Cronaca
Milano in piena atmosfera di festa con il Mercatino di Natale in Duomo
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12 mesi fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – E’ stato inaugurato ufficialmente oggi il Mercatino di Natale in Duomo (attivo dal 1° dicembre) organizzato (con la Confcommercio milanese) da Apeca, l’Associazione ambulanti Confcommercio Milano, e Promo.Ter ATI con Prisma. Il Mercatino porta in città l’atmosfera del villaggio natalizio del Nord Europa.
Al tradizionale taglio del nastro hanno partecipato questa mattina il sindaco di Milano Giuseppe Sala, l’assessora allo Sviluppo Economico Alessia Cappello, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli e il presidente di Apeca (Associazione ambulanti Confcommercio Milano) Giacomo Errico. “Il Mercatino di Natale in Duomo fa parte della tradizione di Milano per le feste; è una delle iniziative cui i milanesi e i turisti in visita nella nostra città in questo periodo sono molto affezionati – commenta Giuseppe Sala, sindaco di Milano -. Grazie ai prodotti di qualità proposti e alla simpatia dei commercianti, ogni anno tra le casette si respira un clima gioioso e spensierato, anche quando il contesto nazionale e internazionale si fa più critico. Oltre a questo, va riconosciuto un altro merito: l’impegno concreto da parte degli organizzatori a farsi promotori di attività benefiche e solidali verso coloro che hanno più bisogno”. “Una ricca offerta di prodotti agroalimentari e artigianali e tante iniziative dedicate ai più piccoli sono solo alcuni degli elementi distintivi che caratterizzano anche quest’anno il Mercatino di piazza Duomo, attirando milanesi e turisti uniti dalla ricerca dell’atmosfera natalizia sotto le guglie. Come Comune di Milano – sottolinea l’assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro Alessia Cappello – non possiamo che supportare, come ogni anno, una manifestazione che oltre a contribuire a rendere attrattiva la nostra città nel periodo delle vacanze natalizie, contribuisce anche, attraverso al devoluzione di parte dei proventi ricavati dalle vendite, ad azioni di solidarietà a sostegno di diverse realtà che operano nella sanità e nel sociale al servizio dei più bisognosi”. “Il Mercatino di Natale, con la sua bellezza e varietà – afferma Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio – è uno dei momenti più attrattivi di Milano come conferma anche la crescita delle presenze turistiche. Un termometro dei consumi, vitali per la nostra economia. Quest’anno, con l’inflazione sotto controllo, il buon andamento dell’occupazione e le tredicesime in crescita, l’andamento delle vendite dovrebbe migliorare rispetto allo scorso anno. Mercatino di Natale, quindi, patrimonio della Città da salvaguardare e valorizzare”.
“Con il Mercatino di Natale in Duomo – dichiara Giacomo Errico, presidente di Apeca – Milano sa unire grande attrattività a una forte solidarietà. Attrattività perchè il Mercatino di Natale in Duomo conferma e rafforza la sua leadership in tutta Italia per questo tipo di manifestazioni ed è un forte motivo di richiamo che Milano può offrire ai tanti visitatori che, nel periodo delle feste, la scelgono. Solidarietà perchè si esprime la piena vicinanza del commercio a chi, nella nostra città, è più in difficoltà”. Ospiti speciali dell’inaugurazione del Mercatino di Natale sono state le Mascotte di Milano Cortina 2026, Tina e Milo. I due teneri ermellini, emblemi dei prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali, hanno portato in piazza Duomo la magia dello sport intrattenendo il pubblico con la loro simpatia. Una presenza significativa per la città di Milano che si prepara a ospitare un grande evento sportivo che darà all’Italia e a tutti i suoi territori, una visibilità internazionale unica.
