia, Buffon “Pass Mondiali? Il minimo”

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ROMA (ITALPRESS) – L’avventura azzurra a Euro2024 si è definitivamente conclusa. Dopo la sconfitta di ieri contro la Svizzera negli ottavi e la conferenza stampa di stamane a Iserlohn del presidente federale Gravina e del ct Spalletti, la Nazionale ha fatto ritorno in Italia. Prima tappa a Malpensa, dove l’aereo che trasportava la squadra è atterrato attorno alle 18.30 per far scendere una parte dei giocatori, il ct e il capodelegazione Gigi Buffon, poi un secondo gruppo ha proseguito fino a Roma. Un rientro avvenuto nell’indifferenza: pochi tifosi, nessuna contestazione e anzi qualche timida richiesta di selfie. Fra i giocatori facce scuse e bocche cucite, l’unico a non negarsi alle domande della stampa è stato proprio Buffon. “Con i ragazzi ci parlerà il mister, ci parlerà il presidente, io con loro ho instaurato un bel rapporto in questo periodo, abbiamo sempre parlato – racconta l’ex portiere – C’erano delle cose da poter migliorare, pensavamo di riuscirci in questi 30 giorni e invece non siamo riusciti a decollare come ci aspettavamo”. Sarà dura smaltire la delusione ma bisognerà farlo in fretta, a settembre si riparte con la Nations League, poi ci sarà da guadagnarsi la qualificazione ai Mondiali del 2026: un traguardo da non mancare dopo essere stati spettatori in Russia nel 2018 e in Qatar quattro anni dopo. “E’ il minimo sindacale, quello è l’obiettivo – non si nasconde Buffon – E’ chiaro che devono essere fatti dei passi in avanti, dobbiamo fare degli step convincenti e non andare a singhiozzo come abbiamo fatto in questi ultimi 10 anni”. Questo è il momento delle riflessioni ma anche dei processi, sotto accusa non solo Federazione e allenatore ma anche i giocatori. “Non credo che manchi talento – ribatte Buffon – Il gruppo poteva fare meglio come potevamo fare meglio tutti noi, anche io nel mio ruolo posso aver deluso le aspettative e ognuno di noi si prende le responsabilità del caso”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Abodi “Euro2024? Sorpreso dalla ricerca di responsabilità altrui”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ero a Berlino e ho vissuto in presa diretta l’amarezza non di una sconfitta, perchè lo sport insegna non solo a vincere ma anche a perdere, ma di una disfatta, di una resa incondizionata, non solo sportiva ma anche morale”. Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, non ci gira troppo intorno. Ospite di “Non Stop News” su RTL 102.5, usa toni decisi per commentare l’uscita di scena della Nazionale a Euro2024 per mano della Svizzera. “Non c’è stata reazione, non c’è stato un lampo, uno sguardo di quelli che nello sport si vedono soprattutto nei momenti difficili – sottolinea – Bisogna tirar fuori la forza morale che la maglia azzurra deve ispirare e che chi la indossa deve poter rappresentare”. Ma a colpire Abodi è stato anche altro. “La partita ormai è chiusa, siamo tornati a casa, ma la cosa che mi ha sorpreso è la ricerca di responsabilità altrui. Penso che di fronte alla sconfitta il primo fattore che deve emergere sia l’autocritica e da qui ripartire. E’ troppo facile guardare le responsabilità degli altri. Ancora una volta lo sport insegna ad assumersi le responsabilità direttamente e non a trasferirle”. “I giocatori che vanno in campo lo sanno perfettamente, non posso immaginare che non abbiano avuto la capacità di riavvolgere il nastro, rivedere la partita e capire dove si è sbagliato – insiste Abodi – Tra l’altro non si tratta di errori singoli e tattici, la nazionale sembrava assente moralmente. Questo deve smuovere riflessioni, così che possa esserci un punto e accapo”.
– foto Ipa Agency –
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Malagò “Nella disfatta la responsabilità è di tutti”

