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Cronaca

Inaugurato l’anno accademico dell’Università Vita-Salute San Raffaele

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MILANO (ITALPRESS) – ‘Cari alunni, cari professori e cari impiegati dell’Università Vita-Salute San Raffaele, Comincia l’Anno Accademico e si deve lavorare, si deve studiare. Ma è molto bello il percorso educativò. Si apre così il videomessaggio che Papa Francesco ha rivolto agli studenti, alle studentesse e al personale docente e amministrativo dell’Università Vita-Salute San Raffaele, in occasione della Cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico 2024-2025. In particolare, Sua Santità si è rivolto alla comunità studentesca dicendo che ‘si deve studiare con la mente, si deve sentire con il cuore e si deve fare con le manì.
Alla cerimonia sono intervenuti il Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Ignazio La Russa, il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. I saluti istituzionali dell’Ateneo e del Gruppo San Donato sono stati portati dal Presidente dell’Università, Paolo Rotelli, e dal Vicepresidente del Gruppo San Donato, Kamel Ghribi, mentre il Magnifico Rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele, Enrico Gherlone, ha dichiarato ufficialmente aperto l’Anno Accademico 2024-2025.
Il nuovo Anno Accademico è, per UniSR, l’anno del consolidamento della qualità della ricerca, come confermato dai ranking nazionali e internazionali. L’università è salita di oltre 200 posizioni nella QS World University Rankings 2025, collocandosi 389esima, su scala mondiale (nel 2024, era 595esima). Con questa straordinaria ‘scalatà, è l’ateneo che, tra i primi 500 classificati, a livello mondiale, ha compiuto il maggior balzo in avanti nel ranking.
Ma non è questo l’unico primato: Università Vita-Salute San Raffaele, infatti, è il primo, tra i 42 atenei italiani classificati, per numero di Citazioni per Facoltà (Citations per Faculty), dove totalizza lo score più alto registrato dagli atenei italiani in classifica, con un punteggio
(1-100, dove 100 è il valore corrispondente all’università più performante, in quel parametro, a livello mondiale) pari a 88.5.
Il primato della ricerca di UniSR è confermato anche dal THE World University Ranking, che posiziona l’università al quarto posto tra le italiane e nel range 201-250 su 2.092 a livello mondiale. Le aree di eccellenza di UniSR sono la qualità della Ricerca – dove l’ateneo si posiziona 6° al mondo e 3° nel cluster di medicina e odontoiatria -, il rapporto
Studenti/Docenti e il numero di Citazioni per Facoltà.
Le 2.625 pubblicazioni totali nel 2023 e i 20.158 punti di Impact Factor convalidano tale leadership, suffragata dal ricco medagliere di riconoscimenti ottenuti: basti citare i 31 ERC-LS projects (2007-2024), i 93 Horizon 2020 (2013-2020), i 33 Horizon Europe (2021- 2024) e i 90 progetti attivi con il MUR.
E proprio con lo sguardo volto al futuro della ricerca, UniSR, insieme con l’IRCCS Ospedale San Raffaele, ha stretto partnership strategiche di enorme portata per lo sviluppo di tre aree strategiche. Innanzi tutto, l’Artificial intelligence, che ha dato il via all’accordo con Microsoft, al fine di sviluppare una piattaforma digitale di Al applicata alla pratica clinica, per una più rapida e precisa diagnosi delle malattie e personalizzazione delle cure.
