Cronaca
Webuild, utile netto 1^ semestre più che triplicato. Cassa netta 1,4 mld
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1 anno fa-
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MILANO (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione di Webuild ha approvato la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2024 nonchè esaminato i “Dati Consolidati Adjusted”, al fine di comparare l’andamento gestionale su base omogenea.
Nel corso del 2024, il Gruppo Webuild, facendo leva sulla propria capacità competitiva, ha continuato a beneficiare di un mercato delle infrastrutture in continua espansione, che conferma la solidità e la forza dei megatrend del settore, tra cui la transizione climatica ed energetica, nonchè la scarsità di risorse e la crescita demografica. Il cambio di paradigma nella relazione con i clienti e, più in generale, nel settore delle infrastrutture, oltre che i benefici legati alla dimensione che il Gruppo ha raggiunto e le competenze acquisite nel corso degli anni, continuano a dare a Webuild enormi opportunità di sviluppo.
Da inizio anno, Webuild ha acquisito 7,5 miliardi di euro di nuovi ordini, già oltre il 65% degli ordini attesi per l’intero 2024. Continuando a focalizzarsi sulla costruzione di infrastrutture altamente complesse e innovative, Webuild si è aggiudicata la realizzazione di nuovi ordini tra cui la costruzione di tre dighe in Arabia Saudita, parte del progetto “NEOM”, oltre che la progettazione ed esecuzione di 4 stazioni sotterranee e 6 opere funzionali della tratta ovest della linea 15 del Grand Paris Express.
Il portafoglio ordini risulta pari a 65 miliardi di euro, di cui 56 miliardi relativo a construction, consentendo una buona visibilità sui ricavi e sui margini prospettici e ben bilanciato in geografie a basso rischio, grazie al continuo perseguimento della strategia di de-risking. A ciò si aggiunge una pipeline commerciale di breve termine di oltre 94 miliardi di euro, alimentata dagli importanti piani di investimento lanciati nei mercati chiave monitorati dal Gruppo, quali Europa, Australia, Nord America e Medio Oriente. Il forte momentum commerciale si contestualizza in un volume globale degli investimenti nel settore delle costruzioni di oltre 30.000 miliardi di euro previsto per i prossimi 4 anni.
A livello operativo, il Gruppo ha registrato performance in continua crescita. I Ricavi sono incrementati del 20%, a 5,5 miliardi di euro con una marginalità pari al 7,5%, a 407 milioni di euro. Continua, inoltre, lo sforzo del Gruppo per efficientare i costi sia di sede sia di cantiere e per generare cassa, come dimostrato dalla solida posizione di cassa netta di 1.437 milioni di euro, positiva per il quarto semestre consecutivo.
Il forte profilo operativo e la solidità economico-finanziaria del Gruppo, combinati con un’elevata visibilità dei ricavi, una miglior prevedibilità dei flussi di cassa e il favorevole posizionamento per beneficiare degli investimenti nei paesi chiave per il Gruppo, sono state tra le motivazioni alla base del miglioramento dell’outlook a “Positive” e della conferma del rating “BB” da parte delle agenzie di rating Fitch Ratings e S&P Global Ratings.
A conferma del significativo apprezzamento, da parte della comunità finanziaria internazionale e nazionale, della strategia perseguita, Webuild ha collocato con successo, nel mese di giugno, nuove obbligazioni con scadenza 2029, per un importo complessivo di 500 milioni di euro, che ha permesso di gestire con notevole anticipo le obbligazioni in scadenza nel 2024 e 2025. Tale operazione ha consentito di accelerare il processo di rimodulazione delle scadenze del debito del Gruppo Webuild, allungandone la vita media, e di gestire con notevole anticipo la prossima principale scadenza di debito corporate, prevista a ottobre 2024.
(ITALPRESS) – (SEGUE).
Continuano ad avanzare i lavori nei diversi cantieri aperti del Gruppo, sia in Italia sia all’estero. Il completamento degli scavi dei tunnel del Lotto 2 della linea 16 della nuova metropolitana Grand Paris Express, la consegna della prima tratta del raddoppio ferroviario tra le stazioni di Catania Bicocca e Catenanuova in Sicilia e la posa dei primi cassoni della nuova Diga Foranea di Genova,sono solo alcuni dei progressi progettuali resi possibili grazie alle quasi 90.000 risorse dirette e indirette nel mondo e alle oltre 19.000 aziende della filiera.
