Cronaca
Il Salone “Gusto d’Italia” a RoWine 2025
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7 mesi fa-
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Redazione
BUCAREST (ITALPRESS) – L’edizione primaverile di RoWine Bucarest 2025, che celebra quest’anno i suoi primi 10 anni, ha consacrato ancora una volta il successo del Salone Gustul Italiei, organizzato da ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, da sempre al fianco delle imprese italiane nel percorso di internazionalizzazione verso nuovi mercati e traguardi.
Dal 16 al 18 maggio, 21 aziende italiane hanno presentato l’eccellenza agroalimentare del Belpaese, registrando il forte interesse del mercato romeno e internazionale verso il Made in Italy.
I produttori italiani presenti al Salone Gustul Italiei, che hanno presentato una selezione di vini e prodotti alimentari tradizionali convenzionali ed ecologici, sono stati: Agriment Italia, Audarya, Aziende Agricole D’Addario, Bakes’N’Grains, Azienda Agricola Bianchin Alessandro, Cantina Colle Moro, Cantina Valpolicella Negrar, Cantina Ventiventi, Cantine Bosco, Collefrisio, Divolio, Feudo Solarìa, Fontanassa, Giuliani Vino Italiano, Il Poggio, J.Rose, Pastificio Minardo, Ridolfi, Silvio Carta, The Wine Net, Vasari 1628.
In occasione del Salone Gustul Italiei, i 21 produttori giunti appositamente dall’Italia per presentare i propri prodotti agli esperti del settore enogastronomico romeno, hanno offerto un autentico valore aggiunto all’evento. Per la migliore narrazione della qualità e della tradizione italiana, è stata allestita una speciale show area, animata per tutte e tre le giornate da professionisti, che hanno guidato il pubblico alla scoperta dei prodotti italiani. I momenti food, curati dallo chef Marco Favino e dal maestro pizzaiolo Giovanni Santarpia, hanno conquistato i visitatori con una selezione di specialità pensate per accompagnare i vini in esposizione ed esaltarne le caratteristiche, valorizzando gli ingredienti tipici della tradizione italiana.
Presente in sala per i tre giorni anche il sommelier, Aurelian Luca, dedicato alle aziende italiane ed alla migliore presentazione delle loro etichette.
Tra gli appuntamenti più apprezzati, la degustazione guidata Viaggio in Italia: Paese di Grandi Formaggi, tenutasi venerdì 16 maggio presso la Sala Masterclass, che ha offerto ai partecipanti un viaggio sensoriale tra i migliori prodotti della tradizione lattiero-casearia italiana.
Moderata dall’esperta di enogastronomia Marinela Ardelean e condotta dai Maestri Assaggiatori dell’ONAF-Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi-, Marco Benedetti e Giorgio Telmon, la sessione si è svolta seguendo la metodologia ufficiale dell’ONAF, presentando i principali tipi di latte (vaccino, ovino, bufalino e caprino) e illustrando le regioni d’origine.
I formaggi in degustazione sono stati: Fontina DOP – Valle d’Aosta (latte vaccino); Gorgonzola piccante DOP – Lombardia (latte vaccino); Pecorino Romano DOP – Lazio (latte ovino); Mozzarella di Bufala Campana DOP – Campania (latte di bufala); Formaggio di capra stagionato – Sardegna (latte caprino).
‘Siamo molto orgogliosi di aver accompagnato per il quarto anno consecutivo le eccellenze italiane al RoWine di Bucarest, un evento che si conferma una delle vetrine per promuovere il Made in Italy nel settore vinicolo e agroalimentare. La partecipazione delle 21 aziende italiane dimostra la vitalità e la qualità delle nostre imprese, capaci di adattarsi e capire i mercati internazionali con l’intenzione di costruire relazioni solide sul mercato romeno. Il successo di questa edizione conferma l’importanza del nostro lavoro quotidiano a supporto dell’internazionalizzazione delle PMI italiane che producono tanto di alta qualità e con alti standard di sostenibilità. Continueremo su questa strada con ancora più energia e passione”, ha dichiarato Micaela Soldini, Direttrice ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – Ufficio di Bucarest.
