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Politica

Sicurezza, dal Viminale direttiva per le “zone rosse” nelle città

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ROMA (ITALPRESS) – Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha inviato una direttiva ai prefetti per sottolineare l’importanza di individuare, con apposite ordinanze, aree urbane dove vietare la presenza di soggetti pericolosi o con precedenti penali e poterne quindi disporre l’allontanamento.
“Viene in tal modo esteso ad altre città questo strumento che ha già dato positivi risultati nel corso della sua prima applicazione a Firenze e Bologna dove complessivamente, negli ultimi 3 mesi, sono stati 105 i soggetti destinatari di provvedimenti di allontanamento su 14 mila persone controllate”, spiega il Viminale in una nota, che prosegue: “Il ricorso alle cosiddette “zone rosse” rientra nella più ampia strategia volta a garantire la tutela della sicurezza urbana e la piena fruibilità degli spazi pubblici da parte dei cittadini. Tali ordinanze sono particolarmente utili in contesti caratterizzati da fenomeni di criminalità diffusa e situazioni di degrado, come le stazioni ferroviarie e le aree limitrofe, nonchè le “piazze dello spaccio”, dove sono già in atto le operazioni interforze ad alto impatto”.
Le misure potranno essere applicate anche in altre aree urbane, come le zone della movida, caratterizzate da un’elevata concentrazione di persone e attività commerciali e dove si registrano spesso episodi di microcriminalità (furti, rapine), violenza (risse, aggressioni), vandalismo, abuso di alcol e degrado.
In vista del Capodanno, l’applicazione delle “zone rosse” per il ministero dell’Interno “rappresenta inoltre un ulteriore efficace strumento per rafforzare i controlli nelle aree di maggiore affluenza, anche in occasione dei numerosi spettacoli e manifestazioni previste”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Politica

Rodinò “Il Premierato darà stabilità alla democrazia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Io provengo da un mondo che non è di destra, ma l’argomento va affrontato a prescindere da chi lo propone: sono favorevole all’alternanza democratica, non capisco la paura per il premierato da dove possa derivare. Dobbiamo pensare a riforme che diano stabilità alla democrazia: negli ultimi anni si sono susseguiti una miriade di governi e la durata media era di due anni, in un periodo così breve è normale che un progetto non venga portato a termine. Stabilità significa benessere per tutti, economia che va meglio, investitori che arrivano in Italia”. Lo afferma il giornalista e scrittore Walter Rodinò, autore del libro “Premierato. Democrazia senza se e senza ma”, edito da Frascati&Serradifalco, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.

Per Rodinò la riforma non depotenzia il ruolo del capo dello Stato: “La figura del presidente della Repubblica rimane garante della Costituzione, ci saranno solo l’elezione diretta del presidente del Consiglio e la possibilità di scioglimento diretto delle Camere. Ricordo anche nel libro che una forma più forte di premierato, vale a dire il semipresidenzialismo, fu affrontata da un costituzionalista di sinistra come Cesare Salvi: premierato è la più alta forma di democrazia e non ha niente a che fare con il presidenzialismo di Trump o il semipresidenzialismo di Macron”. 

Grazie al premierato, prosegue Rodinò, “i cittadini potranno scegliere chi li governerà negli anni successivi, quindi la libertà non solo non viene toccata ma viene esaltata: dagli anni ’90 si è sviluppata una corrente di pensiero secondo cui il popolo non capisce e deve essere guidato come un bambino, io sono invece convinto che oggi i cittadini, anche grazie al web, sono ottimamente informati per poter scegliere liberamente chi li governerà. Internet ha sicuramente aumentato la nostra capacità di lettura della realtà politica: il web può essere pericolosissimo, ma ha consentito una libertà di espressione che fino a qualche anno fa era inimmaginabile”.

All’interno del libro non mancano gli excursus storici e i tentativi di mettere insieme passato e presente: “Molti italiani penso rimpiangano i politici della prima Repubblica, nonostante Tangentopoli, perché avevano carisma ed erano personalità che davano qualcosa in più rispetto a quanto un elettore gli chiedeva. Il punto più alto raggiunto dal libro è l’incontro tra Almirante e Berlinguer: si incontrarono per discutere della democrazia nel paese, che al tempo era sotto scacco del terrorismo. Erano due personalità enormi che hanno avuto modo di confrontarsi in modo paritetico. Oggi ci sono tanti partiti che alla fine si comportano tutti allo stesso modo e le cose vengono fatte quasi all’insaputa del popolo, ad opera di un’oligarchia. Negli ultimi trent’anni tutte le forze politiche non hanno fatto che sbandierare il cambiamento come necessario, ma questa ormai è diventata una parola feticcio”.

