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Cronaca

A Milano una mostra digitale per sensibilizzare sull’asma grave

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MILANO (ITALPRESS) – Sensibilizzare l’opinione pubblica sull’asma grave e favorire l’informazione su questa patologia, spesso sottovalutata. E’ lo scopo della campagna “Dottore ho l’asma. E’ grave? La mostra” promossa da AAIITO (Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri). Dal 2020, si pone l’obiettivo di informare sull’impatto epidemiologico e sulle conseguenze dell’asma grave se non adeguatamente trattata e sulla disponibilità ed efficacia di terapie quali i nuovi farmaci biologici. Lavinia Fagiuoli e Francesca Gastone sono le due giovani donne che hanno messo la loro arte al servizio della campagna, lavorando a una mostra – visitabile gratuitamente l’1 e il 2 ottobre presso Le Village by CA – Sala Parigi, Corso di Porta Romana 61 a Milano, dalle 8.00 alle 18.00 – presentata oggi nell’ambito della Milano Digital Week 2025. Il progetto ha visto anche la collaborazione dell’Associazione Nazionale pazienti Respiriamo Insieme APS e il contributo di AstraZeneca, GSK e Sanofi.
Negli ultimi due anni, dalla pubblicazione del “Romanzo collettivo di storie vissute” alla produzione del cortometraggio “Respira” realizzato con l’Intelligenza Artificiale, il progetto “Dottore ho l’asma. E’ grave?” pone al centro i pazienti, le loro storie, al fine di mettere in luce aspetti ancora inesplorati della loro condizione e dei loro bisogni. La campagna ha permesso di produrre strumenti creativi utili non solo alla persona che affronta quotidianamente la patologia, ma anche agli specialisti. Per mantenere un continuum narrativo coerente con il cortometraggio realizzato nel 2024, sono stati sviluppati nelle opere della mostra i temi principali esplorati in Respira: labirinto, nebbia, roccia, silenzio, colore e sono nate così 5 opere animate digitali che permettono al visitatore di esplorare il mondo dell’asma grave. Questi elementi simbolici diventano quindi il filo conduttore di un percorso espositivo che unisce arte e testimonianza, immaginazione e realtà.
“Queste opere rappresentano un percorso emotivo per far comprendere più da vicino l’impatto della malattia e l’importanza di riconoscerla, affrontarla e superarla – spiega Antonino Musarra, responsabile comunicazione AAIITO -. Ancora oggi c’è molta disinformazione su questa patologia e sappiamo quanto possa essere in salita la vita di chi convive con una patologia come l’asma grave. Con iniziative come questa, che utilizzano strumenti innovativi e creativi, ci auguriamo di raggiungere sempre più persone possibili e di portare un messaggio di speranza anche ai pazienti più giovani. Aiutarli a prendere consapevolezza della malattia di cui sono affetti e aiutarli a intraprendere il corretto percorso di diagnosi e cura, è il primo passo da compiere per far sì che le persone con asma grave possano affrontare meglio la propria quotidianità e limitare conseguenze e ripercussioni della malattia sia a livello personale che sociale e professionale”.