Il Salone Gustul Italiei si è confermato non solo una vetrina di prodotti d’eccellenza, ma soprattutto una piattaforma privilegiata per creare relazioni commerciali: numerosi rappresentanti del settore HoReCa hanno partecipato attivamente agli incontri, sono stati facilitate connessioni preziose tra i produttori italiani e gli operatori professionisti presenti in fiera.
L’Ambasciatore d’Italia a Bucarest, S.E. Alfredo Durante Mangoni, ha sottolineato che: “Negli ultimi anni abbiamo registrato un balzo di posizione dell’export agroalimentare italiano in Romania. Il Paese è infatti passato in tre anni dal 17^ al 14^ posto tra i mercati di destinazione del nostro export di settore. Registriamo una crescita costante sia per il cibo che nei vini, e in particolare il Prosecco, prodotti che si collocano generalmente nella fascia medio-alta del mercato. In tale contesto appare quindi fondamentale consolidare la presenza italiana entro qualificati canali di presentazione della nostra offerta, al fine di presidiare il mercato con prodotti di qualità e di varietà crescente, che sappia anche far leva sulle preferenze dei romeni residenti in Italia. La diaspora romena infatti, quando rientra in Romania, cerca la stessa qualità e varietà disponibili in Italia. Le loro scelte ed esperienze di acquisto possono fungere da volano anche per orientare le preferenze di acquisto di una cerchia più ampia di soggettì.
Nel 2024, secondo i dati Trade Data Monitor, le esportazioni totali di prodotti agroalimentari italiani in Romania sono aumentate del 10,6%, superando 1 miliardo di euro, la Romania posizionandosi al quattordicesimo posto come Paese di destinazione dei prodotti italiani.
Nel 2024 l’Italia ha mantenuto la sua posizione di quinto fornitore della Romania, con una quota di mercato del 7,15% (+14,9% rispetto al 2023) dopo Germania (quota: 16,2%, incremento: +9,6%), Ungheria (quota: 11,5%, in calo dello 0,32%), Polonia (quota 9,6%, incremento +6,5%) e Paesi Bassi (quota: 8,5%, incremento +13,2%).
Nel complesso, il mercato alimentare romeno si è dimostrato dinamico, con importazioni totali di prodotti agricoli e alimentari che nel 2024 hanno superato i 14,2 miliardi di euro, registrando un aumento del 4,7% rispetto al 2023.
Anche il mercato del vino in Romania è in costante evoluzione, con un crescente interesse per i prodotti importati. Dopo un rallentamento temporaneo dovuto alla pandemia, le importazioni di vino hanno ripreso a salire.
Nel periodo 2019-2024 vi è stato un notevole incremento delle importazioni romene di vini dal mondo: +110,9% in valore e +69% in quantità. Le importazioni dall’Italia, nello stesso periodo, sono aumentate del 171,4% in valore e del +134% in quantità. L’aumento più significativo è stato registrato per le importazioni dall’Italia di vini spumanti (incluso prosecco) che sono aumentati del 202% in valore e del 171,8% in quantità.
Sebbene la quota importata sia in valore assoluto ancora contenuta, il vino italiano si sta affermando sul mercato, grazie al crescente interesse della Romania verso i prodotti italiani (27° mercato di sbocco nel 2024), in particolare per gli spumanti (18° mercato) e i vini fermi imbottigliati (28° mercato).
Secondo i dati relativi al 2024, l’Italia si è confermata il primo fornitore di vino per la Romania, con una quota di mercato del 31,3% e un aumento del 9,9% rispetto al 2023 seguito dalla Repubblica Moldova (con quota 26,8%). Primo paese fornitore anche per vini spumanti (prosecco incluso), con una quota delle importazioni pari a 50,7%, in aumento del 16,5% rispetto al 2023. Per il vino fermo imbottigliato, l’Italia si trova al secondo posto come paese fornitore con una quota di mercato del 24,8% (in aumento del 6,1% rispetto al 2023), dopo la Repubblica Moldova con una quota del 43,6% delle importazioni romene.
L’Italia è leader anche per diverse categorie di prodotti importati in Romania, che rappresentano anche i prodotti italiani più acquistati al mondo, essendo il primo fornitore di pomodori in scatola (con una quota del 39,1% del totale delle importazioni romene di tali prodotti), olio d’oliva (quota del 37%) e pasta (quota del 32%). Si colloca al 2° posto come fornitore di caffè (quota 22%) e al 3° come fornitore di salumi e prodotti di carne essiccati e conservati (prosciutti, speck, ecc. – quota 19%), formaggi, latticini (quota 14,6%) e prodotti da forno e pasticceria (quota 13,6%).
