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Cronaca

A Milano nuovo hub di quartiere contro lo spreco alimentare

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MILANO (ITALPRESS) – La rete degli hub contro lo spreco alimentare si arricchisce di un ulteriore tassello con l’inaugurazione del nuovo Hub alimentare Loreto.
Lo spazio va ad aggiungersi ai sei già attivi (Gallaratese, Centro, Isola, Lambrate e Foody e Selinunte) ed è il secondo – dopo quello nel quartiere San Siro aperto lo scorso giugno – avviato come risultato del percorso di coprogettazione iniziato nel 2023 e che ha visto il coinvolgimento di oltre 20 enti del Terzo settore e soggetti pubblici e privati nelle azioni di recupero delle eccedenze alimentari e di redistribuzione alle persone più fragili.
Un iter finanziato grazie alle risorse a disposizione del Comune di Milano dopo la vittoria dell’Earthshot Prize 2021, prestigioso riconoscimento internazionale dedicato alle migliori soluzioni per proteggere l’ambiente.
Il nuovo Hub alimentare Loreto sarà il primo articolato in tre spazi nel Municipio 2: Off Campus in viale Monza, lo spazio della Parrocchia Santa Maria Assunta in Turro in piazza Anelli e quello di Terza Settimana in via Leoncavallo. Un innovativo modello che favorisce il radicamento e la prossimità territoriale grazie alla diffusione su più sedi e contemporaneamente assicura il coordinamento tra tutte le realtà promotrici attraverso la gestione integrata.
Il nuovo Hub sarà gestito da un raggruppamento di partner, con cooperativa sociale COMIN come capofila, insieme a Milano Positiva APS, Associazione T12 Lab, Parrocchia Santa Maria Assunta in Turro, Terza Settimana ODV e Mutuo Soccorso Milano APS.
“L’esperienza di Milano e le sue iniziative nel campo delle politiche alimentari sostenibili sono riconosciute a livello nazionale e internazionale per il loro alto valore innovativo – dichiara il vicesindaco con delega alla Food Policy Anna Scavuzzo -. In particolare, il sistema degli Hub di Quartiere contro lo spreco alimentare si è dimostrato attivatore di circuiti virtuosi di recupero e redistribuzione delle eccedenze. L’impegno dell’Amministrazione per rafforzare questa rete, riconosciuto anche dall’attribuzione del Earthshot Prize 2021, prosegue con l’attivazione del settimo hub in una zona, il Municipio 2, non ancora coperta dall’iniziativa, introducendo come importante fattore di innovazione un’attenzione ancora maggiore alla capillarità delle risposte, attraverso la moltiplicazione dei punti di accesso”.
“Il rafforzamento della rete degli hub contro lo spreco alimentare nei diversi municipi – dichiara l’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolè – si inserisce nel solco della nostra strategia di welfare di prossimità che stiamo promuovendo come una delle priorità di questa Amministrazione. Insieme all’esperienza delle reti QuBì, portata avanti dalla Direzione Welfare e Salute, ci aiuta, infatti, a perseguire un obiettivo importante: avvicinare le risposte ai luoghi dove vivono le persone, radicarle nei quartieri e renderle, di conseguenza, più accessibili. In questo senso, la sinergia sempre più forte con i progetti dell’Area Food Policy ci renderà più efficaci nel supportare le famiglie più fragili”.
“L’apertura dell’Hub Loreto – aggiunge il presidente del Municipio 2 Simone Locatelli – ci rende molto orgogliosi, perchè siamo convinti che rappresenterà un rafforzamento delle reti sociali e del tessuto associazionistico già presenti nel nostro territorio in maniera capillare. Seguiremo e sosterremo, quindi, con molta convinzione gli sviluppi del progetto, certi delle sue potenzialità e del contributo valoriale che può portare per lo sviluppo di un’area vasta come il nostro Municipio”.
Uno degli elementi innovativi del nuovo hub è costituito dall’implementazione di azioni di trasformazione degli alimenti non più freschi finalizzate alla produzione di compost, per contrastare lo spreco alimentare, ma il progetto mira anche a promuovere il volontariato e l’integrazione socio-lavorativa, grazie alla collaborazione di diversi partner e alla costruzione di una solida rete territoriale di supporto.
