Cronaca
Dai tumori al cuore, uomini e donne si ammalano in modo diverso
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2 anni fa-
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RedazionePADOVA (ITALPRESS) – Studiare le differenze tra donne e uomini, in medicina, può migliorare diagnosi e cure. Ma anche la stessa ricerca. A Padova per due giorni i migliori esperti si sono riuniti per il Congresso della Società Internazionale di Medicina di Genere, proprio per fare il punto sulle novità scientifiche. Va detto che l’Italia su questo fronte è il primo Paese ad avere una legge. Nel 2021 si è insediato anche l’Osservatorio previsto dalla Legge 3/2018, con il compito di monitorare le azioni di promozione, applicazione e sostegno previste nel Piano Nazionale.
“La medicina di genere – spiega Giovannella Baggio, presidente del Congresso e docente ordinario di Medicina di Genere all’Università di Padova – non è la medicina della donna e non è una branca a sè stante della medicina, ma una dimensione trasversale alle scienze mediche, che coinvolge tutte le figure professionali impegnate in ambito sanitario. Dall’oculistica alla chirurgia, tutte devono esser ‘ristudiatè alla luce di questo cambio di paradigma, che è stato introdotto per la prima volta nel 1991 in cardiologia, quando ci si accorse negli Stati Uniti, che tutte le ricerche e gli esperimenti erano stati fino a quel momento condotti su animali e poi su esseri umani, di solo genere maschile”.
Ad aver anticipato che il sesso era grado di determinare una predisposizione alla malattia diversa tra uomo e donna, come anche un diverso decorso e sintomi e necessità di cure specifiche fu, 300 anni prima di Galileo, la badessa Ildegarda di Bingen, monaca benedettina vissuta in Germania all’inizio del XII secolo. Non si tratta solo, pur se importante, di ridurre il dosaggio di farmaci in base al peso corporeo, ma si tratta di studiare il modo diverso in cui le malattie si manifestano e rispondono ai farmaci. Ad esempio, precisa Baggio “a parità di incidenza di tumori, l’uomo ha una mortalità più precoce. La donna sopravvive meglio alle malattie ma rimane disabile più di frequente e vive in media 4 o 5 anni in più degli uomini ma con diverse patologie. Due terzi delle persone che soffrono di demenza sono donne, e non solo perchè vivono più a lungo ma per fattori di rischio genetici, come la apolipoproteina E4”.
Ma gli esempi in medicina sono infiniti. Ad esempio l’uomo soffre meno di frequente di osteoporosi rispetto alla donna, ma quando ha una frattura ha una mortalità quattro volte maggiore. Le donne hanno quasi il doppio delle probabilità di soffrire di depressione, ma l’uomo ha un tasso di suicidi sei volte più alto. L’infarto è la prima causa di morte nelle donne, ma nell’80% loro non presentano i tipici sintomi di dolore al petto irradiato al braccio sinistro.
Nei tumori la differenza tra uomo e donna nell’espressione clinica e nella biologia del cancro comporta anche una diversa efficacia delle terapie antitumorali, incluse quelle più innovative. Per quanto riguarda le malattie del metabolismo le donne con diabete hanno il 50 per cento in più di rischio di avere eventi cardiovascolari fatali rispetto agli uomini. Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nella popolazione femminile ma le donne assumono meno medicine per il cuore e vanno meno dal cardiologo. Nelle malattie neurodegenerative gli uomini colpiti da Parkinson sono il doppio delle donne, queste ultime però subiscono una più rapida progressione della malattia e hanno minor tasso di sopravvivenza.
Le donne sembrano essere avvantaggiate sul fronte delle malattie respiratorie, dall’asma alla Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), passando per il Covid-19. Appare evidente che la salute del sistema respiratorio è influenzata dal genere. Anche il sistema immunitario risponde in modo diverso, sia alle infezioni che ai vaccini. Questo vale per gli adulti, ma anche per i bambini e le bambine che hanno una diversa risposta alle infezioni, inclusa quella al Sars-Cov-2.