Prosegue la crescita del Gruppo anche in termini occupazionali, con l’assunzione di oltre 6.000 persone nel corso del primo semestre 2024 e con la prospettiva di assumerne oltre 10.000 complessivamente nel 2024, confermando il trend positivo degli ultimi anni con 15.000 assunzioni nel 2022 e oltre 12.000 nel 2023.
Oggi il Gruppo Webuild è pronto a mettere al servizio della collettività il proprio know-how e le proprie competenze, acquisite in 120 anni di storia, per affrontare le sfide tecnologiche future. Dopo il rifacimento del Ponte San Giorgio a Genova in tempi record, il Gruppo ha presentato, con la sua controllata Lane, il progetto per la ricostruzione del ponte Francis Scott Key di Baltimora crollato nel marzo 2024, opera strategica per la mobilità dell’intera area. A Milano, forte del solido track record nella realizzazione di impianti sportivi, Webuild ha avviato una fase interlocutoria per la ristrutturazione e riqualificazione dello stadio di San Siro, presentando il progetto al sindaco e ai club interessati. Sempre in Italia, il Gruppo, forte dell’esperienza internazionale acquisita su progetti come Snowy 2.0, ha colto in anticipo le opportunità derivanti dai futuri investimenti nel segmento Energy, con la sottoscrizione con Edison di un accordo programmatico per lo sviluppo di due progetti di pompaggio idroelettrico.
Con il programma “Cantiere Lavoro Italia”, il Gruppo si è confermato in grado di attrarre e formare migliaia di giovani e non occupati dalle scuole e dal mercato. Con l’espansione del programma in diverse regioni del sud Italia, Webuild garantisce la qualità professionale di figure difficilmente reperibili, fornendo le necessarie competenze tecniche e di sicurezza. Lo scorso maggio, inoltre, Webuild ha avviato in Italia, a Terni, una fabbrica per il rinnovamento delle Tunnel Boring Machine (TBM), industrializzando così una fase importante della catena del valore in Italia. Con l’obiettivo di revisionare, modificare e aggiornare le TBM, l’iniziativa consente il reimpiego delle stesse in nuovi progetti, anche in un’ottica di economia circolare.
(ITALPRESS) – (SEGUE).
La tutela della salute e della sicurezza sul lavoro si conferma una priorità per Webuild. Gli sforzi posti in essere negli ultimi anni, con oltre 2 milioni di ore di formazione in salute e sicurezza erogate dal 2020, coinvolgendo sia lavoratori diretti che subappaltatori, hanno consentito al Gruppo di ottenere indici infortunistici migliori dei principali competitors europei.
Infine, rimane costante il commitment del Gruppo in tema di sostenibilità. A conferma di questo impegno, Webuild ha lanciato un codice di condotta ambientale di 15 regole esteso a tutti i fornitori e partner, con l’obiettivo di diffondere consapevolezza, impegno e visione unitaria sul tema, lungo tutta la filiera produttiva.
I risultati operativi e finanziari raggiunti nel primo semestre dell’anno, combinati con la solida evoluzione dell’attività commerciale, nonchè l’ammontare e la qualità del portafoglio ordini, consentono di confermare i target fissati per il 2024.
I Ricavi adjusted, del primo semestre 2024, si attestano a 5.462 milioni di euro (4.564 milioni nel primo semestre del 2023) e segnano una crescita rispetto al periodo comparativo di 898 milioni, pari al 20%. Tale trend è sostenuto dallo sviluppo delle attività industriali in Italia (Alta Velocità/Alta Capacità ferroviaria MilanoGenova, Verona-Padova, Napoli-Bari e Palermo-Catania-Messina) e in Australia (Snowy Hydro 2.0, SSTOM Sydney Metro, Perdaman Project e North East Link).
L’EBITDA adjusted è pari a 407 milioni in crescita rispetto al primo semestre 2023 del 41% (289 milioni), mentre l’EBIT adjusted raggiunge 226 milioni (139 milioni nel primo semestre 2023) con un incremento rispetto al periodo comparativo del 63%.
