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Cronaca

Webuild, Salini “Sud una frontiera, trasformare fondi Pnrr in cantieri”

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ROMA (ITALPRESS) – “Oggi il Sud Italia rappresenta per il Paese una frontiera. E’ la frontiera dove siamo chiamati a misurare quanto saremo in grado di sfruttare l’occasione del Pnrr. I dati del ministero delle Infrastrutture ci dicono che al Sud sarà destinato il 56% delle risorse previste dal Pnrr sulle infrastrutture, ma questo non basta. Dobbiamo fare in modo che queste risorse si trasformino presto in cantieri, i cantieri in lavoro e il lavoro in opere al servizio delle persone e dello sviluppo dei territori. Il Gruppo Webuild è naturalmente impegnato a sostenere questa sfida”. Così Pietro Salini, Ad di Webuild, in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, spiegando che “siamo al lavoro su 15 grandi progetti. Stiamo parlando di opere strategiche che cambieranno il modo stesso di vivere e lavorare nel Mezzogiorno d’Italia. Pensiamo all’alta velocità che collegherà Napoli con Bari, all’alta capacità che per la prima volta arriverà in Sicilia collegando Messina con Catania, alla linea Palermo-Catania, alla nuova Statale Jonica o ancora all’ospedale di Monopoli-Fasano che diventerà una delle eccellenze sanitarie del Sud-Est Barese”. Questi progetti “danno lavoro a 14.000 persone. Il loro impegno però è solo una parte della macchina economica messa in moto da un cantiere. Oltre ai lavoratori c’è infatti l’attività delle imprese fornitrici: 2.300 impegnate nei cantieri del Sud con contratti che cumulano nel complesso la cifra di 1,5 miliardi. Sono investimenti sulle persone e sul know-how di piccole, medie e grandi imprese – sottolinea Salini – che ritornano sul territorio, perchè la quasi totalità della forza lavoro così come delle imprese fornitrici viene selezionata proprio dalle eccellenze dei territori. Per sostenere ancor di più l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani, il Gruppo sta investendo anche con diversi programmi dedicati proprio alle nuove leve”.
Per l’Ad “noi come Gruppo Webuild vogliamo che proprio il Sud diventi il terreno dove pensare e costruire insieme il futuro del Paese. I cantieri di oggi sono le infrastrutture di domani. Per questo investire nelle infrastrutture significa immaginare come saremo da qui a 10-15 anni. Investire oggi in nuove e moderne infrastrutture per il Sud significa pensare al Mezzogiorno d’Italia per come vogliamo che diventi”.
(ITALPRESS).
-foto Agenzia Fotogramma-

Cronaca

Milan in finale di Coppa Italia, Inter ko 3-0

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MILANO (ITALPRESS) – Il Milan torna grande nella serata più importante e supera l’Inter con un netto 3-0, qualificandosi per la finale di Coppa Italia. Sono una doppietta di Jovic e una rete di Reijnders a far volare i 7 volte campioni d’Europa, che nel derby di andata avevavo fermato i nerazzurri sull’1-1. La prima chance è per i padroni di casa e arriva al 10′. Darmian sfrutta un buco lasciato sulla sinistra da Hernandez, entra in area e va al tiro in diagonale con il destro ma la palla esce a lato. Al 22′, è Jimenez a lasciare scoperta la fascia destra a Dimarco, che riceve palla e ci prova con il sinistro, ma la palla centra la traversa. Al 33′ sono ancora gli uomini di Inzaghi a rendersi pericolosi, quando Barella serve al centro Taremi, il quale fa da sponda di testa per Martinez, che da ottima posizione spara alto. Gol sbagliato, gol subito. Al 36′, Fofana allarga sulla destra per Jimenez, che mette al centro un pallone al bacio sul quale si avventa Jovic, il quale anticipa Darmian e incorna di testa, trafiggendo Martinez e portando in vantaggio i suoi alla prima vera occasione creata. I nerazzurri si riportano in attacco ma senza riuscire a impensierire ulteriormente Maignan. Il primo tempo si chiude sull’1-0 in favore degli ospiti. I rossoneri partono bene nella ripresa e al 4′ raddoppiano. Hernandez calcia un corner dalla destra, la sfera rimpalla addosso a Barella e Jovic è il più lesto di tutti a battere Martinez con un tocco di rapina che vale il 2-0 e la doppietta personale. Il primo squillo dei campioni d’Italia in carica giunge al 22′, quando De Vrij salta bene di testa su angolo del neo entrato Calhanoglu ma Maignan è decisivo in tuffo e salva i suoi. Per la formazione di Conceicao, la ciliegina sulla torta arriva al 40′. Leao riceve palla al limite dell’area e imbuca al centro per Reijnders, che si inserisce con i tempi giusti e supera Martinez con il sinistro per il definitivo 3-0. Il risultato non cambierà più. Il Milan attende ora l’esito della sfida di ritorno tra Bologna ed Empoli (3-0 per i felsinei all’andata) per capire chi affronterà nella finalissima di Roma.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Salvini “Dopo anni di guerra e morte in Ucraina, è l’ora della pace”

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ROMA (ITALPRESS) – “Dopo anni di guerra e di morte, è l’ora della pace”. Così su X il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, rilanciando le parole del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, secondo cui la posizione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky “sulla Crimea mette a rischio i negoziati di pace”.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Ucraina, Trump “Le dichiarazioni di Zelensky prolungano lo sterminio”

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WASHINGTON (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Il presidente statunitense Donald Trump ha accusato il premier ucraino Volodymyr Zelensky di “prolungare il campo di sterminio”, dopo che quest’ultimo si è opposto alla cessione della Crimea alla Russia come parte di un possibile piano di pace. Osservazione che contribuisce ad alimentare il clima di tensione in un contesto in cui domani sono previsti dei colloqui a Londra tra funzionari statunitensi, europei e ucraini per quanto riguarda la pace e la possibile cessione del territorio alla Russia: “Non c’è nulla di cui parlare, è la nostra terra. La terra del popolo ucraino”, ha affermato Zelensky.

Con un post pubblicato sul suo social Truth, Trump ha dichiarato che “questa affermazione è molto dannosa per i negoziati di pace con la Russia, dato che la Crimea è stata persa anni fa sotto gli auspici del presidente Obama e non è nemmeno un punto di discussione – scrive il tycoon nel post -. Nessuno chiede a Zelensky di riconoscere la Crimea come territorio russo, ma se la vuole perchè non hanno combattuto per ottenerla undici anni fa, quando è stata consegnata alla Russia senza sparare un colpo?”.

-foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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