Il funzionamento della raccolta e della consegna dei prodotti e della gestione dei tre spazi che fanno parte dell’Hub Loreto è garantito dalla cooperativa sociale COMIN, dalla Parrocchia Santa Maria Assunta in Turro e da Terza Settimana ODV, in sinergia con gli altri partner progettuali.
“Siamo molto felici – spiegano la presidente di Comin Elza Daga, Bruno Ferragatta di Terza Settimana ed Enrico Toso della Parrocchia Santa Maria in Turro – per queste nuove aperture nei diversi municipi della città che si aggiungono alle iniziative e strategie che anche l’assessorato Welfare e Salute sta promuovendo con il sostegno alle reti QuBì insieme alle realtà del Terzo Settore nel quadro di un sistema cittadino di assistenza a rete integrata pubblico e privato, mirato a contrastare la povertà delle famiglie in tutte le sue formè.
‘A questo scopo – aggiungono – è importante la sinergia con l’area Food Policy con attività di raccolta, distribuzione, produzione e trasformazione alimentare, per rafforzare e generare ulteriori esperienze nelle reti locali rendendo sempre più significativi gli impatti delle azioni di aiuto alimentare e la connessione con altri bisogni e interventi locali per promuovere opportunità di emancipazione delle persone”.
L’estensione del progetto attraverso l’apertura di nuovi Hub di Quartiere contro lo spreco alimentare in aree precedentemente non coperte da iniziative simili è stata resa possibile anche grazie al Protocollo di intesa siglato nel 2023 tra Comune di Milano, Politecnico di Milano, Assolombarda e Fondazione Cariplo che ha previsto la sottoscrizione di convenzioni operative per dare concretezza alle singole linee di azione previste nel protocollo. Nel mese di aprile 2024, inoltre, si è aggiunta Fondazione Snam che realizzerà attività monitoraggio e supporto scientifico.
Anche il Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano partecipa, dal 2018, con entusiasmo alle attività di contrasto allo spreco alimentare, portando avanti un’attività di ricerca, monitoraggio e supporto metodologico.
“Con questa attività – spiega Marco Melacini, professore di logistics management, al Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico – per la prima volta mettiamo a disposizione, presso lo spazio polifunzionale Off Campus gestito dal Politecnico, non solo competenze e conoscenze, ma anche un luogo di incontro e scambio con i cittadini e gli enti del terzo settore”.
“Da quattro anni – aggiunge Davide Fassi, professore ordinario in spatial and service design al Politecnico – il Politecnico ha aperto un Off Campus all’interno del mercato, un laboratorio di ricerca sul territorio che ospita progettualità anche sul tema cibo col servizio di SOSpesa che distribuisce cibo fresco dei negozi di quartiere ed eccedenza dalla grande distribuzione. E’ stato naturale quindi per noi pensare di ospitare uno dei punti dell’hub diffuso”.
“Il sistema degli Hub di Quartiere contro lo spreco alimentare, attivatore di circuiti virtuosi di recupero e redistribuzione delle eccedenze tramite la fitta rete di partner e partecipanti, è stato selezionato come vincitore dell’Earthshot Prize 2021, il premio ambientale globale istituito dal Principe William e assegnato ogni anno a cinque progetti per il loro contributo all’ambientalismo. Sono molto lieta – dichiara Catriona Graham, Console Generale del Regno Unito a Milano – che grazie a questa opportunità, la città di Milano abbia potuto rafforzare questa preziosa progettualità e spero che l’esperienza del capoluogo meneghino possa essere esportata anche al di fuori dei confini cittadini”. Diverse le realtà che partecipano al progetto con le donazioni: il punto vendita di Coop Palmanova e alcuni punti vendita Sigma per quanto riguarda la grande distribuzione, ma sono previste anche donazioni dall’Ortomercato e dagli esercizi commerciali di quartiere di viale Monza e via Rovetta. L’Hub Loreto beneficia, inoltre, di rifornimenti da parte di un altro Hub della rete, Hub Lambrate, nel Municipio 3.

