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Cronaca

Minori, Save the Children e Ferrero insieme contro la povertà educativa

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MILANO (ITALPRESS) – Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i giovani in età compresa tra i 5 e i 17 anni dovrebbero trascorrere quotidianamente almeno 60 minuti in attività motoria moderata-intensa. Per questo tutte le attività di movimento come il gioco, lo sport e le attività ricreative e scolastiche sono fondamentali. I dati, però, ci dicono che in Italia, il 24,7% di bambini e adolescenti tra i 3 e i 17 anni non pratica alcuno sport. Con punte ben al di sotto della media nazionale in Campania (45,5%), Sicilia (43,3%) e Basilicata (35,3%) e regioni più virtuose come le Province autonome di Bolzano (6.9%) e Trento (10,6%) o la Valle D’Aosta (9,3%).
Tra i motivi addotti per la mancata attività sportiva la difficoltà delle famiglie ad affrontare i costi dell’attività sportiva dei propri figli. Nel 2021, ad esempio, tra le famiglie meno abbienti la percentuale di bambini e ragazzi tra i 3 e i 17 anni che praticano sport in modo continuativo è pari al 30,1%, 9 punti percentuali in meno rispetto ai bambini e ragazzi appartenenti a famiglie in buone o ottime condizioni economiche.
Eppure, il contrasto alla povertà educativa passa anche attraverso l’attività motoria, fondamentale per bambine, bambini e ragazzi non solo perchè capace di aumentare il loro benessere, ma anche perchè ha effetti diretti sull’autostima e sulla fiducia in se stessi, oltre che sulla gestione dello stress. L’esercizio fisico, inoltre, favorisce il rapporto tra coetanei e, soprattutto per gli adolescenti, aiuta a mantenere sani stili di vita. E’ questa l’idea condivisa da Ferrero e Save the Children che ha portato alla nascita della partnership fondata sull’intento comune di offrire a bambine, bambini e ragazzi la possibilità di sviluppare i propri talenti e aspirazioni proprio quando il contesto sociale e famigliare non permetterebbe loro di farlo.
In Italia, in particolare, si è voluto seguire un approccio educativo di avvicinamento al movimento e allo sport, insieme ad attività ricreative e culturali grazie a Kinder Joy of moving, un progetto internazionale di Responsabilità Sociale del Gruppo Ferrero, che si impegna ad incentivare la predisposizione naturale dei bambini a muoversi e giocare, nella convinzione che un’attitudine positiva nei confronti del movimento e dello sport possa rendere i bambini di oggi, adulti migliori domani.
Il programma prevede l’utilizzo di Joy of moving, un metodo educativo innovativo, validato scientificamente, messo a punto in collaborazione con l’Università del Foro Italico di Roma, il CONI e il MIUR (oggi MIM) per il Piemonte, a seguito di un progetto di ricerca che ha coinvolto oltre mille bambini della scuola primaria nel corso di tre anni. Il metodo nasce dal gioco ed è in grado di favorire non solo lo sviluppo motorio, ma anche quello cognitivo, emozionale e relazionale dei bambini. In quest’ottica il metodo sposta l’attenzione dalla performance al divertimento, dall’antagonismo alla relazione.
