Cronaca
Salini (Webuild) “4mila giovani assunti ogni anno nel mondo”
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4 anni fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – “Ogni anno nel mondo assumiamo in media 4.000 giovani under 30. Per i prossimi 5 anni prevediamo di inserire in Italia 800 giovani all’anno considerando tutti gli investimenti previsti. Già oggi Webuild ha una popolazione di giovani sotto i 35 anni pari al 43% della popolazione complessiva di dipendenti diretti e intendiamo rafforzare i nostri investimenti in giovani talenti per continuare ad innovare ed essere più competitivi”. Così Pietro Salini, Ad di Webuild, nel corso del “Premio Alberto Giovannini. Innovazione e Digitalizzazione nelle Infrastrutture”, iniziativa promossa da Webuild in memoria di Alberto Giovannini, già presidente di Webuild, per supportare laureati e ricercatori che intendano approfondire i temi di innovazione e digitalizzazione applicati alle infrastrutture.
“La nostra forza sarà sempre più incentrata su esperienza delle nostre persone combinata a creatività dei giovani, innovazione e digitalizzazione. Per il biennio ’21-’22, abbiamo stanziato oltre 1,2 milioni per i giovani. Un impegno continuo – ha aggiunto – che rilanciamo con il Premio di oggi, che rappresenta una parte del nostro piano complessivo che comprende anche programmi di collaborazione con 18 università italiane e internazionali, borse di studio per donne Stem, un laboratorio di ricerca e innovazione con l’Università di Genova. A queste iniziative si aggiunge la Scuola dei Mestieri rivolta anche ai giovani, che stiamo per lanciare per costruire le competenze specialistiche per noi più preziose, per formare una nuova generazione di operai specializzati. Il settore delle infrastrutture ha urgente bisogno di personale formato e preparato. Parliamo di 100 mila risorse necessarie per le opere incluse nel Pnrr”, ha continuato Salini.
“E’ urgente investire in formazione e spingere sul reskilling anche di risorse non occupate. Serve facilitare una collaborazione pubblico-privato per formare le risorse che dovranno ricostruire l’Italia e ci rendiamo disponibili per un Piano Paese da realizzare con tutti gli attori, istituti di formazione, istituzioni pubbliche e banche. Il ruolo delle infrastrutture è centrale nella ripresa post-pandemia. In Italia il Pnrr ha attivato molte risorse, ma è necessario garantire che le opere vengano eseguiti nei tempi richiesti. Serve avviare subito l’operatività nei cantieri per non ritardarne gli effetti sul Sistema Paese. Molti passi avanti si stanno facendo. Ma serve una accelerazione nell’assegnazione e nell’avvio dei progetti. Come impresa, ci mettiamo a disposizione per contribuire a una riflessione più ampia su una strategia di crescita di lungo periodo, una Visione Italia 2050”, ha concluso Salini.
(ITALPRESS).
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Cronaca
Incendio in un condominio nel Milanese, morti tre componenti famiglia
Pubblicato
2 ore fa-
11 Ottobre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – E’ di tre morti il bilancio di un incendio che si è sviluppato questa notte in un palazzo di sei piani a Cornaredo, nel Milanese. Sono tutti componenti di una famiglia, padre e madre di oltre 80 anni e il figlio di 45 che abitavano in un appartamento al primo piano. Quaranta residenti sono stati evacuati dallo stabile. Diciannove persone sono state controllate sul posto dal personale sanitario, mentre otto sono state trasportate in ospedale per accertamenti e cure. I Vigili del Fuoco sono intervenuti con tre autopompe, un’autoscala, una autobotte, due furgoni di supporto e un funzionario tecnico. Tre vigili del fuoco sono rimasti leggermente feriti durante le operazioni di soccorso: uno di loro è stato trasportato in ospedale e successivamente dimesso. Le attività di messa in sicurezza e di smassamento all’interno dell’appartamento si sono concluse. Sul posto rimane dislocata una APS del Distaccamento di Rho per consentire ai cinquanta residenti evacuati di recuperare alcuni beni dai propri appartamenti. L’edificio, infatti, è stato reso inagibile. Attivato il Nucleo Investigativo Antincendio della Direzione Regionale VVF che avrà il compito, insieme ai carabinieri di Corsico, di capire le origini dell’incendio.
foto: ufficio stampa Vigili del Fuoco Milano
(ITALPRESS).
Cronaca
Incendio in un condominio, tre morti nel Milanese
Pubblicato
3 ore fa-
11 Ottobre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – E’ di tre morti il bilancio di un incendio che si è sviluppato questa notte in un palazzo di sei piani a Cornaredo, nel Milanese. Sono tutti componenti di una famiglia, padre e madre di oltre 80 anni e il figlio di 45. Le fiamme sono partite da un appartamento al primo piano che è stato sottoposto a sequestro.