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-Foto Italpress-
(ITALPRESS).

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Politica

Meloni “Infantile l’idea che l’Italia debba scegliere tra Ue e Usa”

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ROMA (ITALPRESS) – L’idea che l’Italia debba scegliere da che parte stare tra gli Stati Uniti e l’Europa è “infantile” e “superficiale”. Lo dice il premier Giorgia Meloni in un’intervista al Financial Times.

Per il presidente del Consiglio è “nell’interesse di tutti” superare le tensioni nelle relazioni transatlantiche, e le reazioni di alcuni leader europei a Donald Trump sono “un po’ troppo politiche”.

Meloni sottolinea che non vede il presidente degli Stati Uniti come un avversario e che continuerà a rispettare il “primo alleato” dell’Italia. “Sono conservatrice. Trump è un leader repubblicano. Sicuramente sono più vicina a lui che a molti altri, ma capisco un leader che difende i suoi interessi nazionali – spiega il premier -. Io difendo il mio Paese”.

E sui dazi afferma: “Pensate davvero che il protezionismo negli Stati Uniti sia stato inventato da Donald Trump?”,

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L’approccio polemico di Donald Trump sulla difesa europea può essere uno “stimolo” affinché il continente si assuma la responsabilità della propria sicurezza. “Mi piace dire che la crisi nasconde sempre un’opportunità”, spiega.

“I rapporti con gli Stati Uniti sono i più importanti che abbiamo”, afferma Meloni, che ribadisce: “L’Italia può avere buoni rapporti con gli Stati Uniti e se c’è qualcosa che si può fare per evitare uno scontro” tra Washington e l’Europa “e per costruire ponti, la farò, ed è nell’interesse degli europei”.

“A volte ho l’impressione che rispondiamo semplicemente d’istinto”, ma su questi temi “bisogna dire ‘Mantenete la calma, ragazzi. Pensiamoci’”. Così il premier Giorgia Meloni parlando della reazione dell’Unione Europea ai dazi annunciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. In particolare, Meloni sostiene che mentre i livelli tariffari complessivi tra Stati Uniti ed Europa sono più o meno equivalenti, i dazi su alcuni articoli specifici stanno causando attriti. “Ci sono grandi differenze sui singoli beni – spiega il presidente del Consiglio -. È su questo che dobbiamo lavorare per trovare una buona soluzione comune”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Politica

Pnrr, Foti “Massimo sforzo per raggiungere gli obiettivi”

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ROMA (ITALPRESS) – “Con il pagamento della settima rata l’Italia confermerà il primato europeo nell’avanzamento del Piano, con 140 miliardi di euro ricevuti, corrispondenti al 72% della dotazione complessiva e, in termini di performance, con 337 obiettivi conseguiti, pari al 54% degli obiettivi totali programmati. Dalla Relazione, con riferimento all’avanzamento fisico delle misure, emerge che circa il 92% dell’intero Piano risulta attivato, in fase di attivazione o in chiusura, con una spesa in costante aggiornamento che si è attestato – al 31 dicembre 2024 – a 63,9 miliardi di euro, superando il 52% delle risorse finora ricevute”. Così il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il PNRR, Tommaso Foti, alla Cabina di regia per la presentazione della sesta Relazione sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

“Massima attenzione è garantita alla Quota Sud, con 59,3 miliardi di euro destinati al Mezzogiorno, pari al 40,8% delle risorse territorializzabili. Ora è il momento delle responsabilità – ha aggiunto Foti -. L’attività proseguirà nei prossimi mesi e vedrà il Governo Meloni, le amministrazioni, le prefetture, i soggetti attuatori e tutte le istituzioni preposte produrre il massimo sforzo per raggiungere gli obiettivi inseriti nelle ultime tre rate del Piano, anche attraverso un suo eventuale aggiustamento. Verranno salvaguardate tutte le risorse richieste per la crescita economica e sociale dell’Italia, con effetti positivi nella vita reale dei cittadini e delle imprese”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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