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Cronaca

Paolo Barletta, Les Echos racconta la nuova “scossa” al turismo italiano

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ROMA (ITALPRESS) – L’imprenditore trentacinquenne Paolo Barletta, erede di un importante gruppo immobiliare, vuole rilanciare il turismo italiano, dopo due anni di crisi causati dal Covid, puntando al turismo di qualità. La sua ricetta: hotel e treni di lusso. Il quotidiano economico francese Les Echos gli dedica un ampio ritratto.
“L’Italia non è un paese per giovani – afferma Barletta-. Per emergere e ottenere i risultati a cui si ambisce, devi produrre il doppio degli sforzi. In pochi ti considerano o ti prendono sul serio”.
Barletta si racconta in una delle sale della Soho House di Roma, uno dei suoi ultimi progetti immobiliari per cui ha scelto la capitale (anzichè Milano) per inaugurare lo scorso novembre l’ultima sede del prestigioso circolo privato (con sedi già in numerose città internazionali) attraverso il recupero di un vecchio edificio a San Lorenzo, quartiere bohemien della capitale.
Paolo Barletta è l’erede di uno dei più grandi gruppi immobiliari italiani (Gruppo Barletta), fondato da suo padre nel 1953. In circa 70 anni di storia il Gruppo ha messo la sua firma nella realizzazione di oltre 15.000 opere immobiliari, 1 milione di metri quadrati destinati a abitazioni, hotel e centri commerciali, principalmente a Roma e dintorni.
Ma è il futuro e la diversificazione delle attività a cui punta Paolo Barletta da quando ha preso le redini del Gruppo nel 2013, a soli 27 anni, in seguito alla morte del padre.
Nel 2010, tornato in Italia dopo gli studi negli Stati Uniti e un’esperienza a Dubai, decide di investire nell’azienda di una (allora) sconosciuta coetanea: Chiara Ferragni, divenuta poi in pochi anni l’icona dei millennial italiani e che oggi è a capo di due società oltre ad essere testimonial di marche iconiche come Bulgari.
“Sono orgoglioso – dice Barletta – di aver intercettato e compreso un nuovo trend epocale che stava nascendo nella società e di aver investito su una donna che è alla base di una vera e propria rivoluzione della comunicazione nel settore della moda. Questa esperienza mi ha fatto aprire gli occhi verso l’innovazione”.
E’ proprio sull’innovazione che da allora Barletta dedica la maggior parte dei suoi investimenti. Nel 2018 fonda Alchimia, società che oggi vale 100 milioni di euro e che ha tra i principali soci Nicola Bulgari. Alchimia, con il suo team di circa 30 persone, finanzia startup e progetti tra Stati uniti, Europa ed Israele nel campo delle nuove tecnologie, dell’Aerospazio, della Moda e della Biomedicina.
Tra le novità che hanno visto la luce grazie ad Alchimia c’è l’App “Ufirst”, l’applicazione lanciata nel 2016 con l’obiettivo di facilitare la gestione di prenotazioni, file e liste d’attesa presso strutture ed uffici pubblici o privati e che ha avuto il suo picco di utilizzo, diventando una delle App più scaricate, durante la pandemia del Covid-19.
La voglia di “anticipare” il futuro lo ha portato a investire anche nel progetto “Hyperloop One”, la startup californiana lanciata nel 2013 da Elon Musk con l’obiettivo di realizzare un treno futurista ad altissima velocità in grado – secondo le intenzioni degli ingegneri assoldati dal miliardario americano – di collegare in trenta minuti i 600 Km che separano Los Angeles da San Francisco.
E’ con questo spirito che Paolo Barletta vuole che l’Italia diventi capofila di una nuova tendenza, le “Crociere Ferroviarie”. E’ una delle missioni assegnate alla società “Arsenale”, fondata nel 2020, per cogliere le opportunità offerte dal turismo di fascia alta.
Per questo l’anno prossimo verrà creata una nuova compagnia di treni turistici di lusso, “Oriente Express La Dolce Vita” che coprirà 15 itinerari tra Italia ed Europa. Attraverso 12 percorsi panoramici i treni copriranno 14 regioni italiane con fermate in 131 tra città e comuni caratteristici, con tappe emblematiche nelle Alpi, in Val d’Orcia (Toscana) o lungo la costa della Basilicata.
Paolo Barletta punta ad associare l’esperienza sul treno a quella alberghiera sempre di fascia alta, in partnership con il gruppo francese Accor. In quest’ottica a inizio 2024 a Roma, in un palazzo del XVII secolo a due passi dal Pantheon, verrà inaugurato l’hotel Minerva, un 5 stelle superiore targato “Orient Express”.
“Siamo alla vigilia – afferma Barletta – di un nuovo Rinascimento per Roma che diventerà un punto nevralgico del turismo post-pandemico”. Barletta, attraverso la sua “Arsenale”, intende così colmare la lacuna caratterizzata dalla scarsa presenza in Italia, rispetto ad altri Paesi, di hotel di lusso e di grandi gruppi alberghieri internazionali (7% Italia contro oltre 30% all’estero). “E’ un’eresia – afferma Barletta – considerato il potenziale turistico del nostro paese, che è uno dei più belli al mondo”.
Arsenale stima di investire 800 milioni nell’arco di dieci in oltre 10 progetti. Oltre alla Soho House e all’hotel Minerva a Roma, sono previsti interventi a Venezia (Hotel Rosewood) e altre operazioni in Toscana, nel sud Italia e a Cortina in occasione dei Giochi Olimpici invernali del 2026.
(ITALPRESS).

