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Cronaca

Di Gianfrancesco “Tra Italia e Azerbaigian intenso dialogo politico”

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ROMA (ITALPRESS) – I rapporti fra Italia e Azerbaigian “sono eccellenti, segnati da grande intensità e questo grazie anche, se non soprattutto, a un intenso dialogo politico”. Lo ha detto l’ambasciatore d’Italia a Baku, Luca Di Gianfrancesco, intervistato da Claudio Brachino per Diplomacy Magazine, format tv dell’agenzia Italpress.

“Io sono qui da circa un anno, un arco di tempo nel quale abbiamo visto la missione del presidente Aliyev a Roma, dove ha incontrato il presidente Mattarella e il premier Meloni”, ha ricordato l’ambasciatore. Momenti importanti di questo scambio sono stati la COP29, ospitata dall’Azerbaigian lo scorso novembre e che ha visto la presenza, oltre che di Meloni, di una nutrita delegazione ministeriale. Inoltre “il ministro dell’economia azero, Jabbarov, è stato a Roma e ha incontrato il ministro Urso. Il ministro Crosetto è stato due volte a Baku per discutere di come rafforzare la cooperazione nel settore della difesa. Pochi sanno che l’Azerbaigian è dal 1994 un partner della Nato nel quadro del Partenariato per la Pace dell’Alleanza e ha partecipato anche a missioni boots on the ground, come si dice, a fianco dei nostri soldati, da ultimo in Afghanistan. Queste poche ma significative immagini rappresentano bene l’intensità di questo dialogo”, ha osservato il capo missione a Baku. Infine “stiamo attualmente lavorando all’organizzazione delle consultazioni politiche che dovrebbero tenersi a Baku nei prossimi mesi e quella sarà sicuramente un’occasione importante non solo per consolidare l’esistente ma anche per lavorare sul rafforzamento e l’ampliamento ulteriore di questa cooperazione a tutto tondo”.

Una cooperazione che si manifesta anche nel settore economico, e che vede l’energia come elemento portante. “Da molti anni l’Azerbaigian è per noi un fornitore tra i più importanti, dopo l’Algeria è il nostro secondo fornitore di gas, con una quota di circa il 16% del fabbisogno energetico” ma “attualmente è impegnato a diversificare il proprio modello produttivo: vuole sganciarsi dalla logica solo della produzione e commercializzazione di idrocarburi, per crescere vuole sviluppare anche altri settori della propria economia”. Per questo, “le aziende e il fondo di investimento azerbaigiano guardano con interesse all’Italia come luogo di opportunità di affari e di possibili investimenti” in vari comparti, “come l’agroalimentare, i macchinari, le infrastrutture”.

Gli idrocarburi “rimangono e rimarranno ancora per molto tempo l’asset portante dell’economia dell’Azerbaigian, ma in parallelo” il Paese si sta impegnando “a fare avanzare altri settori economici e anche a guardare oltre confine. Certo, bisogna essere consapevoli che si tratta di un mercato di dimensioni medie, l’Azerbaigian è un Paese di 10 milioni di abitanti ma per il proprio posizionamento geografico e per la stabilità politica si presenta come un hub da cui potersi proiettare anche in altri Paesi vicini, compresi quelli dell’Asia centrale, che sono vicini a Baku non solo geograficamente, ma anche politicamente”. Il Paese “mostra un crescente interesse anche per tutto il tema delle energie verdi e rinnovabili” e “sta perseguendo una strategia di crescente diversificazione delle fonti, con investimenti sempre maggiori soprattutto nel settore dell’eolico e del solare. Un’azienda italiana, CeSI, sta lavorando a un progetto di fattibilità per un elettrodotto che nelle intenzioni dovrebbe collegare l’Azerbaijan attraverso il Mar Nero fino all’Europa orientale”.

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Inoltre “Eni ha stipulato dei memorandum di collaborazione con il partner locale Socar e, tra gli ambiti di attività che sono stati identificati, c’erano anche eventuali progetti di cooperazione in Paesi terzi, con un focus specifico sui Paesi target del nostro piano Mattei”.
A livello geopolitico, “il processo di normalizzazione tra Azerbaigian e Armenia sta avanzando abbastanza speditamente. C’è un testo di accordo che è in una fase molto avanzata e la comunità internazionale, Italia compresa, sostiene la sua prossima finalizzazione. E’ evidente che la firma di un simile accordo di pace sarebbe un ‘game changer’ epocale anche per tutte le opportunità che si aprirebbero per la cooperazione economica, non solo tra i due Paesi ma nella regione. Pur nelle difficoltà che è normale che caratterizzino un processo così delicato, che interviene dopo tanti anni di conflitto, ci sono dei segnali che il clima sta cambiando: ad esempio, Armenia e Azerbaigian si sono reciprocamente sostenute un paio di settimane fa per ottenere lo svolgimento dei prossimi vertici della comunità politica europea che avranno luogo rispettivamente a Erevan nel 2026 e a Baku nel 2028. In questo contesto, l’Italia è ritenuta un partner molto affidabile: abbiamo ottimi rapporti con l’Azerbaigian, ma anche con gli altri Paesi della regione, e ci viene riconosciuto di non avere agende nascoste nel Caucaso meridionale, di essere trasparenti e di sostenere questo processo di normalizzazione nell’interesse innanzitutto degli stessi Paesi e naturalmente nel rafforzamento dei loro rapporti con l’Italia e con l’Unione europea”.

