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Cronaca

Cobolli lotta a Toronto ma cede negli ottavi a Shelton

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TORONTO (CANADA) (ITALPRESS) – Deve attendere ancora per il suo primo quarto in un “1000” Flavio Cobolli, uscito di scena negli ottavi di finale del “National Bank Open”, sesto ATP Masters 1000 stagionale, dotato di un montepremi di 9.193.540 dollari, di scena sul cemento di Toronto (dove si disputa ad anni alterni con Montreal), in Canada. Nella notte italiana il 23enne romano, n.17 del ranking (“best”) e 13 del seeding, in quelli che per lui erano i secondi ottavi da “1000” in carriera dopo quelli raggiunti a Cincinnati 2024, ha ceduto per 6-4 4-6 7-6(1), al termine di una battaglia durata quasi due ore e mezza, al mancino statunitense Ben Shelton, n.7 ATP e quarto favorito del seeding. Cobolli non ha sfruttato un vantaggio di 5-3 nel set decisivo ma Shelton da parte sua non ha trasformato un match-point nel dodicesimo gioco. Per l’azzurro la beffa di aver messo a referto più vincenti del suo avversario, 31 contro 26, e meno errori gratuiti, 44 contro 46, ma di aver comunque perso la partita. Domani, martedì, Shelton affronterà nei quarti l’australiano Alex De Minaur, n.8 del ranking e 9 del seeding, che si è imposto per 6-2 4-6 6-4 sullo statunitense Frances Tiafoe, n.12 ATP e settima testa di serie. Tra lo statunitense ed il 26enne di Sydney, finalista in questo torneo nel 2023 (prima ed unica finale da “1000” per ‘Demon’ finora) battuto da Sinner, non ci sono precedenti. Nel quarto della parte bassa del tabellone si troveranno di fronte invece lo l’americano Taylor Fritz (2) ed il russo Andrey Rublev (6), vincenti rispettivamente sul ceco Jiri Lehecka (19) per 7-6(4) 6-7(5) 7-6(5) e sullo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina (20), costretto al ritiro sul 6-7(3) 7-6(2) 3-0 per il suo avversario. Negli altri due quarti se la vedranno il tedesco Alexander Zverev (1) e l’australiano Alexei Popyrn (18) e lo statunitense Alex Michelsen (26) ed il russo Karen Khachanov (11).
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Cronaca

Meloni “Zes sta dando risultati straordinari”

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ROMA (ITALPRESS) – “La Zes è uno strumento che sta dando straordinari risultati ma noi vogliamo allargare questa zona alle regioni qualificate come regioni in transizione: questo vale per le Marche e per l’Umbria, la Zes è uno strumento molto efficace per allargare investimenti, per avere vantaggi fiscali”.

Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo alla presentazione degli interventi del governo per lo sviluppo delle Marche. “Questo ci permette di completare il disegno avviato lo scorso anno” ha aggiunto Meloni “secondo le stime Ambrosetti il giro di affari diretto, indiretto e indotto generato da investimenti in ambito Zes è di 26,7 miliardi, ogni euro che si investe sulla Zes ne produce 1,6 in più con 35 mila nuovi posti di lavoro generati finora”.

-foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Intesa fra Regione Lombardia e Associazione ‘Rondine’ contro la dispersione scolastica

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MILANO (ITALPRESS) – Regione Lombardia e l’Associazione Rondine Cittadella della Pace hanno firmato il Protocollo d’Intesa per la promozione del Metodo Rondine per la trasformazione creativa delle tensioni all’interno del sistema di istruzione e formazione lombardo.

L’accordo nasce con l’obiettivo di contrastare la dispersione scolastica, rafforzare l’inclusione e il successo formativo degli studenti e prevenire tutte quelle le situazioni che spingono i giovani a diventare inattivi, promuovere il dialogo, la cittadinanza attiva e digitale, e prevenire fenomeni di bullismo e violenza nelle scuole. Sottoscritto dall’Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, Simona Tironi, e dal fondatore e presidente dell’Associazione Rondine, Franco Vaccari, il Protocollo prevede una collaborazione pluriennale per integrare nei percorsi educativi regionali un approccio innovativo alla gestione del disagio, basato su relazioni trasformative e non violente.

“Credo profondamente nella scuola come luogo in cui si costruisce il futuro – ha commentato Tironi non solo in termini di conoscenze, ma soprattutto di relazioni umane, rispetto e crescita personale. Questo protocollo rappresenta un passo concreto per offrire ai nostri giovani strumenti nuovi e profondi per affrontare e trasformare i conflitti, sviluppare empatia, senso civico e consapevolezza ed evitare il fenomeno dei Neet”.

“È un impegno forte – ha continuato – verso un’educazione che non lascia indietro nessuno e che forma le nuove generazioni che saranno chiamate a guidare lo sviluppo sociale economico e produttivo del nostro Paese responsabili e pronti a contribuire a una società più equa, inclusiva e pacifica”.