Quaranta residenti sono stati evacuati dallo stabile. Diciannove persone sono state controllate sul posto dal personale sanitario, mentre otto sono state trasportate in ospedale per accertamenti e cure. I Vigili del Fuoco sono intervenuti con tre autopompe, un’autoscala, una autobotte, due furgoni di supporto e un funzionario tecnico. Tre vigili del fuoco sono rimasti leggermente feriti durante le operazioni di soccorso: uno di loro è stato trasportato in ospedale e successivamente dimesso. Le attività di messa in sicurezza e di smassamento all’interno dell’appartamento si sono concluse. Sul posto rimane dislocata una APS del Distaccamento di Rho per consentire ai cinquanta residenti evacuati di recuperare alcuni beni dai propri appartamenti. L’edificio, infatti, è stato reso inagibile. Attivato il Nucleo Investigativo Antincendio della Direzione Regionale VVF che avrà il compito, insieme ai carabinieri di Corsico, di capire le origini dell’incendio.
– foto ufficio stampa Vigili del Fuoco Milano –
(ITALPRESS).
Cronaca
Israele approva l’accordo, a Gaza è in vigore il cessate il fuoco. Previsto vertice in Egitto di Trump con leader arabi e UE
Pubblicato
14 ore fa-
10 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il governo israeliano ha approvato il quadro normativo per il rilascio di tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, dando il via al cessate il fuoco a Gaza. Lo ha annunciato l’ufficio del premier israeliano Benajmin Netanyahu mezz’ora dopo la mezzanotte su X. E’ entrata, quindi in vigore, la prima fase del piano del presidente statunitense Donald Trump per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza, dopo la firma di ieri a Sharm el-Sheikh, in seguito a quattro giorni di negoziati tra Israele e Hamas mediati da Egitto, Qatar, Turchia e Stati Uniti.
Alla riunione del governo per l’approvazione del documento hanno partecipato anche l’inviato di Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e il genero del presidente Usa, Jared Kushner, architetto dell’avvio delle relazioni diplomatiche fra Israele ed Emirati Arabi Uniti e Bahrein. Cinqui ministri del partito Potere Ebraico, guidati da Ben Gvir, e quelli di Sionismo Religioso hanno votato contro l’accordo.
“Abbiamo combattuto in questi due anni per raggiungere i nostri obiettivi di guerra”, ha detto Netanyahu in inglese, insieme a Witkoff e Kushner. “Uno dei principali obiettivi di guerra è la restituzione degli ostaggi, tutti gli ostaggi, vivi e morti. E stiamo per raggiungere questo obiettivo”, ha proseguito. Netanyahu ha affermato che Israele “non avrebbe potuto raggiungerlo senza lo straordinario aiuto del presidente Trump e della sua squadra, Steve Witkoff e Jared Kushner. Hanno lavorato instancabilmente con Ron Dermer e la sua squadra, la nostra squadra. E questo, insieme al coraggio dei nostri soldati, nell’entrare a Gaza e nell’unire la pressione militare e diplomatica che ha isolato Hamas, credo ci abbia portato a questo punto”.
Secondo una bozza dell’accordo presentata ai ministri israeliani, il cessate il fuoco è entrato ufficialmente in vigore dopo l’approvazione del governo. Dopo 24 ore, le forze di difesa israeliane completeranno i preparativi per il ritiro dalla Striscia di Gaza. Poi, entro 72 ore, tutti gli ostaggi – vivi e morti – saranno rilasciati. Ieri sera, l’alto funzionario di Hamas Khalil al-Hayya ha detto che il gruppo terroristico palestinese “ha ricevuto garanzie dai mediatori e dall’amministrazione americana, e tutti hanno confermato che la guerra è completamente finita. L’accordo include l’ingresso di aiuti, l’apertura del valico di Rafah – al confine con l’Egitto – e lo scambio di prigionieri”.
Nel corso di dichiarazioni alla stampa prima dell’approvazione dell’accordo da parte del governo israeliano, Trump ha detto che l’accordo porterà a “tutti gli ostaggi essere rilasciati lunedì o martedì e Israele ritirerà le sue truppe su una linea concordata”. Trump ha anche detto che sarebbe arrivato in Israele la prossima settimana e che una cerimonia di firma avrebbe luogo in Egitto. Secondo i media israeliani, domenica dovrebbe pronunciare un discorso nel parlamento israeliano, la Knesset.
MEDIA “TRUMP PARLERA’ LUNEDI AL PARLAMENTO ISRAELIANO”
I funzionari della Knesset, il parlamento israeliano, stimano che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump pronuncerà un discorso in seduta plenaria lunedì mattina, 13 ottobre. Lo riferisce il sito israeliano Ynet. Al momento, l’orario esatto del discorso non è ancora stato determinato.
MEDIA, PROSSIMA SETTIMANA VERTICE IN EGITTO DI TRUMP CON LEADER ARABI E UE
Dopo la visita in Israele prevista lunedì, il presidente Usa Donald Trump parteciperà a un vertice in Egitto, a Sharm el-Sheikh, con i leader arabi ed europei su Gaza, organizzato dal presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi. Al momento, non è prevista la partecipazione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla conferenza, che mira a rafforzare il sostegno internazionale al piano di pace di Trump. Lo riferisce il sito Axios citando quattro fonti a conoscenza del piano. È probabile che la conferenza dei leader rafforzi il sostegno internazionale al piano di pace di Trump per Gaza e agli sforzi per creare un nuovo meccanismo di governo e sicurezza a Gaza e promuovere la ricostruzione postbellica della Striscia, aggiunge Axios.