Cronaca

MAX PEZZALI, TRA FESTA AD APPIANO E POLEMICHE PER UNA BENEMERENZA A PAVIA. ARRIVA LA RISPOSTA DI MAX E SPIAZZA TUTTI!

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eri ad Appiano Gentile ha fatto capolino Max Pezzali, grande tifoso nerazzurro. Ed è stata festa con tutti i giocatori e lo staff. Oggi invece a Pavia, la sua città, dopo il successo riscontrato dalla serie andata in onda su Sky, a far notizia sono le polemiche legate alle benemerenze di San Siro. Gli avvocati di Max Pezzali hanno inviato una lettera al sindaco di Pavia, Michele Lissia, e alla giunta chiedendo di non assegnare la benemerenza a Mauro Repetto, ex degli 883, che ha fatto tappa per la sua “prima” del nuovo tour nelle settimane passate proprio al Teatro Fraschini di Pavia. Sullo sfondo c’è una causa civile tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto. I legali di Max Pezzali sostengono che i diritti sul nome della band spettano soltanto a chi della band ha il merito della notorietà, cioè a Pezzali. Se il Consiglio comunale, nonostante la richiesta di soprassedere all’assegnazione della benemerenza, procederà comunque in tale senso, gli avvocati si riservano di far valere le ragioni di Max Pezzali nei confronti del Comune di Pavia. Come andrà a finire la vicenda? Chiude la polemica proprio Max sul suo profilo Fb e precisa: “Fosse per me, oltre al premio San Siro di Pavia, a Mauro darei anche un Grammy per l’importanza che ha avuto nella mia vita. Quello che sta venendo fuori in queste ore c’entra con delle questioni legali abbastanza di dominio pubblico che non coinvolgono Mauro, ma sono legate all’utilizzo del nome degli 883, una storia che appartiene a Mauro quanto a me. Nonostante quello che sta cominciando a girare in rete, il legame tra me e Mauro è indistruttibile, sancito da quelle canzoni che ormai sono più vostre che nostre. A noi piacciono le birre scure e le moto da James Dean, non quelle stronzate che si dicono nei film”. Chapeaux.

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Cronaca

Netanyahu, Tajani a Salvini “Unica linea quella mia e di Giorgia Meloni”

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MILANO (ITALPRESS) – “La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. E’ una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri”. Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Repubblica, commentando le dichiarazioni del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini su Netanyahu. “Poi un leader di partito parla di quello che vuole – aggiunge -, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri”. “Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace” dice ancora il numero uno di Forza Italia e vicepremier. “Stiamo dicendo, il presidente del Consiglio ed io, che una sentenza di questa portata ha un effetto politico profondo sulla gestione non di un confitto, ma della sua conclusione. Non è possibile equiparare e mettere sullo stesso piano il premier democraticamente eletto di Israele e un capo terrorista. Una cosa è sottolineare la sproporzione della risposta di Israele nella Striscia, su cui siamo tutti d’accordo. Altro è un mandato di cattura. Non ci sono tre posizioni. Ce n’è soltanto una: quella del presidente del Consiglio, concordata con il ministro degli Esteri” conclude Tajani.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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La Russa “Non sono interessato a fare il Presidente della Repubblica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non farò il presidente della Repubblica”. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa in una lettera a Repubblica, manifestando il suo “Disinteresse totale” per la corsa al Quirinale nel 2027. “La mia storia lo renderebbe problematico – ammette -. Ma soprattutto non coincide con le mie ambizioni e con il mio desiderio di potermi schierare sulle cose che reputo importanti” e conservare “la libertà di dire, sia pure ogni tanto, quello che penso senza ipocrisie”. “So e capisco che quasi sempre (o sempre?) chi diventa presidente del Senato un minuto dopo conforma il suo agire alla possibile prospettiva di futuro presidente della Repubblica – scrive La Russa -. Io ho volutamente avuto una diversa postura, proprio perchè non ci ho mai pensato e nemmeno mai l’ho desiderato. Per cui, se Repubblica vuole interrogarsi sulle ipotesi più improbabili si chieda cosa voteresti per avere Schlein al posto della Meloni? O meglio, cosa sareste disposti a votare pur di non averla”.(ITALPRESS).

Foto: Agenzia Fotogramma

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