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Cronaca

Papa annuncia concistoro per la creazione di nuovi cardinali

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ROMA (ITALPRESS) – “Lunedì e martedì 29 e 30 agosto si terrà una riunione di tutti i cardinali per riflettere sulla nuova costituzione apostolica Praedicate Evangelium. Sabato 27 agosto terrò un concistoro per la creazione dei nuovi cardinali”.
Lo ha annunciato Papa Francesco a Piazza San Pietro durante il Regina Caeli. Saranno 21 i nuovi cardinali. Questi i nomi annunciati da Papa Francesco: monsignor Arthur Roche, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; monsignor Lazzaro You Heung sik, prefetto della Congregazione per il Clero; monsignor Fernando Vergez Alzaga, presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; monsignor Jean-Marc Aveline, arcivescovo Metropolita di Marsiglia; monsignor Peter Okpaleke, vescovo di Ekwulobia (Nigeria); monsignor Leonardo Ulrich Steiner, arcivescovo Metropolita di Manaus (Brasile); monsignor Filipe Neri Antonio Sebastiao di Rosario Ferrao, arcivescovo di Goa e Damao (India); monsignor Robert Walter McElroy, vescovo di San Diego (Usa); monsignor Virgilio Do Carmo Da Silva, arcivescovo di Dili (Timor Orientale); monsignor Oscar Cantoni, vescovo di Como; monsignor Anthony Poola, arcivescovo di Hyderabad (India); monsignor Paulo Cezar Costa, arcivescovo Metropolita dell’Arcidiocesi di Brasilia (Brasile); monsignor Richard Kuuia Baawobr M. Afr, vescovo di Wa (Ghana); monsignor William Goh Seng Chye, arcivescovo di Singapore (Singapore); monsignor Adalberto Martinez Flores, arcivescovo Metropolita di Asuncion (Paraguay); monsignor Giorgio Marengo, prefetto Apostolico di Ulaanbaatar (Mongolia). “Insieme a essi – ha annunciato il Pontefice – unirò ai membri del Collegio Cardinalizio: monsignor Jorge Enrique Jimenez Carvajal, arcivescovo Emerito di Cartagena (Colombia); monsignor Lucas Van Looy sdb, arcivescovo Emerito di Gent (Belgio); monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo Emerito di Cagliari (Italia); Gianfranco Ghirlanda, professore di Teologia; monsignor Fortunato Frezza, Canonico di San Pietro. Preghiamo per i nuovi cardinali, affinchè, confermando la loro adesione a Cristo, mi aiutino nel mio ministero di Vescovo di Roma per il bene di tutto il Santo Popolo fedele di Dio”, ha concluso il Papa.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Cronaca