Proprio per tracciare le differenze di salute nella popolazione maschile e femminile, il decimo congresso della International Society of Gender Medicine (IGM) vede presenti 60 relatori italiani e internazionali, tra cui Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), e Walter Ricciardi, Professore Ordinario di Igiene e Medicina Preventiva all’Università Cattolica di Roma, con argomenti clinici di tutte le specialità mediche, anche sotto l’aspetto psicosociale.
“Dobbiamo avere il coraggio di insistere nel difendere la dimensione di universalità del Servizio Sanitario Nazionale, che dà a tutti la stessa possibilità di assistenza e cura. La medicina di genere è totalmente parte di questa sfida fondamentale” per questo è “un tema che ritengo sia centrale per il futuro del Sistema Salute”: questo il messaggio del ministro della Salute Roberto Speranza, inviato in occasione dell’apertura dei lavori.
Tra gli incontri tematici, interessante la ricerca sugli effetti avversi dei farmaci. Alle donne vengono prescritti più farmaci e farmaci studiati per gli uomini, con la conseguenza che 6 ricoveri su 10 per effetti avversi ai medicinali, da quelli per la tiroide agli ormoni, riguarda proprio loro. Allo stesso tempo, nel 53% dei casi le donne vengono operate per infarto in ritardo, ovvero oltre i 90 minuti dall’arrivo in ospedale, a fronte del 40% di quanto accade negli uomini e il rischio di morte dopo il bypass coronarico è il doppio.
“Le donne – spiega Teresita Mazzei, professore di Farmacologia presso l’Università degli Studi di Firenze e vicepresidente del congresso – hanno, ad esempio, il 27% di probabilità in più di aver prescritti degli antibiotici, secondo una metanalisi basata su 11 studi che hanno raccolto 44 milioni di prescrizioni in diversi paesi europei, inclusa l’Italia. Eppure, l’uomo ha una probabilità quasi 3 volte più alta di ammalarsi di infezioni, incluse quelle da batteri resistenti, e di morirne. A ‘difenderè le donne probabilmente è un sistema immunitario più efficace, grazie agli ormoni estrogeni. Ma sono anche diversi stili di vita: in genere fumano meno e bevono meno alcol”.
“Dati scientifici mostrano – sottolinea Walter Ricciardi, Professore Ordinario di Igiene e Medicina Preventiva all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma – che diverse malattie presentano differenze significative tra donne e uomini in termini di incidenza, diagnosi, progressione e risposta alla terapia. In particolare, le differenze nell’epidemiologia e nella storia naturale di malattie cardiovascolari, condizioni autoimmuni o tumori, sono oggi abbastanza ben riconosciute. Le politiche sanitarie, quindi, dovrebbero tener conto dei risultati degli studi scientifici e promuovere azioni di equità più efficaci. Tuttavia, – conclude – ancora oggi l’accesso ai sistemi sanitari, nel mondo e in Italia, presenta forti diseguaglianze tra i generi. Per questo, l’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile dell’OMS punta l’attenzione sull’urgenza di promuovere politiche sensibili al genere anche nel settore sanitario”.
– foto xa7/Italpress –
(ITALPRESS).
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– Foto Ipa Agency –
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Cronaca
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24 Novembre 2024di
RedazioneMALAGA (SPAGNA) (ITALPRESS) – Altro successo, altro trionfo, targato Jannik Sinner. L’annata straordinaria del tennis italiano non poteva chiudersi in altro modo, ovvero con la conquista della seconda prestigiosa insalatiera consecutiva. L’altoatesino ha battuto Tallon Griekspoor e ha regalato al team azzurro il decisivo punto del 2-0 nella finalissima della Coppa Davis 2024, contro l’Olanda, andata in scena sui campi in cemento indoor del “Palacio de Deportes Jose Maria Martin Carpena” di Malaga. Il tennista di San Candido, numero uno del mondo, nel secondo singolare dell’incontro, ha sconfitto il rivale del team “Orange”, numero 40 del ranking internazionale, col punteggio di 7-6 (2) 6-2. Una vittoria molto più sofferta del previsto grazie anche e soprattutto a un Griekspoor in versione “deluxe”. In precedenza, nel primo singolo dell’atto conclusivo, Matteo Berrettini, numero 35 del mondo, sempre più vicino alla sua forma migliore (quella del 2021, quando è arrivato in finale a Wimbledon), ha battuto Botic Van De Zandschulp, 80 della classifica Atp, con lo score di 6-4 6-2.
