Cronaca
Ue, Gasparri “Maggiore integrazione tra difese sarebbe progresso”
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3 mesi fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “L’Europa sa da anni che dovrà incrementare le spese per la difesa, lo dovremmo fare comunque per essere più sicuri e più autonomi. L’esercito comune è una speranza, sarebbe già un progresso un’integrazione maggiore tra le difese dei singoli Paesi”. Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia in Senato, Maurizio Gasparri, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress.
“Nessuno nell’immediato conferirà il comando a una struttura europea, però si potrà fare qualcosa come si fa nella Nato: attualmente nella Nato c’è un capo ‘politicò, un segretario generale (che è un civile), e poi c’è un coordinatore militare, l’ammiraglio italiano Cavo Dragone”. Si tratta di “una struttura che mantiene tutti i propri eserciti” con “un comando militare coordinato. Se l’Europa accelerasse questo percorso, avrebbe anche un risparmio nel futuro, anche perchè oggi c’è una grande concorrenza tra l’industria”.
Sugli 800 miliardi da investire nella difesa, poi, “adesso è arrivato Draghi che ha detto dobbiamo investire. La fa facile: oggi che non governa vuole la spesa facile, quando governava era l’austerità. E’ ovvio che è un Paese che ha un debito pubblico può molto alto come l’Italia abbia un cammino meno spedito di altri: siamo come una famiglia che è già esposta con la banca e non può investire più di tanto”, ma “qualche cosa dovremo pur fare, perchè siamo nel Mediterraneo” e “l’immigrazione clandestina arriva soprattutto in Italia: abbiamo bisogno di una Marina, di sistemi tecnologici o di politiche di amicizia con i Paesi del Nord Africa”.
Parlando poi dello scenario italiano, Gasparri ribadisce che “il governo è affidabile” ed “è il più stabile in Europa, cosa non abituale: noi eravamo quelli dei governicchi, dei governi balneari, dei governi tecnici. Un’Italia stabile in un’Europa instabile è una cosa che invece dovremmo tenere cara, è un vantaggio per il Paese”.
Tra gli alleati non ci sarebbero frizioni. “Salvini ha conosciuto una stagione di gloria recente” ma “oggi la Lega non ha i livelli di consenso” che aveva in passato e “ogni tanto credo che avverta il bisogno di distinguersi, nella speranza di recuperare un consenso”. Da ministro delle Infrastrutture “ha molto insistito – e ha fatto bene – su opere come il ponte sullo Stretto, probabilmente però non è un argomento” che fa presa sull’elettorato “delle zone di origine della Lega”.
In questa fase “si vuole distinguere sul tema della pace”, ma “chi è che non sarebbe d’accordo se adesso chiedo ‘siete per la pace o siete per la guerra”?, ha spiegato. Forza Italia, invece, ha saputo reagire dopo “la perdita di un leader insostituibile e impareggiabile come Berlusconi: abbiamo avuto la possibilità di dimostrare che un partito moderato come Forza Italia” può esistere. “Non raggiungeremo i picchi di Berlusconi, ma nessuno pretende da noi quei risultati che sono stati legati a un leader inimitabile”.
L’obiettivo resta quello di concludere la legislatura. “Assolutamente sì, c’è stato qualche episodio marginale, legato a vicende personali”, ma comunque “siamo arrivati nella fase degli ultimi due anni di legislatura, l’ultima fase poi diventa quella elettorale. Abbiamo seminato, è il momento di cominciare a fare la raccolta”.
Sulle riforme, “credo che siano ancora alla portata: quella sulla giustizia la do al 100%, il premierato e le autonomie le do a una percentuale alta, tra l’85 e 95%”. Sulle polemiche relative al Manifesto di Ventotene, “dobbiamo rendere omaggio ai perseguitati che sono stati dei martiri della libertà, dopodichè non è che tutto quello che ha scritto Gramsci o tutto quello che ho scritto Spinelli è condivisibile”.