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ROMA (ITALPRESS) – “Mi è capitato di assistere a sconfitte, ovvio. Ma in uno sport di squadra, con la possibilità di effettuare cinque sostituzioni su undici, la scena mi è sembrata inverosimile: i giocatori in campo hanno trasmesso la sensazione di frustrazione e umiliazione. Sembrava che neanche se ne accorgessero, perchè in genere se sei in difficoltà magari ti fai prendere dalla foga agonistica, invece erano proprio amorfi. Non hanno mai dato l’impressione di metterci anima e cuore”. Giovanni Malagò, presidente del Coni, usa toni duri per commentare al “Corriere della Sera” l’eliminazione della Nazionale da Euro2024 per mano della Svizzera. Spalletti, riconosce, “è stato onesto nell’ammettere di aver sbagliato e che il mestiere del selezionatore è diverso da quello dell’allenatore. Il ct deve saper gestire un gruppo in base alle proprie idee tattiche. Il suo curriculum parla da solo ma è evidente che ha responsabilità”. Questo però non significa che debba dimettersi: “Se ora Luciano dice di essere pronto a rimettersi in gioco per dimostrare di poter ottenere risultati migliori, chi dovrebbe prendere la decisione di sostituirlo? I vertici federali che sono i primi a essere messi in discussione?”. A questo proposito Malagò dice di aver sentito Gravina. “Mi sono permesso di dirgli che non avrebbe potuto dilatare nel tempo questa situazione: l’aria si è fatta irrespirabile. Prima di questa tragedia nazionale, le elezioni federali si sarebbero dovute tenere fra febbraio e marzo del prossimo anno. Le ha convocate invece a novembre, alla prima data utile. Chi chiede le dimissioni deve sapere che, quando un presidente lascia, decade il consiglio che, in attesa di nuove elezioni entro novanta giorni, esercita le funzioni di ordinaria amministrazione. Chi arriverà si prenderà le sue responsabilità e deciderà se accordare fiducia a Spalletti oppure fare altre valutazioni”. In Gravina “ho avvertito delusione. Ho percepito che si è sentito tradito da chi è andato in campo. Il problema piuttosto nel calcio è un altro. Solo in questo sport esiste una legge non scritta, che poi è il prezzo da pagare quando una disciplina è così popolare. In caso di disfatta la responsabilità non è solo di chi va in campo ma anche dei dirigenti”. E un ritorno nel calcio di Malagò? Il diretto interessato chiude: “Il calcio non è nel mio futuro, per natura abbraccio progetti attuabili. Se devo correre una maratona magari in cinque ore la completo ma non gareggio alle Olimpiadi. Da qui al 2026 il mio impegno è verso il mio Paese e i Giochi, diversamente tradirei lo spirito olimpico”.
– foto Image –
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Il Portogallo batte la Slovenia ai rigori e vola ai quarti

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FRANCOFORTE (GERMANIA) (ITALPRESS) – Il Portogallo vince 3-0 ai calci di rigore contro la Slovenia e accede ai quarti di Euro2024. Il 5 luglio ad Amburgo sarà quindi la squadra di Martinez a sfidare la Francia. Al Deutsche Bank Park di Francoforte, dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari e dei supplementari, l’eroe della serata è Diogo Costa, capace di parare tutti i rigori della Slovenia (tre su tre); dall’altra parte Cristiano Ronaldo, Bruno Fernandes e Bernardo Silva sono impeccabili. Proprio CR7 però aveva fallito un rigore al 15′ del primo tempo supplementare, parato da Oblak (con l’aiuto del palo). Lacrime per Ronaldo, poi trasformate in sorrisi a fine gara.
Sin dai primi minuti il Portogallo occupa con veemenza la metà campo avversaria, ma la Slovenia è brava a difendersi con ordine e malizia. La nazionale di Kek, col passare dei minuti, acquisisce coraggio, provando a verticalizzare subito per le punte una volta recuperata palla. Nel recupero della prima frazione arriva la miglior chance per i lusitani: Palhinha colpisce la palla dal limite dell’area e centra la base del palo.
Nella ripresa il Portogallo assedia la metà campo slovena, non riuscendo, però, a calciare quasi mai in porta. La Slovenia allora trova maggiori spazi in contropiede e, al 62’, Pepe è provvidenziale nel disturbo su Sesko, lanciato tutto solo a rete. Al 89’ il muro sloveno rischia di crollare, quando Ronaldo si presenta solo davanti ad Oblak: il portiere dell’Atletico Madrid, però, compie un miracolo e porta la partita ai supplementari. Al 103’ Diogo Jota dribbla mezza difesa slovena ma viene atterrato da Drkusic: l’arbitro italiano Orsato non ha dubbi e concede il rigore. Dal dischetto si presenta Ronaldo, pronto a segnare il primo gol del suo Europeo: Oblak non fa sconti e para il rigore dell’ex Real e Juve. Ronaldo è in lacrime e inconsolabile dopo l’errore. Nel secondo supplementare la Slovenia si dimostra più brillante degli avversari e va vicino al vantaggio al 115’: Sesko ruba palla a Pepe ma solo davanti a Diogo Costa si fa ipnotizzare. Ai rigori proprio Diogo Costa esalta il Portogallo, mentre la Slovenia crolla emotivamente, con gli errori di Ilicic, di Balkovec e di Verbic.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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