“NESSUNO SI SALVA DA SOLO”, MANO TESA A CHI È IN DIFFICOLTÀ
Nato nel pieno della pandemia per aiutare chi, a causa del lockdown, si trovava in difficoltà economica, il progetto di solidarietà collettiva “Nessuno si salva da solo” non si è mai fermato. Anzi, oggi si rilancia con rinnovato vigore, perché – come sottolineano i promotori – le difficoltà non si sono attenuate dopo il Covid. Al contrario, si sono aggravate per effetto della guerra in Ucraina e del caro vita.
La formula, definita da Gad Lerner una “patrimoniale dal basso”, è rimasta invariata: pensionati e lavoratori con reddito garantito scelgono di autotassarsi, devolvendo una percentuale del proprio stipendio o pensione a famiglie in difficoltà. Dal maggio 2020, il progetto ha coinvolto 353 donatori, raccolto oltre 320mila euro e sostenuto 270 famiglie e attività locali.
“Per una volta, almeno di fronte all’emergenza, stiamo cercando di parlare di noi invece che di io,” riflettono i donatori. Tuttavia, riconoscono quanto sia raro trovare persone non particolarmente benestanti disposte a contribuire regolarmente per chi è meno fortunato.
Gli aiuti non si limitano al pagamento delle bollette, aumentate del 25% nelle richieste, ma spaziano anche all’ambito culturale ed educativo. Come spiega Daniela Bonanni, donatrice della prima ora, “abbiamo coperto i costi di gite scolastiche, acquistato libri di testo per medie e superiori e sostenuto il laboratorio rap del Crosione, poi proseguito grazie al contributo di alcune associazioni”. Una particolare attenzione è rivolta a contrastare la povertà educativa, spesso trascurata ma sempre più pressante.
Nel corso dell’anno vengono lanciati progetti specifici, come l’adozione di bambini per il grest estivo o l’acquisto di materiale scolastico. “Con l’inizio del prossimo anno – annuncia Bonanni – rilanceremo iniziative mirate, perché abbiamo visto che queste stimolano una risposta più ampia da parte dei donatori”.
Promosso inizialmente dall’Azione Cattolica di Pavia, Caritas Pavia e Associazione Agape, con il supporto di Csv Lombardia Sud e Acli Pavia, il progetto è cresciuto grazie al contributo di un’ampia rete di sostenitori, uniti dalla comune volontà di rispondere ai bisogni della comunità. Una solidarietà concreta, capace di guardare oltre le emergenze, per costruire legami duraturi.
Anche oggi c’è l’incontro con Don Franco Tassone, parroco del SS.mo Salvatore e della Chiesa del Sacro Cuore a Pavia. Sacerdote da sempre a fianco degli ultimi, tra la Mensa del Fratello di Don Giuseppe Ubicini e la Casa del Giovane con il venerabile Don Enzo Boschetti, nei segni di un cammino che ha fatto crescere opere e segni della presenza del Signore al servizio dei poveri ed emarginati.
LA VOCE PAVESE – AMMINISTRARE UN MUNICIPIO, CHE TRISTEZZA!
Oggi una puntata di riflessione sulla politica amministrativa nel 2025. Un tempo essere sindaci e più in generale amministratori locali, a partire dal ruolo di consigliere comunale, era vissuto come una responsabilità nei confronti della comunità e c’erano strumenti per dare risposte. Ora è un’eterna lotta con le procedure, i tagli ai fondi, l’impossibilità di assumere, il dedalo di lunghissime ed estenuanti procedure interne e il problema di una macchina della pubblica amministrazione non sempre vissuta da dipendenti pubblici e dirigenti con adeguata motivazione. Ma oggi non rischia di diventare un’eterna tristezza fare il sindaco? Come evitarlo? Cosa servirebbe per ridare impulso all’Italia degli enti locali?
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