Meloni “Panico più dannoso dei dazi”. Il 17 aprile l’incontro con Trump

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ROMA (ITALPRESS) – Il premier Giorgia Meloni il 17 aprile
incontrerà a Washington il presidente degli Stati Uniti Donald
Trump. Lo ha annunciato lo stesso presidente del Consiglio,
secondo quanto si apprende, nel corso dell’incontro con le
categorie economiche a Palazzo Chigi sul tema dazi.
“Come sapete bene, gli Stati Uniti hanno annunciato dazi su merci e prodotti importati da gran parte degli Stati del mondo, prevedendoli del 20% su molti prodotti dell’Unione europea. Sono ovviamente, da quello che sappiamo, tariffe che rischiano di avere un impatto su filiere che per l’Italia sono particolarmente strategiche come macchinari, automotive, agroalimentare e tessile, mentre sul chimico-farmaceutico sono ancora in corso approfondimenti specifici relativamente al nuovo scenario – ha detto Meloni -. Queste tariffe si aggiungono a quelle già previste per specifiche merci e prodotti come automobili, naturalmente acciaio e alluminio”.
“Ho già detto quello che penso: penso sia una decisione assolutamente sbagliata da parte dell’Amministrazione Trump. Le economie delle Nazioni occidentali sono fortemente interconnesse, politiche protezionistiche così incisive finiranno per danneggiare l’Europa quanto gli Stati Uniti – ha aggiunto Meloni -. Voi sapete che Europa e Stati Uniti contano sulla relazione economica più integrata al mondo, rappresentano, insieme, quasi il 30% degli scambi mondiali di beni e servizi e il 43% del PIL mondiale. Sono economie che si completano a vicenda, come dimostra il fatto che nel 2023 la UE ha registrato sul fronte dei beni un surplus della bilancia commerciale di 157 miliardi e sul fronte dei servizi un disavanzo di 109 miliardi”.
“E, ovviamente, qualsiasi ostacolo agli scambi internazionali è penalizzante in particolare per una Nazione come l’Italia, che ha una lunga tradizione di commercio con l’estero e può contare sulla grande forza del Made in Italy. Al momento il nostro surplus commerciale nei confronti degli Stati Uniti si aggira intorno ai 40 miliardi di euro, 38,8 per la precisione nel 2024. Dunque, dazi tra economie equivalenti, per noi, non sono mai una buona notizia. Detto questo, però, devo dirvi che considero fondamentale prima di qualsiasi cosa non amplificare ulteriormente l’impatto reale che la decisione americana può avere – ha sottolineato il presidente del Consiglio -. Le esportazioni italiane negli Stati Uniti valgono cica il 10% delle nostre esportazioni totali. L’introduzione di dazi può, chiaramente, ridurre questa quota di export ma non la azzera ed è oggettivamente presto per quantificarne l’effetto e per capire quanto i nostri prodotti saranno effettivamente penalizzati. Tra l’altro dobbiamo considerare che un dazio alla frontiera del 20% non si traduce in un costo del 20% per il consumatore americano, poichè voi sapete meglio di me che ci sono diverse intermediazioni che possono assorbire quella percentuale. Oltre al fatto che noi sappiamo che per buona parte dell’export italiano la forza della nostra esportazione non è data tanto dalla competitività del prezzo, quanto dalla qualità del prodotto stesso”.
“D’altra parte, bisogna tenere conto che una politica protezionistica generale americana può impattare sull’Italia anche indirettamente, probabilmente anche più di quanto impattano i dazi. Pensiamo, ad esempio, all’esportazione di automobili tedesche negli Stati Uniti, che sono in buona parte prodotte grazie alla componentistica italiana. E quindi non va fatta una valutazione solo del peso che carica il dazio diretto ma anche delle triangolazioni che i dazi imposti in generale produrranno.
Perchè faccio tutte queste specifiche? Perchè a monte per noi è molto difficile valutare con precisione quali saranno le conseguenze effettive prodotte da questa nuova situazione sul nostro PIL e quindi dobbiamo ragionare anche tenendo conto di questi elementi – ha aggiunto Meloni -. Però ho la certezza che il panico e l’allarmismo che si stanno generando rischiano di fare molti più danni della misura in sè. Lo dico perchè quello che abbiamo visto in questi giorni è che hanno toccato anche aziende non minimamente connesse all’export verso gli Stati Uniti. Lo dico anche perchè vi devo ringraziare per aver espresso anche voi la necessità di non alimentare il panico e su questo davvero serve una alleanza comune perchè l’impatto maggiore può arrivare per paradosso da questa azione istintiva piuttosto che dalle misure reali”.
“Ieri pomeriggio ho riunito un gruppo di lavoro – composto dai due vicepremier, il ministro Tajani e ministro Salvini, che vedo in collegamento, i ministri Giorgetti, Urso, Lollobrigida e Foti – e ci siamo confrontati sui vari piani sui quali bisogna operare per affrontare questa negoziazione – ha detto ancora il premier -. Ci siamo confrontati sulla linea di negoziato da tenere a livello europeo e con gli Stati Uniti e sul set di misure da adottare anche a livello nazionale. Questi sono i tre livelli sui quali ci vorremmo confrontare oggi con voi anche per ascoltare i vostri suggerimenti e le vostre proposte, però partendo da alcune valutazioni che fino a qui abbiamo fatto e condiviso con i Ministri del gruppo di lavoro, su questi tre diversi livelli: negoziato con gli Usa; iniziative per la competitività europea; misure che può mettere in campo l’Italia”.
Nel negoziato con gli Stati Uniti “la sfida da esplorare è invece quella che l’Italia è stata tra le prime nazioni a promuovere, e che anche la Presidente von der Leyen lo ha ribadito ieri, ovvero la possibilità di azzerare i reciproci dazi sui prodotti industriali esistenti con la formula “zero per zero” – ha proseguito il presidente del Consiglio -. In questo mi pare che ci sia da parte della presidente della Commissione e da parte del Commissario al Commercio che sta trattando una disponibilità. E’ questo il negoziato che deve vederci tutti impegnati e a tutti i livelli, che vede impegnati noi e che impegna me che sarò a Washington il prossimo 17 aprile e ovviamente intendo affrontare anche questa questione con il Presidente degli Stati Uniti”.
“Ci troviamo tutti davanti ad un’altra sfida complessa, ma abbiamo le carte in regola per superare anche questa. Possiamo contare sulla forza, sulla vitalità e sulla dinamicità delle nostre imprese e dei nostri lavoratori, che hanno sempre dimostrato di saper reagire e trovare le soluzioni anche nei momenti più difficili – ha concluso Meloni -. Il Governo è pronto a fare la sua parte, come ha sempre fatto finora, ma ancora una volta saranno le nostre imprese e i nostri lavoratori a essere determinanti per l’esito di questa grande sfida”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Pnrr, Foti “La proroga del termine del 30 giugno è impossibile”