La gestione finanziaria evidenzia oneri netti per circa 48 milioni di euro rispetto a 68 milioni del primo semestre 2023.
Tale voce comprende: oneri finanziari per 134 milioni di euro (111 milioni nel primo semestre 2023), parzialmente compensati da proventi finanziari per 81 milioni (32 milioni nel primo semestre 2023); risultato della gestione valutaria positivo, pari a 5 milioni (positivo per 10 milioni nel primo semestre 2023).
Il risultato prima delle imposte adjusted si attesta a 154 milioni (77 milioni nel primo semestre 2023), raddoppiando di fatto i risultati dello stesso semestre dello scorso anno.
Le imposte sul reddito adjusted ammontano a 67 milioni (49 milioni nel primo semestre 2023).
(ITALPRESS) – (SEGUE).
Il risultato delle attività continuative adjusted è positivo per 87 milioni, e triplica il risultato del primo semestre 2023 (28 milioni) con un miglioramento di 59 milioni.
Il risultato delle attività operative cessate evidenzia un onere netto di 3 milioni (1 milione nel primo semestre 2023) ed è riferito alle divisioni estere ex Astaldi che non rispondono alle strategie di pianificazione commerciale e industriale del Gruppo (principalmente Sud America per i dati reddituali del primo semestre 2024).
Nel primo semestre 2024 l’utile attribuibile alle interessenze dei terzi è pari a 2 milioni di euro (4 milioni nel primo semestre 2023).
Le dinamiche sopra esposte determinano un utile netto adjusted attribuibile al Gruppo di 82 milioni di euro (23 milioni nel primo semestre 2023).
La posizione finanziaria netta delle attività continuative al 30 giugno 2024 è positiva (cassa netta) per 1.437 milioni (positiva per 1.431 milioni al 31 dicembre 2023). Tale risultato conferma l’efficacia delle strategie implementate dal management per migliorare la gestione del capitale circolante e riflette i risultati commerciali ottenuti dal Gruppo anche nel primo semestre del 2024.
L’indebitamento lordo si attesta a 2.807 milioni di euro (2.609 milioni al 31 dicembre 2023). Il rapporto Indebitamento lordo/EBITDA al 30 giugno 2024 è inferiore a 3x, in riduzione rispetto al dato di 3,2x al 31 dicembre 2023 e 4,4x al 30 giugno 2023.
Il 20 giugno 2024, Webuild ha chiuso con successo il collocamento di un nuovo bond per un importo nominale complessivo di 500 milioni di euro con scadenza 2029. I proventi derivanti dalla nuova emissione sono stati utilizzati per il riacquisto anticipato di parte delle obbligazioni in scadenza nel 2024 (per 71 milioni) e nel 2025 (per 271 milioni). La cassa residua verrà utilizzata per il pagamento delle rimanenti obbligazioni in scadenza a ottobre 2024.
(ITALPRESS) – (SEGUE).
Al netto di tale effetto temporaneo di incremento del debito di 158 milioni legato all’operazione di liability management, l’indebitamento lordo si conferma in linea con i risultati storici, pari 2.649 milioni. L’operazione ha consentito, pertanto, a Webuild di accelerare il processo di rimodulazione delle scadenze del debito allungandone la vita media.
Contestualmente, il Gruppo riporta un totale di disponibilità liquide per 3.215 milioni di euro.
Nel primo semestre del 2024, il portafoglio ordini totale risulta pari a 64,9 miliardi di euro, di cui 55,8 miliardi relativi a construction e 9,1 miliardi riferiti a concessions e operation & maintenance.
Oltre il 90% del backlog construction del Gruppo è relativo a progetti legati all’avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite. In termini di geografie il portafoglio ordini risulta prevalentemente distribuito tra Italia, paesi dell’Europa Centrale e del Nord, Stati Uniti, Medio Oriente ed Australia – principalmente nei segmenti della mobilità sostenibile quali l’alta velocità, il settore ferroviario e il settore stradale, e nel Clean Hydro Energy – portando i progetti in queste geografie a oltre l’85% del backlog construction.
