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Cronaca

Ue, Gasparri “Maggiore integrazione tra difese sarebbe progresso”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’Europa sa da anni che dovrà incrementare le spese per la difesa, lo dovremmo fare comunque per essere più sicuri e più autonomi. L’esercito comune è una speranza, sarebbe già un progresso un’integrazione maggiore tra le difese dei singoli Paesi”. Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia in Senato, Maurizio Gasparri, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress.

L’INTERVISTA VIDEO A GASPARRI

“Nessuno nell’immediato conferirà il comando a una struttura europea, però si potrà fare qualcosa come si fa nella Nato: attualmente nella Nato c’è un capo ‘politicò, un segretario generale (che è un civile), e poi c’è un coordinatore militare, l’ammiraglio italiano Cavo Dragone”. Si tratta di “una struttura che mantiene tutti i propri eserciti” con “un comando militare coordinato. Se l’Europa accelerasse questo percorso, avrebbe anche un risparmio nel futuro, anche perchè oggi c’è una grande concorrenza tra l’industria”.

Sugli 800 miliardi da investire nella difesa, poi, “adesso è arrivato Draghi che ha detto dobbiamo investire. La fa facile: oggi che non governa vuole la spesa facile, quando governava era l’austerità. E’ ovvio che è un Paese che ha un debito pubblico può molto alto come l’Italia abbia un cammino meno spedito di altri: siamo come una famiglia che è già esposta con la banca e non può investire più di tanto”, ma “qualche cosa dovremo pur fare, perchè siamo nel Mediterraneo” e “l’immigrazione clandestina arriva soprattutto in Italia: abbiamo bisogno di una Marina, di sistemi tecnologici o di politiche di amicizia con i Paesi del Nord Africa”.

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Parlando poi dello scenario italiano, Gasparri ribadisce che “il governo è affidabile” ed “è il più stabile in Europa, cosa non abituale: noi eravamo quelli dei governicchi, dei governi balneari, dei governi tecnici. Un’Italia stabile in un’Europa instabile è una cosa che invece dovremmo tenere cara, è un vantaggio per il Paese”.

Tra gli alleati non ci sarebbero frizioni. “Salvini ha conosciuto una stagione di gloria recente” ma “oggi la Lega non ha i livelli di consenso” che aveva in passato e “ogni tanto credo che avverta il bisogno di distinguersi, nella speranza di recuperare un consenso”. Da ministro delle Infrastrutture “ha molto insistito – e ha fatto bene – su opere come il ponte sullo Stretto, probabilmente però non è un argomento” che fa presa sull’elettorato “delle zone di origine della Lega”.

In questa fase “si vuole distinguere sul tema della pace”, ma “chi è che non sarebbe d’accordo se adesso chiedo ‘siete per la pace o siete per la guerra”?, ha spiegato. Forza Italia, invece, ha saputo reagire dopo “la perdita di un leader insostituibile e impareggiabile come Berlusconi: abbiamo avuto la possibilità di dimostrare che un partito moderato come Forza Italia” può esistere. “Non raggiungeremo i picchi di Berlusconi, ma nessuno pretende da noi quei risultati che sono stati legati a un leader inimitabile”.

L’obiettivo resta quello di concludere la legislatura. “Assolutamente sì, c’è stato qualche episodio marginale, legato a vicende personali”, ma comunque “siamo arrivati nella fase degli ultimi due anni di legislatura, l’ultima fase poi diventa quella elettorale. Abbiamo seminato, è il momento di cominciare a fare la raccolta”.

Sulle riforme, “credo che siano ancora alla portata: quella sulla giustizia la do al 100%, il premierato e le autonomie le do a una percentuale alta, tra l’85 e 95%”. Sulle polemiche relative al Manifesto di Ventotene, “dobbiamo rendere omaggio ai perseguitati che sono stati dei martiri della libertà, dopodichè non è che tutto quello che ha scritto Gramsci o tutto quello che ho scritto Spinelli è condivisibile”.

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Sulla discussione tra Romano Prodi e una giornalista che gli aveva posto una domanda proprio sul Manifesto, “adesso lo stanno facendo passare come un anziano signore che voleva fare una carezza alla nipotina” ma “se l’avessi fatto io sarebbe stato il ritorno del fascismo. L’ipocrisia della sinistra è troppo nota perchè io spenda tempo per parlarne”. Sulla Rai, “abbiamo proposto una presidente, Simona Agnes, che non è una militante e non è stata parlamentare. Bisogna trovare una convergenza sul presidente, in Commissione Vigilanza ci vogliono i due terzi”, ricorda. In passato, “abbiamo votato Claudio Petruccioli quando ce l’hanno proposto: è stato un parlamentare del PCI, è stato direttore dell’Unità e poi senatore del PDS. Agnes è molto meno politicizzata, ma loro rifiutano. Si oppongono, ma noi non accettiamo veti. Intanto la RAI va avanti, sopravvive a tutte le polemiche e si difende in un mondo fatto di piattaforme e social, in cui la televisione generalista non è più quella di una volta”.

Infine una parentesi sul calcio: da tifoso romanista, Gasparri confermerebbe Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa “anche l’anno prossimo. E’ di Testaccio, è romanista… semmai dovremmo cambiare la proprietà, non l’allenatore. Lo slogan è ‘teniamoci Ranieri, vendiamo gli americanì”. E sulle polemiche che hanno coinvolto Francesco Totti per il suo viaggio a Mosca “l’ho difeso: vada dove vuole”.

-foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Ai Mondiali l’Italvolley femminile piega la Germania e vola ai quarti

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ROMA (ITALPRESS) – L’Italvolley femminile continua a vincere e approda ai quarti di finale dei Mondiali, in scena in Thailandia. Le azzurre, trionfatrici a fine luglio in Nations League, all’Indoor Stadium Huamark di Bangkok, hanno sconfitto in ottavi di finale la Germania per 3-0. Questi i parziali del match: 25-22 25-18 25-11.
Le giocatrici allenate da Julio Velasco, campionesse olimpiche a Parigi2024, proseguono dunque la loro striscia record di vittorie: in match ufficiali la selezione tricolore è giunta, con quello di oggi, a quota 33 successi consecutivi. Anna Danesi e compagne attendono ora nei quarti di finale della manifestazione iridata la vincente del match Polonia-Belgio, in campo alle 15.30 (orario italiano).
Le azzurre hanno offerto l’ennesima prova da grande squadra. Presenti all’Indoor Stadium Huamark anche l’ambasciatore italiano a Bangkok, Paolo Dionisi, e il presidente della Federazione Italiana Pallavolo, Giuseppe Manfredi. Prossimo appuntamento per il team italiano mercoledì 3 settembre quando le giocatrici allenate da Velasco torneranno in campo per il match che vale l’accesso alla zona medaglie.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

A Monza un giovane finge di essere il cugino perché ricercato, arrestato

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MONZA (ITALPRESS) – Nel pomeriggio del 29 agosto 2025, durante l’attività di controllo del territorio lungo via Buonarroti, un equipaggio delle Volanti della Polizia di Stato della Questura di Monza ha deciso di sottoporre a controllo un giovane ragazzo. Richiesto di fornire i propri documenti identificativi, il ragazzo mostrava ai poliziotti una patente di guida contenente il proprio nome e cognome e la propria immagine identificativa.

Insospettitisi dall’atteggiamento stranamente agitato del ragazzo e dalla poca corrispondenza tra l’immagine ritratta sul documento e il volto del ragazzo, i poliziotti decidevano di effettuare un controllo più approfondito. Condotto in Questura per gli accertamenti del caso, il ragazzo è risultato avere generalità completamente diverse da quelle dichiarate, avendo fornito la patente del proprio cugino per sottrarsi al controllo di Polizia.

Dagli accertamenti, infatti, è emerso a carico del ragazzo una cattura per revoca della misura alternativa al carcere, con ordine di condurre il giovane nel più vicino istituto penitenziario. A carico del ragazzo, un cittadino italiano del 1991, residente fuori provincia e con plurimi precedenti per rapina, spaccio, reati violenti e furti, il Poliziotti della Questura di Monza hanno dato quindi esecuzione all’ordine di carcerazione immediata impartito dall’Autorità Giudiziaria

Il giovane dovrà rimane in carcere fino al febbraio 2028 per aver commesso una rapina a mano armata ed è stato nuovamente denunciato per il reato di false attestazioni a pubblico
ufficiale.

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– Foto Polizia di Stato Monza –

(ITALPRESS)

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Cronaca

Per una corte d’appello Usa i dazi sono illegali, Trump “Faremo ricorso”

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MILANO (ITALPRESS) – Una corte d’appello americana ha stabilito che la maggior parte dei dazi introdotti da Donald Trump dall’inizio del suo mandato sono illegali. “La legge conferisce al presidente un’autorità significativa per intraprendere una serie di azioni in risposta a un’emergenza nazionale dichiarata, ma nessuna di queste azioni include esplicitamente il potere di imporre tariffe, dazi o simili, o il potere di tassare”, stabilisce la corte.

L’amministrazione Trump avrà ora tempo fino al 14 ottobre per presentare ricorso alla Corte Suprema. La corte rivendica che i dazi non possono essere giustificati con l’International Emergency Economic Powers Act, legge che conferisce al presidente il potere di affrontare minacce “insolite e straordinarie” durante le emergenze nazionali.

“Sembra improbabile che il Congresso, emanando l’Ieepa, intendesse discostarsi dalla sua prassi passata e concedere al presidente un’autorità illimitata per imporre dazi. La legge non menziona i dazi (o alcuno dei suoi sinonimi) nè prevede garanzie procedurali che contengano chiari limiti al potere del Presidente di imporre dazi”, si legge nella sentenza. Donald Trump ha risposto su Truth alla sentenza che “distruggerebbe letteralmente gli Stati Uniti d’America”.

“Una corte d’appello di parte – scrive Trumpha erroneamente affermato che i nostri dazi dovrebbero essere rimossi, ma sa che alla fine gli Stati Uniti d’America vinceranno. Se questi dazi venissero mai eliminati, sarebbe un disastro totale per il Paese. Ci renderebbe finanziariamente deboli e dobbiamo essere forti. Gli Stati Uniti non tollereranno più enormi deficit commerciali e dazi doganali e barriere commerciali non tariffarie ingiuste imposte da altri Paesi, amici o nemici, che minano i nostri produttori, agricoltori e tutti gli altri. Se lasciata in vigore, questa decisione distruggerebbe letteralmente gli Stati Uniti d’America”.

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– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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