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Economia

A dicembre export extra Ue +3,9% su anno

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ROMA (ITALPRESS) – A dicembre 2024, l’export extra Ue cresce su base annua del 3,9% (era +0,9% a novembre 2024): a sostenere la crescita sono in particolare le maggiori vendite di beni di consumo non durevoli (+16,5%) e durevoli (+14,8%); aumentano anche le esportazioni di energia (+5,4%) e beni di intermedi (+4,7%), mentre si riducono quelle di beni strumentali (-7,5%). L’import registra un incremento tendenziale del 7,5%, dovuto ai maggiori acquisti di beni strumentali (+33,8%), beni di consumo durevoli (+22,8%) e beni intermedi (+12,5%). Lo rileva l’Istat.
A dicembre 2024 si stima, per l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, una lieve riduzione congiunturale per le importazioni (-0,3%) mentre le esportazioni risultano stazionarie.
La stazionarietà su base mensile dell’export è sintesi di dinamiche differenziate per raggruppamento principale di industrie: crescono le vendite di energia (+6,8%), beni di consumo non durevoli (+4,0%) e beni intermedi (+3,2%), si riducono quelle di beni di consumo durevoli (-9,4%) e beni strumentali (-4,3%).
Dal lato dell’import, il lieve calo congiunturale è totalmente spiegato dalla contrazione degli acquisti di beni di consumo non durevoli (-20,1%). Nel quarto trimestre 2024, rispetto al precedente, l’export registra una crescita (+1,6%) cui contribuisce principalmente l’aumento delle vendite di beni di consumo durevoli (+9,9%) e non durevoli (+2,3%). Nello stesso periodo, l’import mostra un aumento del 4,5%, per oltre la metà dovuto ai maggiori acquisti di beni di consumo non durevoli (+11,4%).
A dicembre 2024 l’avanzo commerciale con i paesi extra Ue27 è pari a +7.790 milioni (+8.104 milioni nello stesso mese del 2023). Il deficit energetico (-4.637 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-5.008 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici si riduce da 13.112 milioni di dicembre 2023 a 12.427 milioni di dicembre 2024.
A dicembre 2024 si rilevano forti aumenti su base annua delle esportazioni verso paesi ASEAN (+39,9%) e Regno Unito (+11,5%).
Diminuiscono le vendite verso Cina (-6,0%), Stati Uniti (-3,7%) e paesi OPEC (-1,6%).
Tranne che da Stati Uniti (-27,5%), paesi OPEC (-15,1%) e paesi MERCOSUR (-4,5%), le importazioni da tutti i principali paesi partner extra Ue27 sono in aumento su base annua. Gli acquisti dai paesi ASEAN (+93,0%) registrano la crescita tendenziale più marcata; forti anche gli incrementi degli acquisti da India (+39,6%), Turchia (+18,2%), Cina (+15,7%) e Svizzera (+14,5%).
-foto ufficio stampa Istat-
(ITALPRESS).

Economia

In calo i canoni base dei conti correnti bancari, aumentano le commissioni sulle operazioni

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I ROMA (ITALPRESS) – Nel 2024 per i conti correnti di tipo tradizionale si è registrata una diminuzione dei canoni di base e di quelli per l’emissione delle carte di debito, mentre sono aumentate le commissioni medie applicate sulle operazioni effettuate. È inoltre aumentata l’operatività dei correntisti. Per effetto di questi fattori la spesa media complessiva di gestione è rimasta sostanzialmente invariata, a 101,1 euro (100,7 nel 2023). Lo rende noto la Banca d’Italia nell’Indagine sulla spesa dei conti correnti delle famiglie nel 2024.