Anche i rapporti culturali tra i due Paesi “sono molto intensi: come ambasciata, insieme a tutte le altre componenti del sistema Paese, siamo molto impegnati non solo a intercettare questa grande domanda di italianità, ma anche a valorizzarla e svilupparla”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Garante privacy blocca diffusione immagini autopsia Chiara Poggi

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ROMA (ITALPRESS) – Il Garante della privacy ha adottato, d’ufficio e in via d’urgenza, un provvedimento di blocco nei confronti di una persona che sta rendendo disponibile online, a pagamento, un video contenente le immagini dell’autopsia di Chiara Poggi. Con lo stesso provvedimento, l’Autorità avverte i media e i siti web che l’eventuale diffusione delle immagini risulterebbe illecita in quanto in contrasto con le Regole deontologiche dei giornalisti e la normativa privacy.
“Il Garante – si legge nella nota – invita dunque chiunque entri nella disponibilità di tali immagini, compresi i mezzi di informazione, ad astenersi dalla loro diffusione che – anche in considerazione della violenza esercitata nei confronti della vittima – lederebbe in modo gravissimo la sua dignità e quella dei suoi familiari. L’Autorità si riserva l’adozione di ulteriori provvedimenti anche di carattere sanzionatorio”.

– Foto: Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Scoperte irregolarità sul lavoro, 25 imprenditori denunciati nel Salento

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LECCE (ITALPRESS) – I Carabinieri di Lecce hanno scoperto gravi irregolarità nel settore agricolo, edile e dei pubblici esercizi, nei territori di Lecce, Gallipoli, Nardò, Copertino, Ugento, Otranto, Copertino, Veglie, Carmiano e Salice Salentino.
L’operazione ha portato alla denuncia di 25 imprenditori e alla contestazione di sanzioni amministrative per un totale di circa 60.000 euro, oltre ad ammende per un complessivo di
135.000 euro.
Il bilancio delle ispezioni include anche sei sospensioni di attività imprenditoriali, di cui quattro per gravi inadempienze in materia di salute e sicurezza, e due per aver occupato
lavoratori in nero. In totale, dieci lavoratori sono stati trovati senza contratto e senza le comunicazioni preventive al Centro per l’Impiego, evidenziando situazioni di grave illegalità. Tra le irregolarità più frequenti riscontrate figurano la mancata redazione e aggiornamento del documento di valutazione dei rischi specifici, l’assenza di formazione adeguata per i lavoratori, la mancanza di sorveglianza sanitaria e il mancato rispetto dei requisiti minimi di conformità degli ambienti di lavoro.
Sono stati adottati provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale con sanzioni amministrative di 2.500 euro ciascuna, oltre alle maxi sanzioni per il lavoro nero.
Complessivamente, le sanzioni elevate raggiungono circa 195.000 euro, a testimonianza dell’impegno costante nel contrastare le violazioni delle normative sulla tutela della salute e
sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

– Foto: uffico stampa Carabinieri –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Maxi operazione contro l’immigrazione clandestina in 23 province / Video

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ROMA (ITALPRESS) – Vasta operazione di polizia, coordinata dal Servizio centrale operativo (SCO) per contrastare l’immigrazione clandestina, con particolare riguardo alle falsità documentali connesse alle procedure di ingresso disciplinate dal cosidetto decreto flussi.

L’operazione, realizzata con modalità ad “alto impatto”, ha visto coinvolte le Squadre mobili di Bari, Bologna, Cagliari, Caltanissetta, Caserta, Foggia, Massa Carrara, Matera, Milano, Monza Brianza, Piacenza, Prato, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rieti, Savona, Taranto, Terni, Torino, Treviso, Vercelli e Vibo Valentia, con il supporto dei Reparti prevenzione crimine e degli Uffici Immigrazione delle Questure interessate. Controllati 1317 stranieri e 167 imprese, arrestati 9 stranieri ricercati per vari reati.

Nel corso dell’operazione è emerso che diversi gruppi criminali hanno sfruttato i tentativi di centinaia di stranieri di entrare in Italia, offrendo agli stessi di regolarizzarli, con ingenti profitti illeciti, tenendo presente che per ogni “pratica” gestita irregolarmente vengono richiesti compensi tra i 1.000 e i 5.000 euro.

Tra i modi operandi più diffusi si segnala la falsificazione di documenti, ad esempio allegando alle istanze di ingresso falsi contratti di lavoro o false attestazioni di soggiorno, oppure l’offerta di servizi di intermediazione illecita.

IL VIDEO DELL’OPERAZIONE

– Foto: da video Polizia –

(ITALPRESS).

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