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Cronaca

Rapporto Enpaia-Censis, cresce il consumo di vino ma è allarme dazi

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ROMA (ITALPRESS) – Il consumo di vino in Italia è aumentato dal 55% al 58,9% tra il 2013 e il 2023, a dimostrazione del fatto che resta una costante nella vita quotidiana degli italiani. Uno dei simboli della cultura, dell’identità e dello stile di vita italiano, che si intreccia con la tradizione gastronomica del nostro Paese, nel corso degli anni è diventato un vero e proprio ambasciatore del Made in Italy e un pilastro per la nostra economia ma rischia di essere sommerso dall’onda dei dazi Usa. E’ quanto emerge dal primo Report Enpaia-Censis 2025.
Per quanto riguarda l’export, il vino italiano ha registrato un’impennata negli ultimi vent’anni. Le esportazioni, infatti, sono passate da 2,9 miliardi di euro nel 2003 a 8,1 miliardi di euro nel 2023, mentre la quota sul totale esportazioni è cresciuta dall’1,01% nel 2004 all’1,30% nel 2024, con gli Stati Uniti che si confermano come il principale mercato di sbocco. Nonostante la recente politica dei dazi imposta dagli Usa, l’italianità del vino rimane un valore irrinunciabile per il 79,4% degli italiani, che considerano la lotta contro i dazi una priorità assoluta. La graduatoria dei Paesi di destinazione segnala che gli Stati Uniti sono il principale mercato di sbocco con un export di vino pari a 1,9 miliardi di euro con un balzo decennale tra 2014 e 2024 del +72,4%.
Seguono rispettivamente la Germania con 1,2 miliardi di euro (+21,4% nel 2014-2024), il Regno Unito con 851 milioni di euro (+29,3% nei dieci anni trascorsi) e il Canada con 448 milioni di euro e +62,3% dal 2014 al 2024. Gli statunitensi comprano italiano molto più di quanto gli italiani comprano americano.
Dai dati emerge la rilevanza dell’export di vino da uve per l’economia italiana e, al contempo, come la matrice import-export italo-americana sia complessivamente segnata da un’articolazione di prodotti in cui visibilmente il consumatore americano è essenziale per talune produzioni italiane, vino incluso. La lotta ai dazi non potrà diventare una sorta di braccio di ferro isolato tra Italia e Stati Uniti, per il semplice motivo che non ci sono le condizioni di base, visto il quadro basico di quel che l’Italia importa e quel che esporta verso quel mercato. Colpisce per il vino come nel decennio 2014-2024, mentre cresceva il mercato americano come destinazione, si riduceva il peso relativo dei mercati di numerosi paesi europei e anche della Cina e del Giappone.
Le attività legate alla produzione e al consumo del vino contribuiscono a costruire un’offerta di esperienze che coinvolge diversi attori. Il vino, dunque, si presenta non solo come prodotto, ma come una vera e propria esperienza culturale. In questo contesto, il 73,8% degli italiani dichiara di apprezzare gite nei territori vinicoli, visite in cantine e degustazioni, a conferma che il vino è una chiave d’accesso a un turismo esperienziale che unisce cultura, natura e piacere.
Interessante è anche l’aspetto democratico di queste esperienze, apprezzate a tutto i livelli di reddito: il 75% degli italiani con redditi più bassi, il 75,4% della fascia medio-bassa, il 70,2% di quelli con redditi medio-alti e il 74,1% degli alti. In questo scenario, il ruolo degli operatori della filiera del vino, dalla produzione agli esercizi pubblici, è fondamentale. L’impegno nel costruire pacchetti esperienziali che potenziano l’attrattività del vino e rispondono ai desideri dei consumatori è la chiave per garantire un’offerta capace di rispondere ai bisogni vitali degli italiani, rendendo il vino un’esperienza indimenticabile, capace di arricchire il presente e valorizzare il patrimonio culturale e naturale del nostro Paese. L’italianità, simbolo di qualità e bellezza, continua a rappresentare un valore fondamentale per l’economia del Paese. Il marchio Made in Italy è sinonimo di eccellenza in tutto il mondo, particolarmente nel settore enogastronomico, dove il vino si distingue come uno degli ambasciatori più potenti della nostra cultura. Il 90,9% degli italiani concorda sul fatto che il vino italiano contribuisca a migliorare l’immagine dell’Italia all’estero, mentre l’86% crede che il rapporto degli italiani con il vino sia un elemento distintivo del nostro Paese. Inoltre, l’89,3% riconosce l’importanza economica del vino, vedendolo come un motore per la creazione di occupazione, l’attrazione di turisti e la generazione di ricchezza nelle aree di produzione. Spesso il consumo di vino viene associato a eccessi e problematiche legate, tra cui gli incidenti stradali, che ne distorcono l’immagine. Tuttavia, i dati della ricerca rivelano un quadro ben diverso per gli italiani, dove il consumo di vino è improntato su responsabilità e una forte attenzione alla qualità.
Secondo l’Osservatorio Enpaia-Censis, l’80,2% degli italiani preferisce ridurre le quantità di vino consumato, optando per una selezione di alta qualità. Questo modello di consumo, che si distingue dai comportamenti più problematici osservati in altri Paesi europei, testimonia una forte maturità sociale e culturale, in cui l’acquisto di vini pregiati non è esclusivo di chi ha un alto reddito, ma diventa una scelta trasversale. Infatti, il 75% delle persone con reddito basso e l’82,4% delle persone con reddito alto, condividono la stessa preferenza: bere meno, ma meglio.
Il dato che emerge con maggiore chiarezza è che ben il 90,1% degli italiani ritiene possibile bere vino in modo responsabile, senza ricorrere agli eccessi. Questo principio non è limitato ad una classe sociale o culturale specifica, ma è radicato in tutte le fasce di reddito e livelli di istruzione.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Cronaca