Sulla discussione tra Romano Prodi e una giornalista che gli aveva posto una domanda proprio sul Manifesto, “adesso lo stanno facendo passare come un anziano signore che voleva fare una carezza alla nipotina” ma “se l’avessi fatto io sarebbe stato il ritorno del fascismo. L’ipocrisia della sinistra è troppo nota perchè io spenda tempo per parlarne”. Sulla Rai, “abbiamo proposto una presidente, Simona Agnes, che non è una militante e non è stata parlamentare. Bisogna trovare una convergenza sul presidente, in Commissione Vigilanza ci vogliono i due terzi”, ricorda. In passato, “abbiamo votato Claudio Petruccioli quando ce l’hanno proposto: è stato un parlamentare del PCI, è stato direttore dell’Unità e poi senatore del PDS. Agnes è molto meno politicizzata, ma loro rifiutano. Si oppongono, ma noi non accettiamo veti. Intanto la RAI va avanti, sopravvive a tutte le polemiche e si difende in un mondo fatto di piattaforme e social, in cui la televisione generalista non è più quella di una volta”.
Infine una parentesi sul calcio: da tifoso romanista, Gasparri confermerebbe Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa “anche l’anno prossimo. E’ di Testaccio, è romanista… semmai dovremmo cambiare la proprietà, non l’allenatore. Lo slogan è ‘teniamoci Ranieri, vendiamo gli americanì”. E sulle polemiche che hanno coinvolto Francesco Totti per il suo viaggio a Mosca “l’ho difeso: vada dove vuole”.
-foto Italpress –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Iran, Pezeshkian annuncia la fine della guerra dei 12 giorni
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9 minuti fa-
24 Giugno 2025di
Redazione
TEHERAN (IRAN) (ITALPRESS) – “Oggi, dopo la coraggiosa resistenza della vostra grande e storica nazione, assistiamo a un cessate il fuoco e alla fine della guerra di 12 giorni imposta alla nazione iraniana dall’avventurismo e dall’incitamento del regime sionista. Durante questo periodo, il mondo ha assistito all’autorità del grande Iran, che godeva del sostegno del suo popolo e, mentre l’iniziatore di questa guerra imposta è stato il nemico terrorista, la sua fine è stata determinata dalla volontà e dall’autorità della grande nazione iraniana”. Così il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, in un messaggio rivolto alla Nazione. Il presidente ha quindi sottolineato che “oggi, in una situazione in cui il nemico aggressore ha accettato di porre fine alla guerra, ha subito una punizione severa e storica. Il nemico aggressore ha fallito e continua a fallire nel raggiungere i suoi sinistri obiettivi, che erano la distruzione di impianti, il declino della conoscenza nucleare e i disordini sociali. Siamo grati alla vostra fermezza e resistenza e crediamo profondamente che questa vittoria sia dovuta all’unità, alla pace e alla coesione che si sono manifestate durante questo periodo. Dobbiamo impegnarci affinchè questa preziosa armonia e coesione, che è la più grande risorsa del Paese, continui. Dichiaro inoltre ai Paesi limitrofi e della regione che crediamo profondamente nella coesistenza e nella stabilità, e che l’autorità e la capacità difensiva dell’Iran islamico sono sempre state e saranno al servizio della pace e dell’amicizia tra fratelli musulmani e vicini storici, e che l’intelligenza e l’intraprendenza di tutti noi sventeranno la malizia dei nemici che cercano di creare discordia e divisione tra di noi”, ha concluso Pezeshkian.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-
Cronaca
Droga, lieve calo consumi tra i giovani ma nuovi rischi
Pubblicato
9 minuti fa-
24 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il 2024 delinea un quadro articolato del fenomeno droga in Italia. Da un lato, i dati confermano una sostanziale stabilità nei principali indicatori epidemiologici con accessi ai servizi di trattamento che non evidenziano scostamenti significativi rispetto agli anni precedenti, dall’altro, emergono elementi di trasformazione qualitativa del mercato, con nuove sfide per la salute pubblica e la sicurezza. Le sostanze più tradizionali, come cannabis, cocaina e oppiacei, continuano a rappresentare la parte dominante del mercato illecito, ma si riconferma anche una diversificazione dell’offerta, con la permanenza dell’inserimento di Nuove Sostanze Psicoattive (NPS) (tra cui catinoni sintetici, cannabinoidi sintetici e oppioidi sintetici). Tuttavia, i dati disponibili confermano che tali sostanze, pur rappresentando un rischio sanitario rilevante, per fortuna, ad oggi non evidenziano una diffusione ampia nella popolazione giovanile. Al contrario, i consumi tra gli studenti risultano in calo per quasi tutte le categorie di sostanze. E’ quanto emerge dalla relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia del 2025, presentata dal Dipartimento delle politiche contro la droga e le altre dipendenze della Presidenza del Consiglio.