Nell’ambito delle iniziative del Mercatino di Natale in Duomo quest’anno sono state conferite quattro borse di studio, del valore di 2.500 euro ciascuna, agli orfani dell’Opera nazionale assistenza orfani militari dell’Arma Carabinieri (ONAOMAC). Borse di studio consegnate oggi ai beneficiari durante l’inaugurazione. Sono intervenuti il comandante della Legione Carabinieri Lombardia Giuseppe De Riggi e il comandante provinciale Pierluigi Solazzo. Aperto tutti i giorni fino al 6 gennaio dalle ore 8.30 alle ore 22.30, con 78 baite in legno, il Mercatino ha espositori italiani e internazionali con prodotti provenienti dalle nostre regioni e da vari Paesi europei e tante proposte per un regalo originale: dai tanti prodotti artigianali di qualità (manufatti in legno del sud Tirolo, presepi in ceramica, addobbi e decori natalizi, prodotti per il benessere e la cura della persona, bijoux realizzati da artigiani comaschi, realizzazioni di maestri intagliatori, prodotti in lana cotta della tradizione alpina, ceramiche decorate, profumi, essenze, creme a base di lavanda dalla Provenza e prodotti a base di stella alpina dal Trentino, artigianato spagnolo) ai prodotti alimentari tipici dei territori con le proposte gourmet per la tavola delle feste. Per citarne alcune: biscotti tipici della Bretagna, dolci e salati tipici tirolesi; torrone dalle varie regioni; alimentari tipici e dolci tradizionali dalla Puglia; bottarga e affumicati e altri prodotti alimentari dalla Sardegna (dolci e salati); dolci della tradizione tedesca (panpepato, biscotti allo zenzero, dolci alla frutta secca); specialità siciliane (dolce e salato); prodotti alimentari tipici toscani; tartufi e conserve; spezie, te e infusi (da vari Paesi); miele in tutte le sue varianti; prodotti alimentari tipici dall’Abruzzo e dalla Calabria.
E immancabile, per grandi e piccini, l’Isola del cioccolato dove si possono degustare prodotti di “Maitres Chocolatiers”.
Un’offerta di prodotti quindi complessivamente molto ricca per milanesi e turisti. Il Mercatino si snoda tra il lato del Duomo Galleria-Rinascente, dietro alla cattedrale (via ex Camposanto) e in via Carlo Maria Martini.
Con il Mercatino di Natale in Duomo grande attenzione ai più piccoli (fino ai 14 anni) che hanno la possibilità di scrivere la letterina a Babbo Natale e di scegliere un regalo da ritirare, insieme a mamma e papà, la mattina di Natale (dalle ore 9.30 alle ore 12.30) recandosi nella casetta di Babbo Natale. Per la consegna delle letterine e la scelta dei giochi la casetta di Babbo Natale, già aperta in questi primi giorni del Mercatino, sarà di nuovo aperta dal 9 al 13 dicembre (dalle ore 15 alle ore 18, fino ad esaurimento dei giochi disponibili).
Al Mercatino di Natale in Duomo numerosi, inoltre, gli eventi realizzati all’interno della casetta di Babbo Natale durante i vari giorni di esposizione con giocolieri, animatori, laboratori e lo spettacolo delle zampogne. Mercatino di Natale in Duomo – nel pieno dello spirito ambrosiano – significa, poi, solidarietà concreta e attenzione alle istituzioni.
Domenica 15 dicembre, al Teatro alla Scala (Ridotto Toscanini), viene offerta una cena – con i proventi del Mercatino e grazie alla disponibilità di Confcommercio Milano, Promo.Ter e Apeca – a 300 operatori e utenti della Caritas. Ed insieme a donatori e altri soggetti che cooperano con Caritas, i commensali potranno poi assistere al concerto straordinario con la storica “prima” della Cappella Musicale del Duomo sul palcoscenico della Scala e l’esecuzione della Missa Papae Marcelli, capolavoro della polifonia rinascimentale, scritta da Giovanni Pierluigi da Palestrina e pubblicata nel 1567.
