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Politica

Ue, Schlein “Sì a difesa comune ma no al riarmo di 27 Stati”

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ROMA (ITALPRESS) – “Confermiamo le nostre critiche alle proposte avanzate da von der Leyen su questo piano di riarmo dell’Europa e lavoreremo per cambiarle. Siamo favorevoli a una difesa comune, ma siamo contrari al riarmo dei 27 stati europei. Per fare la difesa comune per noi servono investimenti sorretti da debito comune. Non c’è niente di tutto questo in quel piano”.

Così la segretaria del Pd, Elly Schlein, ospite a Start su Sky Tg24. Secondo Schlein “un errore madornale e non accettabile è prendere i fondi per la coesione sociale e territoriale e dirottarli sulla spesa militare”. Inoltre “chiediamo che in Europa si superi l’unanimità e poi serve un grande piano di investimenti che faccia anche la difesa comune, ma anche un grande piano energetico che aiuti l’industria”.

La segretaria dem ha quindi osservato: “Non sappiamo quale posizione porterà Giorgia Meloni, così com’è stato per il vertice di Parigi e Londra. Abbiamo chiesto alla premier di venire in Parlamento a riferire ma si è rifiutata, forse perchè dentro la maggioranza hanno tre idee diverse: Tajani è favorevole al piano di riamo, la Lega è contraria e Meloni non ha parlato”.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Politica

Parodi incontra Meloni e ministri, da Palazzo Chigi disponibilità a un tavolo di confronto con Anm

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ROMA (ITALPRESS) – “C’è stato un lungo scambio di opinioni che devo dire non ha portato a sostanziali modifiche della nostra posizione, tanto meno a quello del governo”. Lo ha detto Cesare Parodi, presidente dell’Anm, al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. “Abbiamo avuto modo di spiegare nel dettaglio le ragioni che ci portano a non condividere la riforma della giustizia. Abbiamo preso atto della volontà del governo di andare avanti senza alcun tentennamento e alcuna modifica”, ha aggiunto. Parodi ha chiarito che “non è stata una trattativa, non volevamo lo fosse, non abbiamo da offrire nulla se non la nostra lealtà nei principi in cui crediamo”.

“Non mi aspettavo di più e non lo considero un fallimento: lo considero un momento di chiarezza per la prosecuzione delle nostre attività. Ci aiuta perché sappiamo che questo processo è destinato ad andare avanti, legittimamente, e nel quale ci inseriremo come cittadini”, ha aggiunto. “Noi abbiamo espresso le nostre posizioni ma non c’è nessuna forma di possibile contatto, perché questa convinzione, che secondo me è alla base della riforma, si è radicalizzata nel corso di molti anni, sulla convinzione anche in parte ingiusta della magistratura”.

La nota di Palazzo Chigi

In seguito all’incontro, Palazzo Chigi ha emesso una nota in merito: “Al centro dell’incontro – franco e proficuo – la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere e il Csm all’esame del Parlamento. La premier ha ringraziato l’Anm per le osservazioni e gli spunti emersi nel dibattito e ha annunciato la disponibilità di aprire un tavolo di confronto sulle leggi ordinarie di attuazione della riforma e sul documento in otto punti presentato dall’Anm, che riguarda l’amministrazione della giustizia. Il Governo ha ribadito la volontà di proseguire con determinazione e velocità nel percorso di attuazione della riforma costituzionale, auspicando la sua approvazione in tempi rapidi”.

– foto IPA Agency –

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Politica

Violenza sulle donne, Piantedosi “I dati sono ancora allarmanti”

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ROMA (ITALPRESS) – “Prevenzione e contrasto della violenza contro le donne sono obiettivi condivisi a ogni livello. Risultati significativi possono essere raggiunti solo con un’azione corale da parte di istituzioni e società civile, seguendo non solo un approccio repressivo, che pure è necessario, ma una strategia incentrata sull’analisi delle cause profonde della violenza”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel corso del question time a Montecitorio, parlando della violenza sulle donne. “I dati sui femminicidi sono ancora allarmanti. Le iniziative di prevenzione e contrasto richiedono l’accompagnamento di azioni positive in grado di incidere in profondità sul piano culturale, attraverso la promozione dei valori della parità e del rispetto, con particolare attenzione alle nuove generazioni. Il mio ministero – ha aggiunto – ha perseguito il rafforzamento dell’attività di prevenzione affidata alle forze di polizia con l’estensione dell’ambito applicativo dell’ammonimento del questore, l’aumento per i prefetti delle misure di vigilanza dinamica a tutela delle persone offese e le nuove ipotesi di arresto in flagranza differita”.

Secondo il ministro, inoltre, “è fondamentale intercettare quanto prima i segnali di pericolo nell’ambito delle relazioni interpersonali per bloccare il ciclo della violenza: il personale di polizia viene appositamente formato in relazione alla prevenzione e al perseguimento dei reati di violenza domestica e contro le donne, in più abbiamo promosso numerose campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte alle donne, sia per raccogliere le testimonianze di chi ha timore di sporgere denuncia sia per fornire informazioni sui possibili strumenti di tutela”.

Sui braccialetti elettronici Piantedosi ha chiosato: “L’ambito di utilizzo del braccialetto elettronico è stato notevolmente ampliato dalla legge 168: sono attualmente più di 12mila i braccialetti elettronici applicati, 5.700 proprio in chiave anti-stalking. Con il decreto legge 178/2024 siamo intervenuti nuovamente sulle modalità applicative dello strumento, per migliorarne l’efficacia applicativa rispetto ai casi concreti”.

– foto IPA Agency –

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Politica

Rizzi “Calipari punto di riferimento”

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ROMA (ITALPRESS) – La “capacità di dialogo” di Nicola Calipari “lo rendeva un punto di riferimento per chi, come me, aveva il privilegio di lavorare insieme a lui”. È quanto scrive Vittorio Rizzi, direttore generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Repubblica (Dis), nell’ultimo numero della rivista Formiche dedicato alla figura del funzionario del Sismi morto 20 anni fa durante la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena.

Oltre al suo contribuito, ci sono anche quelli di Giovanni Caravelli, direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (Aise, l’agenzia che ha raccolto l’eredità del Sismi di Calipari con la riforma del 2007); e di Bruno Valensise, direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna (Aisi). La rivista è stata distribuita ieri sera in occasione della proiezione del film “Il nibbio”, che ricostruisce la figura di Calipari e la sua uccisione in Iraq.

-Foto Fotogramma-
(ITALPRESS).

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