MILANO (ITALPRESS) – “Ho a cuore che la giunta” del Comune di Milano “possa proseguire la sua azione”, per questo “rimetto il mio mandato a beneficio della libertà e serenità di tutti. Un’altra cosa che mi sta a cuore è che sia rispettata la segretezza della corrispondenza come dice la Costituzione e di ogni altra forma di comunicazione. La terza cosa che mi sta a cuore è la tutela delle persone a me care, le mie dimissioni possono realizzare ognuna di queste cose”. Lo ha spiegato l’assessore alla Casa del Comune di Milano, Guido Bardelli, intervenendo in Consiglio comunale per spiegare le ragioni delle sue dimissioni, che ha presentato al sindaco Giuseppe Sala dopo che sono state rese note alcune sue chat private, nell’ambito delle inchieste sull’urbanistica milanese.
“Le ragioni sono in primo luogo la divulgazione dei miei messaggi privati utilizzati a sostegno di tesi contenute in atti giudiziari non a me rivolti – ha proseguito -. Mi interessa il dato sostanziale, i messaggi sono diventati pubblici con l’effetto negativo che ha ricordato il sindaco e di cui mi rammarico molto. Il secondo fatto è la menzione del nome ‘Guido’ in atto istruttorio, nome subito attribuito alla mia persona benché non ve ne fosse certezza. Come poi è emerso, non ero io. Equivoco oggi superato ma che mi ha sconcertato”. Bardelli ha poi spiegato che ha presentato le dimissioni per una terza ragione: “In un lancio di agenzia è stato menzionato il nome di un mio familiare in modo del tutto inconferente. Anche questo è tra gli elementi che mi hanno portato a presentare le dimissioni”.
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