– Foto ufficio stampa Webuild –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Webuild si conferma leader mondiale settore acqua nella classifica ENR
Pubblicato
1 ora fa-
21 Agosto 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Webuild si conferma anche quest’anno leader mondiale nel settore acqua nella classifica ENR, Engineering News Record, rivista di riferimento per il settore su scala globale. Il riconoscimento premia “eccellenza tecnica, capacità di delivery e impegno per la sostenibilità”.
Il Gruppo, che si mantiene in vetta alla classifica Water Top 250 International Contractors da oltre un decennio, sale inoltre al 13° posto a livello globale, “a conferma della solidità del proprio modello industriale e della capacità di generare valore anche in contesti internazionali complessi”, si legge in una nota.
La classifica Top 250 dei costruttori internazionali per il 2025, elaborata da ENR sulla base dei ricavi generati dalle imprese al di fuori dei mercati domestici di riferimento nel 2024, vede Webuild crescere e distinguersi in categorie e mercati di riferimento.
Il primato nel settore acqua riflette una competenza consolidata nella realizzazione di dighe, impianti di trattamento acque, acquedotti e infrastrutture resilienti, che rispondono alle sfide globali legate alla gestione delle risorse idriche. Per Webuild, i settori clean hydro energy e clean water rappresentano una fetta significativa dei ricavi del Gruppo, pari al 24% del totale al 30 giugno 2025, alimentati in larga parte dall’avanzamento di progetti idroelettrici tecnicamente sfidanti e che si pongono come best practice a livello mondiale per il loro tasso di innovazione, come Snowy 2.0, il più grande progetto idroelettrico in Australia realizzato con la controllata australiana Clough, e la Grand Ethiopian Renaissance Dam (GERD) in Etiopia, la diga più grande d’Africa, che sarà inaugurata a settembre.
A questi risultati contribuisce anche la controllata Fisia Italimpianti, che serve oltre 20 milioni di persone con impianti di dissalazione, soprattutto in Medio Oriente. La dissalazione dell’acqua di mare rappresenta uno dei metodi più promettenti per risolvere la criticità della scarsità d’acqua, consentendo l’approvvigionamento di acqua pulita e potabile, per l’utilizzo quotidiano e pubblico, per i processi industriali, per gli usi sanitari e non solo.
Il ranking ENR evidenzia anche risultati di rilievo in altri settori strategici. Webuild sale al 7° posto nel settore Sewer/Waster, che fa riferimento alla progettazione e realizzazione di sistemi di drenaggio e trattamento di acque reflue e piovane (Sanitary & Storm Sewers), strategico per garantire la resilienza dei territori a fenomeni atmosferici eccezionali. Ne è un esempio il Lotto 2 del Sistema Riachuelo, recentemente entrato in funzione a Buenos Aires, Argentina. Il progetto nel suo complesso è il più grande e tecnologicamente avanzato impianto di trattamento delle acque reflue dell’America Latina, per cui il Gruppo e la controllata Fisia Italimpianti hanno realizzato due dei tre lotti.
Decimo posto conquistato inoltre dal Gruppo nel settore Transportation, grazie alla realizzazione di opere che favoriscono la mobilità sostenibile e la connessione tra territori. Tra queste, la Linea C della Metropolitana di Roma, che attraversa il cuore della Capitale, la linea ad alta capacità/velocità tra Genova e Milano, tratte ferroviarie sulle direttrici alta velocità Napoli-Bari e alta capacità Palermo-Catania-Messina, assi strategici della rete europea TEN-T; all’estero, il Gruppo è attivo nella realizzazione del Grand Paris Express, il più grande progetto di mobilità urbana in Europa e nella metropolitana di Sydney, che collegherà la città al suo futuro aeroporto.
A livello geografico, il Gruppo continua a crescere in Australia, passando dal 5° al 3° posto. Il Paese, che rappresenta il 29% del fatturato totale del Gruppo al 30 giugno 2025, è per Webuild il primo mercato estero, al centro di un vasto programma di investimenti infrastrutturali, con particolare attenzione alla mobilità sostenibile, alla resilienza urbana e alla transizione energetica.
– Foto ufficio stampa Webuild –
(ITALPRESS).