INTER PRIMAVERA CAMPIONE D’ITALIA. E INZAGHI ALLA VIGILIA DELLA FINALE DI CHAMPIONS: “STO BENE IN QUESTA SOCIETA’”

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I buoni auspici partono dall’Inter Primavera, che oggi si è laureata Campione d’Italia battendo ai play-off la Fiorentina per 3-0. Ora però tocca alla prima squadra: siamo alla vigilia della partita che vale una intera stagione in Europa, la finale di Champions a Monaco con il PSG, ed è partito l’assalto dei gufi (juventini, milanisti, napoletani e aggiungerei una parte di infiltrati tra gli interisti) che sui vari gruppi social tirano fuori di tutto, dai bilanci dell’Inter fino al futuro in Arabia di Inzaghi, pur di distogliere da quella che è la partita di cartello dell’anno. Oggi Inzaghi, da bravo professionista, che non fa certo le manfrine di tanti allenatori (come visto in questi ultimi giorni) ha fatto importanti dichiarazioni, che dovrebbero poi essere quelle di qualsiasi uomo serio di sport: “Sto bene in questa società, ho tutto quello che voglio per poter fare bene e togliermi delle grandissime soddisfazioni qua. Chiaramente di differente rispetto a due anni fa c’è l’esperienza e la preparazione. Ogni partita fa storia a sé, abbiamo cercato di curare ogni dettaglio con grandissima cura. I ragazzi sono tutti disponibili toccando ferro e quest’anno non è praticamente mai successo. C’è grande fiducia.
Il futuro? Rispondo a te così nessuno mi farà più questa domanda. Parleremo con grande tranquillità con la società dopo la partita con il bene dell’Inter come priorità.
Luis Alberto ha detto che sono molto sottovalutato? Luis Alberto mi ha dato tante soddisfazioni, è un grandissimo giocatore. Io e l’Inter sottovalutati? Non lo so, posso solo dire che questa squadra ha dato tantissimo. Abbiamo vinto tanto, perso qualche volta come accade nel calcio ma abbiamo sempre messo tutto in campo. Siamo molto orgogliosi di rappresentare l’Inter.
Non siamo così sfavoriti come successo con il City? In campo non vanno il monte ingaggi, i fatturati. Vanno in campo i giocatori e sanno che dovranno essere molto attenti ai particolari. Due anni fa eravamo ampiamente sfavoriti ma poi ce la siamo giocata ad armi pari e avremmo meritato qualcosa in più contro i più forti al mondo in quel momento.
I ragazzi hanno lavorato molto bene, abbiamo messo da parte la delusione del campionato. Ho ancora qualche dubbio di formazione ma ho visto determinazione, non ossessione. Non deve esserci ossessione ma la giusta concentrazione e questo i ragazzi me l’hanno dimostrato”.
Ecco la sportività di questo signore, che a molti qui sui social manca. Basta dare un occhio a tutti coloro che oggi hanno già dichiarato il tifo per il PSG, pur essendo italiani. E dire che non è così difficile capire che per una squadra in finale, che può rappresentare l’orgoglio e anche il ranking top del calcio italiano in Europa, forse bisognerebbe dismettere le maglie dei vari colori di appartenenza, no? Lo sport dovrebbe unire, non dividere. E chi non sostiene neanche un patrimonio italiano forse non ha capito una beata fava e non ha nulla da insegnare alle future generazioni.

