Seguici sui social

Altre notizie

LA VOCE PAVESE – CANE, IL MIGLIORE AMICO DELL’UOMO INTELLIGENTE

Pubblicato

-

LA VOCE PAVESE – CANE, IL MIGLIORE AMICO DELL’UOMO INTELLIGENTE
La gestione di pitbull e molossoidi mette in difficoltà i Comuni, soprattutto quelli di maggiore dimensione. Il dato emerge dalle risposte al sondaggio promosso tra maggio e giugno scorsi da Anci Lombardia con le Ats e le associazioni di volontariato che ha voluto monitorare le difficoltà riscontrate nei Comuni in merito a questa emergenza. Sta aumentando la frequenza di aggressioni da parte di cani Pitbull: circa un quarto dei rispondenti rileva un aumento delle aggressioni, anche se la percentuale sale al 44% nei Comuni con più di 10mila abitanti. Un quinto degli enti (19%) segnala, inoltre, l’aumento dei casi in cui le famiglie consegnano al Comune animali che non sono più in grado di gestire; la percentuale sale al 40% nei centri più grandi. Analoga è la percentuale (20%) degli enti che evidenziano l’aumento delle situazioni di fragilità sociale (sfratti, sgomberi, persone senza fissa dimora) in cui l’intervento pubblico ha determinato lo spostamento a carico del Comune di animali di tipo pitbull; tale percentuale sale fino al 45% nelle città con più di 10mila abitanti. Un Comune su 6 tra quelli più grandi (16%) segnala l’aumento dei casi in cui l’animale pericoloso perviene in capo al Comune a seguito di azioni di contrasto alla criminalità. Un fenomeno in netto aumento è anche la segnalazione di detenzione inadeguata di cani pericolosi, che sono oggetto di maltrattamento oppure di allevamento abusivo: il 55% dei Comuni più grandi rileva l’aumento del fenomeno. L’accumularsi in canile di animali tipo Pitbull o molossoidi comporta l’aumento dei costi di gestione (lo segnalano il 17% dei Comuni e il 40% dei centri più grandi) e la difficoltà d’individuare soggetti che gestiscano il canile (17% dei Comuni, 29% tra i più grandi). Ma perché non si mettono regole? Perché non si scelgono altre razze? Perché non si pone un freno alla stupidità?

Leggi tutto
Advertisement

Altre notizie

PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

Pubblicato

-

Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

Leggi tutto

Altre notizie

LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

Pubblicato

-

LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

Leggi tutto

Altre notizie

TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

Pubblicato

-

LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

Leggi tutto
Advertisement


Agenzia Creativamente Itinerari News Pronto Meteo
Casa e consumi by Altroconsumo

Primo piano