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Cronaca

Tortu bronzo nei 200, due azzurri sul podio nei 3000 siepi

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MONACO DI BAVIERA (GERMANIA) (ITALPRESS) – Filippo Tortu conquista una storica medaglia di bronzo nei 200 metri agli Europei di atletica in corso a Monaco di Baviera. L’azzurro recupera nel rettilineo finale e si prende il terzo posto ai danni del britannico Dobson, chiudendo con il tempo di 20″27. Doppietta sul podio per la Gran Bretagna: oro a Zharnel Hughes in 20″07 (primato stagionale) e argento a Nethaneel Mitchell-Blake in 20″17. Ritiro per il turco Ramil Guliyev che si fa male in curva. “Dovrei essere felice, ma finita la gara sono arrabbiato per il colore della medaglia – ha ammesso Tortu – Poi probabilmente questa sera o domani sarò contento. Penso di aver fatto una buona gara, non ho sbagliato granchè ma gli altri ne avevano di più. Ce l’ho messa tutta e non sono felice del risultato finale: speravo in qualcosa di più, volevo l’oro”.
Doppietta azzurra sul podio dei 3000 siepi agli Europei di atletica in corso a Monaco di Baviera. Ahmed Abdelwahed ottiene la medaglia d’argento con il tempo di 8’22″35, precedendo il connazionale Osama Zoghlami che taglia il traguardo in 8’23″44. Medaglia d’oro al finlandese Topi Raitanen che ha la meglio sul rettilineo finale (8’21″80). Settimo posto per il gemello di Osama, Ala Zoghlami, in 8’27″82.
(ITALPRESS).

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Conte “Noi oltre gli obiettivi, ora vogliamo entrare nella storia”

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CASTEL VOLTURNO (ITALPRESS) – “Stiamo arrivando alla fine della stagione. Abbiamo la fortuna di giocare per qualcosa di importante. Tutti ci arrivano, poi bisogna capire cosa ci si gioca. Non è all’insegna della normalità ma all’insegna di un obiettivo che non era nelle nostre menti. Abbiamo già riportato il Napoli in Champions togliendo un posto a chi ci aveva distaccato di quindici punti. L’altro obiettivo era di dare fastidio ed è stato raggiunto. Ora resta da vedere quanto fastidio dobbiamo dare ancora. Sono pressioni e stress che ci siamo meritati di vivere. Solo chi non si è mai giocato niente può pensare che non ci sia un coinvolgimento emotivo. Non c’è preoccupazione, c’è l’incognita, l’imponderabile. C’è il difensore del Genoa che intercetta la palla e segna. Questa è una situazione imponderabile. Ci auguriamo che anche l’imponderabile non studiato possa girare a favore nostro”.

Così Antonio Conte alla vigilia della sfida Parma-Napoli in programma domani al Tardini. Il pareggio casalingo dell’ultimo turno ha complicato la corsa scudetto, ma non ha compromesso nulla perchè tutto resta nelle mani degli azzurri.

“Aver pareggiato col Genoa ci ha dato fastidio. Abbiamo dominato in lungo e largo, ma ora il presente si chiama Parma, una squadra da affrontare con tutte le nostre forze sapendo che si sta giocando la salvezza. Le insidie della partita del Tardini stanno nella classifica. Stanno lottando per salvarsi. Quando lotti per un obiettivo ti si allungano i denti. Vogliono fare risultato e ottenere la salvezza”. Tutto vero, match di fondamentale importanza per i crociati, ma anche se non soprattutto per gli azzurri che in questi 180 minuti devono difendere il punto di vantaggio sull’Inter per cucirsi al petto il tricolore.

“I miei calciatori stanno giocando per un obiettivo non preventivabile, qui non è come nei grandi club. Per una piazza come Napoli è qualcosa di storico. Basti pensare che due anni fa non lo si vinceva da 33 anni. C’era Maradona. Si sa la differenza. E’ tutto diverso nel vivere queste sensazioni. Chi è abituato vive sereno, altrove l’ambiente diventa molto ansioso e carico di tensione. Dobbiamo cercare di tenere tutto nel giusto peso perchè il troppo stroppia. I ragazzi sanno cosa significa vincere uno scudetto a Napoli, abbiamo visto tutti cosa è successo due anni fa. Si può rimanere nella storia del Napoli e di questa città”, ha spiegato ancora Conte.

