RACCOLTA RIFIUTI A VOGHERA, LA SINDACA PAOLA GARLASCHELLI: “IL SISTEMA-DISASTRO DA CAMBIARE”. IN AUTUNNO CAMBIA IL SISTEMA INTRODOTTO DALL’EX SINDACO CARLO BARBIERI
La sindaca di Voghera, Paola Garlaschelli, rompe i motivati indugi ed entra decisa sul tema del sistema di raccolta dei rifiuti a Voghera: i cassonetti con il badge voluti dall’ex amministrazione comunale del sindaco Carlo Barbieri sono bocciati su tutta la linea: per quanto sono costati alla città e ad Asm Voghera e per i risultati d’invivibilità che hanno prodotto, complice l’inciviltà (ma non è il solo motivo), con annessi extra costi sfociati anche nell’aumento della TARI.
Il reel di Paola Garlaschelli sul tema raccolta rifiuti
La sindaca Paola Garlaschelli spiega: “Il sistema di raccolta differenziata dell’ex amministrazione del sindaco Carlo Barbieri non funziona e non si addice a un modello di città come Voghera. In questi anni abbiamo raccolto centinaia di segnalazioni e approntato ogni contromisura possibile. Perché non l’abbiamo cambiato subito? Per quanto è costato alla collettività e per non lasciare nulla d’intentato: abbiamo promosso campagne di sensibilizzazione, chiesto sforzi ad Asm Voghera, fatto appelli. Abbiamo anche riattivato fototrappole e nominato nuovi ispettori ecologici. Stiamo cercando di riparare con strategia e metodo a un sistema introdotto dall’allora sindaco Carlo Barbieri che è riuscito persino a rendere un’impresa buttare l’immondizia in città. E a che prezzo? Asm Voghera (dunque i cittadini) per quei cassonetti con il badge sta per finire di pagare un mutuo per far fronte a una spesa da 3 milioni di euro (6 miliardi di vecchie lire, per spiegarla a chi ha i capelli bianchi), da sommare alle ingenti spese manutentive annuali, perché il sistema con la leva si guasta spessissimo”.
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Garlaschelli ricorda: “Sono soldi di tutti ed è per quello che abbiamo tentato ogni valutazione prima di deciderci a cambiare rotta, com’è nostra intenzione fare perché la situazione non accenna a migliorare. I rifiuti a lato dei cassonetti rappresentano oggi un extra costo notevole per Asm, che li deve raccogliere con mezzi e operatori dedicati. Senza pensare al fatto che quando vennero introdotti i cassonetti con il badge da Barbieri, si diceva che la smart card sarebbe servita a “premiare” chi differenziava di più. In realtà quella scelta scellerata ha rappresentato invivibilità ed extra costi. Ci piacerebbe raccontare ai cittadini la favoletta del “volere è potere”, ma nel mondo reale – il nostro – le scelte pesano e condizionano pesantemente il futuro. Ogni amministrazione che subentra ha un’eredità. La nostra? Scelte sbagliate, scelte non fatte e salati conti da pagare. Noi – conclude Garlaschelli – facciamo la nostra parte e continueremo con la massima intensità allo scopo di uscire dall’ennesimo vicolo cieco. Dopo un anno di lavoro e di confronto, a settembre sceglieremo i migliori correttivi che introdurremo con gradualità. L’attuale sistema è ingestibile e troppo costoso: andava, prima, testato sul nostro modello di città”.
Arabia Istituire un consolato dell’Arabia Saudita a Milano. È una delle ipotesi prese in considerazione durante gli incontri che il presidente Attilio Fontana e il sottosegretario alle Relazioni internazionali Raffaele Cattaneo hanno avuto a Riyad con i vertici del regno saudita nella ‘due-giorni’ della missione istituzionale di Regione Lombardia. Dopo il bilaterale di martedì con il ministro degli Investimenti, Khalid Al-Falih, ieri il governatore è stato ricevuto dai ministri dell’Industria, Bandar Ibrahim Alkhorayef, e dell’Istruzione, Yousef Al-Benyan, “Appuntamenti particolarmente interessanti – commenta il presidente Fontana – che hanno coinvolto diverse organizzazioni lombarde, tra cui Assolombarda, Promos, Fiera Milano, Arexpo e Federlegno. Momenti di confronto per gettare le basi e quindi condividere progetti ed eventi di portata internazionale”.
I fatti del giorno: Maltempo in Romagna, fiumi esondati, due dispersi a Bagnacavallo – Processo Open Arms, minacciati i Pm, scatta allarme sicurezza – Ira di Nasrallah: “Da Israele atto di guerra” – Ok da Parlamento Europeo ad uso armi Ue in Russia, no da Italia – Auto investe 7 persone a Lido di Camaiore, tedesca arrestata – A Sestri Levante 74enne uccide moglie e si costituisce – Medjugorie, dal Vaticano ok al culto – Maltempo, Salvini sui disagi sul fronte trasporti – Previsioni 3B Meteo 20 Settembre.
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PALERMO (ITALPRESS) – Allarme sicurezza per i tre pm del processo Open Arms. Alla procuratrice aggiunta Marzia Sabella ed ai sostituti Geri Ferrara e Giorgia Righi sono giunti migliaia di messaggi di insulti e minacce via social e lettere intimidatorie. La procuratrice generale di Palermo, Lia Sava, ha lanciato l’allarme al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. I tre pm, nei giorni scorsi, hanno chiesto la condanna a 6 anni per Matteo Salvini che è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. La loro requisitoria al processo ha suscitato polemiche politiche. Intanto, domani, nell’aula bunker del carcere di Pagliarelli, riprende il processo e sarà la volta delle parti civili. L’arringa dell’avvocato difensore di Salvini, Giulia Buongiorno, è fissata per il 18 ottobre. – foto Agenzia Fotogramma – (ITALPRESS).
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