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Il Metodo Rondine apprezzato anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della sua visita nella sede in provincia di Arezzo lo scorso 6 giugno, validato da importanti università italiane e riconosciuto a livello nazionale e internazionale è stato promosso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito tramite protocollo d’intesa per favorire, crescita personale, l’educazione alla pace, alla legalità, alla convivenza e allo sviluppo sostenibile tramite il suo approccio relazionale al conflitto unico.

L’obiettivo è rigenerare i legami sociali negli ambienti in cui si vive, si studia e si lavora, promuovendo una cultura collaborativa tra pubblico, privato e Terzo Settore, capace di prevenire nuove forme di disagio e povertà educativa.

“In un mondo segnato da nuove fragilità e crescenti tensioni sociali – ha spiegato Vaccariè urgente dotare i giovani di strumenti concreti per gestire i conflitti in modo costruttivo. Siamo davvero grati alla Regione Lombardia per questo accordo che apre un percorso lungimirante e ci vede uniti nell’impegno condiviso di portare nel territorio un’innovazione educativa sperimentata da oltre vent’anni a Rondine. L’obiettivo: formare giovani cittadini consapevoli, capaci di abitare in conflitto e diventare protagonisti del cambiamento”.

Sezione Rondine è l’offerta formativa per le scuole superiori, un percorso sperimentale che integra la didattica con l’esperienza rigenerativa di un metodo riconosciuto a livello accademico e ministeriale – ‘Metodo Rondine’ – capace di trasformare i conflitti in occasioni di crescita e di condivisione. A Brescia, dal prossimo anno scolastico l’offerta sarà realizzata anche nei Comprensivi. Le sezioni Rondine accompagnano docenti e studenti verso un modo nuovo di fare scuola e di essere gruppo-classe, per poter sviluppare conoscenza, azione, responsabilità e rapporti ‘sani’, dalla prima alla quinta classe delle superiori.

Il Quarto Anno a Rondine, invece, sviluppa una consapevolezza critica, lavora sulla trasformazione del conflitto e rafforza la crescita emotiva e relazionale, dove didattica disciplinare, percorsi educativi interni ed esterni alla classe, aspetti della vita quotidiana nel Borgo, percorsi di team building, gestione dei conflitti, dialogo interculturale e interreligioso si incontrano grazie al ‘Metodo Rondine’. Questo metodo, maturato in oltre 25 anni di lavoro con l’esperienza dello Studentato Internazionale – World House, viene applicato al percorso formativo degli adolescenti che si trovano ad affrontare il più importante conflitto della vita: la ricerca della propria identità per diventare protagonisti della propria vita.

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– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Cronaca

Addio a Bonamico, lo storico ‘Marinè del basket italiano

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BOLOGNA (ITALPRESS) – Addio ad una delle leggende del basket azzurro. E’ morto a 68 anni Marco Bonamico, ala-grande che ha fatto la storia della pallacanestro bolognese ma anche della Nazionale. Nato a Genova il 18 gennaio e soprannominato il Marine, Bonamico, alto 2,01 m, inizia la sua carriera nella Virtus Bologna nella stagione 1975-76. Nel 1976-77 cambia sponda e gioca per la Fortitudo Bologna, storica rivale della Virtus, per tornare alla Vu Nere l’anno seguente. Nel 1978 passa all’Antonini Siena, nel 1979 alla Billy Milano e nel 1980 ritorna alla Virtus. Nel 1986-87 e 1987-88 gioca a Napoli (promozione dall’A2), poi torna per un anno alla Virtus Bologna e dal 1989-90 al 1991-92 indossa la casacca di Forlì (altra promozione dall’A2). Chiude la carriera a Udine, in Serie A2. Da giocatore disputa 15 campionati di Serie A1 e 4 di Serie A2, vincendo con la Virtus due scudetti (1975-76 e 1983-84) e due Coppe Italia (1984-1989); è stato anche il topscorer nella finale di Eurolega 1981 persa contro il Maccabi Tel Aviv. In Nazionale disputa 154 partite complessive segnando 754 punti totali, vincendo gli Europei 1983 e l’argento alle Olimpiadi di Mosca 1980. Il suo punto di forza era la penetrazione sotto canestro e i tiri da tre punti. Per quanto riguarda quest’ultima caratteristica, fu uno dei primi a saper applicare questa regola che fu introdotta nel campionato 1984-85. Nel 1987 tentò 119 volte il tiro da fuori segnando in 46 occasioni. Dopo il ritiro, per anni è stato seconda voce nelle telecronache cestistiche della Rai, spesso al fianco di Franco Lauro, e poi presidente della Giba (Giocatori Italiani Basket Associati), una sorta di ‘sindacatò dei cestisti. Il 19 febbraio 2009 fu eletto presidente della Legadue (seconda lega professionista nazionale), all’unanimità e per alzata di mano, durante l’Assemblea delle Società, per succedere al dimissionario Valentino Renzi, approdato in Lega di Serie A. Da qualche giorno era ricoverato al Bellaria, nella ‘suà Bologna, dove si è spento a causa di un male incurabile, lasciando un vuoto incolmabile nello sport italiano.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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