Cinque opere capaci di offrire allo spettatore un’esperienza immersiva e multisensoriale, grazie all’ausilio dell’arte figurativa e del linguaggio digitale. Le animazioni, a cura di Giacomo Manzotti – regista e motion designer – e i suoni, realizzati da Fabio Sirna – musicista e sound designer -, arricchiscono ogni illustrazione, permettendo di osservare l’asma grave da una prospettiva inedita, capace di restituire la complessità e le molte sfaccettature della patologia. Così sono nate “Roccia- La paura”, a cura di Lavinia Fagiuoli, Giacomo Manzotti, Fabio Sirna; “Colore- Isolamento sociale” a cura di Francesca Gastone, Giacomo Manzotti, Fabio Sirna; “Nebbia – Confusione prima della diagnosi, a cura di Lavinia Fagiuoli, Giacomo Manzotti, Fabio Sirna; “Labirinto – Percorso di cura complesso, a cura di Lavinia Fagiuoli, Francesca Gastone, Fabio Sirna; “Silenzio- Sottovalutazione della patologia da parte del paziente”, a cura di Lavinia Fagiuoli, Giacomo Manzotti, Fabio Sirna.
Attraverso queste video-installazioni, lo spettatore entra nel mondo dell’asma grave e può coglierne gli aspetti nascosti: la fatica del respiro, la solitudine, le barriere invisibili, ma anche la forza, la speranza e la possibilità di ritrovare luce e libertà. L’elemento esterno di colore blu, all’interno di ogni opera, segna il cambiamento nella gestione quotidiana della patologia, reso possibile dal supporto dei clinici e dall’arrivo dei farmaci biologici. Oggi, infatti, la cura dell’asma è radicalmente cambiata con le terapie biologiche mirate, in grado di agire con precisione sui meccanismi della maggior parte delle forme di asma grave.
“Purtroppo, i ritardi nella diagnosi sono ancora troppo importanti, con forti ripercussioni sull’andamento della malattia, sia in termini di qualità di vita che di costi socio-sanitari – sottolinea Maria Beatrice Bilò, responsabile formazione AAIITO -. Oltre a questo, si aggiunge il fatto che spesso nel paziente con asma grave coesistono numerose comorbidità, talvolta non diagnosticate o non adeguatamente considerate, che contribuiscono a complicare la malattia e a rendere meno efficaci le cure. Da qui l’importanza di una corretta gestione dell’asma grave, è fondamentale che il paziente sia seguito e trattato in maniera tempestiva e continuativa presso i centri specializzati. Nelle opere di questa mostra, emergono in modo importante la necessità di una diagnosi tempestiva, l’accesso all’innovazione terapeutica e la creazione di una rete integrata in cui il paziente si senta meno solo. Oggi la cura dell’asma è radicalmente cambiata con le terapie biologiche mirate in grado di agire con precisione sui meccanismi biologici della maggior parte delle forme di asma grave”.
Le illustrazioni raccontano proprio questo, il patient journey del paziente, mettendo in luce le difficoltà quotidiane con cui i pazienti devono convivere. “Dal 2017 la nostra Associazione è impegnata sul fronte del Riconoscimento nel Piano Nazionale della Cronicità (PNC) dell’asma grave, dell’inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e del riconoscimento di tutele sociali correlate alla severità di questa malattia – racconta Simona Barbaglia, presidente di Respiriamo Insieme APS – . Crediamo nella sinergia di tutti gli attori coinvolti nel sistema, perchè solo insieme si può fare davvero la differenza. Raccontare una patologia complessa come l’asma grave attraverso l’arte è stata una sfida importante ma siamo fortemente convinti che attività come queste possano portare far meglio comprendere le criticità il paziente vive ogni giorno portando beneficio alla comunità di pazienti, perchè aumenta l’informazione su questa patologia ancora oggi purtroppo troppo sottodiagnosticata”.

