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Economia

Camst riduce di 163mila KWh i consumi di energia, ecco il bilancio di sostenibilità 2024

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BOLOGNA (ITALPRESS) – Una riduzione complessiva di quasi 163.000 kWh primari di energia e un calo del 24% del consumo medio di energia per singolo pasto prodotto: sono alcuni dei principali dati del Bilancio di Sostenibilità 2024 di Camst group.

Lo scorso anno, l’azienda operante nel settore della ristorazione e del facility management ha continuato a coniugare la scelta strategica sulla sostenibilità con una gestione economica efficiente: 612,5 milioni di euro di ricavi e 33,7 milioni di utili realizzati nel 2024. Il report 2024 rappresenta il primo esercizio redatto, in forma volontaria, in conformità ai nuovi e complessi standard ESRS (European Sustainability Reporting Standards), che richiedono un livello di analisi, tracciabilità e trasparenza sempre più rigoroso. Per affrontare questa sfida, è stato avviato un importante lavoro di digitalizzazione dei processi di raccolta e gestione dei dati, con l’obiettivo di rendere le informazioni più affidabili, accessibili e tempestive.

Nell’anno in cui Camst group celebra l’80° anniversario dalla sua fondazione, in un momento di cambiamento e crescita per l’azienda, il gruppo ha raggiunto una altra importante tappa del suo percorso di sostenibilità – come sottolinea il presidente Francesco Malaguti: “Abbiamo ottenuto la certificazione B Corp, che segue la trasformazione in Società Cooperativa Benefit avvenuta nel 2023. Il nostro impegno per un futuro più sostenibile si fa ancora più forte e determinato, per continuare a dare il nostro contributo al benessere delle comunità e dell’ambiente. L’anno appena concluso è stato ricco di risultati e di cambiamenti significativi. A fianco del nuovo piano industriale 2025-2029, abbiamo presentato anche il primo Piano Strategico di Sostenibilità: un passo fondamentale che pone sullo stesso piano le nostre performance economiche, sociali e ambientali. Perché oggi più che mai, crescere non significa solo generare valore economico, ma farlo in modo equo, partecipativo e rigenerativo”.

Nel 2024, i risultati di bilancio di Camst group hanno registrato ricavi pari a 612,5 milioni di euro e un utile di 33,7 milioni, confermando l’impegno dell’azienda a creare valore condiviso con i propri stakeholder. Camst group considera l’Agenda 2030 una cornice chiara per costruire un modello di business sostenibile. Ogni ambito di sostenibilità, attraverso le rispettive linee strategiche, contribuisce concretamente al raggiungimento degli obiettivi individuati. Nel 2024, sono stati realizzati interventi significativi che hanno portato a una riduzione di quasi 163.000 kWh primari di energia. Questi hanno incluso la sostituzione di impianti esistenti con soluzioni ad alta efficienza, oltre all’installazione di sistemi di illuminazione a LED. Sono stati immatricolati 55 veicoli Euro 6D, che hanno sostituito i mezzi più datati, riducendo l’impatto ambientale del servizio di distribuzione.

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Gli obiettivi di Camst in tema di energia e cambiamenti climatici si fondano su un’analisi energetica condotta ogni anno per monitorare consumi, prestazioni e aree di miglioramento. Nel 2024 questo lavoro ha portato a un risultato significativo: il consumo medio di energia per singolo pasto si è ridotto del 24% rispetto alla media registrata nel triennio 2017-2020. L’anno scorso il gruppo ha avviato una sperimentazione per eliminare il packaging monouso nella ristorazione aziendale, in collaborazione con Rosetti Marino S.p.A. e la startup benefit Aroundrs, introducendo un sistema circolare per la gestione dei pasti da asporto tramite contenitori riutilizzabili tracciabili digitalmente. Sono stati risparmiati 1.800 contenitori di plastica monouso e sono state evitate 600 confezioni di posate usa e getta.

Tra le iniziative più significative in ambito economia circolare e gestione sostenibile dei rifiuti, si distingue la partnership con il Gruppo Hera. Nel 2024, 22 punti di ristorazione Camst hanno contribuito alla raccolta differenziata di oltre 1.000 tonnellate di rifiuti organici, trasformati in 68.923 m³ di biometano. Questo ha permesso di risparmiate 129 tonnellate di anidride carbonica equivalente. Continua anche la raccolta di oli vegetali esausti dalle cucine, 299 punti di raccolta, trasformati in 48 mila litri di biocarburante, con un risparmio di 134,1 tonnellate di CO2. Sempre in collaborazione con Hera, è stato attivato un servizio dedicato alla raccolta e al riciclo dei film in polietilene a bassa densità (LDPE). A fronte di 2.420 kg di rifiuti LDPE raccolti, sono stati generati 2.299 kg di polimero, ed evitati 5.100 kg di CO2 rispetto alla produzione dello stesso quantitativo in plastica vergine.