Questo successo è dovuto sia alla qualità e varietà dell’offerta italiana sia alla reputazione del marchio ‘Made in Italy’, sinonimo di eccellenza nel settore agroalimentare ed enogastronomico (e non solo!).
A confermarlo è anche il prezzo medio del vino italiano importato (3,75 euro/litro), decisamente superiore alla media globale ( 2,27 euro/litro).
La Romania rappresenta per l’Italia un mercato strategico in cui consolidare la propria posizione e conquistare nuovi consumatori.
L’Italia ha ufficialmente presentato la candidatura della sua ricca e variegata tradizione culinaria per il riconoscimento come Patrimonio Immateriale dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Questo passo storico mira a celebrare e proteggere un elemento fondamentale dell’identità culturale italiana, profondamente radicato nella storia, nelle pratiche sociali e nel saper fare delle sue comunità.
La cucina italiana non è semplicemente un insieme di ricette; essa rappresenta un complesso tema culturale che abbraccia: La diversità territoriale, Le pratiche e i saperi tradizionali, La convivialità e la socialità, L’identità culturale. L’esito della valutazione è atteso per dicembre 2025. RoWine Bucarest 2025 ha brindato così a un nuovo e grande successo italiano, rafforzando il ruolo dell’Italia come ambasciatrice mondiale del gusto, della cultura e dell’eccellenza enogastronomica.
Attraverso la sua rete internazionale e il coordinamento delle attività, l’Agenzia ICE si è confermata partner strategico per l’internazionalizzazione delle imprese italiane, promuovendo qualità, innovazione e tradizione nei mercati esteri più promettenti.
– foto ufficio stampa Salone Gustul Italiei –
(ITALPRESS).
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Forza Italia, Tajani “Mi ricandiderò segretario, ben vengano altri candidati”
Pubblicato
8 ore fa-
16 Dicembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Il rinnovamento in Forza Italia è già partito da tempo: il primo è stato quello di far eleggere tutta la classe dirigente dalla base. Io sono stato eletto subito dopo la scomparsa di Berlusconi dal Consiglio nazionale, poi c’è stato un congresso in cui i delegati hanno votato per eleggere il segretario”. Lo dichiara il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Tg2 Post. “Faremo altri congressi, la stagione inizierà subito dopo il referendum con la scelta dei dirigenti regionali ad opera degli iscritti – aggiunge Tajani – A inizio del prossimo anno ci sarà il congresso nazionale di Forza Italia e i delegati eleggeranno il segretario del partito: io mi ricandiderò, ma se ci sono altre persone che lo facciano perchè è importante sviluppare questo momento di democrazia. Prima avevamo un partito con un leader carismatico e irripetibile, ora dobbiamo averne uno solido basato sulle idee di Berlusconi: dal 23 al 25 gennaio faremo tre giornate a Napoli, Roma e Milano, dove ci sarà anche Calenda, sui valori di Forza Italia prendendo spunto dal discorso di Berlusconi del 26 gennaio 1994; parleremo di questione sociale, giustizia e libertà economica”.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS)
Cronaca
“Una vita per vincere il cancro”, a Bari la presentazione del libro di Schittulli
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10 ore fa-
16 Dicembre 2025di
Redazione
BARI (ITALPRESS) – “Una vita per vincere il cancro”, il libro edito da Adda Editore, che ripercorre la vita del senologo-chirurgo, oncologo barese Francesco Schittulli, è stato presentato alla Camera di Commercio di Bari.
Oltre 250 persone hanno affollato la grande sala intitolata a “Sandro Ambrosi” per un evento ben più che letterario, che ha toccato le tappe più significative della vita e della carriera del presidente nazionale della LILT, la Lega italiana per la Lotta contro i Tumori, nel racconto dello stesso protagonista, intervistato dallo scrittore e giornalista Danilo Quinto. Mentre sullo schermo alle sue spalle scorreva una selezione di immagini significative estratte dalle pagine del volume, Schittulli, nato a Gravina in Puglia, ha parlato delle sue origini “umili”, della formazione scientifica conseguita al liceo Scacchi di Bari, della scelta quasi “casuale” di intraprendere gli studi in Medicina, e del rapporto personale e professionale con il suo maestro, l’oncologo Umberto Veronesi, passando per l’impegno politico in veste di Presidente della Provincia di Bari e per il lavoro svolto al servizio della LILT, alla quale da circa 40 anni lega il suo nome.
