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Quartararo davanti a tutti nelle libere di Silverstone

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SILVERSTONE (GRAN BRETAGNA) (ITALPRESS) – Equilibrio totale, sia sul passo gara che sul giro secco. Questo dice la seconda sessione di libere sulla pista di Silverstone, teatro del GP di Gran Bretagna, 11esima tappa del Mondiale di MotoGP 2022. Lo dimostrano i tempi: ben 17 piloti racchiusi nello stretto fazzoletto di 1 secondo. Dopo 40 minuti dedicati quasi interamente alla ricerca del ritmo, con i protagonisti della classe regina che hanno montato gomme medie, gli ultimi 10 minuti sono stati dedicati alla prestazione pura con gli pneumatici a mescola soft. A prevalere è stato Fabio Quartararo. Il francese della Yamaha, parso in difficoltà nelle FP1 dove aveva chiuso quarto a quasi mezzo secondo e mezzo da Johann Zarco, è stato l’unico a rompere il muro dell’1’59” nel pomeriggio, staccando il miglior tempo in 1’58″946. Quartararo ha preceduto di un decimo e mezzo due spagnoli: Joan Mir su Suzuki (1’59″100) e Maverick Vinales su Aprilia (1’59″123). Quarto il primo ducatista, Zarco, che al mattino era stato il più veloce in 1’59″893, seguito dall’altra Aprilia di Aleix Espargaro, dal portoghese Miguel Oliveira su KTM e dall’altra Suzuki di Alex Rins. In ottava posizione il primo degli italiani, Enea Bastianini, su Ducati Gresini che apre una fila indiana tutta composta dalle moto di Borgo Panigale: nono Jack Miller, decimo Marco Bezzecchi, 11esimo Pecco Bagnaia, quindi Luca Marini e Jorge Martin. A dimostrazione che alla Ducati, soprattutto alle ufficiali di Miller e Bagnaia (al mattino secondo dietro Zarco), manchi ancora qualcosina per essere competitiva nei confronti non solo di Quartararo ma anche di Aprilia e Suzuki. Tutto rimandato a domani: alle 10:55 si inizia con le libere 3, poi nel primo pomeriggio (15:10) le qualifiche.
– foto agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).

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Norris vince il Gp di Miami davanti a Verstappen e Leclerc

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MIAMI (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Il Gran Premio numero 110 è quello buono per Lando Norris, che centra finalmente la sua prima vittoria in Formula Uno. E’ il pilota britannico della McLaren a imporsi un pò a sorpresa a Miami, precedendo il vincitore della sprint di ieri Max Verstappen, secondo con la sua Red Bull dopo essere scattato dalla pole, e Charles Leclerc, sul podio con la Ferrari davanti al compagno di squadra Carlos Sainz che, dopo un grande duello con Oscar Piastri, non riesce a ricongiungersi con i primi e chiude quarto. Per la McLaren si tratta del primo successo dopo due anni e mezzo: l’ultima gioia era arrivata a Monza, nel 2021, con Daniel Ricciardo. La Red Bull piazza poi Sergio Perez al quinto posto, davanti a Lewis Hamilton. Alle spalle del sette volte campione del mondo un positivo Yuki Tsunoda (RB), completano la zona punti George Russell con l’altra Mercedes, Fernando Alonso su Aston Martin ed Esteban Ocon con la Alpine. Verstappen resta saldamente al comando del Mondiale piloti. Prossimo appuntamento in calendario a Imola, col Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna dal 17 al 19 maggio.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Pogacar trionfa ad Oropa ed è la nuova maglia rosa al Giro