Per i conti correnti online sono diminuiti i prezzi unitari dei servizi, mentre è aumentata l’operatività; la relativa spesa media di gestione è aumentata di 1,7 euro, a 30,6 euro. Per i conti postali sono aumentati sia le commissioni unitarie sia l’operatività, comportando un aumento della spesa media di gestione da 67,3 a 71,6 euro. La spesa media ponderata per le tre tipologie di conto corrente si è attestata a 85,3 euro, in calo di 2,5 euro rispetto a quella dell’anno precedente; la diminuzione riflette il cambiamento dei pesi della popolazione e in particolare l’aumento del peso dei conti online (-3,6 euro) e il contemporaneo aumento dei prezzi (+1,0 euro) e dell’operatività (+0,1 euro).

La commissione per la messa a disposizione dei fondi (MDF) applicata nei contratti di apertura di credito in conto corrente è rimasta pressoché stabile all’1,6 per cento del credito accordato (era l’1,7 nel 2023); la commissione unitaria di istruttoria veloce (CIV) applicata sugli sconfinamenti e sugli scoperti di conto corrente è aumentata da 13,7 a 16,2 euro.

– Foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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Economia

Moda, Urso “In manovra proroga per il 2026 del credito d’imposta”

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ROMA (ITALPRESS) – “Difendere la creatività è difendere la nostra stessa identità: investire nell’innovazione estetica significa investire nell’anima stessa della moda italiana. Proprio a riguardo – come da impegno preso nel precedente tavolo plenario di settore – siamo al lavoro affinché in manovra sia approvata una proroga per il 2026 del credito d’imposta per design e ideazione estetica, con l’innalzamento dell’intensità di aiuto dal 5 al 10%. È quanto avrebbe dichiarato, secondo quanto si apprende, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al Tavolo Moda in corso al Mimit. 

Sempre sul fronte del consolidamento della filiera, nel ddl PMI è stato introdotto un pacchetto organico di misure volto a rafforzare la competitività e gli investimenti del comparto moda. In particolare, abbiamo previsto lo stanziamento di 100 milioni per i mini-contratti di sviluppo dedicati al settore, introducendo inoltre la possibilità – in deroga alla disciplina ordinaria – di attivare la misura a partire da un valore minimo di 1 milione di euro. In questo modo rendiamo gli strumenti più accessibili alle PMI e rafforziamo il sostegno all’innovazione, alla transizione digitale ed ecologica e ai processi di aggregazione. È una scelta chiara: o si rafforzano le filiere industriali, o si perde competitività. Noi abbiamo scelto di investire sul futuro del Made in Italy”, ha concluso Urso.

-Foto ufficio stampa Mimit-
(ITALPRESS).

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Economia

A novembre il mercato dei veicoli commerciali torna in negativo del 3,3%

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ROMA (ITALPRESS) – Dopo quattro mesi consecutivi di risultati positivi, a novembre il mercato dei veicoli commerciali torna a registrare una battuta d’arresto. Le immatricolazioni si attestano a 15.585 unità, con una diminuzione del 3,3% rispetto alle 16.115 registrate nello stesso mese del 2024, che a sua volta aveva già perso il 15,9%. Il bilancio dei primi undici mesi dell’anno evidenzia ancora una contrazione del 4,8%, con 174.542 unità contro le 183.383 di gennaio-novembre 2024.

Per la conclusione dell’anno in corso UNRAE prevede un volume complessivo di 190.000 immatricolazioni, con una riduzione del 4,4% rispetto alle 198.700 unità dell’intero 2024. Nel mese di novembre la penetrazione dei veicoli elettrici puri registra una contenuta accelerazione, raggiungendo quota 4,3%, superiore sia al 2,5% di novembre 2024 sia al 3,3% di ottobre 2025. Un risultato probabilmente favorito dagli incentivi del MASE su veicoli disponibili in pronta consegna. Solo quando saranno concluse le procedure di rimborso ai Concessionari, sarà possibile quantificare l’impatto effettivo degli incentivi sul comparto dei commerciali leggeri.