Altro progetto cruciale è NeuroTech, implementato attraverso due importanti collaborazioni. La prima, tutta italiana, con l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, per lo sviluppo di un programma di ricerca avanzata per trattare alcune malattie del sistema nervoso centrale (SNC) con metodiche di neuromodulazione. La seconda, di respiro internazionale, con il Nicolelis Institute for Advanced Brain Studies, dell’Associazione brasiliana Alberto Santos Dumont for Research Support (AASDAP), per la creazione del nuovo San Raffaele Neurotech Hub. Risultato di due anni di lavoro, il centro sarà la prima iniziativa di questo genere in Europa, fondata sull’impiego di un nuovo e generico approccio di interfaccia cervello-macchina non invasiva (nBMI), che sarà la base per molteplici protocolli e terapie di neuroriabilitazione rivolti ai pazienti affetti da patologie neurologiche. La terza area strategica è denominata Aging e coinvolge la Facoltà di Medicina, numerosi laboratori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, la Facoltà di Filosofia e partner nazionali per affrontare le sfide multidisciplinari di una società che invecchia.
Tante le novità annunciate nel corso della Cerimonia: nel nuovo Anno Accademico,
Università Vita-Salute San Raffaele compie scelte strategiche in grado di rispondere alle esigenze di un contesto in rapida evoluzione e di raccogliere le sfide di un momento storico complesso e ricco di opportunità.
Prima di tutto, l’introduzione di una novità assoluta nel panorama italiano, un’organizzazione del tutto nuova del Corso di laurea di Medicina e Chirurgia, con tre percorsi vocazionali: uno indirizzato prevalentemente alla medicina, uno alle materie medico chirurgiche e uno alla ricerca traslazionale. Ai tre percorsi gli studenti potranno accedere, sulla base di criteri meritocratici, dopo un primo biennio comune. La nuova organizzazione consentirà ai futuri medici di seguire le proprie aspirazioni, valorizzando le loro attitudini e anticipando in qualche modo, pur senza vincolarla, la loro formazione specialistica, attraverso alcune materie caratterizzanti.
UniSR arricchisce, inoltre, la sua offerta formativa. In questo A.A. è partito il nuovo Corso di Laurea Magistrale in Health Informatics, a titolo congiunto con il Politecnico di Milano, configurato come un percorso trasversale e multidisciplinare che coniughi elementi di statistica, informatica e ingegneria con le nozioni proprie delle discipline sanitarie, per la creazione di professionisti specializzati nella gestione informatica dei flussi informativi che vengono prodotti nelle attività sanitarie e di ricerca clinica.
Le applicazioni sono molto ampie: oltre a migliorare la gestione dei pazienti e ottimizzare quella dei dati, le nozioni di Health Informatics vengono anche utilizzate per sviluppare nuove tecnologie mediche e progettare strategie di sanità pubblica.
Sempre sul piano dell’offerta formativa, altra novità annunciata è il nuovo Corso di Laurea Magistrale in Geopolitica, Economia e Strategie Globali, a titolo congiunto con l’Università degli Studi di Bergamo. Il CdL si propone di analizzare le complesse dinamiche geopolitiche, economiche e sociali che caratterizzano la società contemporanea, sviluppando una formazione avanzata e multidisciplinare nel campo delle scienze politiche ed economiche, e garantisce lo svolgimento di un tirocinio curricolare presso istituzioni nazionali e internazionali, imprese private, enti di ricerca, amministrazioni pubbliche e società di consulenza operanti in Italia o all’estero.
UniSR garantisce una formazione d’eccellenza anche nel post-laurea, con i suoi Dottorati di ricerca e le sue 33 Scuole di Specializzazione. E proprio nel concorso nazionale per le scuole di specialità medica, UniSR ha conseguito un altro successo degno di nota: ben 10 candidati dell’ateneo, su 14.021 in totale, si sono posizionati tra i primi 100 e il 19,8% dei posti messi a bando nel 2024 sono stati acquisiti sempre dai candidati dell’Università Vita-Salute San Raffaele, tra i primi 1.000 in graduatoria.