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OROPA (ITALPRESS) – Un colpo da maestro, su una delle salite più iconiche del ciclismo. Tadej Pogacar si prende praticamente tutto, lo sloveno vince in solitaria nella seconda tappa del Giro d’Italia 2024, la San Francesco al Campo-Oropa di 161 chilometri. Tutto è andato secondo il copione, nonostante una scivolata con foratura e cambio di bici prima della salita: attacco a staccare gli avversari e arrivo trionfale in cima al Santuario, a ricordare le mitiche imprese di Marco Pantani. Il capitano della Uae Emirates ha anticipato il colombiano Daniel Martinez (Bora-Hansgrohe) e il britannico Geraint Thomas (Ineos), strappata anche la maglia rosa al campione ecuadoriano Narvaez. “Era uno dei miei sogni vincere almeno una tappa in tutti e tre i grandi Giri, mi mancava solo il Giro d’Italia, so che non tantissimi corridori possono vantare questo record, sono contento di averlo raggiunto. Quella foratura (a inizio salita, ndr) ha cambiato un pò i piani, sono andato un pò in confusione, sono finito per terra, ma per fortuna niente di serio. La squadra mi ha portato davanti e ha fatto il passo fino al mio attacco – le parole del 25enne fuoriclasse sloveno, vincitore in carriera di due Tour – Sapevo che il punto giusto per attaccare era a quattro chilometri dall’arrivo, è sempre difficile mantenere il passo che chiedo, ma la squadra ha lavorato benissimo. Oggi volevo vincere la tappa e guadagnare terreno sui rivali, chiaramente ho raggiunto la maglia rosa, ora vogliamo stare tranquilli nelle prossime tappe senza prenderci troppi rischi”. Primo degli italiani Lorenzo Fortunato (Astana), piazzatosi in quarta posizione. Domani la terza frazione, la Novara-Fossano di 166 chilometri.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Tre staffette azzurre fanno festa a Nassau e volano a Parigi

