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Cronaca

Oro per le azzurre di Velasco, Italvolley nella storia

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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – L’Italia femminile del volley ha vinto per la prima volta nella storia della pallavolo italiana una medaglia d’oro alle Olimpiadi. Nel torneo di Parigi2024 le azzurre hanno battuto gli Stati Uniti 3-0 (25-18; 25-20; 25-17). Decisiva la prestazione di Paola Egonu con 22 punti messi a segno. Medaglia di bronzo al Brasile che ieri ha battuto la Turchia 3-1.
L’Italia chiude i Giochi francesi con 40 medaglie complessive: 12 ori, 13 argenti, 15 bronzi. Migliorata la spedizione di Tokyo: stesso numero di medaglie ma con due ori in più.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS)

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Milano, convegno di Forza Italia su regole a sostegno economia europea

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MILANO (ITALPRESS) – Questa mattina, nella cornice di Palazzo Visconti a Milano, si è tenuto il convegno “Regole e fiscalità a sostegno dell’economia per una nuova Europa”, organizzato dalla Consulta Nazionale di Forza Italia, presieduta dall’on. Letizia Moratti, europarlamentare di Forza Italia-PPE. Durante l’evento, autorevoli relatori e rappresentanti delle principali associazioni di categoria si sono confrontati su quattro proposte chiave avanzate dall’avvocato Francesca Mariotti e dal professor Andrea Silvestri, finalizzate a riformare il sistema fiscale e a stimolare la crescita economica. Le proposte presentate si sono focalizzate su: incentivi per favorire le aggregazioni delle piccole e medie imprese, con l’obiettivo di creare sinergie e ottenere economie di scala; misure per il rafforzamento patrimoniale delle imprese, per incentivare la capitalizzazione e facilitare l’accesso al mercato dei capitali; misure fiscali per aumentare la produttività delle imprese e l’attrattività del lavoro, promuovendo la riduzione del cuneo fiscale e la detassazione dei premi di produttività; modifiche alla Global Minimum Tax, per contrastare la competizione fiscale sleale e garantire un sistema equo a livello internazionale. L’onorevole Letizia Moratti ha aperto i lavori, sottolineando l’importanza di un fisco che sostenga l’economia: “Forza Italia dice sì a un fisco amico. Non vogliamo opprimere i cittadini e le imprese con troppe tasse e burocrazia, ma dare loro gli strumenti per costruire una nuova Europa più produttiva e competitiva”. “Il nostro obiettivo – prosegue Moratti – è ridurre la pressione fiscale, semplificare il sistema e incentivare gli investimenti per creare occupazione”. Moratti ha inoltre evidenziato la necessità di promuovere politiche fiscali che riducono i costi burocratici, un tema che ha dominato il dibattito della giornata. Antonio Tajani, Ministro degli Esteri e Vicepresidente del Consiglio, intervenuto in collegamento, ha ribadito l’urgenza di ridurre il numero di tasse e semplificare il sistema burocratico che soffoca le imprese italiane: “In Italia ci sono troppe tasse, non solo alte, ma anche numerose. Le imprese italiane perdono centinaia di ore per adempimenti burocratici inutili”. Tajani ha sottolineato l’impegno del Governo nel ridurre l’aliquota Irpef al 35% per i redditi fino a 60mila euro e nel promuovere agevolazioni per le partite IVA, con particolare attenzione alle donne lavoratrici e madri: “Dobbiamo puntare sulla crescita, ma c’è una sola regola: meno tasse. Questo è l’unico modo per far aumentare i consumi e la crescita, e far diminuire il debito pubblico”. Angelo Camilli, Vicepresidente di Confindustria, nel suo intervento ha voluto sottolineare l’importanza della semplificazione fiscale e della stabilità normativa per favorire gli investimenti: “Il nostro sistema fiscale è frammentato, complesso e costoso. La semplificazione fiscale e la riduzione del carico fiscale sono obiettivi fondamentali per rilanciare la competitività delle nostre imprese”. Camilli ha poi menzionato il provvedimento in discussione in Europa sul reshoring: “Questo provvedimento, una volta approvato, favorirà gli investimenti produttivi di multinazionali che desiderano tornare a produrre in Italia, attraverso un vantaggio fiscale a loro garantito. Speriamo che questa misura venga approvata a breve, poichè potrebbe rappresentare un vantaggio competitivo per il nostro Paese.” Cristian Camisa, Presidente di CONFAPI, ha evidenziato la necessità di una maggiore patrimonializzazione delle PMI italiane per favorire la loro crescita: “Le nostre imprese devono crescere in dimensioni per competere a livello internazionale. Gli incentivi per la patrimonializzazione e per l’aggregazione sono essenziali per garantire loro un futuro più solido”. Intervenendo a nome delle imprese artigiane, Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Lombardia, ha posto l’accento sull’importanza di normative che tengano conto delle specificità delle PMI: “Le imprese artigiane, che rappresentano il 95% delle imprese italiane, hanno bisogno di normative più semplici e accessibili, per poter essere competitive e crescere”. Mario Resca, Presidente di Confimprese, ha sottolineato come la burocrazia e la pressione fiscale siano fattori che limitano la crescita delle imprese italiane: “La burocrazia frena gli investimenti e la crescita. E’ fondamentale semplificare i processi decisionali”. Infine, Gaetano Stella, Presidente di Confprofessioni, e Carlo Massoletti, Vicepresidente di Confcommercio Lombardia, hanno espresso il sostegno delle professioni liberali e del commercio a un fisco più equo e snello, in grado di favorire lo sviluppo delle competenze e l’occupazione. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato il fatto che molte imprese registrano una mancanza di personale. Per rendere le imprese più attrattive e affrontare la carenza di alloggi a prezzi accessibili, sono state avanzate proposte specifiche come la detassazione degli alloggi forniti dalle imprese ai dipendenti. Il convegno ha rappresentato un’importante occasione di confronto sulle riforme necessarie per costruire una “nuova Europa” capace di sostenere la crescita economica, stimolare gli investimenti e promuovere la competitività in un contesto di competizione globale sempre più intenso.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Letizia Moratti

