Politica
Letta “Per la competitività serve l’integrazione economica”
Pubblicato
4 mesi fa-
di
Redazione
(LATINA) (ITALPRESS) – “Abbiamo la moneta unica, è un successo, che più nessuno mette in discussione”, ma tanti “mettono in discussione l’integrazione europea”, sostenendo che l’Europa in questi anni ha perso competitività e “quindi è sbagliata la strada dell’integrazione europea. Il ragionamento è esattamente l’opposto: noi europei abbiamo perso velocità perché non siamo stati in grado” di portare avanti “pezzi di integrazione fondamentale, come abbiamo fatto nel passato”. Lo ha detto Enrico Letta, decano dell’Istituto de Empresa (IE) di Madrid, nella sua lectio magistralis alla nona edizione del Ventotene Europa Festival, la kermesse giovanile organizzata dall’associazione di promozione sociale ‘La Nuova Europa’ in corso a Ventotene.
“Fare una moneta unica europea oggi ci sembra normale, ce l’abbiamo nelle nostre tasche, ma sappiamo benissimo quanto fosse difficile farla e quanto questa difficoltà abbia assorbito energie politiche ed economiche – ha aggiunto l’ex premier -. Tutta questa fatica non l’abbiamo fatta allo stesso modo per gli altri temi dell’integrazione economica. In tutte le analisi, la questione chiave è che è stato messo tanto impegno sulla moneta che probabilmente non c’erano più le energie politiche sufficienti per fare il resto”.
“Si può essere in una situazione di sicurezza senza essere indipendenti energeticamente, senza avere connettività o senza avere un mercato finanziario proprio, grosso, importante, unico? Secondo me, no. Abbiamo 27 mercati nazionali: questo oggi è il grande problema – ha proseguito – Il mercato unico è rimasto non integrato in temi chiave come il mercato finanziario, le telecomunicazioni e l’energia: tre grandi macro settori fondamentali per la competitività”.
“Dobbiamo capire che non basta l’Unione monetaria, che c’è bisogno dell’Unione economica. Oggi ci troviamo con un mercato unico non sufficientemente integrato e profondamente asimmetrico”, ma “il mercato unico europeo è l’unico modo per che l’Europa possa essere forte e possa essere in grado di giocare nello stesso campionato di USA, Cina, India. “In quel campionato non potranno starci l’Italia, la Germania o la Francia da soli: saremmo tutti dei nani. In quel campionato ci può stare soltanto l’Europa”.
Sul futuro dell’Europa, “il dibattito non è ideologico, ma è un dibattito di interesse dei cittadini e delle cittadine europee. Questo dibattito deve portarci a fare le scelte giuste, quelle di un’integrazione fatta per creare lavoro e soprattutto crescita. Questa è la partita fondamentale che abbiamo davanti: questa partita ha bisogno di una Europa più integrata”. Non possiamo rinchiuderci nell’angolo della nostra tranquillità: la sostenibilità, il futuro industriale, il lavoro e i giovani sono temi sui quali dobbiamo esserci come Europa unita, l’unica è esserci insieme come 27 Paesi europei ed esserci col mercato unico. Se lo faremo, saremo in grado come Unione Europea di batterci per i valori europei, che sono valori fondamentali e importanti. Se non lo faremo, saremo deboli. Se non agiremo oggi, saremo in declino”.
“In questi trent’anni il mondo è passato da 3 miliardi a 8 miliardi di abitanti e la rivoluzione tecnologica fa sì che la dimensione di un Paese determini anche in parte il suo successo economico. Non è che abbiamo perso competitività o abbiamo perso crescita, abbiamo perso capacità. È il resto del mondo che si è messo a correre a una velocità che noi non potevamo allora considerare possibile in una logica molto poco lungimirante, perché non pensavamo che la dimensione degli abitanti di un Paese avrebbe avuto il suo impatto sulla crescita”, ha concluso.
-Foto Enrico Letta-
(ITALPRESS).
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Politica
Tajani “La politica estera la fanno il presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri” / Video
Pubblicato
1 giorno fa-
25 Agosto 2025di
Redazione
RIMINI (ITALPRESS) – “La politica estera la fanno il presidente del Consiglio, il ministro degli esteri e se si devono far valere delle ragioni ho detto che si vince con la forza delle idee, non con la violenza delle parole”. Così il Ministro degli Esteri Antonio Tajani dal Meeting di Comunione e Liberazione, nel rispondere ai giornalisti che chiedevano come fossero i rapporti con Matteo Salvini sulla questione riguardante Parigi.
IL VIDEO DELLE PAROLE DI TAJANI
SULL’UCRAINA “SIAMO TUTTI IMPEGNATI PER COSTRUIRE LA PACE”
“Siamo tutti impegnati per costruire la pace, non è facile sia in Medio Oriente, sia in Ucraina, però bisogna farlo sempre non demordere. Dobbiamo andare avanti – continua – lavorare perché poi quando ci sono delle idee giuste vanno difese, bisogna combattere per loro. Ci vorrà tempo, ma alla fine vincerà la pace”. Citando poi il titolo della 46° edizione del Meeting “nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi”, aggiunge Tajani: “I mattoni nuovi sono l’impegno di tutti quanti noi, perché sono tante le persone di buona volontà” e sono “tanti i costruttori di pace”. Poi in latino conclude: “Non prevalebunt” (non prevarranno) quelli che vogliono distruggere la pace”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

RIMINI (ITALPRESS) – “La nona e la decima rata rimangono con le scadenze del 31 dicembre 2025 e del 30 giugno-30 agosto 2026. Alcune delle misure previste in quella rata possono avere una allocazione diversa come strumento realizzativo; uno di questi potrebbe essere di trasferire i fondi in uno strumento finanziario che consenta di poter realizzare quella misura non entro il 30 agosto 2026, ma anche successivamente, a patto degli impegni che devono essere assunti entro il 30 agosto 2026”. Così il ministro per gli affari europei, il PNRR e le politiche di Coesione, Tommaso Foti, a margine della 46° edizione del Meeting di Rimini.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Politica
Tajani risponde a Salvini “La politica estera la fanno il presidente del Consiglio e il ministro degli esteri”
Pubblicato
2 giorni fa-
24 Agosto 2025di
Redazione
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