– foto ufficio stampa Honboard –
(ITALPRESS).

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BREAKING NEWS LOMBARDIA – 18 NOVEMBRE 2025

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I fatti del giorno: Milano-Cortina 2026, la fiaccola olimpica passerà da Pavia – Incendio all’ex mulino Varvello di Vigevano, forse da un falò abusivo – Studente Bocconi accoltellato, cinque arresti – Pedone investito da un bus a Milano – Caso Venditti: l’ex pm “batte” i pm bresciani sul sequestro dei dati – Autonomia, Calderoli domani a Milano per pre-intese con Lombardia – Pronto Meteo Lombardia per il 19 Novembre.

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Africa continente strategico, da SIMEST plafond di 200 mln per le imprese

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ROMA (ITALPRESS) – Supportare l’internazionalizzazione delle imprese italiane: è la mission di SIMEST, parte del gruppo Cassa Depositi e Prestiti e “braccio operativo” del Ministero degli Affari Esteri.
“Lavorare con l’Africa è necessario”, ha spiegato all’Italpress Francesca Alicata, Chief External Relations SIMEST, alla presentazione della seconda edizione dell’Africa Champion Program, l’iniziativa di SACE che unisce formazione specialistica e opportunità di business, dedicata alle imprese italiane che desiderano crescere e operare con successo nei Paesi prioritari del Piano, attraverso lo sviluppo di competenze strategiche, relazioni commerciali e partenariati internazionali.
“Abbiamo creato il Plafond Africa, uno strumento molto interessante che ha una capacità di circa 200 milioni di euro e che permette alle aziende italiane di poter finanziare una trasformazione ecologica e digitale dei propri processi produttivi e di coprire anche tutto ciò che riguarda la formazione del personale e il capitale umano”. Si tratta di “un finanziamento concesso a un tasso di interesse dello 0,3% per tutta la sua durata” e che “garantisce una parte a fondo perduto, che può andare dal 10% al 20%”.
Inoltre “è un finanziamento che non va in centrali rischi, quindi non va a intaccare la disponibilità” delle aziende “nei confronti del sistema bancario”.
“Non per ultimo, abbiamo anche il progetto Filiera d’impatto, che permette a tutte quelle aziende italiane che vogliono investire in Africa, ma che non hanno un export, di poter usufruire dei nostri finanziamenti”, sottolinea. “Abbiamo anche tutto ciò che riguarda l’equity e lo strumento del credito fornitore che, in sinergia con SACE, dà l’opportunità alle aziende italiane che esportano macchinari e impianti di poter garantire alla controparte dilazioni di pagamento dai 2 ai 5 anni e un tasso di interesse molto vantaggioso”.
SIMEST ha aperto un ufficio in Egitto al Cairo e un ufficio in Marocco, uffici “molto attivi che prendono per mano l’azienda insieme agli attori del Sistema Paese e li supporta nel percorso di internazionalizzazione, dalle prime fasi alle fasi di sviluppo più completo”. Questo, conclude, fa parte di “una strategia del nostro piano strategico che prevede l’affiancamento continuo e completo delle aziende anche nei paesi africani, in sinergia con tutti gli attori del Sistema Paese” e “dimostra l’interesse per il continente africano, e la forza della cooperazione e della collaborazione che abbiamo con gli attori del Sistema Paese”.

– foto xi2/Italpress –
(ITALPRESS).

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Antimicrobico-resistenza e superbatteri, da Pfizer una nuova opzione clinica