Al fine di valorizzare le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica in ambito didattico, UniSR potenzia, inoltre, le infrastrutture del proprio Centro di simulazione avanzata, con un ampliamento del Simulation Lab e con il Cadaver Lab, in cui gli studenti della Facoltà di Medicina e gli specializzandi potranno simulare manovre di soccorso, esami diagnostici, visite di controllo e procedure infermieristiche e chirurgiche.
Dopo la proclamazione dell’inizio del nuovo Anno Accademico, si è tenuta la cerimonia di conferimento della Laurea Honoris Causa in Filosofia del mondo contemporaneo all’Onorevole Antonio Tajani, ispirata alla sua lunga esperienza nella diplomazia e nelle relazioni internazionali. L’On. Tajani ha una lunga carriera nelle istituzioni europee e italiane, con ruoli rilevanti come Presidente del Parlamento Europeo e Commissario Europeo per l’Industria e l’Imprenditoria. La sua conoscenza delle dinamiche internazionali e della geopolitica viene riconosciuta dall’Ateneo come un contributo significativo alla comprensione del mondo contemporaneo.
‘Innovating through knowledge è il motto che l’Università Vita-Salute San Raffaele si è data per il suo presente e per il suo prossimo futuro. ‘Innovazione attraverso la conoscenzà, per noi significa considerare la didattica e la ricerca come il motore propulsivo del cambiamento. Il nostro impegno, in questa duplice direzione, è confermato dai tanti primati raggiunti dall’ateneo nelle classifiche mondiali più prestigiose ed è avvalorato dalla sua continua crescita. Con una comunità studentesca di 6.698 iscritti, UniSR ha più che raddoppiato la sua comunità studentesca undergraduate, che solo nel 2018 contava poco più di 3.000 elementi. E il dato previsionale per l’A.A. 2028/2029 è di 8.250 studenti e studentesse. I numeri addirittura quadruplicano per la Facoltà di Medicina e Chirurgia (da 160 iscritti nell’AA 2018/ 2019 a 750 nell’AA 2024/ 2025), con risultati straordinari anche nell’International Medical Doctor Program (da 80 a 150, nello stesso arco temporale)’ ha dichiarato il Rettore dell’Università Vita-Salute San Raffaele, Enrico Gherlone.
La nostra strategia, che si è rivelata vincente, è quella di mettere lo studente è al centro, tanto da renderlo parte integrante del sistema, affinchè possa seguire le proprie aspirazioni e coltivare il proprio talento, elemento irrinunciabile in una professione, come quella medica, dal forte imprinting vocazionale. Di qui, la nuova organizzazione del Corso di Medicina e Chirurgia, con tre percorsi che consentiranno agli aspiranti medici di valorizzare le loro attitudini fin dalla loro carriera universitaria. Ma anche lo sviluppo di progetti che consentano una formazione aggiornata con le più moderne tecnologie e costruita attorno a programmi di ricerca innovativi e, per molti versi, addirittura pionieristici. ‘Innovare attraverso la conoscenzà, significa, infine, non avere paura del cambiamento, ma ambire a governarlo attraverso la formazione di professionisti preparati e competenti. Di qui, le nuove Magistrali in Health Informatics e in Geopolitica, Economia e Strategie Globali. In conclusione, voglio sottolineare che, con il Piano Strategico 2023-2026, collegato all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, UniSR ha stanziato un budget di 37 milioni di euro: un numero che racconta meglio di ogni parola il nostro investimento sur giovani e sul futuro del nostro Paesè ha concluso il Rettore.

