Politica
Tajani “Non c’è pace senza gli europei, usiamo la leva delle sanzioni”
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5 mesi fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “La situazione relativa ai negoziati di pace tra Russia e Ucraina è ancora molto fluida. L’Europa non deve farsi prendere dal panico, rincorrendo questa o quella dichiarazione, ma deve rimanere unita e agire con freddezza e determinazione”. Lo sostiene, in una intervista a La Stampa, il segretario di Forza Italia, vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, secondo il quale “l’Europa ha il diritto di sedersi al tavolo delle trattative” e deve fare valere il fatto di avere imposto importanti sanzioni economiche nei confronti della Russia. Per questo qualsiasi accordo “dovrà prevedere un nostro coinvolgimento”.
“A Monaco – racconta – ho avuto due confronti con Marco Rubio e due con l’inviato per Russia-Ucraina Keith Kellogg e questo tipo di messaggio non ci è mai stato trasmesso. Con il segretario di Stato americano ho sollevato la questione delle sanzioni che l’Unione europea ha adottato in questi mesi nei confronti della Russia: è chiaro che questa rappresenta per noi una leva fondamentale per poter reclamare un ruolo. E lo stesso Rubio ieri ha riconosciuto pubblicamente la necessità di coinvolgere noi e l’Ucraina. L’Europa deve essere forte, unita e credibile, convinta della sua indispensabilità al tavolo negoziale. Bisogna pretendere di esserci”. “I negoziati – sottolinea Tajani – non si chiuderanno nel giro di pochi giorni, sarà una questione di mesi: oggi siamo ancora a livello di azioni preliminari. E poi: siamo sicuri che gli americani non stiano consultando l’Europa, che non terranno conto dei messaggi che stiamo passando? A Monaco che cosa abbiamo fatto noi ministri europei? Il messaggio è chiaro: in un modo o nell’altro Ucraina ed Europa devono essere dentro. Ripeto: non bisogna agitarsi troppo perchè daremmo un segnale di debolezza. La calma è la virtù dei forti”. “Il presidente francese – aggiunge il ministro degli Esteri – ha convocato un incontro tra i principali leader europei che servirà proprio per discutere della nostra posizione comune. Per esempio, non possiamo non dare risposte sul tema della Difesa europea, che per noi italiani è una questione fondamentale, come sosteniamo dai tempi di De Gasperi e come abbiamo sempre sostenuto anche con Silvio Berlusconi”.
“Noi siamo – spiega Tajani – per aumentare le spese per la Difesa e sono lieto che la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, abbia recepito le nostre richieste aprendo alla possibilità di scorporarle dal Patto di Stabilità. Un cambio di passo che è già da considerare come un nostro successo diplomatico. Siamo determinati a raggiungere innanzitutto il 2%, ma per farlo non possiamo tagliare la spesa sociale, non taglieremo le spese per gli ospedali o la scuola, quindi l’allentamento dei vincoli Ue era fondamentale”. “Noi – ribadisce – non ci siamo mai nascosti dietro alcuna scusa. Siamo il Paese che, dopo gli Stati Uniti, ha il maggior numero di uomini e mezzi impegnati nelle missioni Nato. I nostri militari sono in tutto il mondo, questo è un impegno che conta e che faremo valere”.
“Spendere di più per la Difesa – aggiunge – non vuol dire essere guerrafondai, ma impegnarsi maggiormente per esempio nelle missioni di pace. E il potenziamento della Difesa europea è fondamentale per rafforzare la nostra presenza all’interno della Nato”. “Lo scorporo dal deficit – sottolinea il ministro Tajani -serve innanzitutto per consentire agli Stati di raggiungere gli obiettivi fissati dalla Nato. Dopodichè io sono un europeista e sostengo la necessità di introdurre gli Eurobond per la Difesa, ma bisogna vedere se anche gli altri Paesi lo vorranno… Me lo auguro, visto che sono sempre stato in prima fila su questo, da commissario e anche da presidente del Parlamento europeo. Nel maggio del 2023, nel suo ultimo discorso pubblico prima di lasciarci, Berlusconi ci invitò a batterci per l’esercito europeo”. Alla domanda se l’Europa è disposta a farsi carico delle garanzie di sicurezza per Kiev da assicurare con una presenza militare, risponde: “Le garanzie devono arrivare da un fronte di Paesi più ampio dell’Europa. Anche gli Stati Uniti, vediamo in che modo, devono essere coinvolti. Una eventuale missione militare di peacekeeping non potrà che essere internazionale, magari in una cornice delle Nazioni Unite, coinvolgendo quindi il Consiglio di Sicurezza. In questo contesto, noi come Italia e come Europa siamo ovviamente disposti a fare la nostra parte, come saremmo pronti a farlo in Medio Oriente”. E sulla richiesta di diversi leader di nominare un inviato Ue per l’Ucraina, commenta: “Intanto la Ue deve decidere cosa vuol fare, dopodichè il Consiglio definirà come farlo, con quali figure. Tra l’altro è molto importante che ogni passo venga fatto di concerto con il Regno Unito”. “La collaborazione transatlantica – ricorda Tajani – va avanti da anni. I momenti di frizione ci sono sempre stati e ci saranno, ma l’atteggiamento deve essere costruttivo. Io dagli incontri con Rubio ho capito che vogliono parlare con noi e non hanno intenzione di escluderci”. “Noi come Forza Italia – spiega – abbiamo invitato i nostri iscritti in Germania a sostenere la Cdu/Csu. Vance fa Vance e io faccio Tajani. Con la nuova amministrazione Trump c’è un confronto aperto e noi dobbiamo essere forti, senza dare segnali di panico. Ben sapendo che da soli non possiamo proteggere l’Ucraina, ma serve un’azione determinante da parte degli americani”. Ed in merito allo scontro sui dazi, “bisogna negoziare. Come ha detto anche il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, una guerra commerciale farebbe dei danni a tutti e spingerebbe l’inflazione negli Stati Uniti, uno scenario che gli stessi americani vogliono scongiurare. Bisogna lavorare a una strategia, per esempio prevedendo maggiori investimenti negli Stati Uniti e aumentando l’acquisto di prodotti dagli Usa. E rimanere coesi come Europa perchè uniti siamo più forti”.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).