Cronaca
Fratini “Relazioni Italia-Tunisia sempre più intense e dinamiche”
Pubblicato
1 ora fa-
21 Agosto 2025di
Redazione
TUNISI (TUNISIA) (ITALPRESS) – “Le relazioni tra Tunisia e Italia vivono una fase particolarmente intensa e dinamica. I due Paesi condividono una storia secolare di scambi e dialogo che oggi si traduce in una cooperazione solida su più frontiLe relazioni tra Italia e Tunisia”. Ne parla in un’intervista all’Italpress Sandro Fratini, presidente di Delta Center e del Com.It.Es. (Comitato degli italiani all’estero) in Tunisia.
Quali sono le principali attività che svolgete a sostegno della comunità italiana residente in Tunisia?
“Come Presidente, sento con forza il ruolo del Com.It.Es., che rappresenta un punto di riferimento per gli italiani residenti in Tunisia. La nostra missione è essere un raccordo costante tra la comunità italiana e la rete diplomatico-consolare, con la quale, negli ultimi tre anni, abbiamo costruito un rapporto solido e altamente collaborativo, fondato su fiducia reciproca ed efficacia operativa. Tra le iniziative più concrete vi è lo sportello d’ascolto attivo ad Hammamet, con un appuntamento settimanale dedicato ai connazionali e la Carta Servizi Com.It.Es., riservata agli iscritti AIRE: grazie a una rete di oltre cento partner locali, offre agevolazioni su servizi e attività commerciali in tutto il Paese. La carta può essere richiesta facilmente tramite un semplice formulario disponibile sul nostro sito.
Parallelamente, partecipiamo alle principali ricorrenze istituzionali e promuoviamo eventi di aggregazione che rafforzano il legame identitario della nostra comunità. L’obiettivo rimane invariato: far sentire ogni italiano in Tunisia parte di una comunità viva, unita e presente”.
Come descriverebbe oggi le relazioni tra Tunisia e Italia sul piano culturale, economico e sociale?
“Le relazioni tra Tunisia e Italia vivono oggi una fase particolarmente intensa e dinamica. I due Paesi condividono una storia secolare di scambi e dialogo che oggi si traduce in una cooperazione solida su più fronti.
La comunità italiana in Tunisia conta oltre 8.000 connazionali iscritti AIRE, di cui circa 6.500 concentrati nell’area di Hammamet.
Sul piano economico, l’Italia è tra i principali partner del Paese, con oltre 900 imprese italiane attive che generano occupazione, innovazione e valore aggiunto.
Non si tratta soltanto di commercio, ma di investimenti produttivi, joint venture e trasferimento di competenze. Sul piano culturale, l’Italia gode di grande prestigio: la lingua italiana è insegnata in moltissime scuole e ogni anno migliaia di giovani partecipano a progetti formativi e culturali che li mettono in contatto con il nostro Paese.
L’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi svolge un ruolo fondamentale, organizzando iniziative museali, musicali e artistiche molto apprezzate.
Infine, sul piano sociale, la comunità italiana contribuisce con discrezione e concretezza al tessuto sociale tunisino, vivendo in armonia e dialogo con la società locale. In sintesi, quello tra Italia e Tunisia è un rapporto maturo e profondo, radicato nella storia ma orientato al futuro”.
In quali settori vede maggiore cooperazione tra i due Paesi? E che prospettive future si possono attendere?
“I settori di cooperazione sono molteplici e in continua espansione. In primo luogo vi è l’energia e la transizione ecologica: la Tunisia rappresenta un partner strategico per l’Italia nella costruzione di un sistema energetico mediterraneo più sostenibile. Penso, ad esempio, al progetto Elmed, il cavo sottomarino che collegherà le reti elettriche dei due Paesi.
Centrale è anche il tema dell’economia del mare, che consideriamo un ponte naturale tra Italia e Tunisia: la collaborazione riguarda la sicurezza marittima, la sostenibilità ambientale e lo sviluppo delle economie blu. Grande attenzione è dedicata alla formazione professionale, con programmi di mobilità, tirocini, gemellaggi scolastici e collaborazioni tra centri di formazione tecnica, per offrire ai giovani strumenti concreti di crescita. L’industria manifatturiera, con particolare riferimento al tessile, all’agroalimentare e alla meccanica, rimane un altro pilastro di cooperazione, insieme al turismo sostenibile, alla ricerca archeologica e alla cooperazione universitaria. Le prospettive sono incoraggianti, soprattutto se sapremo coinvolgere in maniera crescente giovani, donne e reti imprenditoriali locali. Anche i legami istituzionali si rafforzano: il Com.It.Es. Tunisia ha avviato accordi di amicizia con il Com.It.Es. Lussemburgo e il Com.It.Es. d’Egitto e altri seguiranno, a dimostrazione di una rete sempre più coesa e dinamica”.