“L’intensificazione del lavoro rispetto ad anni passati non ha cercato modifiche legislative, ma si è realizzata sul piano della prevenzione, della cura e del recupero”, scrive il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche antidroga, Alfredo Mantovano, nella prefazione.
Nel 2024, il consumo di sostanze tra gli studenti è diminuito rispetto all’anno precedente. Dal 2023 al 2024, il consumo di cannabinoidi è passato dal 22% al 21%, le NPS dal 6,4% al 5,8%, i cannabinoidi sintetici dal 4,6% al 3,5%, gli stimolanti dal 2,9% al 2,4%, la cocaina dal 2,2% all’1,8%, gli allucinogeni dal 2,0% all’1,2%. Solo gli oppiacei restano stabili all’1,2%. Questi dati indicano una diminuzione del consumo di sostanze più pericolose e complesse, a fronte di un uso ancora significativo della cannabis, che rimane la droga più diffusa tra i giovani.
Questa tendenza positiva sembra riflettere l’efficacia delle attività di prevenzione svolte nei contesti territoriali e nelle scuole oltrechè un possibile mutamento nei comportamenti giovanili e nella percezione del rischio.
Nel 2024 il NEWS-D, il sistema di allerta rapida per le droghe, ha identificato 79 Nuove Sostanze Psicoattive circolanti sul territorio nazionale. Si tratta di sostanze appartenenti principalmente alle classi dei catinoni sintetici (27%), dei cannabinoidi sintetici (24%), delle fenetilamine (8%) e degli oppioidi sintetici (8%).
Il 32% delle segnalazioni in entrata provenienti dall’Italia ha interessato sostanze d’abuso classiche, già inserite nelle Tabelle del DPR n.309/1990, quali delta-9-THC, cocaina, metamfetamina, MDMA (ecstasy), amfetamina, eroina, LSD, psilocina, GBL.
Nell’ambito delle azioni previste nel “Piano nazionale di prevenzione contro l’uso improprio di Fentanyl e di altri oppioidi sintetici”, attivato nel mese di marzo 2024, il NEWS-D si è occupato della raccolta e diffusione di documenti relativi all’individuazione sul territorio nazionale di fentanyl e di altri oppioidi sintetici.
Nel 2024, in Italia sono state sequestrate circa 11 tonnellate di cocaina: un quantitativo sensibilmente inferiore rispetto agli anni precedenti, ma che continua a rappresentare, per il quinto anno consecutivo, circa un quarto del totale delle sostanze stupefacenti sequestrate a livello nazionale. In questo contesto, il porto di Gioia Tauro svolge un ruolo cruciale per il traffico di cocaina, con il 40% dei sequestri totali realizzati in Calabria.
La cocaina si conferma una delle sostanze con il maggiore impatto sanitario e sociale in Italia. Rappresenta il 35% dei decessi droga-correlati (in linea con il 2023), il 30% dei ricoveri ospedalieri legati a droghe (costante rispetto all’anno precedente). Il 23% degli utenti SerD risulta in carico per cocaina come sostanza primaria di trattamento a cui si aggiungono il 3,3% degli utenti per crack. La cocaina viene frequentemente associata al policonsumo. La sua presenza è rilevata nel 48% delle intossicazioni acute letali secondo i dati riportati dalle tossicologie forensi.