– Foto: xh7/Italpress –

(ITALPRESS).

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Bankitalia, nel 2024 crescita lombarda nella media nazionale. Export in calo

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MILANO (ITALPRESS) – Nel 2024 l’economia lombarda ha continuato a crescere, seppure in misura contenuta. Il Pil regionale è cresciuto dello 0,4%, in linea con l’andamento nazionale. Lo rileva la Banca d’Italia in un rapporto sull’economia lombarda. E’ invece proseguito il calo delle esportazioni, soprattutto verso i paesi dell’area dell’euro e gli Stati Uniti. L’indicatore coincidente Regiocoin Lombardia segnala che la debolezza che ha caratterizzato il 2023 e la prima parte del 2024 è proseguita anche nel terzo trimestre dell’anno. La crescita si è mantenuta sostenuta nel settore dei servizi, soprattutto in quei comparti che hanno beneficiato dell’aumento dei flussi turistici. Nell’industria, la produzione è diminuita, risentendo della debolezza della domanda sia interna sia estera: l’indagine periodica della Banca d’Italia ha rilevato un calo del fatturato nei primi nove mesi dell’anno e le imprese prevedono per i prossimi sei mesi una stabilizzazione delle vendite. Risulta confermata la diminuzione della spesa per investimenti nel 2024 e il calo si estenderebbe al 2025. Inoltre, l’attività produttiva del settore delle costruzioni ha rallentato; il ridimensionamento degli incentivi fiscali per l’incremento dell’efficienza energetica è stato in parte controbilanciato dalla ripresa delle opere pubbliche sostenute dall’avvio dei cantieri del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). I profitti delle imprese lombarde si sono mantenuti elevati e la quasi totalità delle aziende ha valutato le proprie disponibilità liquide sufficienti per fronteggiare le necessità operative e il rimborso delle rate dei finanziamenti.
La domanda di prestiti si è ridotta; dopo circa quattro anni di sostanziale stabilità, il rallentamento ciclico ha determinato una ripresa dei tassi di insolvenza sui debiti delle imprese. Nel corso dell’anno l’inflazione al consumo in regione è rimasta prossima all’1 per cento; la dinamica ha rispecchiato la diminuzione dei costi delle utenze, a fronte di un moderato aumento dei prezzi dei servizi e una stabilizzazione di quelli dei prodotti alimentari. L’occupazione ha continuato a crescere, ma hanno cominciato a manifestarsi segnali di cambiamento delle condizioni del mercato del lavoro. Sono diminuite le ore lavorate nell’industria ed è aumentata la cassa integrazione guadagni. Il reddito delle famiglie ha ripreso a salire, beneficiando anche dell’aumento delle retribuzioni legate ai rinnovi contrattuali. L’andamento recente ha però solo compensato la perdita di potere d’acquisto subita nel biennio precedente e i consumi hanno ristagnato. Le famiglie hanno ridotto i depositi bancari e riallocato i risparmi finanziari verso altre forme d’investimento, quali titoli di Stato e obbligazioni. I prestiti alle famiglie sono tornati a crescere, seppure in misura moderata, sostenuti principalmente dal credito al consumo. L’incremento dei mutui per l’acquisto di abitazioni è stato invece contenuto e limitato al secondo trimestre, riflettendo la debolezza delle compravendite nel mercato residenziale.

– Foto: Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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Allevamento al femminile, istituzioni e associazioni a confronto