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ROMA (ITALPRESS) – Un’infezione su sei oggi non risponde più agli antibiotici. E’ la fotografia che emerge dal più recente rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: tra il 2018 e il 2023, la resistenza antimicrobica è aumentata di oltre il 40%, con picchi nelle aree a risorse limitate, e si conferma, sempre secondo l’Oms, tra le 10 minacce più rilevanti per la Salute pubblica nel 20251.
L’antimicrobico-resistenza (AMR) è una delle emergenze sanitarie più gravi e in crescita a livello globale: infezioni un tempo facilmente curabili diventano sempre più difficili da trattare, mentre la diffusione dei superbatteri aumenta in tutto il mondo. Una situazione che minaccia di riportare la medicina indietro di decenni: interventi chirurgici, trapianti, terapie oncologiche – procedure oggi di routine – rischiano di tornare ad avere esiti incerti se gli antibiotici perdono efficacia.
In occasione della World Antimicrobial Awareness Week 2025 (#WAAW2025), che ogni anno richiama l’attenzione internazionale sull’uso corretto degli antibiotici e sull’importanza di preservarne l’efficacia, Pfizer annuncia la disponibilità in Italia di Emblaveo (aztreonam/avibactam), nuova combinazione antibiotica approvata e rimborsata da AIFA (Determina n. 1130/2025) per il trattamento delle infezioni gravi causate da Enterobacterales produttori di metallo-beta-lattamasi (MBL) o da Stenotrophomonas maltophilia.
La combinazione di aztreonam, antibiotico della classe dei monobattami attivo contro i batteri produttori di MBL, e avibactam, un inibitore di beta-lattamasi di nuova generazione che protegge aztreonam dall’attacco di altri enzimi, rappresenta una alternativa terapeutica mirata contro i patogeni Gram-negativi multiresistenti, tra cui Klebsiella pneumoniae ed Escherichia coli, responsabili di molte infezioni nosocomiali. Grazie al suo meccanismo d’azione complementare, questa nuova combinazione offre un’opzione efficace per il trattamento di infezioni gravi, come polmoniti ospedaliere, infezioni intra-addominali complicate e infezioni del tratto urinario complicate, anche in pazienti con opzioni terapeutiche limitate, contribuendo a rispondere ad un bisogno clinico ancora insoddisfatto.
Le conseguenze della resistenza antimicrobica sono sempre più gravi e tangibili. Quando i batteri smettono di rispondere ai farmaci, le infezioni diventano più difficili da trattare, i tempi di guarigione si allungano e cresce il rischio di complicanze, disabilità e mortalità. A livello globale, si stima che 1,27 milioni di decessi ogni anno siano attribuibili a infezioni batteriche resistenti. In Italia, la situazione è tra le più critiche in Europa: l’antibiotico-resistenza è responsabile di oltre 12.000 morti l’anno, e quasi un’infezione su sei risulta oggi resistente ai trattamenti disponibili.
‘La resistenza antimicrobica è una sfida clinica e organizzativa – commenta Pierluigi Viale – Professore Ordinario Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Alma Mater Studiorum, Università di Bologna, UO Malattie Infettive IRCCS Policlinico di S. Orsola – Bologna -. Oggi un’infezione su sei risulta resistente agli antibiotici di prima linea, una tendenza che l’OMS definisce una minaccia crescente per la salute mondiale. In particolar modo le infezioni causate da batteri Gram-negativi, responsabili spesso di casi clinici gravi e/o ad alta complessità gestionale. In Italia, nel 2023, sono stati segnalati quasi 4.000 casi di batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi, con un incremento rilevato in quasi tutte le Regioni. E’ un segnale d’allarme che richiede strategie più mirate, diagnosi tempestive e un uso realmente appropriato degli antibiotici, per contenere la diffusione dei ceppi multiresistenti e preservare l’efficacia delle terapie disponibilì.
Di fronte a questi dati, la risposta non può che essere clinica, oltre che preventiva: servono strategie terapeutiche mirate e un uso più consapevole degli antibiotici, per contenere la diffusione dei ceppi multiresistenti e preservare l’efficacia delle cure disponibili.
‘L’aumento delle infezioni gravi sta generando un effetto domino che riduce progressivamente l’efficacia delle terapie disponibili – sottolinea Matteo Bassetti, Professore Ordinario di Malattie Infettive Università degli Studi di Genova; Direttore Clinica Malattie Infettive e Tropicali, Ospedale Policlinico San Martino di Genova; Direttore Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali, Università di Genova – e ogni fallimento terapeutico accresce la pressione selettiva sui batteri, favorendo la diffusione di ceppi multiresistenti. Anche antibiotici considerati fino a poco tempo fa di ultima linea, come i carbapenemi, stanno perdendo forza, restringendo le opzioni di cura. E’ per questo che l’appropriatezza terapeutica diventa oggi un principio imprescindibile: scegliere il farmaco giusto, nel momento giusto e per il paziente giusto è la chiave per contenere la resistenza e garantire trattamenti efficaci nel tempò.
