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FESTE SICURE, SEQUESTRATI FUOCHI IRREGOLARI

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FESTE SICURE, SEQUESTRATI FUOCHI IRREGOLARI
Un’operazione congiunta condotta dai militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Pavia ha portato al sequestro di circa 121.000 articoli pirotecnici irregolari in tre esercizi commerciali situati a Vigevano, Landriano e Voghera. I controlli, finalizzati al contrasto della vendita illegale di fuochi d’artificio, hanno fatto emergere gravi carenze nelle misure di sicurezza.
Nel corso delle verifiche, effettuate dalle Fiamme Gialle delle Compagnie di Vigevano e Voghera, è emerso che i negozi esponevano al pubblico una vasta quantità di fuochi artificiali senza rispettare le normative di commercializzazione. Le ispezioni hanno rivelato che il materiale era stoccato in modo pericoloso: i fuochi pirotecnici erano nascosti dietro scatole contenenti prodotti altamente infiammabili, senza rispettare le distanze di sicurezza previste dalla legge. Inoltre, la strumentazione antincendio risultava inutilizzabile a causa dell’accumulo di merce che ne impediva l’accesso.
Le gravi irregolarità riscontrate hanno portato alla denuncia dei tre titolari degli esercizi commerciali. Questi dovranno rispondere davanti all’autorità giudiziaria per il commercio illegale di materiale esplodente e per l’omissione dolosa delle misure di sicurezza sul lavoro. Secondo quanto accertato, la mancanza di dispositivi adeguati ha rappresentato un rischio concreto sia per i lavoratori che per la sicurezza pubblica.

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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