L’iniziativa è partita nei due Punti Luce di Torre Maura e Ponte di Nona a Roma, due strutture diventate punto di riferimento per il territorio, ed è proseguita in questi mesi coinvolgendo più di 400 tra bambine, bambini e adolescenti tra i 6 e gli 11 anni, in altri 6 spazi dell’Organizzazione su tutto il territorio nazionale. Alla base del progetto c’è la formazione specifica ad opera dei trainer di Kinder Joy of moving agli educatori dei Punti Luce che hanno così la possibilità di apprendere la metodologia attraverso strumenti didattici tra cui gli incontri di formazione face to face, l’utilizzo di piattaforme con corsi on line, oltre alla consultazione del manuale Joy of moving e delle schede di gioco specifiche elaborate per questa attività. Sono, infatti, 26 i Punti Luce che dal 2014 Save the Children ha inaugurato in tutta Italia con la campagna Illuminiamo il Futuro, centri ad alta densità educativa in cui bambini, bambine e ragazzi possono sviluppare le proprie potenzialità e in cui le famiglie più fragili trovano un supporto concreto.
“La partnership con Ferrero è ormai decennale. Abbiamo lavorato insieme per rispondere alle peggiori catastrofi umanitarie e dal 2017 abbiamo avviato un progetto di sviluppo in Costa d’Avorio e Ghana per supportare le famiglie che lavorano il cacao – ha sottolineato a margine dell’evento a Quarto Oggiaro, Milano, Daniela Fatarella, direttrice di Save the Children Italia, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine e garantire loro un futuro -. Vogliamo rafforzare infatti le comunità locali e affiancare l’azienda in un progetto pilota per sensibilizzarle e fornire a bambini e ragazzi l’unico mezzo che consenta loro di uscire da situazioni di povertà: l’accesso all’istruzione di base. Ma la nostra collaborazione è molto forte anche in Italia, dove grazie al progetto con Kinder Joy of moving abbiamo accresciuto la qualità del nostro intervento. Una partnership che ha consentito non solo di finanziare le attività ma di condividere approcci e metodologie, un vero e proprio scambio di know how, finalizzato al benessere dei bambini e bambine più vulnerabili”. “Durante la pandemia da Covid-19, molti di noi hanno potuto sperimentare sulla propria pelle quanto sia deleterio dover sospendere alcune attività, non poter uscire di casa, incontrare persone, fare sport. Se per noi adulti questo momento è stato difficile, per i bambini ha avuto effetti devastanti. L’attività motoria, infatti, non solo ha effetti sul benessere e sul fisico, ma – ha aggiunto – soprattutto sulla salute mentale dei più piccoli. E’ stato per loro fondamentale riappropriarsi, anche grazie a questo progetto, di alcuni spazi e attività, come giocare con i propri coetanei, relazionarsi con i propri pari e vivere il movimento come momento di conoscenza”.
Come ha spiegato Bartolomeo Salomone, presidente di Ferrero SpA “da sempre l’impegno per il sociale è un pilastro della filosofia e del welfare aziendale che trova una sintesi nel motto Lavorare – Creare – Donare, con una particolare attenzione al territorio. Accanto alla moltitudine di iniziative, Ferrero vanta una lunga tradizione nello sport. E’ con soddisfazione che proseguiamo la nostra mission sociale attraverso la collaborazione con Save the Children. La marca Kinder da molti anni è impegnata a promuovere lo sviluppo dell’attività motoria giovanile attraverso un modello didattico unico nel suo genere. Portare l’attività motoria con il metodo Joy of moving nel contesto sociale ove opera Save the Children è il completamento di un percorso attraverso il quale desideriamo che tutti i bambini abbiano le stesse opportunità”.
L’evento, che si è tenuto al Punto Luce di Quarto Oggiaro a Milano, oltre alle delegazioni di Save the Children e Kinder-Ferrero, ha convolto bambine e bambini, famiglie e residenti del quartiere che hanno partecipato numerosi alla presentazione che ha visto una dimostrazione pratica del metodo Kinder Joy of moving oltre a mostrare ai residenti, gli spazi del Punto Luce di Save the Children gestito con il partner Cooperativa Ripari.