– Foto: Ufficio stampa Comune di Milano –

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Via libera al decreto flussi, 497 mila ingressi in 3 anni

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giorgia Meloni, del ministro dell’interno Matteo Piantedosi, del ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, del ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida e del ministro del turismo Daniela Santanchè, ha approvato, in esame preliminare, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo ai flussi migratori per il triennio 2026-2028, che programma per tale periodo gli ingressi regolari in Italia di lavoratori non comunitari.

“L’obiettivo del provvedimento è di consentire l’ingresso in Italia di manodopera indispensabile al sistema economico e produttivo nazionale e altrimenti non reperibile – spiega Palazzo Chigi nel comunicato diffuso dopo il Cdm -. Inoltre, con la stabile individuazione di un meccanismo d’immigrazione legale e controllato, si attivano canali di comunicazione fondamentali nel dialogo con i Paesi di origine dei flussi migratori e si costruisce uno strumento per il contrasto a fenomeni di irregolarità nell’ingresso e permanenza nel nostro Paese, nella lotta contro il lavoro sommerso e allo sfruttamento dei lavoratori”.

Il decreto prevede, per il 2026, 164.850 ingressi autorizzati. Nell’arco del triennio 2026-2028 le unità autorizzate saranno 497.550, con la seguente ripartizione: lavoro subordinato non stagionale e autonomo, 230.550 unità; lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico, 267.000 unità.

Le quote sono state determinate tenendo conto dei fabbisogni espressi dalle parti sociali e delle domande di nulla osta al lavoro effettivamente presentate negli anni scorsi, con l’obiettivo di una programmazione che recepisca le esigenze delle imprese e che sia anche realistica.

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Resta ferma la volontà di incentivare gli ingressi fuori quota, anche nella prospettiva di un ridimensionamento del meccanismo del “click day”, che potrà avvenire seguendo un percorso graduale, che riguardi anzitutto i profili professionali più ricercati dai datori di lavoro e che potenzi la formazione dei lavoratori nei Paesi di origine.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Alla Camera la borsa che Paolo Borsellino aveva in via D’Amelio