“Quando ho ricevuto la richiesta del professore Schittulli di ospitare la presentazione del suo libro qui, alla Camera di Commercio di Bari, mi sono commossa – ha confessato Lucia Di Bisceglie, presidente dell’Ente camerale – Come prima donna presidente di questo Ente in oltre 140 anni, ringrazio di cuore il professore Schittulli per l’attenzione che rivolge alla salute di noi donne”.
Numerosi i messaggi di stima indirizzati a Schittulli e letti dal direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno, Mimmo Mazza, che ha moderato la presentazione. Ma ancor più numerose sono state le testimonianze portate in prima persona dai partecipanti alla serata. Come quella del neoeletto presidente della Regione Puglia, Antonio Decaro, appena tornato da Bruxelles, che ha raccontato la sua esperienza di figlio di un paziente oncologico, operato dal professore Schittulli tanti anni fa, quando nominare il cancro faceva paura e si parlava di “brutto male”. Aggiungendo che “da Sindaco di Bari ho potuto ammirarne il coraggio e la resilienza come motivatore della LILT, che riesce a raggiungere con le proprie attività anche i luoghi più lontani e periferici delle città, dove il sistema sanitario pubblico fa fatica ad arrivare”.
Nel corso della serata, anche i saluti della vicesindaco di Bari, Giovanna Iacovone, del Diacono Giuseppe De Serio, vicedirettore Ufficio Diocesano per la pastorale della Salute, delegato di S.E. Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Bari – Bitonto, del generale Paolo Dalle Vedove, comandante della Brigata Pinerolo dell’Esercito Italiano. E i videomessaggi di Al Bano, primo testimonial della LILT Nazionale, Elisabetta Gregoraci, Ambassador LILT della Campagna Ottobre Rosa, e Beppe Convertini, testimonial della Campagna LILT Nastro Blu.
In anteprima, poi, il maestro orafo calabrese Gerardo Sacco ha mostrato la creazione artistica donata oggi a Michelangelo Pistoletto, uno dei più importanti artisti contemporanei ancora viventi, in occasione del congresso nazionale LILT sulla “Umanizzazione delle Cure del malato oncologico” in corso di svolgimento a Lecce. E, a sorpresa, il maestro Sacco ha donato a Schittulli un’opera raffigurante il buon samaritano, un simbolo di riconoscenza per il suo impegno professionale, per la sua grande umanità.
Il riferimento alle grandi doti umane di Schittulli, ricorrente nelle parole degli intervenuti, è stato il cuore dell’introduzione affidata a Danilo Quinto, scrittore e giornalista, e “co-autore” del libro, che ha voluto sottolineare quanto “Una vita per vincere il cancro” rappresenti una sorta di “celebrazione in vita” del luminare barese.
Impeccabile l’organizzazione della serata, a cura della LILT Città metropolitana di Bari, presente con la presidente Vita Buongiorno, il direttore generale Marisa Cataldo, il direttore sanitario Gianni Izzi, i medici, il personale amministrativo e un piccolo esercito di volontari. Nel corso della serata sono state vendute, e autografate dall’autore, oltre 100 copie del libro, il cui ricavato è stato devoluto interamente alla LILT Bari. Il prossimo evento di presentazione di “Una vita per vincere il cancro” si svolgerà lunedì 15 dicembre a Putignano.
La LILT Bari, impegnata ogni giorno a diffondere la prevenzione oncologica attraverso il suo attrezzato ambulatorio di Corso Italia (zona Chiesa del Redentore), è già al lavoro per la prossima iniziativa “in città” dedicata allo screening gratuito (visite ed esami strumentali) che, in collaborazione con il Comune di Bari, si terrà venerdì 19 e sabato 20 dicembre in piazza Massari.
-foto ufficio stampa presentazione libro –
(ITALPRESS).