Alla Veneranda Fabbrica del Duomo il Mercatino di Natale devolverà 250mila euro che potranno servire per la ristrutturazione dell’organo nella Cattedrale e per l’impianto audio. Confermato, inoltre, nella tradizione consolidata del Mercatino di Natale, il supporto a realtà che operano nella sanità e nel sociale: 40mila euro all’Istituto dei Tumori; 10mila euro alla Casa della Carità di don Colmegna; 10mila euro al CAV (Centro Aiuto alla Vita) Mangiagalli; 10mila euro all’Asilo Mariuccia (e agli ospiti dell’Asilo verranno donati regali).
(ITALPRESS).
Foto: Ufficio stampa Comune di Milano
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Cronaca
Cina, pubblicato rapporto di think tank “Economia delle Contee nella Nuova Era”
Pubblicato
1 ora fa-
21 Novembre 2025di
Redazione
NANCHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – Basandosi sulle vivaci pratiche delle divisioni amministrative cinesi a livello di contea, un rapporto di un think tank pubblicato venerdì approfondisce il loro sviluppo economico e la teoria dell’economia delle contee nella nuova era.
Il rapporto, intitolato “Economia delle Contee nella Nuova Era”, è stato pubblicato dallo Xinhua Institute, un think tank nazionale affiliato all”Agenzia di Stampa Xinhua, durante il Belt and Road Forum for International Think Tank Cooperation tenutosi a Nanchino, capoluogo della provincia di Jiangsu, nell’est della Cina.
Il documento è composto da cinque capitoli che illustrano l’importanza strategica di promuovere vigorosamente l’economia delle contee, l’essenza dell’Economia delle Contee nella Nuova Era, nonchè le sue pratiche dinamiche, caratteristiche distintive e intuizioni approfondite.
Oggi le contee in Cina comprendono sia aree urbane che rurali e fungono da snodo cruciale che collega i livelli amministrativi superiori e inferiori, coordina diversi settori e connette città e campagne. Esse costituiscono un’unità fondamentale sia per lo sviluppo economico sia per la governance sociale in Cina, afferma il rapporto.
Secondo il documento, l’Economia delle Contee nella Nuova Era si è evoluta in un sistema di conoscenza distintivo e relativamente completo basato sulla sintesi dell’esperienza pratica della Cina nello sviluppo economico a livello di contea. Essa enfatizza l’integrazione urbano-rurale e lo sviluppo rurale guidato dalle città, la coltivazione di cluster industriali distintivi e un’autonomia decisionale ampliata a livello di contea per liberare la vitalità delle riforme dal basso.
Promuovendo e rafforzando l’economia delle contee in tutta la Cina, l’Economia delle Contee nella Nuova Era supera la visione unipolare della tradizionale teoria dei poli di crescita, creando un “polo di crescita distribuito”, una rete capillare di dinamismo economico, si legge nel rapporto, sottolineando che ciò contribuisce allo sviluppo di alta qualità e alla stabilità sociale duratura, costituendo un superamento storico del modello teorico occidentale “centro-periferia”.
L’Economia delle Contee nella Nuova Era sta tracciando un nuovo percorso che funge da chiave per trovare soluzioni all’integrazione urbano-rurale, offrendo un modello cinese che bilancia efficienza ed equità, integrando tradizione e innovazione, e contribuendo a un quadro di sviluppo più equilibrato e sostenibile per i Paesi del Sud globale, conclude il rapporto.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-
Cronaca
Ucraina, von der Leyen “Proseguiremo il sostegno per tutto il tempo necessario”
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1 ora fa-
21 Novembre 2025di
Redazione
JOHANNESBURG (SUDAFRICA) (ITALPRESS) – “Siamo stati al fianco dell’Ucraina fin dall’inizio. L’obiettivo di Vladimir Putin era quello di conquistare Kiev in tre giorni o tre settimane. Ha fallito, clamorosamente. Questo è dovuto innanzitutto al coraggio del popolo ucraino, ma abbiamo sostenuto il popolo ucraino fin dal primo giorno il più possibile e abbiamo contribuito con oltre 180 miliardi per sostenere l’Ucraina non solo con capacità militari, ma anche, naturalmente, con il sostegno al bilancio. E questo continuerà senza ombra di dubbio”. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Johannesburg con il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, in vista del summit G20.
