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Cronaca

McDonald’s fa il suo ingresso nel mondo degli NFTs

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MILANO (ITALPRESS) – McDonald’s fa il suo ingresso nel mondo degli NFTs, opere digitali che, tramite blockchain, sono certificate uniche. I clienti che acquisteranno il triplo cheeseburger avranno una chance di vincerne una. Si sono messi alla prova con la tavoletta tre artisti: Serena Gianoli, che viene dal mondo dell’illustrazione, Daniele Tozzi che arriva dai graffiti e Nicola Laurora aka Nico 189, designer e illustratore. “McDonald’s ha scelto di puntare sugli NFTs – ha raccontato a Italpress Raffaele Daloiso, Chief Marketing Officer McDonald’s Italia – perchè avevamo un’occasione particolare da festeggiare: il rilancio di uno dei nostri panini storici, il double cheeseburger e l’introduzione della variante in edizione limitata del triplo cheeseburger. E’ un momento storico, volevamo farlo con l’arte perchè restasse. Abbiamo scelto gli NFTs perchè sono l’interpretazione dell’arte in chiave moderna. Siamo orgogliosi di essere stati i primi nel settore ad aver colto il potenziale degli NFTs, investendo nel talento di giovani artisti e rendendolo accessibile a tutti”, ha commentato ancora Raffaele Daloiso. “Un’esperienza vicina ai principi di accessibilità e inclusione che da sempre caratterizzano il nostro brand e coerente con i valori di accoglienza e ascolto dei consumatori”.
A fare da filo conduttore alle tre opere è un concetto caro a McDonald’s, quello di ‘level up’, inteso come ulteriore innalzamento del gusto: “Ghali ha contribuito con noi allo sviluppo di quest’idea e ha, insieme a noi, contribuito all’identificazione degli artisti. E’ stato uno fra i più entusiasti”, ha detto ancora Daloiso.
Tre diversi artisti, di estrazioni disparate che hanno interpretato alla loro maniera l’idea: “La mia illustrazione è nata dal claim, a me sono subito venuti in mente i videogiochi old school. Nei giochi infatti tu devi saltare tutti i livelli per arrivare al livello finale. Nell’opera si respira un’atmosfera da videogioco”, ha detto Serena Gianoli, illustratrice e grafica.
“Io ho pensato subito a qualcosa di iconico e molto diretto per interpretare il concetto di ‘level up’ – ha detto invece Nicola Laurora aka Nico189 – un ragazzo che ascolta musica e mangia un megapanino, avendo quasi un’allucinazione per la potenza del gusto. Mi sono ispirato allo stile hip pop, infatti il protagonista ha un cappello da pescatore”.
Daniele Tozzi viene dal graffitismo: “Ho voluto rappresentare il ‘level up’ del triplo cheeseburger e ho pensato di creare il mio calligramma (una forma fatta con le parole) con effetto 3D, spesso, come se fosse tridimensionale. Una fettona di formaggio come quella del triplo cheeseburgher quindi”, ha raccontato ad Italpress.
Di ogni opera sono state prodotte 100 copie per un totale di 300 NFTs certificati e autentici che McDonald’s ha messo in palio tramite un concorso dedicato, valido fino al 5 aprile. Chiunque potrà partecipare all’estrazione, basterà registrarsi sulla app McDonald’s, acquistare un Triplo Cheeseburger e inserire nell’apposita sezione il codice presente sullo scontrino. “Il vantaggio dei clienti – ha detto ancora soddisfatto Raffaele Daloiso, Chief Marketing Officer McDonald’s Italia – è quello di ricevere un’opera d’arte. L’NFTs è l’interpretazione moderna delle opere d’arte e noi lo consideriamo un omaggio che facciamo volentieri ai nostri clienti più affezionati”.
(ITALPRESS).

Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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Cronaca

La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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