Le analisi effettuate dalle Forze di Polizia su campioni sequestrati evidenziano un incremento dei sequestri di cocaina in polvere a partire dal 2020, con una purezza media che negli ultimi anni si è stabilizzata fra il 67% e il 70%. Per quanto riguarda il crack, oltre a un andamento crescente dei sequestri dal 2019, si registra un aumento significativo dei campioni con un’elevata concentrazione di principio attivo, fino a raggiungere il 90% di purezza.
Parallelamente, le denunce per traffico e detenzione di cocaina e crack (art.73 del DPR n.309/1990) sono quasi raddoppiate dal 2000, passando da circa 8.500 a 14.500; la stessa tendenza riguarda le denunce per associazione finalizzata al traffico illecito (art. 74 del DPR n.309/90).
Particolarmente preoccupante è l’incremento delle denunce che coinvolgono minori: nel 2024, un quarto dei minorenni denunciati ovvero 300 under 18 è stato segnalato per reati legati alla cocaina, in netto aumento rispetto ai primi anni 2000, quando questa quota non superava il 10%.
Nell’ultimo anno, in Italia sono stati sequestrati quasi 350 chilogrammi di eroina e altri oppiacei, una quantità che rappresenta meno dell’1% delle 58 tonnellate di sostanze stupefacenti complessivamente intercettate sul territorio nazionale, confermando il calo iniziato nel 2019 e che si è accentuato soprattutto negli ultimi due anni. Anche le denunce per traffico e detenzione illecita e per associazione finalizzata al traffico di eroina e oppiacei, che nel 2024 si attestano intorno al 4% di quelle avvenute nell’anno per violazione della normativa sugli stupefacenti, risultano in netta diminuzione rispetto al 20% circa registrato nei primi anni Duemila. Lo stesso andamento si riscontra nelle segnalazioni per possesso a uso personale, che negli ultimi anni rappresentano il 3% del totale, contro l’11% registrato nel 2010.
Nel corso del 2024, le Forze dell’Ordine hanno effettuato 9.943 operazioni contro il traffico di cannabis, sequestrando complessivamente oltre 46 tonnellate tra marijuana e hashish, quantità che rappresenta il 79% di tutte le sostanze stupefacenti intercettate sul territorio nazionale. Tuttavia, nonostante un incremento del 10% nel numero di operazioni rispetto al 2023, si registra una netta flessione dei quantitativi sequestrati: -36% per l’hashish e -29% per la marijuana.
I Servizi per le Dipendenze (SerD) hanno seguito oltre 134.443 persone nel 2024 (+2,7% rispetto al 2023), le comunità terapeutiche circa 23.977 utenti. Nel 2024, in Italia i Pronto Soccorso hanno registrato 8.378 accessi per patologie direttamente droga-correlati (segnando un lieve calo del 2,5% rispetto all’anno precedente).
Nel 2024, il consumo di sostanze psicoattive tra gli studenti minorenni conferma un quadro complesso e multiforme, che include tanto sostanze illegali quanto legali. Sono oltre 300 mila gli studenti minorenni che riferiscono l’uso di almeno una sostanza illegale nel corso dell’anno, pari a un quinto della popolazione scolastica under 18, dato in generale diminuzione se comparato al 2023 (23%). Tale diffusione è riflessa anche nei dati relativi alle segnalazioni per detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale (art.75 DPR n.309/1990): l’11% delle persone segnalate nel 2024 è minorenne, quota stabile dal 2022, quando sono stati raggiunti i valori più elevati mai registrati.
Nel complesso, la cannabis e i suoi derivati rappresentano il 98% delle sostanze riportate nelle segnalazioni riferite a minorenni.