Cronaca
Cina, l’industria del cashmere è sempre più tecnologica
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10 ore fa-
16 Dicembre 2025di
Redazione
HOHHOT (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Dopo aver completato il modello e il design al computer, premendo semplicemente il tasto Invio, la macchina automatica per maglieria completamente sagomata del King Deer Cashmere Group è in grado di fabbricare un nuovo maglione in cashmere in soli 50 minuti, senza alcun intervento umano.
Secondo Zheng Haisheng, direttore generale del gruppo, i prodotti in cashmere dell’azienda, tra cui prodotti felpati, semilavorati e lavorati, vengono esportati in oltre 30 Paesi e regioni, tra cui Regno Unito, Francia, Italia, Stati Uniti, Giappone e Repubblica di Corea, con un valore annuo delle esportazioni che supera un miliardo di yuan (circa 141 milioni di dollari).
Le aree di produzione globale del cashmere sono principalmente concentrate nelle regioni temperate e temperate fredde comprese tra i 35 e i 55 gradi di latitudine nord. L’unicità del clima e delle condizioni geografiche di queste aree offrono un ambiente ideale per la crescita delle capre da cashmere. Cina, Mongolia, Iran, Afghanistan e altri Paesi sono importanti produttori di questo materiale. Tra questi, la produzione cinese di cashmere rappresenta circa il 70-80% della produzione globale, consolidando la sua posizione di principale produttore mondiale.
Nel frattempo, una rivoluzione tecnologica incentrata sulla genetica delle capre da cashmere sta rimodellando la base industriale della Mongolia Interna. Nel settore manifatturiero, progressi tecnologici quali la manifattura intelligente e la trasformazione digitale stanno guidando l’industria tradizionale del cashmere verso uno sviluppo di fascia alta, intelligente e verde. Il detto “il cashmere cinese intreccia una qualità di livello mondiale” sta diventando realtà.
Negli ultimi anni, l’Accademia delle Scienze Agricole e Zootecniche della Mongolia Interna ha unito le forze con le università per formare un team di ricerca impegnato nel conseguire progressi nella selezione e nell’allevamento di capre da cashmere di alta qualità.
Attraverso tecnologie quali l’editing genetico e il trasferimento nucleare di cellule somatiche sono stati identificati geni chiave legati alla qualità del cashmere. Le razze di capre da cashmere di alta qualità ottenute hanno registrato un aumento del 20% della resa di cashmere per razza e una finezza stabile intorno ai 14,5 micron, in linea con gli standard internazionali.
La trasformazione intelligente e verde della fase di lavorazione ha portato nuova vitalità all’industria cinese del cashmere. La Mongolia Interna ha formato una catena industriale intelligente che copre l’intero processo di lavaggio, cardatura, tintura, filatura, lavorazione a maglia e produzione dei capi in cashmere.
Nel laboratorio intelligente della Chifeng Dongrong Cashmere Development (Group) Co. Ltd., i tradizionali processi di lavorazione stanno subendo un aggiornamento di “manifattura intelligente”. La linea di produzione sviluppata in modo indipendente è dotata di un sistema intelligente di aspirazione dell’aria, in grado di identificare con precisione le differenze nelle fibre di cashmere. Attraverso il controllo della pressione dell’aria e una selezione accurata, elimina le fibre non conformi, portando il cashmere allo “standard di èlite” e colmando un divario tecnologico regionale.
Utilizzando ugelli ad alta precisione e un sistema di posizionamento basato sull’intelligenza artificiale che operano in modo coordinato, l’impresa ha superato il problema del disallineamento dei motivi e della sfocatura dei colori causati dalla morbidezza delle fibre di cashmere, ottenendo una presentazione precisa al millimetro dei motivi su entrambi i lati. Questa tecnologia non solo arricchisce i design dei prodotti in cashmere, ma ne aumenta anche il valore aggiunto di quasi il 30%, rendendoli la scelta preferita per i marchi internazionali di fascia alta.
Il Gruppo Erdos ha sviluppato una linea di produzione intelligente 5G, che consente a un singolo lavoratore di gestire 16 dispositivi completamente automatici e che agevola la produzione su larga scala di prodotti a maglia senza cuciture e completamente sagomati.
Inoltre, grazie alla tecnologia di progettazione digitale 3D, ha costruito un vasto database, riducendo di oltre il 50% il ciclo di sviluppo dei capi campione e diminuendo in modo significativo gli scarti annuali di tessuto.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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