D’altra parte, il settore attende ancora comunicazioni riguardo all’Ecobonus destinato ai veicoli commerciali leggeri, non solo elettrici, che dovrebbe utilizzare le risorse residue degli esercizi precedenti e sul quale è attualmente impegnato il MIMIT.

“Le altre esigenze prioritarie del comparto riguardano l’espansione delle infrastrutture di ricarica pubbliche per i veicoli commerciali leggeri, analogamente a quanto previsto per i pesanti, l’implementazione di un credito di imposta al 50% nel triennio 2026-2028 per gli investimenti privati in ricariche fast superiori a 70 kW, e un’azione concreta sui costi elevati delle ricariche”, evidenzia Roberto Pietrantonio, Presidente di UNRAE. L’intero settore automotive è in attesa di conoscere il pacchetto normativo che la Commissione Europea dovrebbe presentare il prossimo 16 dicembre, concernente il Regolamento sulle emissioni di CO2 dei nuovi veicoli leggeri. Tale pacchetto dovrebbe comprendere la revisione degli standard di emissione, una strategia volta al consolidamento del settore delle batterie, un pacchetto di misure di semplificazione normativa per l’industria automobilistica, e una proposta specifica dedicata all’elettrificazione delle flotte aziendali.

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“La mobilità elettrica rappresenta un ecosistema complesso, con fattori abilitanti indispensabili che l’Unione non ha imposto agli altri stakeholder né tantomeno finanziato. Ci attendiamo dalla Commissione una chiarezza immediata sulle nuove regole che entreranno in vigore, ma anche un cambio di passo dell’Italia nello sviluppo delle infrastrutture di ricarica, sia pubbliche che private, e sui costi delle ricariche, attualmente troppo elevati”, conclude il Presidente Pietrantonio.

La struttura del mercato di novembre, con dati quasi definitivi, confrontata con gli stessi periodi 2024, conferma una flessione per i privati che scendono di 1,1 punti, al 14,1% nel mese (14,4% nel cumulato, -0,6 p.p.). Le autoimmatricolazioni cedono oltre 1/3 dei volumi scendendo al 5,5% nel mese, -2,8 p.p. (8,1% negli 11 mesi, +0,6 p.p.). Il noleggio a lungo termine recupera in volume, salendo di 2,5 punti, al 30,1% (32,6% in gennaio-novembre, +1,0 p.p.), grazie all’ottimo incremento delle Captive a fronte di una flessione a doppia cifra delle società Top.

Il noleggio a breve nel mese segna una forte contrazione delle immatricolazioni e perde 1 punto di quota, al 4,6% del totale e al 5,6% in gennaio-novembre (-0,6 p.p.); enti e società confermano la leadership recuperata il mese scorso, al 45,7% di share (+2,4 p.p.); negli 11 mesi coprono il 39,3% di share (-0,4 p.p.).

Sul fronte delle motorizzazioni, a novembre il diesel – con una contrazione in volume – cede 4,8 punti di quota, scendendo al 79,5% del totale (80,4% nel cumulato, -3,6 p.p.). Il motore a benzina nel mese cede 0,7 punti, al 3,0% (stabile al 3,8% negli 11 mesi). Il Gpl sale di 0,1 punti, al 2,8% (al 2,4% in gennaio-novembre), i veicoli plug-in passano dallo 0,2% di un anno fa all’1,6% di novembre (0,9% negli 11 mesi). I veicoli BEV, come anticipato, a novembre salgono al 4,3% (+1,8 p.p.) e nel cumulato passano dall’1,9% di un anno fa al 4,4% attuale, mentre i veicoli ibridi guadagnano 2,3 punti e coprono l’8,8% del totale nel mese (8,1% in gennaio- novembre). La CO2 media ponderata nel mese scende del 6,5% (e 12,8 g/Km) a 182,8 g/Km, rispetto ai 195,6 g/Km dello stesso periodo 2024 (183,4 g/Km negli 11 mesi, -6,3%).

-Foto grafica Unrae-
(ITALPRESS).

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