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NUOVO PONTE DELLA BECCA, PROGETTO DEFINITIVO PER L’ESTATE

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NUOVO PONTE DELLA BECCA, PROGETTO PER L’ESTATE
Avviato dall’Anas l’iter per la realizzazione del progetto definitivo del nuovo ponte della Becca, che secondo le previsioni sarà completato entro l’estate insieme allo studio di impatto ambientale. "Un passo avanti significativo per un’opera cruciale per la provincia di Pavia – ha dichiarato Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato e senatore della Lega – reso possibile grazie all’autorizzazione al finanziamento da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ottenuta lo scorso dicembre".
Il nuovo ponte, destinato a collegare in modo più efficiente l’Oltrepò Pavese e il Pavese, è atteso da anni, con discussioni sull’intervento che risalgono a sette anni fa. L’attuale ponte della Becca, costruito tra il 1910 e il 1912, non soddisfa più le necessità del territorio.
“Prima di Natale – ha spiegato Centinaio – ho organizzato un incontro con i rappresentanti locali al Ministero dell’Ambiente e contattato l’Anas per sbloccare l’iter burocratico. Ora possiamo celebrare il passaggio dal progetto di fattibilità a quello definitivo, premessa essenziale per avviare i lavori. Parallelamente, inizierà il percorso di valutazione di impatto ambientale, con l’obiettivo di posare la prima pietra nel 2027 e concludere l’opera entro il 2030”.
Centinaio ha sottolineato il ruolo decisivo del ministro Salvini e l’azione congiunta di istituzioni, amministrazioni locali, imprenditori e il Comitato ponte della Becca. "Grazie al lavoro di squadra, siamo più vicini al risultato. Continuerò a monitorare l’avanzamento, collaborando con le autorità competenti e l’Anas per rispettare i tempi previsti", ha concluso.

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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