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SAN FELICE SUL PANARO (MODENA) (ITALPRESS) – Si è svolto presso l’Azienda Agricola Risaia del Duca l’evento conclusivo del progetto “Allevamento al Femminile”, un’iniziativa di Zoetis Italia che si propone di celebrare e dare visibilità al contributo delle donne nel settore zootecnico. Il progetto ha raccontato le storie di otto protagoniste, tra allevatrici e veterinarie attive in Lombardia, Emilia-Romagna e Marche, che, attraverso il loro impegno, stanno contribuendo a rendere l’allevamento un settore sempre più sostenibile e innovativo.
Il settore agricolo italiano sta vivendo una trasformazione significativa, e oggi il 28% delle aziende agricole è a guida femminile, con quasi 200.000 donne imprenditrici. Tuttavia, nonostante questa crescita, le donne continuano a confrontarsi con stereotipi, pregiudizi e barriere culturali che limitano il pieno riconoscimento e la valorizzazione del loro ruolo, soprattutto nel comparto zootecnico. In tale contesto, “Allevamento al Femminile” rappresenta una piattaforma per riflettere sulle sfide e sulle opportunità che accompagnano la partecipazione femminile nel settore, e su come questa possa stimolare un’evoluzione verso pratiche più inclusive e orientate all’innovazione.
L’evento ha visto la partecipazione di figure istituzionali e rappresentanti delle principali associazioni di categoria, che hanno animato una tavola rotonda sul ruolo delle donne nel settore agricolo e zootecnico. Al confronto hanno preso parte Sonia Alvisi, Consigliera di Parità della Regione Emilia-Romagna, Giovanna Trambajolo, Settore prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna, Claudio Bovo, Direttore di ARAER, Lara Sanfrancesco, Direttrice di Unaitalia, e Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano ed Elena Miguel – Business Unit Director Livestock, Zoetis.
Durante l’evento, sono stati premiati otto esempi di eccellenza femminile, che con il loro impegno e la loro competenza, stanno trasformando il settore zootecnico e contribuendo al suo progresso, confermando l’importanza del ruolo delle donne nell’allevamento e nella zootecnia:
Andreina Melli: allevatrice di Reggio Emilia, gestisce l’azienda di famiglia dedicata alla produzione di Parmigiano Reggiano.
Lucia Zubiani: allevatrice di Guastalla (RE), con oltre 23 anni di esperienza nella conduzione dell’azienda familiare.
Elena Dorighi: veterinaria di Noceto (PR), esperta in buiatria.
Valeria Harper: veterinaria di Modena, specializzata nella gestione degli allevamenti di galline ovaiole.
Francesca Grapelli: giovane veterinaria di Moglia (MN), affermata nel settore suinicolo.
Nazzarena Piccinelli: veterinaria di Brescia (BS), con una solida carriera nell’allevamento di ruminanti e suini.
Adriana Busi: allevatrice di Borgo San Siro (PV), alla guida dell’azienda agro-zootecnica familiare, specializzata nella produzione di latte e nell’allevamento di bovini.
Sonia Falappa: veterinaria e allevatrice di Filottrano (AN), con un’esperienza ventennale nel settore avicolo.
“Questo evento rappresenta una tappa importante nel nostro impegno per promuovere diversità e inclusione nel settore zootecnico. Con il progetto Allevamento al Femminile, siamo orgogliosi di aver messo in luce il contributo delle donne in un comparto tradizionalmente dominato dalla presenza maschile. Ancora una volta, abbiamo voluto essere a fianco di coloro che si occupano del benessere degli animali, in linea con la nostra missione di prenderci cura del mondo e dell’umanità migliorando la salute animale. Grazie alla collaborazione tra istituzioni, associazioni e professionisti, siamo convinti di poter costruire un futuro più equo, innovativo e sostenibile, valorizzando il ruolo delle donne e favorendo un cambiamento positivo nell’allevamento” ha dichiarato Carmelo Lombardo, Amministratore Delegato di Zoetis Italia.
“Il settore zootecnica in passato è sempre stato quasi esclusivamente maschile. Con il tempo, però, sempre più donne si stanno affermando. Con quasi 200.000 imprenditrici attive in campagna, di cui 11.041 in Emilia-Romagna, il 28% delle Aziende agricole in Italia oggi è a guida femminile, una realtà che sta trasformando in maniera profonda il settore. Non è certo una percentuale paritaria e non è lo stesso nel settore zootecnico. Ma già così, l’impegno delle donne ha portato innovazione nel settore, oltre ad un’ulteriore e maggiore attenzione per la sostenibilità e la responsabilità sociale, l’educazione ambientale e alimentare.” Ha commentato Sonia Alvisi Consigliera di Parità Effettiva Regione Emilia-Romagna.
Ad ospitare l’evento è stata l’Azienda Agricola Risaia del Duca, un centro di ricerca agro-zootecnico d’eccellenza supportato da WAMGROUP, realtà industriale con sede a Ponte Motta di Cavezzo (MO) e leader mondiale nella produzione di macchine per il trattamento dei solidi sfusi e delle acque reflue. Risaia del Duca si distingue per il suo impegno verso pratiche sostenibili e innovative. Attraverso la gestione a basso impatto ambientale e il recupero di sottoprodotti agro-zootecnici, l’azienda dimostra di saper coniugare benessere animale e tutela dell’ambiente in una visione integrata di sostenibilità, economia circolare e sviluppo territoriale.
“Risaia del Duca è un’azienda agricola che ha fatto della sostenibilità e dell’inclusività i suoi valori guida. Nel nostro piccolo, in azienda collaborano quattro donne e siamo orgogliosi di essere partner di importanti iniziative come il progetto ‘Allevamento al Femminilè, che valorizza il ruolo delle donne nel settore zootecnico. Come realtà radicata nel territorio, crediamo fermamente nell’importanza della formazione di giovani imprenditrici e imprenditori consapevoli e attenti all’impatto delle aziende che si troveranno a gestire. Solo attraverso un approccio integrato potremo costruire un futuro più sostenibile per le nostre comunità”, sottolinea Ermanno Giacomin, Direttore di Risaia del Duca.
-foto ufficio stampa Zoetis –
(ITALPRESS).