– Foto da Relazione annuale Dipartimento politiche antidroga Presidenza del Consiglio –
(ITALPRESS).
Cronaca
Pnrr, Foti “Oltre 135 mila progetti ultimati”
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2 ore fa-
24 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Si è svolta a Palazzo Chigi la Cabina di regia PNRR, convocata e presieduta dal ministro per gli Affari europei, le politiche di coesione e il PNRR, Tommaso Foti, alla presenza dei Ministri e dei sottosegretari preposti, oltre che dell’ANCI, dell’UPI e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, per la verifica del conseguimento dei quaranta obiettivi connessi all’ottava rata del Piano Nazionale di Ripresa e Resilenza per un importo pari a 12,8 miliardi di euro.
La Cabina di regia, al termine di una circostanziata verifica, ha preso atto dello stato di attuazione delle 12 milestone e dei 28 target previsti nell’ottava rata, “tra i quali figurano riforme e investimenti strategici per la crescita della Nazione che coinvolgono tredici Amministrazioni titolari”.
“Tra gli interventi più significativi dell’ottava rata – afferma il ministro Foti – 1.400 km di infrastrutture ferroviarie sono state dotate del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario, il 90% della superficie delle regioni meridionali è stato coperto da un sistema avanzato e integrato di monitoraggio e previsione per identificare i rischi idrogeologici, sono stati realizzati interventi per la tutela degli habitat marini e per l’osservazione delle coste, è stato avviato l’iter per l’efficientamento energetico dell’edilizia residenziale pubblica, in campo universitario sono stati finanziati 5.000 Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN), sono stati assunti circa 2.300 nuovi ricercatori e assegnate oltre 550 borse di ricerca, nel comparto Salute sono stati finanziati progetti di ricerca su malattie rare e altamente invalidanti e tumori rari”.
“Ed ancora – prosegue Foti – la digitalizzazione della Guardia di Finanza con innovativi sistemi informativi per contrastare la criminalità economica, in ambito scolastico sono stati erogati oltre 1.000 corsi linguistici e metodologici ai docenti, attivati in più di 8.000 scuole progetti per aggiornare l’offerta scolastica ed orientare gi studenti verso le competenze STEM, mentre, in ambito culturale, sono stati portati a compimento progetti di valorizzazione culturale e turistica attraverso il sostegno a circa 2.000 piccole e medie imprese, oltre alla riqualificazione di circa 50 parchi e giardini storici”.
A questi interventi, inseriti nella ottava rata, si aggiungono anche diverse importanti riforme, tra cui, a titolo esemplificativo, la decisiva riduzione dei ritardi di pagamento delle Amministrazioni centrali e locali, delle Regioni, delle Province autonome e degli enti del Servizio Sanitario Nazionale.
“Con l’imminente incasso della settima rata, pari a 18,3 miliardi di euro – continua il Ministro – confermeremo il primato europeo del Piano italiano, con 140 miliardi di euro ricevuti, corrispondenti al 72% della dotazione complessiva. Nell’anno che ci separa dalla scadenza del PNRR, anche a seguito del via libera dell’Ecofin alla revisione tecnica, saremo impegnati nel proseguire con la massima determinazione per investire le risorse ancora disponibili sia attraverso l’allineamento del Piano con le nuove esigenze dell’Italia reale, sia prevedendo un collegamento costruttivo con le politiche di coesione, che consentiranno di dare maggiore impulso alla nostra economia, già solida e resiliente”.
Il ministro Foti, al termine della Cabina di regia, conclude ricordando “che gli oltre 135.000 progetti ultimati e i 140.000 in corso di realizzazione, di cui più di 25.000 in fase di conclusione, evidenziano il positivo avanzamento del PNRR, attraverso le riforme e gli investimenti previsti dal Governo sempre più decisivi per il cambio di paradigma voluto dal Presidente Meloni e per dare continuità alla transizione in corso, passando dalle politiche meramente assistenziali a quelle attive per lo sviluppo e l’occupazione”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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