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ROMA (ITALPRESS) – Tre quartetti azzurri fanno festa a Nassau (Bahamas), nella prima giornata delle World Relays. Sono i ragazzi della 4×100 (Roberto Rigali, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Filippo Tortu), le ragazze della 4×400 (Rebecca Borga, Ayomide Folorunso, Giancarla Trevisan e Alice Mangione), e i ragazzi della 4×400 (Luca Sito, Vladimir Aceti, Edoardo Scotti e Davide Re), tutti qualificati ai Giochi Olimpici di Parigi. Il quartetto veloce è secondo (38.14) nella propria batteria, preceduto dagli Stati Uniti (37.49), al termine di una gara fluida e anche amministrata nel finale. Le ragazze del miglio convincono con una prova autoritaria (3:26.28) che le porta a vincere la batteria davanti a formazioni molto più accreditate. Il tris arriva con la 4×400 uomini (Luca Sito, Vladimir Aceti, Edoardo Scotti Scotti, Davide Re), capaci di imporsi con un buon 3:01.68. Rimandate alla seconda giornata (in programma nella notte tra oggi, domenica, e lunedì) le altre due staffette azzurre: la 4×100 donne (un pò a sorpresa, Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni, e Alessia Pavese, sono quarte in batteria con 43:08), e la 4×400 mista (Riccardo Meli, Anna Polinari, Lapo Bianciardi e Alessandra Bonora). Sono in programma i turni di ripescaggio che mettono in palio altri sei pass olimpici per gara. Nella 4×400 mista, la formazione azzurra composta da Riccardo Meli, Anna Polinari, Lapo Bianciardi e Alessandra Bonora si batte bene, ma non riesce a centrare la qualificazione diretta ai Giochi (peraltro piuttosto proibitiva). Il quinto posto parziale in 3:16.88 non basta per piazzarsi tra le prime due, Stati Uniti (3:11.52, miglior crono del turno) e Nigeria, rimaste abbastanza lontane. Anche per le ragazze della 4×100 (in ordine di gara: Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Alessia Pavese) arriva lo stop, figlio di un quarto posto (con 43.08) che non basta per Parigi. Vince la batteria la Polonia (42.81) davanti a Canada (42.98) e Cina (43.03), con le azzurre che vengono costrette al ripescaggio, a conti fatti, da un decimo di troppo. La prova delle italiane è priva di sbavature clamorose, forse con il solo secondo cambio da rivedere parzialmente. Domani si tornerà a correre, cercando una prestazione, anche sul piano cronometrico, più adeguata al valore delle ragazze. Alla fine, le complicazioni della vigilia, tra nuovi regolamenti e liste di partenza sorprendenti, sono sembrate davvero poca cosa. Resta invece la sensazione di grande sicurezza dimostrata dagli azzurri della 4×100 uomini, Roberto Rigali, Marcell Jacobs, Filippo Patta e Filippo Tortu, secondi in 38.14 alle spalle degli Stati Uniti (37.49), e qualificati per i Giochi Olimpici di Parigi (oltre che per la finale delle World Relays di domani sera). Ottimo avvio di Roberto Rigali e cambio senza patemi, con i tempi giusti, con Marcell Jacobs; il bicampione olimpico dello sprint dimostra di essere in buona condizione (9.04 il suo crono ufficiale) e riesce a distendersi senza mai apparire oltre il limite. Anche il cambio con Lorenzo Patta scivola via bene, con il sardo che corre la solita ottima curva e mette Filippo Tortu nelle condizioni di amministrare, visto che Noah Lyles è ormai fuori portata, e gli altri, dietro, a distanza di sicurezza. Gli americani guidano la lista complessiva del turno, mentre gli azzurri sono quarti, superati da Giappone (38.10) e Canada (38.11). La sensazione è che ci sia parecchio margine, ovvero che l’Italia possa recuperare spazio nei cambi e avvicinare gli statunitensi. Ma quel che conta, anzi, l’unica cosa che conti, è che la qualificazione olimpica sia andata a buon fine. Arrivederci a domani, ma anche a Roma, per gli Europei, e a Parigi. La seconda carta olimpica della serata arriva dalle ragazze della staffetta del miglio, sempre poco pronosticate alla vigilia, ma poi incredibilmente combattive sul campo. Rebecca Borga, Ayomide Folorunso, Giancarla Trevisan e Alice Mangione producono un risultato superlativo, vincendo la prima batteria in 3:26.28, mettendosi alle spalle formazioni blasonate come Canada, Olanda (ad onor del vero, però, senza Bol e Kleivert, schierate nella mista) e Australia. Borga lancia bene il quartetto, imitata da Ayo Folorunso, brava a non cedere in un finale al calor bianco; segue Giancarla Trevisan, che merita da sempre l’Oscar della combattività, e chiude Alice Mangione (super crono da 50.56), abile dapprima a rintuzzare il ritorno dell’Australia, e poi a superare sulla retta conclusiva l’ultima frazionista canadese. La ciligina sulla torta arriva nel finale di serata, grazie ad un’ottima prova della staffetta 4×400 maschile. Luca Sito (esordiente assoluto in azzurro), Vladimir Aceti, Edoardo Scotti e Davide Re costruiscono il successo della batteria con pazienza e classe, fin dalle prime battute. Sito firma una gran frazione inziale (45.36 dai blocchi), e lancia bene Aceti, che sfrutta la situazione per gestire le cose a proprio piacimento (45.11). Scotti mette tutti d’accordo portandosi nettamente al comando (45.40), e Re fa un pò il classico gioco del gatto (lui, in questo caso) con il topo (gli avversari): rallenta in avvio, si fa riassorbire ai 200 – con gli altri a spendere tutto per riavvicinarsi – per poi aprire il gas e presentarsi da solo sul rettilineo. Il 3:01.68 finale è il sesto tempo del turno, ma quel che più conta, vale un biglietto per i Giochi Olimpici di Parigi. Nelle batterie, da segnalare lo strepitoso 43.49 messo a segno dal non ancora 21enne Letsile Tebogo (Botswana): uno squillo di tromba che annuncia una stagione sensazionale.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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