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“Sento una grandissima responsabilità. Sento comunque che sulle spalle gravita un peso bello importante. Penso di avere spalle larghe per gestire queste situazioni, ma non posso negare che è un bel carico che magari in altre piazze non hai. Perchè là sono più abituati ai successi. Ribadisco un concetto che non va dimenticato, c’è stata chiesta una bella torta e noi l’abbiamo creata. Siamo tornati con 4 giornate in anticipo in Champions, abbiamo rivalutato una rosa che aveva perso tanto, creato un entusiasmo che ha portato gente al Maradona con tanti sold out. Ora manca la ciliegina. E’ piccolina ma rappresenterebbe la storia perchè ci farebbe ricordare per sempre a Napoli”.

Sul fronte formazione dice: “McTominay ha avuto qualche problemino ma vedremo cosa accadrà. Troveremo la giusta soluzione. Neres ha recuperato. Col Genoa è entrato per dieci minuti, questa settimana si è allenato bene, ha aumentato l’autonomia, ma non può essere titolare”, ha concluso Conte.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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FS, premiati i vincitori del concorso letterario “A/R andata e racconto”

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TORINO (ITALPRESS) – E’ Maurizia Di Stefano, con il suo “Mare More”, la vincitrice della terza edizione di “A/R andata e racconto. Viaggiare con leggerezza: istruzioni per l’uso”, concorso per racconti inediti di scrittrici e scrittori esordienti, nato dalla collaborazione tra il Gruppo Fs Italiane e il Salone internazionale del Libro di Torino. La cerimonia si è svolta proprio in occasione della grande fiera libraria che come di consueto si è tenuta al Lingotto. “Il nostro Gruppo – ha dichiarato Alessandra Calise, Responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne del Gruppo FS – è motore di cultura e innovazione. Le immagini che accompagnano ogni viaggiatore rappresentano un elemento chiave della nostra strategia di comunicazione: sono strumenti che contribuiscono a costruire un’identità visiva coerente, riconoscibile e capace di generare valore. Quest’anno abbiamo scelto di raccontare la leggerezza del viaggio, perchè viaggiare con i nostri treni significa vivere un’esperienza che va oltre lo spostamento fisico. Il tempo del viaggio a bordo è un tempo ritrovato, uno spazio sospeso dove persone, idee e territori entrano in connessione”.
Di Stefano è stata premiata dalla giuria composta da Guido Catalano, Antonella Lattanzi, Lorenza Pieri, Matteo Nucci, Nadeesha Uyangoda, Simona Vinci e Alessandra Calise.
L’evento ha visto la partecipazione degli altri 15 finalisti e della direttrice e del presidente del Salone, Annalena Benini e Silvio Vitale.
“Volevamo raccontare – continua Calise – il tema della leggerezza. Ha vinto un racconto che in apparenza non è molto leggero perchè racconta la storia di una persona che scappa dal disastro di Chernobyl per respirare l’aria pulita del nostro Paese. Questo racconto ci ha colpito perchè essere leggeri significa anche trovare nella gravità e nella pesantezza dei tempi moderni un qualcosa che ci riporta un tempo leggero”.
“Mare More” di Maurizia Di Stefano parla del viaggio di una bambina di Chernobyl che, a causa del disastro alla centrale nucleare del 1986, arriva in Italia per sottoporsi a interventi di ossigenazione.
“Il mio racconto – spiega Di Stefano – nasce mentre ero ricoverata in ospedale e ascoltavo le storie delle persone con cui condividevo la degenza. Questa è la storia personale di una badante che accudiva una signora ricoverata e che io ho raccolto e messo in forma di romanzo. Il viaggio di questi bambini era comunque un momento felice come la scoperta del mare dal finestrino del treno da parte della protagonista”.
Il secondo classificato è “Il Segnalibro” di Franco Ravello mentre terzi ex aequo sono Edoardo Maresca con “L’uomo in fuga” e “Caporale Express” di Riccardo Grasso. I quattro racconti saranno pubblicati in un’antologia insieme a quelli dei componenti della giuria, mentre gli altri finalisti hanno ricevuto una carta regalo Trenitalia.
A seguire, il tema del racconto itinerante è stato trattato anche nel panel “Nuove narrative di viaggio”. L’incontro, moderato dal vicedirettore di Sky Tg24, Omar Schillaci, ha visto confrontarsi Alessandra Calise con il fotoreporter Ciro Fusco e con il Ceo & founder Loquis, Bruno Pellegrini. Un’occasione per illustrare le infinite possibilità di narrare il viaggio dalla letteratura tradizionale, ai moderni podcast, passando per i reportage fotografici e filmati.