– foto ufficio stampa Save the Children –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Conceicao “Inter squadra fortissima, ma vogliamo partire forte”

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MILANO (ITALPRESS) – “I derby passati sono state partite importanti per noi. I momenti sono diversi con giocatori differenti in campo. E’ una partita pesante, importante per tutti. Vediamo di fare una buona partita, l’Inter è una squadra fortissima, giocano da qualche anno insieme, Inzaghi ha svolto un gran lavoro. Dobbiamo entrare forte in partita e raggiungere ciò che vogliamo ovvero vincere”. Lo ha dichiarato l’allenatore del Milan Sèrgio Conceicao alla vigilia del match contro l’Inter, gara valida per la semifinale d’andata di Coppa Italia.

“Abbiamo una partita da fare – ha evidenziato in conferenza stampa –, dobbiamo concentrarci, entrare forte e vincerla, è chiaro che la vittoria della Coppa Italia è la strada più corta per arrivare in Europa, ma pensiamo alla partita”. Il tecnico ha poi parlato nel caso in cui il Milan dovesse vincere la Coppa Italia: “Non lo so come mi sentirò. Soddisfatto sicuramente perchè vincerei un altro trofeo. Ma prima dobbiamo vincere le semifinali, poi la finale. Non mi piace vivere questo, mi piace vivere con intensità giorno dopo giorno e provare a migliorare la squadra a livello professionale, correggere alcuni difetti che ho da allenatore. Adesso non sono la persona più felice del mondo per quello che ho vissuto in questi tre mesi. Il rapporto con la squadra è bellissimo, si è visto anche a Napoli nel secondo tempo. Bisogna migliorare certe cose che avete detto, ma comunque non è facile per nessuno”.

Situazione non facile, soprattutto in campionato, il derby d’andata potrebbe servire per stimolare i giocatori: “Noi possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Se dobbiamo parlare vedete da quanti anni il Milan non vince due titoli. Certo, a livello di classifica la situazione è critica, in questo momento non è da Milan. La partita di domani è importante perchè ci permette di avvicinarci ad una finale, ad un titolo”.

Infine il tecnico ha parlato di Rafa Leao: “Non è che io ho conosciuto Rafa in Supercoppa. Si parla sempre di lui se gioca o parte dalla panchina, ma parlare dopo è sempre facile. Sono perplesso da gente di calcio che dice cose dopo la partita. Su Rafa continuo con la stessa opinione: a livello di qualità è uno dei migliori al mondo, ma poi bisogna trovare consistenza per finire la stagione con 20 gol e 15 assist. Se trova questa continuità sarà uno dei migliori al mondo. Non mi chiedete perchè non gioca o non gioca. Sono scelte che noi facciamo perchè noi vediamo qua tutti i giorni quello che succede. Sono io a decidere, mi pagano per questo”.

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– foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Dazi, Von der Leyen “Vogliamo negoziare ma da una posizione di forza”

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STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – “Deve essere chiaro: l’Europa non ha iniziato questo confronto. Non vogliamo necessariamente reagire, ma abbiamo un piano forte per reagire se necessario”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, nel suo intervento a Strasburgo alla plenaria del Parlamento Ue, in merito all’aumento del 25% delle tariffe sulle importazioni di acciaio, alluminio, automobili e componenti per auto annunciato dall’amministrazione Trump.

“La nostra risposta immediata è unità e determinazione. Sono già stato in contatto con i nostri Capi di Stato e di Governo sui prossimi passi. Oggi abbiamo il dibattito parlamentare. E valuteremo attentamente gli annunci di domani (degli Stati Uniti, ndr) per calibrare la nostra risposta – ha spiegato Von der Leyen -. Il nostro obiettivo è una soluzione negoziata. Ma ovviamente, se necessario, proteggeremo i nostri interessi, la nostra gente e le nostre aziende. Voglio essere molto chiari sullo scopo della nostra risposta. Pensiamo che questo confronto non sia nell’interesse di nessuno. Il flusso di beni e servizi tra noi è quasi in equilibrio. Siamo disposti a lavorare sulla bilancia commerciale di beni e servizi. Questa è la più grande e prospera relazione commerciale al mondo. Staremmo tutti meglio se potessimo trovare una soluzione costruttiva”.

“La nostra strategia si basa su tre pilastri. Primo, siamo aperti ai negoziati, ma ci avvicineremo a questi negoziati da una posizione di forza – ha sottolineato la presidente della Commissione Ue -. L’Europa ha molte carte in mano. Dal commercio alla tecnologia alle dimensioni del nostro mercato. Ma questa forza si basa anche sulla nostra prontezza ad adottare contromisure ferme. Tutti gli strumenti sono sul tavolo. Secondo, continueremo a diversificare il nostro commercio con altri partner. E terzo, raddoppieremo gli sforzi sul nostro Mercato unico. E’ il nostro potente catalizzatore per la crescita, la prosperità e la solidarietà”.