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Trump “Israele e Hamas vicini a una tregua temporanea”

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WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Israele e Hamas “sono molto vicini a un accordo di tregua temporanea”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nel corso di una conferenza stampa nello Studio Ovale.
L’ottimismo del tycoon arriva dopo che la Casa Bianca ha annunciato giovedì che Israele ha accettato una nuova proposta statunitense per un cessate il fuoco temporaneo con Hamas. Proprio ieri la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt aveva ribadito che Israele “appoggia e sostiene” la nuova proposta. I funzionari di Hamas hanno però risposto in maniera fredda alla bozza approvata da Israele, affermando di voler studiare tale proposta più attentamente prima di dare una risposta formale.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Su Tivusat giugno tra grandi interpreti e perle rare dell’opera francese

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ROMA (ITALPRESS) – Il mese di giugno su Mezzo, canale 49 della piattaforma satellitare gratuita di Tivusat, si apre all’insegna del canto, delle gemme del repertorio francese e di una selezione di concerti e produzioni che mettono in luce il talento di alcuni dei più grandi interpreti contemporanei.
Mercoledì 4 giugno alle 20:30 va in onda Mèdèe di Marc-Antoine Charpentier , con Vèronique Gense Cyrille Dubois, diretti da Hervè Niquet alla guida de Le Concert Spirituel, in una produzione intensa dal Thèàtre des Champs-Elysèes.
Sabato 7 giugno alle 20:30 spazio a La Damnation de Faust di Hector Berlioz. Una visione romantica potente, con Pene Pati (Faust), Aude Extrèmo (Marguerite) e Kazuki Yamada sul podio dell’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo, in una messa in scena firmata Jean-Louis Grinda.
Mercoledì 11 giugno alle 20:30, va in onda Guercoeur di Albèric Magnard , capolavoro dimenticato del repertorio francese, riportato alla luce con Stèphane Degout e Catherine Hunold. Sul podio Ingo Metzmacher, regia di Christof Loy, dalla produzione dell’Opèra du Rhin.
Sabato 14 giugno alle 20:30, la scena è tutta per Thais di Jules Massenet, capolavoro della sensualità musicale, interpretato dalla stella Marina Rebeka e dal baritono Ludovic Tèzier, con Jean-Yves Ossonce alla guida dell’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo.
Oltre all’opera, il canale dedica ampio spazio alla musica sinfonica e cameristica con Johannes Brahms , compositore del mese .
Lunedì 2 giugno alle 17:40 , Tugan Sokhiev dirige la Symphony No.3 e accompagna Seong-Jin Chonel Piano Concerto No.3 di Beethoven.
Martedì 3 giugno alle 21:40, appuntamento in prima visione con Viktoria Mullova , solista nel Concerto per violino di Brahms, seguita dalla Symphony No.1.
Mercoledì 4 giugno alle 16:00 , un trio d’eccezione con Maxim Vengerov , Elena Bashkirova e Boris Pergamenschikow esegue il Piano Trio No.1.
Per il pianismo d’autore, martedì 10 giugno alle 21:30 il monumentale recital di Grigory Sokolov , con Schubert, Beethoven (Hammerklavier) e Rameau, dalla Philharmonie di Berlino.
Anche la danza trova spazio nel palinsesto.
Martedì 3 giugno alle 20:30, il coreografo Sidi Larbi Cherkaoui porta in scena Ukiyo-e, un’opera visiva ispirata alla bellezza effimera dell’arte giapponese.
Martedì 10 giugno alle 20:30 si prosegue con Carmina Burana di Edward Clug, in una produzione potente e contemporanea del Festival di Lubiana.

– News in collaborazione con tivusat –
– Foto www.pexels.com –

(ITALPRESS).

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