Nel 2024 è stato introdotto nella ristorazione scolastica il progetto Sprecometro, sviluppato da Last Minute Market. Si tratta di un’applicazione digitale che consente di misurare lo spreco alimentare per ciascuna classe coinvolta. Per facilitare il recupero del cibo integro ma non consumato a fine pasto, Camst group ha introdotto nelle mense scolastiche le bag salvaspreco: packaging dedicati che permettono agli studenti di portare a casa pane, frutta e snack confezionati. Nel solo 2024 sono state distribuite 12.940 bag, contribuendo a ridurre i rifiuti post-consumo. La gestione del personale si fonda sul pieno rispetto delle normative in vigore e dei contratti nazionali. I dipendenti del gruppo sono 10.744, di cui 9.805 con contratto a tempo indeterminato. La presenza femminile rappresenta l’83,7% dell’organico. Sempre lo scorso anno Camst group ha formalizzato il proprio impegno per la parità di genere attraverso l’adozione di una Politica per la parità di genere, finalizzata a rimuovere nei contesti aziendali ogni barriera legata al genere.

Online il nuovo sito sostenibilita.camstgroup.com che racconta l’impegno del gruppo nei vari ambiti della sostenibilità e che al suo interno ha una sezione editoriale dedicata al coinvolgimento degli stakeholder attraverso contenuti, come video e podcast, che mettono al centro le testimonianze e i punti di vista esterni all’azienda.

-Foto ufficio stampa Camst Group-
(ITALPRESS).

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Economia

DPFP, UPB “Scenario accettabile, ma stime esposte a molteplici rischi”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB) ha validato lo scorso 29 settembre le previsioni macroeconomiche tendenziali del Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP) 2025, a conclusione di una procedura di confronto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) nell’arco delle scorse settimane. Lo rende noto l’UPB che ha valutato lo scenario macroeconomico tendenziale del DFPF 2025 “complessivamente accettabile, sebbene in alcuni casi le previsioni si collochino sull’estremo superiore o appena oltre le stime del panel UPB”.

In particolare, “la crescita del PIL del QMT non eccede l’intervallo definito dal panel, salvo uno sforamento marginale (dello 0,1%) nel 2027; la previsione per il 2025 è in linea con quelle dell’UPB e del panel, mentre le differenze sugli anni successivi scontano le incertezze sull’accumulazione di capitale e l’instabilità del contesto internazionale; la crescita cumulata sull’ orizzonte 2025-28, pari al 2,7%, si colloca sull’estremo superiore delle stime del panel; la variazione del PIL nominale è accettabile nel complesso, situandosi sul livello superiore dell’intervallo definito dal panel in tutti gli anni tranne quello in corso, ma eccede lievemente le attese dell’UPB; l’incremento cumulato del PIL nominale tra il 2025 e il 2028, pari all’11,0%, è nel complesso coerente con l’intervallo delle stime del panel, sebbene leggermente più elevato. Tali stime “sono esposte a molteplici rischi, bilanciati nel breve termine ma prevalentemente orientati al ribasso nel medio termine, in gran parte riconducibili ai conflitti internazionali e alla dinamica degli investimenti”.

I principali fattori di rischio “sono individuabili in quattro ambiti: il protezionismo, le guerre e i piani di riarmo, fonti primarie di incertezza con effetti sull’economia di difficile quantificazione; la dinamica degli investimenti in costruzioni, dati i possibili effetti di concentrazione degli interventi finanziati dal programma NGEU nel prossimo anno, che potrebbero generare colli di bottiglia sul lato dell’offerta con conseguente freno alla crescita, cui si aggiungono attese incerte sugli investimenti residenziali; la volatilità dei mercati e le politiche monetarie, dove il fragile e instabile contesto internazionale rischia di ingenerare rapide reazioni avverse dei mercati finanziari, con effetti sull’economia italiana, caratterizzata da un elevato debito pubblico; il rischio climatico e ambientale, ormai fattore strutturale di vulnerabilità, poiché la crescente frequenza e intensità di eventi meteorologici estremi richiede risorse per la prevenzione e la gestione delle emergenze, con impatti sui prezzi e sulla capacità produttiva”, conclude l’UPB che procederà a valutare anche il quadro macroeconomico programmatico del DPFP, che incorpora gli effetti dell’aggiustamento di bilancio.

– foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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Economia

Mattarella “Ridisegnare i paradigmi tradizionali dell’economia”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “Democrazia e mercato, come ci ricordano alcuni economisti, hanno in comune l’idea di eguaglianza e concorrono alla sua attuazione. Lo troviamo consacrato negli articoli della Costituzione, operanti per far sì che il potere di indirizzo sia effettivo anche in ambito economico e sociale per una democrazia sostanziale. Il bene comune non è infatti il bene pubblico di una maggioranza, ma interpella ogni cittadino, ogni famiglia, ogni impresa. Ecco perché ridisegnare i paradigmi tradizionali dell’economia, tanto più in tempi di crisi delle relazioni internazionali che pongono a rischio obiettivi, comuni all’intera umanità, di crescita e giustizia sociale, appare necessario per superare i conflitti sociali e per far fronte alle sfide globali odierne”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo messaggio di saluto al Festival dell’Economia civile in svolgimento a Firenze. “La partecipazione attiva civica svolge dunque un ruolo cruciale nell’adozione di politiche e misure capaci di unire al soddisfacimento delle esigenze di vita delle comunità la creazione di benefici intergenerazionali, per garantire i quali è indispensabile un atteggiamento che non sia di distruzione delle risorse del pianeta”, ha concluso Mattarella.

“IMPRESE FAMIGLIARI STRATEGICHE PER IL FUTURO”

“Le imprese familiari costituiscono un assetto produttivo diffuso e strategico nel tessuto economico italiano. Si tratta di un modello che sovente avverte ed esprime un acuto esercizio di responsabilità sociale nei confronti delle imprese amministrate, in grado di generare altresì esternalità positive nei territori e nella comunità coinvolti. Lo stile di fare ed essere impresa trova, nelle aziende familiari, un patrimonio di affinate competenze e di valori trasmessi di generazione in generazione, che arricchiscono il profilo etico della società civile, oltre a caratterizzarsi per garantire, sovente, continuità alla presenza di impianti produttivi, quindi capacità di innovazione, esperienze che rivestono un ruolo centrale nella crescita e nella competitività dell’economia nazionale”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato alla Presidente dell’AIDAF – Italian Family Business, Cristina Bombassei. “La riflessione che si impone nell’attuale contesto di turbolenza nei rapporti internazionali con le conseguenze derivanti alla libertà dei mercati e agli obiettivi di crescita dell’intera comunità internazionale, non potrà che beneficiare delle riflessioni del vostro XX Convegno Nazionale”, conclude Mattarella.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

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Economia

Istat, nel secondo trimestre migliora a -2,0% il rapporto Deficit/Pil

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ROMA (ITALPRESS) – Nel secondo trimestre 2025 l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al -2% (-3,8% nello stesso trimestre del 2024). Lo rende noto l’Istat. Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil del 2,4% (0,6% nel secondo trimestre del 2024). Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil del 3,1% (1,4% nel secondo trimestre del 2024). La pressione fiscale è stata pari al 42,3%, in aumento di 1,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il reddito disponibile delle famiglie aumentato dello 0,8% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi finali sono cresciuti dello 0,5%. La propensione al risparmio delle famiglie è stimata al 9,5%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto rispetto al trimestre precedente dello 0,3% (0,5% l’aumento dei prezzi misurati dal deflatore implicito dei consumi finali delle famiglie). La quota di profitto delle società non finanziarie, stimata al 43,2%, è aumentata di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Il tasso di investimento delle società non finanziarie, al 22,7%, è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente. “Nel secondo trimestre 2025 gli indicatori di finanza pubblica segnano un miglioramento rispetto al secondo trimestre del 2024 – commenta l’Istat -. La crescita del potere d’acquisto delle famiglie rallenta, pur confermando la dinamica positiva che perdura quasi ininterrotta dal primo trimestre 2023. Nello stesso arco temporale si assiste al concomitante aumento, anch’esso lento ma pressoché ininterrotto, della propensione al risparmio. La quota di profitto delle società non-finanziare registra, dopo sette trimestri di riduzione, una variazione positiva, mentre il tasso di investimento è invariato”.

– Foto IPA Agency –

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