“Ci sono gravi problemi nel mondo del commercio. Sovraccapacità, squilibri, sussidi ingiusti, negazione dell’accesso al mercato, furto di proprietà intellettuale – ha spiegato Von der Leyen -. Gli americani dicono che altri hanno approfittato delle regole. Sono d’accordo. Anche noi ne soffriamo. Quindi lavoriamoci. Ma le tariffe peggiorano le cose, non le migliorano. Sono tasse che saranno pagate dalla gente. Sono tasse per gli americani sui loro generi alimentari e sui loro farmaci. Alimenteranno solo l’inflazione. Esattamente l’opposto di ciò che vogliamo ottenere. Le fabbriche americane pagheranno di più per i componenti prodotti in Europa. Ciò costerà posti di lavoro. Creerà un mostro burocratico di nuove procedure doganali. E oggi nessuno ne ha bisogno, nè negli USA nè in Europa”.

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– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Milano-Cortina sbarca negli States, roadshow fa tappa a New York

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – La Fondazione Milano-Cortina 2026 ha fatto tappa a New York per presentare le opportunità economiche, infrastrutturali e culturali legate ai prossimi Giochi Olimpici Invernali. L’evento, ospitato dal Consolato Generale d’Italia a Park Avenue, si inserisce in un roadshow internazionale che tocca otto capitali strategiche, da Berlino a Pechino, passando per Parigi, Vienna e Seul. La missione è chiara: attrarre attenzione, investimenti e collaborazione internazionale verso un Olimpiade che si prefigge non solo di celebrare lo sport, ma di lasciare un’impronta concreta sul territorio, a livello economico, ambientale e culturale.

Ad aprire la serata il console generale Fabrizio Di Michele, che ha sottolineato il valore geopolitico e simbolico dell’iniziativa: “Questi Giochi uniscono tre regioni in un unico progetto. Un messaggio forte, anche alla luce del contesto globale, dove pace, cooperazione e uguaglianza diventano risorse strategiche, non solo ideali”. Il CEO della Fondazione Milano-Cortina Andrea Varnier, ha evidenziato i numeri e il potenziale dell’evento: “Mancano 312 giorni e siamo già a metà dei biglietti venduti. Milano-Cortina rappresenta un nuovo modello per i Giochi: distribuito, sostenibile, radicato nel patrimonio culturale italiano. E’ una sfida operativa, ma anche una straordinaria opportunità per innovare e costruire valore duraturo”.

LE PAROLE DEL CEO VARNIER

Un concetto ripreso dal vicepresidente della Regione Lombardia, Marco Alparone, che ha definito Milano-Cortina “un laboratorio di eccellenza italiana, capace di coniugare sport e sviluppo. Stiamo puntando su infrastrutture intelligenti, riuso degli impianti esistenti, tecnologie verdi: vogliamo che ogni euro investito produca un ritorno concreto per i cittadini, oggi e domani”. Nicola Polito, Coo di Trentino Marketing, ha ricordato il peso dell’economia turistica e sportiva nel tessuto produttivo locale: “Il Trentino è pronto ad accogliere il mondo. Lo sport non è solo passione, è motore economico, è lavoro, è qualità della vita”.

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L’INTERVISTA AL CONSOLE DI MICHELE

La serata, moderata dal giornalista Mario Calvo-Platero, profondo conoscitore dell’economia transatlantica, ha messo in luce come i Giochi possano diventare volano per rilanciare l’immagine dell’Italia nel mondo, rafforzando partnership commerciali e investimenti esteri. Hanno portato la loro testimonianza anche Gene “Tiger” Sykes, presidente del Comitato Olimpico e Paralimpico statunitense, e due stelle dello sport americano: la campionessa olimpica di pattinaggio Sarah Hughes e il tre volte oro paralimpico di ice sledge hockey Declan Farmer. Due esempi concreti di come lo sport possa trasformarsi in leva di ispirazione e inclusione. Milano-Cortina 2026 si presenta quindi oltreoceano non solo come un evento sportivo, ma come una vetrina dell’Italia che investe, innova e guarda al futuro.
– Foto xo6/Italpress –
(ITALPRESS).

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