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ROMA (ITALPRESS) – “Per quanto riguarda la proroga del termine del 30 giugno, non funziona così facilmente per noi: bisogna modificare tre regolamenti europei, di cui uno approvato all’unanimità da 27 Paesi europei, il che ci dice che è un’impresa tecnicamente impossibile”. Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il PNRR e le Politiche di Coesione, Tommaso Foti, alla presentazione delle attività di Anci e Invitalia sugli investimenti pubblici.

“Non abbiamo tecnicamente la necessità di dover trasferire automaticamente sulla coesione eventuali fondi che intendiamo utilizzare sul sistema delle imprese, avendo già una serie di missioni dedicate. Eventualmente si può fare una riprogrammazione delle voci di spesa, ma il tutto viene sottoposto alla Commissione europea, non si tratta di un automatismo“, ha poi detto Foti rispondendo a una domanda sulla task force del governo per gli aiuti alle imprese dopo i dazi annunciati da Trump.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Valentina Cappelletti nuova segretaria della CGIL Lombardia

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MILANO (ITALPRESS) – L’Assemblea generale della CGIL Lombardia, riunita oggi al Cinema Anteo di Milano, ha eletto Valentina Cappelletti nuova segretaria generale dell’organizzazione. Succede ad Alessandro Pagano, al quale va il ringraziamento di tutta la CGIL Lombardia per il lavoro svolto con passione, competenza e dedizione in questi anni.

All’assemblea ha partecipato anche il segretario generale della CGIL, Maurizio Landini, a testimonianza dell’importanza di questo passaggio per tutta l’organizzazione. Valentina Cappelletti, 52 anni e vive a Milano.

Il suo percorso sindacale inizia nel 2000 nella Fiom di Milano e continua nella segreteria della Filcem Lombardia (settore chimico-plastico ed energia). È stata segretaria generale della Filcams di Lecco (settore commercio e turismo) e della Filctem di Bergamo (ex-Filcem).

Ha fatto parte della segreteria della Cgil Lombardia occupandosi di politiche sociosanitarie e welfare e, in seguito, di programmazione europea, politiche del lavoro, immigrazione, istruzione e formazione, e contrattazione. Alla fine del 2023 è entrata a far parte della segreteria della Camera del Lavoro Metropolitana di Milano, lavorando nelle seguenti aree: politiche internazionali, mercato del lavoro, sistema culturale e alta formazione.

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Nel suo intervento all’Assemblea, la nuova segretaria generale ha dichiarato: “Il nostro progetto ha l’ambizione di ridurre i divari sociali, generare valore con politiche sostenibili, riconoscere a chi lavora e a chi ha lavorato il giusto contributo nella distribuzione della ricchezza, migliorare le condizioni di vita di tutti coloro che abitano i nostri territori, non importa quale sia il loro passaporto, età, genere, cultura. Questi sono anche gli obiettivi della campagna per i cinque referendum, perché pensiamo che la qualità della nostra democrazia si difenda non armando i confini ma ricostruendo la fiducia nella possibilità di cambiare in meglio le vite di tutte e tutti”.

Con la sua elezione, la CGIL Lombardia guarda con determinazione al futuro, rinnovando il proprio impegno per i diritti, la giustizia sociale e la dignità del lavoro in una regione centrale per l’intero Paese. Cappelletti conclude: “Oggi, abbiamo davanti agli occhi la pulizia etnica, le pratiche genocidarie, la fame usata come strumento di guerra. La striscia di Gaza rasa al suolo, i confini sigillati, gli aiuti umanitari bloccati, le infrastrutture sociali in macerie e solo i giornalisti locali per dire al mondo che lì accade l’inaudito. Il movimento sindacale europeo ha per le mani un compito preciso: rivendicare una politica di pace fondata sulla giustizia sociale e ambientale, cioè, in estrema sintesi, fondata non sull’egemonia ma sull’equilibrio”.

-Foto ufficio stampa Cgil Lombardia-
(ITALPRESS).

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