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Milano, Life from Arts, il Marchiondi sarà studentato ad alta tecnologia

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MILANO (ITALPRESS) – Si è tenuta oggi a Palazzo Marino la conferenza stampa di presentazione del progetto ‘Life from Arts – Una nuova vita per il Marchiondì realizzato da Fondazione Collegio delle Università Milanesi e volto al restauro conservativo dell’ex Istituto Marchiondi-Spagliardi. Quaranta anni dopo l’abbandono, l’ex riformatorio tornerà a vivere in veste di residenza universitaria grazie a un finanziamento di 45 milioni di euro. Nello specifico, l’ex Marchiondi verrà dato in concessione in diritto di superficie alla Fondazione Collegio delle Università Milanesi per 40 anni per realizzare un ‘Collegio di meritò, legalmente riconosciuto e accreditato dal Ministero dell’Università e della Ricerca. Nell’ex Marchiondi nasceranno 167 posti letto ad elevata tecnologia sotto il profilo energetico, dove le modalità di arredo nell’uso degli spazi, dei materiali e della domotica rappresenteranno un unicum del panorama europeo. La residenza sarà unica nel suo genere anche per la scelta dell’arte come driver. Ciò per la convinzione che l’arte in tutte le sue forme abbia un ruolo generativo e cruciale sia per quanto riguarda il processo creativo sia per quanto riguarda la fruizione. Il nuovo Marchiondi ospiterà quindi spazi formativi, culturali e ricreativi, aperti in particolare a studenti di facoltà legate alle arti figurative, musicali e performative, ma anche alla cittadinanza. “Il Marchiondi – spiega il sindaco Giuseppe Sala, alla conferenza stampa di presentazione del progetto – è stato abbandonato per tanti anni perchè con questi vincoli è difficile che i privati possano entrare in queste ristrutturazioni. Tutto si risolve, si muove, quando arrivano i fondi pubblici. Ora i fondi si sono trovati grazie al Governo e al Comune di Milano. Il nuovo Marchiondi non sarà solo ospitalità e un posto letto. Chi vorrà andar lì avrà la possibilità di essere inserito in un contesto multidisciplinare con sale di musica, spazi di arte e molto altro. Alla base del progetto c’è l’idea di dialogare con il territorio. Da un lato, grazie al Governo per i fondi. Dall’altro, grazie alla Soprintendenza per la collaborazione. E poi, un enorme grazie alla Fondazione che si prende questo rischio, perchè avviare lavori così importanti corrisponde a un rischio che però credo sarà certamente ripagato. Perchè la caratteristica, in generale, delle residenze universitarie e degli appartamenti in affitto agli studenti, è che il tasso di insolvenza tende allo zero. Quindi – conclude Sala – è probabile che i rendimenti non saranno altissimi, ma questi saranno sufficientemente certi”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Lombardia, 7 cooperative su 10 offrono strumenti di welfare aziendale