“Abbiamo effettivamente varato 19 pacchetti di sanzioni e si tratta di sanzioni pesanti. Lo si vede quando si considerano le crescenti difficoltà dell’economia russa: l’inflazione alle stelle, i tassi di interesse alle stelle, un’economia di guerra surriscaldata. Lentamente ma inesorabilmente, i dati dimostrano che le sanzioni stanno facendo effetto. Perchè non in un colpo solo? Perchè le sanzioni – ha aggiunto – spesso rispondono anche all’aggiramento di scappatoie. E’ un processo in corso e la pressione sulla Russia è continua. Continueremo a sostenere l’Ucraina, come abbiamo fatto in passato. L’Ucraina può contare su di noi, perchè questa non è solo un’aggressione contro l’Ucraina, ma è un’aggressione ai principi della Carta delle Nazioni Unite. Si svolge su suolo europeo e, pertanto, sosterremo l’Ucraina per tutto il tempo necessario”, ha concluso.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-
Cronaca
Ponte sullo Stretto, un “Continente sommerso” da 4,1 mld ridisegna il Sud
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1 ora fa-
21 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Per decenni si è immaginato il Ponte sullo Stretto come un gesto ingegneristico assoluto, un arco sospeso nel vuoto, un record di acciaio lungo 3.300 metri, un’impresa che cambierà per sempre la geografia del Mediterraneo. Eppure, la verità più sorprendente è che questa campata epica, pur essendo il cuore simbolico del progetto, rappresenta soltanto una parte dell’investimento complessivo.
Il ponte da solo vale circa 5,2 miliardi di euro, pari a poco meno del 40% dei 13,5 miliardi previsti dalla programmazione nazionale. La parte più estesa, strutturata e impegnativa del progetto è un’altra, ovvero un “Continente sommerso”, un’infrastruttura nell’infrastruttura che mette in piedi una nuova mobilità per il Mezzogiorno. In questo continente ci sono strade, ferrovie, stazioni, gallerie, viadotti, sistemi di accesso, opere ambientali, parchi, riqualificazioni idrauliche, interventi sulle fiumare, recuperi di cave e ridisegni urbani.
Sono oltre 4,1 miliardi di euro di collegamenti e opere accessorie, pensate per integrare Sicilia e Calabria nel grande corridoio europeo Scandinavo-Mediterraneo e per trasformare l’area dello Stretto in uno snodo continentale. E’ proprio questo sistema di infrastrutture altamente complesse e innovative, a rendere possibile il ponte stesso, l’emersione finale di un “Continente sommerso” che ridisegnerà territori, mobilità, economie, stili di vita.
Ben prima di salire sul Ponte sullo Stretto, il “Continente sommerso” emerge già in Calabria, dove un sistema di collegamenti stradali e ferroviari riplasma il territorio intorno a Villa San Giovanni. Qui il valore delle opere accessorie raggiunge circa un quarto dell’investimento complessivo destinato ai collegamenti, in un’area che diventa porta d’ingresso dell’Europa continentale verso la Sicilia.
Sul versante calabrese nasceranno infatti 9,9 chilometri di nuove strade, con il 41% del tracciato in galleria. Le rampe principali (Piale, Minasi, Campanella) si svilupperanno come grandi tunnel naturali, integrati da viadotti e tratti all’aperto, per saldare il ponte all’autostrada A2 all’interno di un sistema progettato per distribuire i flussi senza sovraccaricare la viabilità urbana.
Parallelamente, prenderà forma un nuovo tratto ferroviario di 2,7 chilometri, in cui l’84% del percorso sarà in sotterraneo. Questo nodo ferroviario darà vita alla giuntura strategica tra la linea tirrenica storica, la futura linea AV/AC Salerno-Reggio Calabria e l’accesso ferroviario al ponte, realizzando così il primo tassello di una continuità ferroviaria che dal Sud Italia arriverà, senza interruzioni, fino a Roma, Milano, Monaco, Berlino, Oslo.