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“A Gaza c’è una atrocità quotidiana sotto i nostri occhi. Siamo all’usare la fame come arma di guerra. E poi c’è qualcuno che non lo vuole chiamare genocidio. Ma è una pagina della storia di Israele che peserà sulla storia di Israele. Quando ci si preoccupa dell’antisemitismo, bisongerebbe andare con tutta la comunità internazionale a contrastare la condotta criminale di Netanyahu perché è lì che si sta scrivendo una pagina vergognosa sullo stato di Israele”, ha aggiunto su Gaza. “Gli Stati Uniti stanno offrendo copertura politica e militare. Riconosco a Trump poco prima dell’insediamento di aver ottenuto una tregua, però ora sta continuando sulla falsa riga di Biden a offrire piena copertura politica e militare ad un genocidio. E dobbiamo dire che il governo italiano è vergognosamente vigliacco e immobile: per tre volte si è astenuto in sede ONU quando si è trattato di adottare risoluzioni di condanna”.
“L’America Party di Elon Musk non è un partito nuovo, è già stato fatto in Italia dalle forze di maggioranza. Come la chiamate la loro azione politica? Accettano di acquistare gas americano che costa 3-4 volte tanto, di azzerare la Global Minimum Tax per omaggiare i giganti americani del web, di accettare armi americane… Quindi il partito americano è già stato creato in Italia, Musk arriva secondo”. Secondo Conte con gli Stati Uniti “non abbiamo dialogo, ma sudditanza”.
“Accettare il 5% del Pil significa in 9 anni scaricare 445 miliardi di euro solo di spesa aggiuntiva dal 2 al 5%. Questo significa non introdurre nuove tasse, ma distruggere il welfare”, ha concluso in merito alle spese per la difesa.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
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– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
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L’appello alla pace di Papa Leone XIV “La violenza delle armi sia sostituita dal dialogo”
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “La pace è un desiderio di tutti i popoli ed è un grido doloroso di quelli straziati dalla guerra. Chiediamo al Signore di toccare i cuori e ispirare le menti dei governanti, affinché alla violenza delle armi sostituiscano la ricerca del dialogo”. Lo ha detto Papa Leone XIV al termine dell’Angelus in piazza San Pietro.
“La Chiesa e il mondo non hanno bisogno di persone che assolvono i doveri religiosi mostrando la loro fede come un’etichetta esteriore; hanno bisogno invece di operai desiderosi di lavorare il campo della missione, di discepoli innamorati che testimoniano il Regno di Dio ovunque si trovano. Forse non mancano i cristiani delle occasioni, che ogni tanto danno spazio a qualche buon sentimento religioso o partecipano a qualche evento; ma pochi sono quelli pronti a lavorare ogni giorno nel campo di Dio, coltivando nel proprio cuore il seme del Vangelo per poi portarlo nella vita quotidiana, in famiglia, nei luoghi di lavoro e di studio, nei vari ambienti sociali e a chi si trova nel bisogno. Per fare questo non servono troppe idee teoriche su concetti pastorali; serve soprattutto pregare il padrone della messe. Al primo posto, cioè, sta la relazione col Signore, coltivare il dialogo con Lui. Allora Egli ci renderà suoi operai e ci invierà nel campo del mondo come testimoni del suo Regno”, ha aggiunto.
“Voglio esprimere il mio dolore e le mie condoglianze alle famiglie colpite dall’alluvione del fiume Guadalupe in Texas. Preghiamo per loro”, ha dichiarato in merito all’alluvione in Texas. E sul suo periodo di riposo: “Oggi pomeriggio mi recherò a Castel Gandolfo, dove conto di rimanere per un breve periodo di riposo. Auguro a tutti di poter trascorrere un tempo di vacanza per ritemprare il corpo e lo spirito”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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