L’antimicrobico-resistenza rappresenta una sfida non solo clinica, ma anche economica per il Servizio Sanitario Nazionale. L’aumento del consumo di antibiotici, cresciuto del 5,4% nel 2023 secondo i dati AIFA, con un costo medio per dose definita giornaliera pari a 1,77 euro sono indicatori di una pressione crescente sulle risorse sanitarie. Le infezioni resistenti comportano ricoveri più lunghi, cure più complesse e un impatto diretto sulla sostenibilità della spesa pubblica Per affrontare questa emergenza in modo strutturale, nel gennaio 2025 è stato attivato in Italia il fondo “Reserve”, una misura innovativa che consente di garantire accesso pubblico e sostenibile agli antibiotici strategici contro i patogeni multiresistenti. Grazie a questo meccanismo, il nostro Paese si allinea alle migliori pratiche europee, sostenendo la disponibilità di nuove terapie come aztreonam/avibactam e rafforzando l’impegno nella lotta globale all’AMR.
‘L’aumento costante delle infezioni resistenti, con tutto quello che esso porta con sè – precisa Marco Falcone, Professore Ordinario di Malattie Infettive, Direttore della U.O. di Malattie Infettive Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT)- impone un rinnovamento nelle strategie di trattamento. Negli ultimi decenni sono state introdotte pochissime nuove classi di antibiotici, mentre i patogeni Gram-negativi hanno continuato a evolversi, riducendo progressivamente le opzioni di cura. La combinazione di aztreonam e avibactam nasce proprio per superare specifici meccanismi di resistenza che limitano l’efficacia delle terapie convenzionali. Gli studi clinici internazionali hanno confermato un profilo di efficacia e sicurezza favorevole nelle infezioni gravi e complicate. Il farmaco, inoltre, introduce la prima combinazione ß-lattamico/inibitore della ß-lattamasi attiva contro le metallo-ß-lattamasi (MBL) e amplia le opzioni terapeutiche a disposizione dei clinici per affrontare le infezioni da batteri Gramnegativi multiresistenti produttori di MBL, un bisogno medico globale ancora insoddisfatto. L’obiettivo oggi è integrare l’innovazione in una visione di uso mirato e sostenibile, che unisca diagnosi precoce, antimicrobial stewardship e formazione continua. Solo così le nuove terapie potranno mantenere nel tempo il loro valore e contribuire concretamente a contrastare la resistenza antimicrobicà.
Da oltre 170 anni Pfizer è protagonista nella ricerca antinfettiva, con una storia fatta di innovazione, collaborazione e impegno costante nel contrasto alle malattie infettive. Oggi l’Azienda continua a essere in prima linea anche nella lotta contro l’antimicrobico-resistenza, una delle emergenze sanitarie più rilevanti a livello globale, e lo fa integrando ricerca scientifica, responsabilità sociale e prevenzione primaria. L’arrivo di Emblaveo® (aztreonam/avibactam) rappresenta un nuovo passo in questa direzione, offrendo una risposta concreta a un bisogno terapeutico ancora insoddisfatto.
‘L’impegno di Pfizer nella lotta all’antimicrobico-resistenza – dichiara la dottoressa Barbara Capaccetti, Direttore Medico di Pfizer in Italia – è di lunga data e si fonda su una visione integrata della salute pubblica. Lo sviluppo della nuova associazione a base di aztreonam e avibactam conferma la volontà di continuare a investire in aree terapeutiche complesse, dove le opzioni di trattamento sono sempre più limitate. La ricerca di nuove opzioni terapeutiche resta fondamentale, ma deve procedere insieme a politiche di prevenzione e a un uso consapevole degli antibiotici. Rafforzare la diagnosi precoce, promuovere programmi di antimicrobial stewardship e sostenere la prevenzione primaria – a partire dalle vaccinazioni – significa agire prima che l’infezione si manifesti, proteggendo i pazienti e preservando l’efficacia delle terapie per le generazioni future. E’ questa la direzione che guida ogni giorno il nostro lavorò.
In occasione della World Antimicrobial Awareness Week 2025 (#WAAW2025), in calendario dal 18 al 24 novembre, Pfizer lancia la campagna di sensibilizzazione “Dai il tuo nome al cambiamento”, che invita cittadini, medici e operatori sanitari a diventare protagonisti della lotta contro l’abuso e l’uso improprio degli antibiotici. L’iniziativa risponde anche a una crescente attenzione del pubblico verso l’AMR. E’ un fatto che negli ultimi 12 mesi, in Italia, le conversazioni sui social network relative all’AMR siano aumentate del 64%, a conferma di un interesse in forte crescita verso una delle principali sfide sanitarie globali8 .
Diffusa su canali digitali, social media, farmacie e contesti ospedalieri, la campagna promuove una cultura di prevenzione, responsabilità e consapevolezza.
Attraverso contenuti educativi multimediali, testimonianze di esperti e iniziative territoriali di informazione e formazione, Pfizer intende rafforzare il ruolo della diagnosi precoce, dell’appropriatezza prescrittiva e delle vaccinazioni nella protezione dalla resistenza antimicrobica.
Un’iniziativa che parla al grande pubblico e alla comunità scientifica con un linguaggio semplice e diretto, per ricordare che ognuno può contribuire al cambiamento: perchè l’efficacia degli antibiotici di oggi è la medicina di domani.

– foto GOLIN Italy –
(ITALPRESS).

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