Sempre sul versante calabrese, a Piale, sorgerà il Centro Direzionale, un complesso che ospiterà gli spazi operativi per la gestione del ponte: uffici, servizi, aree di ristorazione, un centro conferenze. E’ l’infrastruttura di comando di un sistema che avrà una vita operativa ininterrotta, giorno e notte, e che farà da piattaforma (tangibile ma soprattutto intangibile) al più grande attraversamento sospeso del mondo.
Se in Calabria nascerà un nuovo sistema intermodale, capace di far dialogare il trasporto su ferro con quello su gomma, in Sicilia prenderà invece forma una nuova idea di mobilità urbana e regionale. L’isola è infatti il cuore pulsante del “Continente sommerso”, dove si concentra il 75% del valore complessivo delle opere di collegamento.
Il sistema stradale prevede la costruzione di 10,4 chilometri di nuovi tracciati, con il 71% in galleria, attraverso gli abitati di Ganzirri, Curcuraci, Pace, Annunziata e Faro Superiore. Le grandi gallerie (Faro Superiore, Balena, Le Fosse) diventeranno le nuove arterie incaricate di liberare la città dal traffico e collegare l’A18 e l’A20 direttamente al ponte, senza attraversare il tessuto urbano. I viadotti Pantano, Curcuraci, Pace e Annunziata completeranno invece l’ossatura del sistema stradale.
Nonostante gli interventi su strada siano notevoli, sarà la parte ferroviaria a generare il cambiamento più profondo. Il progetto prevede infatti la costruzione di 17,5 chilometri di linea ferroviaria, modellati per il 93% in galleria, una dorsale sotterranea che attraverserà Messina come una vera metropolitana, con tre nuove stazioni (Papardo, Annunziata, Europa) posizionate nei punti strategici della vita cittadina, come l’università, i poli ospedalieri, i quartieri più popolosi, il centro urbano. Papardo, nel dettaglio, sarà la porta della città accademica; Annunziata servirà la zona residenziale più densa; Europa sarà la stazione urbana di connessione tra la mobilità cittadina e la rete nazionale. In superficie non cambierà nulla, ma sotto i piedi dei cittadini nascerà una città nuova, più veloce, più sostenibile, più accessibile.
A dispetto delle convinzioni diffuse, il progetto che punta alla riemersione del continente nascosto non è fatto solo di acciaio e gallerie, ma anche di opere ambientali e paesaggistiche. Una parte consistente dei materiali di scavo dei cantieri sarà riutilizzata per rilevati, recuperi ambientali, opere di ripascimento del litorale tirrenico, attivando così un ciclo virtuoso che trasforma gli scavi in risorse, riducendo impatti e costi ambientali.
Sul piano idraulico, sarà ridisegnato l’assetto di fiumare cruciali per la stabilità del territorio, come Gibia, Laticogna, Serro della Torre, Piria e Prestianni. In parallelo, le cave dismesse diventeranno parchi e aree verdi, mentre in Calabria saranno riqualificati i laghetti del bacino del Petrace. Complessivamente nasceranno oltre 400.000 m² di parchi urbani, un sistema diffuso che restituisce qualità ambientale ai territori attraversati.
In sostanza, il “Continente sommerso” non è un’aggiunta al ponte, è ciò che permette al ponte di funzionare e ciò che, una volta ultimato, ridisegnerà la geografia della mobilità italiana. E’ un sistema che serve oltre 400.000 abitanti dell’area dello Stretto, che connette Messina e Reggio Calabria ai corridoi europei, che mette in continuità la Sicilia con il resto dell’Italia senza più interrompere la rete ferroviaria. E fa parte di un disegno più grande: quel maxi piano di investimenti ferroviari, già programmato dal Paese, per ricucire l’Italia da Nord a Sud. In questo quadro, il ponte non è un’opera isolata ma l’anello centrale di un sistema che include l’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria, il potenziamento delle dorsali siciliane, i nuovi nodi intermodali, i sistemi metropolitani.
– foto ufficio stampa Webuild –
(ITALPRESS).

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