La Casa Bianca ha confermato alla tv israeliana Channel 12 che Trump dovrebbe partecipare a una conferenza dei leader durante la sua visita in Egitto. Secondo alcune fonti, A-Sisi ha già contattato numerosi leader europei e arabi, invitandoli a partecipare. Secondo le fonti, oltre a Trump e al presidente egiziano, al vertice dovrebbero partecipare presidenti o ministri degli Esteri di Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Qatar, Giordania, Turchia e Arabia Saudita, prosegue Axios. Saranno presenti anche leader di Indonesia, Pakistan ed Emirati Arabi Uniti.
HAMAS “LA POPOLAZIONE DI GAZA NON SI AVVICINA ALL’IDF”
Il meccanismo di Protezione civile di Gaza – il servizio di emergenza e soccorso di Hamas – ha emesso questa mattina un avviso esortando i residenti a non avvicinarsi alle aree in cui sono di stanza le forze di difesa israeliane (Idf) nella Striscia. L’organismo indica inoltre di non avvicinarsi ai confini dell’enclave fino a quando non verrà annunciato ufficialmente il ritiro delle Idf. “Violare questo avvertimento mette a rischio la vostra vita”, si legge nel comunicato, diffuso dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza.
NETANYAHU “HAMAS HA ACCETTATO ACCORDO SOLO DOPO AVER SENTITO IL COLTELLO ALLA GOLA”
“Hamas ha accettato l’accordo solo dopo aver sentito il coltello alla gola e solo dopo che il piano di Trump l’ha isolato a livello internazionale senza precedenti”. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parlando dell’accordo raggiunto ieri a Sharm el-Sheikh con il gruppo islamista palestinese al potere a Gaza per porre fine alla guerra e far rilasciare gli ostaggi. Rivolgendosi a chi lo accusa in Israele di aver concluso un accordo che poteva essere raggiunto tempo fa, il premier di Israele ha detto: “Chiunque affermi che l’accordo di rilascio degli ostaggi fosse sul tavolo dall’inizio alla fine, semplicemente non sta dicendo la verità”.
Il gruppo armato palestinese “Hamas sarà disarmato e la Striscia di Gaza sarà smilitarizzata”. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, parlando dell’accordo raggiunto ieri a Sharm el-Sheikh con il gruppo islamista palestinese al potere a Gaza per porre fine alla guerra e far rilasciare gli ostaggi. Il primo ministro ha puntualizzato che “se questo obiettivo non sarà raggiunto in modo pacifico, sarà raggiunto con la forza”.
NETANYAHU TERRA’ DEI COLLOQUI CON GLI INVIATI USA PER LA FASE 2
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, terrà dei colloqui incentrati sulla seconda fase del piano per Gaza del presidente statunitense Donald Trump, di cui ieri è stato firmato l’accordo per la prima fase. Lo riferiscono i media israeliani. La seconda fase, denominata “il giorno dopo”, riguarda il disarmo di Hamas, la smilitarizzazione della Striscia di Gaza e l’istituzione di una task force interaraba. Parteciperanno ai colloqui gli inviati americani Steve Witkoff e Jared Kushner, che avevano partecipato anche alla riunione governativa speciale tenutasi ieri. Parteciperà anche il comandante del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), l’ammiraglio Brad Cooper. Durante l’incontro verranno forniti dettagli sull’arrivo di 200 soldati americani che saranno di stanza in Israele e supervisioneranno l’attuazione dell’accordo.
IDF, COMPLETATI PREPARATIVI PER ACCOGLIENZA OSTAGGI
La direzione del personale delle Forze di difesa israeliane (Idf), in collaborazione con la direzione della tecnologia e della logistica, ha completato i preparativi per l’accoglienza degli ostaggi dalla Striscia di Gaza. I preparativi sono stati svolti in collaborazione con il ministero della Salute e altri ministeri governativi, per garantire un’accoglienza professionale, attenta e ottimale dei rimpatriati e delle loro famiglie. Il portavoce delle Idf ha dichiarato che, nell’ambito dei preparativi, il complesso di accoglienza iniziale in cui saranno accolti gli ostaggi è stato ampliato, includendo servizi di supporto personale, camere private e assistenza medica. Presso il complesso, i rimpatriati incontreranno per la prima volta i loro familiari in un momento di profonda emozione, e pertanto è stata allestita anche un’area dedicata alle famiglie. Secondo quanto previsto dall’accordo raggiunto tra Hamas e Israele, il gruppo terroristico al potere a Gaza dovrà rilasciare gli ostaggi entro 72 ore dal ritiro delle Idf, ovvero entro le 11 di lunedì 13 ottobre. Hamas detiene 48 ostaggi, di cui 20 vivi.
– Foto: Ipa Agency –
(ITALPRESS).


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