– foto ufficio stampa Gruppo FS –
(ITALPRESS).

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Guidesi “Serve rendere l’artigianato più attrattivo per i giovani”

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MILANO (ITALPRESS) – Quaranta giovani artigiani provenienti dalle diverse province lombarde e numerosi stand, laboratori e attività. Al via la seconda edizione del Festival ‘Made in Lombardia’, allestito come un vero e proprio villaggio artigiano in piazza Città di Lombardia e organizzato dalla Regione Lombardia e Unioncamere in collaborazione con la startup ‘Eccellenza Italiana’.

A fronte del grandissimo successo del 2024, la Regione ha deciso dare spazio anche quest’anno a una giornata che ha lo scopo di conoscere da vicino le professioni, i prodotti e le aziende che rappresentano l’artigianato lombardo in Italia e nel mondo. Lo spirito della manifestazione, rivolta soprattutto a studenti delle scuole superiori e laureandi, è valorizzare la figura dell’artigiano nei confronti delle nuove generazioni.

In programma, workshop e incontri interattivi con esperti di fama nazionale e internazionale nei diversi settori del comparto, dalla moda al design, dall’enogastronomia all’intrattenimento. Tra le novità dell’edizione di quest’anno, un numero ancora maggiore di artigiani coinvolti: dalla liuteria al vetro soffiato, fino all’arte ceramica.

Fino alla chiusura alle 17.30, il palco centrale ospiterà dimostrazioni dal vivo durante tutta la giornata: si potrà assistere alla creazione su misura di borse in tela, alle lavorazioni del legno da parte di scultori artigiani e ad altre espressioni del ‘saper fare’ che rendono la Lombardia un punto di riferimento del panorama europeo.

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Il festival è stato aperto dal “Milanese Imbruttito” Germano Lanzoni e dai saluti istituzionali dell’assessore regionale allo Sviluppo economico e promotore dell’iniziativa, Guido Guidesi. “È importante innescare un cambio di approccio al mondo dell’artigianato, che deve tornare ad essere attrattivo per i giovani, in modo da non disperdere l’enorme patrimonio lombardo di conoscenze ed ingegno – sottolinea – . È necessario valorizzare le tante positività che questi mestieri custodiscono e raccontare le storie di successi di grandi artigiani che oggi, ad esempio, esportano in tutto il mondo. Come Regione vogliamo continuare a scommettere sui giovani, sul loro entusiasmo e sulla loro capacità di coinvolgimento; anche grazie a queste iniziative abbiamo la conferma che, se stimolati, i ragazzi hanno potenzialità straordinarie”.

“La Lombardia – prosegue – esprime un ‘saper fare’ unico, frutto di una straordinaria cultura del lavoro che ha consentito alla nostra terra di primeggiare, dal punto di vista economico e sociale, in Europa e non solo. Il nostro sostegno al comparto dell’artigianato è assoluto e si declina in misure e strumenti specifici a supporto degli investimenti delle imprese, così come nella strategia delle filiere per agevolare le connessioni tra mondo produttivo, mondo accademico e scientifico e istituti formativi”.

Ma occorre, appunto, “anche un cambio di passo in termini di mentalità: lavorare nell’artigianato significa spesso scegliere una solida stabilità professionale, avere la soddisfazione del fare, esprimersi attraverso la creatività e diventare interpreti e custodi di tradizioni uniche innovandole e rinnovandole”.

La sfida è partita e la Lombardia si candida ad essere anche in questo caso protagonista, e lo vuole fare con il rilancio dell’artigianato attraverso la forza dei giovani”, conclude.

– Foto xm4/Italpress –

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(ITALPRESS)

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