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ROMA (ITALPRESS) – Sarà esposta fino al 30 ottobre, nel Transatlantico di Montecitorio, la borsa che il giudice Paolo Borsellino aveva con sè il giorno della strage di Via D’Amelio, il 19 luglio 1992. Alla cerimonia in memoria del giudice erano presenti, tra gli altri, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella; il presidente della Camera, Lorenzo Fontana; il presidente del Senato, Ignazio La Russa; il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni; i figli di Paolo Borsellino, Lucia e Manfredi, e Manuela Canale, figlia del tenente colonnello Carmelo Canale, tra i più stretti collaboratori di Paolo Borsellino, oltre a Chiara Colosimo, presidente della Commissione Antimafia. “Ho raccontato di aver cominciato il mio impegno politico all’indomani della strage, conservo un’immagine nitida del caldo, delle immagini al telegiornale di quella devastazione e di quell’improvviso senso di urgenza, quella sensazione che non avesse senso provare rabbia se non si riusciva anche a trasformarla in qualcosa, un gesto, un impegno, una mobilitazione. Quel giorno inizia il cammino che mi ha portato ad essere presidente del Consiglio – ha ricordato la premier, Giorgia Meloni -. Il sacrificio di Borsellino e dei servitori dello Stato che erano al suo fianco non ha motivato solo me, la mia è la storia di tantissime persone, di tanti altri che da quelle stragi di mafia hanno deciso di impegnarsi. Da quelle stragi è partito un movimento di popolo che per la prima volta ha detto visibilmente no, ha detto no alla violenza, al ricatto, all’illegalità, all’omertà in cui la mafia avrebbe voluto condannare l’Italia”.
“Milioni di italiani hanno preferito l’impegno all’indifferenza, hanno preferito il coraggio, hanno scelto di percorrere la strada dell’onore della nazione contro il finto onore di uomini che si proclamano d’onore. Borsellino ci ha insegnato che avere paura è umano, ma quando si combatte in ciò in cui si crede il coraggio è più forte della paura. E’ così sì che è stata la scintilla di un incendio di speranza, giustizia e di amore per l’Italia. A 33 anni di distanza il suo testimone è ancora saldo nelle mani di tanti, trova forma e sostanza nell’impegno che le istituzioni portano avanti”, ha proseguito Meloni che ha avvertito: “Il popolo italiano ha il diritto di conoscere la verità. Ogni sforzo deve essere sostenuto”.
La borsa di Paolo Borsellino “è il simbolo del dovere e dell’attaccamento al servizio in ogni momento della vita. Borsellino, come Falcone e Livatino, non faceva il magistrato, era un magistrato innamorato della giustizia, della verità, della libertà. La cosa più giusta e bella per onorare questi uomini straordinari, credo sia combattere per affermare gli stessi valori con la stessa determinazione e lo stesso coraggio ogni minuto di ogni singolo giorno”, ha aggiunto Meloni.
Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha ricordato come anche dopo la strage di Capaci Paolo Borsellino “non si è tirato indietro dinanzi a quella feroce violenza e ha continuato il suo lavoro da autentico servitore dello Stato. Il suo esempio di rigore morale, coerenza e tenacia è un’eredità che ispira tutti i giorni chi si impegna contro la criminalità organizzata. Paolo Borsellino, come Giovanni Falcone, credeva in un futuro libero dall’oppressione della mafia. Sosteneva che per vincere questa battaglia occorresse agire innanzitutto sul piano culturale. Era convinto della fondamentale importanza del ruolo dei giovani e della loro adesione ai valori democratici – ha proseguito -. Il suo insegnamento deve essere custodito dalle Istituzioni a beneficio delle nuove generazioni, che vanno esortate a perseguire la cultura della legalità e a ripudiare ogni forma di violenza e di prevaricazione. Ricordare Paolo Borsellino e ricordare la storia delle donne e degli uomini vittime della criminalità organizzata è quindi un dovere. Il loro sacrificio ha contribuito a far maturare nel Paese un profondo sentimento di rifiuto del fenomeno mafioso. Ma la lotta alla mafia si nutre anche di simboli. Per questo, da oggi fino al 30 ottobre, la borsa del giudice Paolo Borsellino è esposta qui nel Transatlantico e successivamente sarà trasferita nell’aula della Commissione antimafia a Palazzo San Macuto”.
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha poi raccontato un suo personale ricordo di quel 19 luglio 1992 “quando la notizia dell’attentato esplosivo che a Palermo aveva spezzato la vita di Paolo Borsellino e di 5 agenti della sua scorta è arrivata pesante come un macigno. Ricordo soprattutto lo sgomento di quelle ore e la rabbia con cui – da parlamentare e da siciliano – non riuscivo ad accettare l’idea che, dopo Giovanni Falcone, la mafia fosse riuscita ad infliggere un altro colpo così crudele. Solo due mesi prima durante la votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica, insieme a tutti i parlamentari del partito in cui militavo, avevamo votato simbolicamente come Presidente della Repubblica Paolo Borsellino perchè nella nostra intenzione vi era l’indicazione di un uomo al di sopra delle parti, la sua caparbietà nel non indietreggiare di fronte al pericolo”, ha concluso.
“La borsa di papà rappresenta più di ogni altro il simbolo della sua dedizione al lavoro, la sacralità con cui concepiva il suo servizio verso lo Stato e verso le istituzioni. Anche quella domenica, che doveva essere dedicata al riposo, non ha mancato di portare con sè la sua borsa dove aveva riposto, oltre agli effetti personali, anche le sue agende e alcuni documenti la cui importanza era ritenuta tale da non riuscire a distoglierne l’attenzione – ha ricordato Lucia Borsellino, figlia del giudice -. In quei giorni il suo viso portava ancora vividi i segni del dolore per la strage di Capaci dove persero la vita i suoi amici e colleghi. E’ superfluo sottolineare quanto questa borsa costituisca per noi un valore affettivo inestimabile”.
Manuela Canale, figlia di Carmelo, collaboratore di Borsellino, la cui borsa è stata donata dalla famiglia del giudice, si è detta “orgogliosa di lasciare qui alla Camera la sua borsa, che venne recuperata nell’inferno di via D’Amelio, perchè questo luogo è espressione di giustizia e custode dei valori di democrazia. Sono certa che attraverso questa borsa Paolo Borsellino continuerà a trasmettere i valori di legalità e di grande umanità a tutti coloro i quali avranno il privilegio di poterla vedere. Ringrazio la famiglia Borsellino, in particolar modo la signora Agnese, che si è ricordata di me, bambina che attraverso quella borsa aveva visto la fiducia verso il futuro e l’abnegazione”. Infine, Chiara Colosimo, presidente della Commissione Antimafia, ha ricordato come 33 anni fa “il magistrato era a Roma, avrà preso questa borsa piena di carte e, seppur cambiato dal dolore di 40 giorni prima, determinato e triste era qui a continuare il suo lavoro a fare la sua lotta. La borsa è tornata ancora a Roma, è vuota e ha l’odore acre di pelle bruciata che mi è rimasto tra le mani, come il filone delle indagini che ha segnato e segna la mia vita di donna e rappresentante delle istituzioni. Dentro è intatta come intatto è il suo insegnamento, un uomo solo che ha incarnato il senso del dovere più profondo, la sete di giustizia per la sua Palermo e la sua patria tutta”, ha concluso.

– Foto xb1/Italpress –

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PRONTO METEO – PREVISIONI PER IL 1 LUGLIO 2025

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Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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