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Turismo dei territori, Mazzali “Lombardia offre esperienze e autenticità”

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MILANO (ITALPRESS) – Il turismo rurale, esperienziale e diffuso, ha conosciuto negli ultimi anni una rapida crescita sia in Lombardia, che a livello nazionale.
Questo segmento rappresenta in Italia un’opportunità unica di sviluppo economico e di implementazione di un nuovo modello turistico, in grado di unire tradizione e innovazione. Tuttavia il settore, seppure interessato da un costante incremento, risulta ancora particolarmente frammentato e per questo necessita di un sistema integrato che permetta agli attori che ne fanno parte di unirsi e fare rete.
E proprio per aprire uno spazio di confronto tra istituzioni, professionisti, associazioni, destinazioni turistiche e operatori del comparto, Palazzo Lombardia ha ospitato oggi la prima edizione degli ‘Stati Generali del Turismo dei Territorì (SGTT) promossa da Regione Lombardia in collaborazione con Feries, leader italiano nella ricettività extra-alberghiera online.
Al convegno hanno partecipato Barbara Mazzali, assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda di Regione Lombardia, Fabrizio Begossi, managing director di Feries, Michele Camisasca direttore generale ISTAT, Judith Monmany, PR & communications manager di Escapada Rural, Federica Burini geografa dell’Università degli Studi di Bergamo, Paola Sterni e Paola Arrighetti, associazione Bossico Borgo turistico diffuso Terre Alte dell’Alto Sebino.
“E’ una grande soddisfazione ospitare in Lombardia la prima edizione degli Stati Generali del Turismo dei Territori (SGTT) organizzati con la collaborazione dell’Osservatorio regionale per il Turismo e l’Attrattività e Feries e con la partecipazione di Istat – ha dichiarato Mazzali -. Il turismo dei territori sta assumendo un’importanza crescente anche in Lombardia. Dalle nostre elaborazioni emerge, infatti, che da gennaio ad agosto del 2024, il 63% dei nostri pernottamenti si registra nei territori, mentre il 37% riguarda i comuni capoluogo. La permanenza media nei territori è di 3,3 notti a fronte di 2,4 notti per i capoluoghi”.
Oggi – ha proseguito l’assessore – il turista moderno non cerca solo una destinazione, ma un’esperienza autentica, che lo porta a uscire dalle vie iconiche, per immergersi, piuttosto, nella bellezza della natura e nel calore delle tradizioni locali che piccoli centri offrono. In questo quadro – ha sottolineato ancora Mazzali – il potenziale lombardo è alto: l’offerta di turismo dei territori è vasta, grazie a un territorio regionale caratterizzato da una varietà di paesaggi, monti, colline, laghi, costellati da borghi, castelli, ville e cascine. Ma anche piste ciclabili e sentieri per il trekking. Scenari ideali per quel ‘turismo outdoor’ che piace ai turisti internazionali, ma sempre di più anche a connazionali e lombardi che scelgono il turismo di prossimità. Da parte sua, Regione Lombardia valorizza i suoi borghi storici attraverso progetti e percorsi culturali e turistici. Forte è, inoltre, l’impegno degli operatori che offrono servizi ricettivi di qualità, anche nel settore extra-alberghiero”.
“Anche quest’anno il turismo rurale, esperienziale e diffuso prosegue il suo percorso di crescita in Italia – ha rilevato Fabrizio Begossi, managing director di Feries -. Sostenibilità, autenticità e legame con il territorio sono diventati criteri fondamentali nella scelta delle destinazioni. Si confermano anche i benefici di questo tipo di turismo – ha aggiunto – per quanto riguarda un prolungamento della stagione utile e la valorizzazione di destinazioni alternative, in opposizione all’overtourism che affligge alcuni delle principali mete urbane. In questo contesto l’ospitalità extraurbana guadagna sempre più preferenze grazie alla sua giusta combinazione tra esperienze uniche in contesti naturalistici e servizi sempre più evoluti”.