Quali iniziative sono in programma dal Comitato per rafforzare i legami tra i due paesi?
“Il nostro approccio si muove su due linee parallele: da un lato sosteniamo i connazionali presenti sul territorio, dall’altro promuoviamo nuove occasioni di scambio con la società tunisina. Abbiamo in cantiere iniziative itineranti per portare il Com.It.Es. anche nelle aree meno servite, così da raggiungere italiani che vivono lontano dai centri principali.
Al tempo stesso stiamo preparando eventi culturali congiunti, rassegne cinematografiche e laboratori scolastici nei quali giovani italiani e tunisini possano lavorare insieme su temi come l’ambiente, l’identità e la cittadinanza attiva. Non manca l’impegno sociale, che portiamo avanti in collaborazione con la Società Italiana di Assistenza, a sostegno delle persone in difficoltà.
Tutto questo con un unico obiettivo: rafforzare il senso di comunità, che non è soltanto italiana in Tunisia, ma pienamente italo-tunisina.
La comunità italiana in Tunisia è una presenza preziosa, spesso discreta ma profondamente attiva. I nostri connazionali non sono soltanto residenti: sono cittadini che partecipano, investono e costruiscono legami. Molti di loro lavorano in settori chiave per lo sviluppo locale e lo fanno con spirito di collaborazione e rispetto verso la società tunisina. Questo impegno genera un duplice beneficio: da un lato favorisce il trasferimento di competenze ed esperienze, dall’altro rafforza i rapporti economici e sociali con l’Italia. In questo modo la Tunisia riceve un contributo concreto al proprio sviluppo, mentre l’Italia consolida la sua presenza e la fiducia reciproca con un Paese vicino e strategico. E’ la dimostrazione che, quando due comunità si incontrano e cooperano, entrambe crescono”.
– Foto ufficio stampa Delta Center –
(ITALPRESS).
Cronaca
Italia e 20 Paesi condannano nuovi insediamenti Israele in Cisgiordania
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21 Agosto 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha firmato una Dichiarazione congiunta con i ministri degli Esteri di altri 20 Paesi e l’Unione Europea, “per condannare fermamente la decisione israeliana di procedere con nuovi insediamenti in Cisgiordania chiedendone la revoca immediata”.
“La decisione dell’Alto Consiglio di Pianificazione israeliano di approvare i piani per la costruzione di insediamenti nell’area E1, a est di Gerusalemme, è inaccettabile e costituisce una violazione del diritto internazionale – si legge nella dichiarazione -. Condanniamo questa decisione e ne chiediamo l’immediata revoca. Il Ministro Smotrich ha dichiarato che tale piano renderà impossibile una soluzione a due Stati, dividendo qualsiasi Stato palestinese e limitando l’accesso palestinese a Gerusalemme. Questo non porta alcun beneficio al popolo israeliano; al contrario, rischia di compromettere la sicurezza e alimenta ulteriore violenza e instabilità, allontanandoci ancora di più dalla pace. Il Governo di Israele ha ancora la possibilità di impedire che il piano E1 proceda. Lo esortiamo con urgenza a ritirare questo piano. Le azioni unilaterali del Governo israeliano minano il nostro desiderio collettivo di sicurezza e prosperità in Medio Oriente. Il Governo israeliano deve cessare la costruzione di insediamenti in conformità con la Risoluzione 2334 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e rimuovere le restrizioni imposte alle finanze dell’Autorità Palestinese”, conclude il documento firmato dai Ministri degli Esteri di Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Islanda, Italia, Giappone, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Svezia e dall’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza.
Tajani ha sottolineato al proposito come “questo piano compromette irrimediabilmente la soluzione a due Stati, dividendo il futuro Stato palestinese e limitando l’accesso dei palestinesi a Gerusalemme”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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