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MILANO (ITALPRESS) – E’ stata presentata questa mattina nella Sala Lauree della facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Milano la ricerca “Il welfare aziendale nelle cooperative della Lombardia” curata da Stefano Ronchi, ricercatore dell’Università degli Studi di Milano, e Valentino Santoni, ricercatore di Percorsi di secondo welfare – laboratorio di ricerca e informazione sul welfare italiano diretto da Franca Maino – per conto di Legacoop Lombardia, Agci Lombardia e Confcooperative Lombardia assieme alle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil della Lombardia. Come ricorda nella prefazione dello studio Barbara Farina – Direttrice Legacoop Lombardia – “la ricerca permette alle aziende cooperative di comprendere meglio le esigenze dei dipendenti e di adattare le politiche aziendali per soddisfarle. Il tutto andando a misurare l’impatto sulla soddisfazione dei dipendenti, sulla produttività e sulla fidelizzazione del personale” Lo studio offre una prima mappatura del welfare aziendale nel mondo cooperativo lombardo e la fotografia che emerge è il frutto di due questionari online. Il primo sondaggio ha visto il coinvolgimento di 113 cooperative; il secondo è stato dedicato a soci/e lavoratori e lavoratrici di 12 cooperative che offrono prestazioni di welfare. Circa il 70% del campione intervistato (80 cooperative su 113) mette a disposizione prestazioni o servizi di welfare per i propri dipendenti e soci. Se a livello nazionale il welfare risulta più diffuso tra le grandi imprese è bene sottolineare come nel tessuto cooperativo lombardo questa attenzione viene portata avanti da molte cooperative piccole e medie. Quali gli strumenti più diffusi di welfare aziendale? In particolare, la flessibilità oraria subito seguita dall’assistenza sanitaria integrativa – offerta anche dalle mutue sanitarie – e dalla previdenza complementare. Molto apprezzati sono anche i buoni spesa di vario tipo che risultano essere un’integrazione al salario. Un numero più limitato di cooperative è inoltre impegnato in interventi per l’infanzia e l’istruzione dei figli, per la disabilità e la non autosufficienza, bonus per la mobilità e i trasporti oltre che per attività ricreative. Riguardo il livello di conoscenza dei servizi di welfare aziendale il 69% delle cooperative che li offrono a lavoratori e lavoratrici oltre che soci/e pensano che le misure siano sufficientemente conosciute dagli interessati. Un dato speculare a quello offerto dagli utilizzatori dei servizi di welfare aziendale nel mondo cooperativo che conferma la conoscenza – almeno a grandi linee – delle prestazioni e delle provvidenze offerte. Per i vertici delle cooperative gli effetti percepiti riguardo il welfare aziendale sono certamente il miglioramento del clima lavorativo e il conseguente miglioramento della produttività. Un ulteriore, importante effetto è sicuramente l’evidente sostegno all’occupazione femminile. 82 soci/e e lavoratori/trici su 120 intervistati dichiarano di aver utilizzato almeno una misura di welfare; in una ideale “fotografia” emerge come gli utilizzatori siano in primis gli uomini rispetto alle donne. E ancora: le prestazioni vengono maggiormente utilizzate dai soci-lavoratori rispetto ai dipendenti e in testa all’utilizzo vi sono i laureati rispetto a chi vanta titoli di studio inferiori. In ultimo chi dichiara uno stipendio più alto beneficia molto di più del welfare aziendale rispetto a chi ha a disposizione redditi bassi. Quali gli strumenti più apprezzati? In primo luogo, buoni spesa e buoni acquisto seguiti da servizi per il tempo libero e wellness, per la non autosufficienza oltre che per la mobilità e i trasporti. Il bisogno sociale più urgente per i lavoratori e le lavoratrici è la necessità di avere “maggiori sicurezze economiche per la pensione futura” cui segue la sanità e una maggiore flessibilità oraria. 7.2 su 10 è la valutazione media sui piani di welfare. Una valutazione positiva confermata dal fatto che fra gli 82 utilizzatori di prestazioni di welfare aziendale solo 9 hanno manifestato un giudizio negativo. Lo score positivo vede alla base motivazioni economiche, di organizzazione del lavoro e quindi la conciliazione lavoro-famiglia e un conseguente miglioramento del benessere generale sia nell’ambito lavorativo sia nella vita privata. Quali le prospettive future per il welfare aziendale? Tra le 33 cooperative che ad oggi non prevedono prestazioni di welfare per i dipendenti solo 10 di esse intendono introdurle nei prossimi anni. Al contempo più della metà delle cooperative che già offrono servizi di welfare sono intenzionati ad espandere l’offerta. Tra i maggiori ostacoli per uno sviluppo futuro del welfare aziendale vengono indicati i costi che l’introduzione di altri benefit potrebbe comportare e gli oneri organizzativi che potrebbero risultare di non facile gestione per molte cooperative, senza dimenticare le complicazioni normative, procedurali e fiscali. In conclusione, emerge dallo studio come le lavoratrici e i lavoratori interessati si ritrovano per la maggior parte nella considerazione che il welfare aziendale dovrebbe riguardare tutti, dagli operai ai dirigenti e che esso dovrebbe essere inserito stabilmente nella contrattazione collettiva. Per Attilio Dadda Presidente di Legacoop Lombardia: “L’attenzione delle cooperative alle politiche di welfare aziendale che la ricerca fa emergere, conferma e rafforza il ruolo della cooperazione come motore dell’economia sociale, in linea con gli obiettivi del piano d’azione europeo per l’economia sociale, per favorire una società più equa”.(ITALPRESS).

Foto: Legacoop Lombardia

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