Secondo i dati dell’Osservatorio regionale del turismo e dell’attrattività, il turismo in Lombardia continua a crescere. I dati dei flussi turistici del periodo gennaio-agosto 2024, evidenziano oltre 13 milioni di arrivi e circa 38 milioni di pernottamenti, con un incremento dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Si registra una netta prevalenza di turisti stranieri che nella stagione estiva raggiungono un picco del 74%. I primi cinque Paesi di provenienza sono la Germania, gli Stati Uniti, la Francia, il Regno Unito ed i Paesi Bassi. L’analisi delle tracce digitali (sentiment) evidenzia, inoltre, un livello di apprezzamento molto alto 86/100, in crescita rispetto al 2023.
In questo scenario ad aumentare sono anche i dati registrati dal turismo dei territori. Sempre nei primi otto mesi dell’anno i visitatori delle aree extraurbane hanno superato quelli dei capoluoghi, rispettivamente con il 63,2% ed il 36,8%. Una tendenza confermata anche sul fronte della permanenza media, che registra più giorni nei territori (3,3) che nei capoluoghi (2,4).
Secondo le analisi di Regione Lombardia il turismo dei territori è superiore a quello dei capoluoghi per tutti i mesi considerati e raggiunge il picco nella stagione estiva, a differenza di quello dei capoluoghi, che rimane sostanzialmente costante lungo tutto il periodo. Infine, in tutte le Province si registra una prevalenza del turismo dei territori, ad eccezione di Milano in cui è il capoluogo che attrae la maggioranza di turisti.
Secondo i dati rilevati da Feries tramite i suoi due portali Agriturismo.it e CasaVacanze.it, il turismo rurale in Italia è un’alternativa sempre più apprezzata da chi è alla ricerca di esperienze autentiche e sostenibili e di un’ospitalità di qualità, a misura di viaggiatore.
A confermarlo è anche la recente indagine condotta dall’azienda su oltre 1.400 turisti italiani e stranieri sui trend del settore per l’autunno/inverno con un’anteprima delle tendenze per il 2025. Secondo le rilevazioni per la stagione fredda il soggiorno in agriturismo è tra le preferenze del 61% degli intervistati, mentre il 40% si orienta per la casa vacanze. In entrambi i casi a convincere è l’offerta dell’ospitalità extraurbana, in grado di coniugare un ambiente familiare e accogliente con esperienze uniche, a contatto con la natura e servizi sempre più evoluti. Sul fronte delle intenzioni di viaggio, l’81% degli italiani pensa di fare un viaggio nei prossimi mesi contro il 74% degli stranieri ma, se tra i connazionali solo il 15% ha già prenotato, la percentuale sale al 27% tra gli ospiti internazionali, evidenziando la tendenza all’estero per l’early booking. Tra le destinazioni l’Italia resta la meta ideale per Italiani e stranieri, rispettivamente con il 74% e il 53% delle preferenze. Quanto al periodo di viaggio, in generale i dati rilevano una buona distribuzione per i vari periodi della stagione autunno/inverno con una percentuale significativa (37%) fuori dai ponti e dalle festività. Sul fronte delle esperienze di viaggio più ricercate da italiani e turisti internazionali, al primo posto del podio salgono i borghi, scelti dal 68% degli italiani e dal 77% dei turisti internazionali. Seguono i soggiorni all’insegna dell’enogastronia, amatissimi dagli stranieri con il 75% delle preferenze e scelti da un italiano su tre e i mercatini di Natale, con una media delle preferenze del 25% tra connazionali e non.
Guardando al prossimo anno, i dati previsionali evidenziano una tendenza alla destagionalizzazione con viaggi distribuiti durante l’anno anche tra i connazionali. Se il periodo estivo continua a essere il prescelto dal 54% degli italiani, la primavera registra un interesse crescente con il 45% delle intenzioni di viaggio. Nessuna novità sul fronte delle mete di viaggio, tra cui l’Italia continua a essere la regina indiscussa. Sebbene il desiderio di viaggiare in Europa sia forte (42%), lo Stivale resta al primo posto delle scelte di italiani e stranieri (57%).

– Foto: Ufficio stampa Lombardia Notizie

(ITALPRESS).

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