Si tratta della seconda vittoria di fila in Coppa Davis per gli azzurri, capitanati da Filippo Volandri, ed è il terzo trionfo della storia per la Nazionale italiana maschile del tennis dopo il primo successo datato 1976. Sei invece le volte nelle quali gli azzurri si sono arresi all’atto conclusivo. Per l’Olanda di contro era la prima finale in Coppa Davis.
Per Sinner una stagione incredibile con la vetta della classifica mondiale, la conquista di due titoli del Grande Slam (gli Australian Open e gli Us Open), il successo nelle Atp Finals e ora il trionfo-bis in Davis. Annata super, in generale, per tutto il tennis azzurro. Storica l’accoppiata Coppa Davis-Billie Jean King Cup, arrivata grazie alla vittoria di mercoledì delle ragazze guidate da Tathiana Garbin, da aggiungere ai titoli di Sinner e alle medaglie di Parigi2024 (l’oro nel doppio femminile di Sara Errani e Jasmine Paolini e il bronzo nel singolare maschile di Lorenzo Musetti), alle finali raggiunte al Roland Garros e a Wimbledon in singolo dalla Paolini e al titolo del doppio misto conquistato agli Us Open dalla Errani e da Andrea Vavassori. L’Italia del tennis, dunque, è padrona del mondo.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
RICORDO DI LUIGINO ALPAGO, PER TUTTI “LUIGINO STEREODISCO”
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24 Novembre 2024di
RedazioneSe ne è andato anche Luigino Alpago. Aveva 89 anni e un grande bagaglio di esperienza e di ingegno creativo. Per tutti, a Voghera e in Oltrepo, era “Luigino Stereodisco”. Quante generazioni sono passate da lì, da quel negozio di via Matteotti, nei pressi della stazione ferroviaria di Voghera, ormai chiuso dal 2019, dopo 57 anni di attività, ma ancora lì, con quell’insegna a dirci che quel luogo diventato ormai iconico non deve mai morire, anzi, sarebbe bello che l’amministrazione comunale pensasse di farne un museo della discografia in vinile e degli strumenti radiofonici d’epoca. Il sindaco Paola Garlaschelli, sul suo profilo social, ha ricordato Luigino per la sua passione e dedizione che hanno arricchito la comunità vogherese. E come non ricordare quante persone hanno appreso da lui le prime armi del mestiere come tecnici radiofonici a Radio Voghera. Lui, con la sua straordinaria semplicità e quella sua predisposizione al dialogo e alla collaborazione, sapeva confrontarsi con tutti, dai giovani ai meno giovani. Risuona ancora nella mente quello spot diventato ormai icona registrato con la voce inconfondibile del grande Peppino Malacalza, andato in onda per anni su Radio Voghera, “Luigino Stereodisco” gridava a gran voce. E noi subito a pensare a quel negozio dove siamo transitati chissà quante volte, soffermandoci a parlare del più e del meno con Luigino. L’ultima volta lo avevo intervistato proprio lì, per uno speciale in ricordo di altre due figure memorabili per Voghera, Beppe Buzzi e proprio “Pipei” Malacalza. Ora li immagino lassù in cielo insieme a programmare il prossimo varietà al Teatro alle Grazie e in onda anche su Radio Voghera, con il suo patron Gino Orsi, che ci ha lasciato qualche anno fa chiudendo per sempre la storia radiofonica locale in piazzale Marconi. Cara vecchia Voghera, quante persone straordinarie hai visto “andare avanti”…quanta storia culturale hanno lasciato alle giovani generazioni…non disperdiamola, mi raccomando!
I funerali di Luigino Alpago si svolgeranno Martedì 26 alle 10 nella chiesa dei Padri Barnabiti, partendo dalla Casa Funeraria Rossi di Voghera in via Barenghi 49, seguirà la tumulazione nel cimitero di Lungavilla, luogo di cui era nativo. S. Rosario Lunedì 25 alle 18,45 sempre nella chiesa dei Barnabiti. Alla famiglia Alpago le nostre più sentite condoglianze.
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