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Politica

Terzo Polo, è caos. Renzi “Basta polemiche”. Calenda “No a scatola vuota”

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ROMA (ITALPRESS) – Botta e risposta via Twitter tra Carlo Calenda e Matteo Renzi dopo le polemiche delle ultime ore all’interno del terzo polo. Il leader di Italia Viva prova a calmare le acque:
“In queste ore ci sono polemiche inspiegabili dentro il Terzo Polo. Ne sono molto dispiaciuto anche perchè non vedo un motivo politico per la rottura. Eviterei di inseguire le polemiche e i retroscena. Andrei al sodo. Ieri Azione ha presentato un documento, a noi va bene con piccole modifiche assolutamente accettabili – continua – Le abbiamo pubblicate: i vecchi partiti si sciolgono con l’elezione del Segretario nazionale del partito unico. Se Calenda ci sta, noi firmiamo. Se Calenda ha cambiato idea, lo rispettiamo e ne prendiamo atto. Quanto alla Leopolda: chi conosce quell’esperienza sa che è un momento bello di confronto politico tra generazioni e storie diverse. E’ un momento in cui tante persone si avvicinano alla politica. Dire che non può essere più fatta la Leopolda non ha senso. La facciamo con migliaia di volontari dal 2010, non vedo perchè dovremmo smettere di farla oggi in un momento in cui la politica va difesa dai populismi e dai sovranismi. Il mio è un appello finale: basta polemiche, rimettiamoci al lavoro tutti insieme. Noi ci siamo, consapevoli della responsabilità verso tanta gente che ci chiede di tornare a sognare, non di volare rasoterra”.
In merito al partito unico è intervenuto sempre su Twitter anche il leader di Azione Carlo Calenda: “Ieri IV ha confermato di voler deliberare lo scioglimento (con effetto 2024) solo dopo aver saputo il vincitore del congresso e di voler continuare a fare politica attraverso IV almeno per tutto il ’24. Idem sul prendere impegni economici concreti vs nuovo partito.
Noi invece eravamo pronti a prendere subito impegno su scioglimento e a girare tutte le risorse per fare la campagna delle europee. Abbiamo preso impegno con gli elettori di fare un partito unico, non una scatola vuota aggiuntiva.
Nella proposta presentata vi erano (come in quella prima) tutti gli elementi di democrazia e contendibilità. Del resto a differenza di IV Azione ha fatto tutti i congressi comunali, provinciali, regionali, nazionali. Infine abbiamo preteso che vi fosse una clausola che riprendesse quella etica del parlamento europeo sui conflitti di interesse. Questo è quanto. Il resto sono armi di distrazione di massa” conclude.

– foto: agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).

Politica

Un italiano su due apprezza e condivide il nuovo codice della strada

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ROMA (ITALPRESS) – Nei giorni scorsi il Senato ha approvato in via definitiva la nuova riforma del Codice della Strada con l’introduzione di nuove norme e sanzioni che hanno acceso il dibattito pubblico e politico. Nel complesso, sulla base delle prima informazioni diffuse dai media, 1 italiano su 2 (il 50,4%) dichiara di apprezzare e condividere il nuovo codice della strada. Le nuove multe e sanzioni introdotte con questa riforma sono giudicate giuste per il 40,9% della popolazione, mentre 1 cittadino su 4 le ritiene troppo elevate e restrittive. Entrando nello specifico delle principali novità introdotte, le norme che raccolgono il maggior grado di condivisione (circa 3 italiani su 4) sono quelle legate all’utilizzo del cellulare alla guida, l’introduzione di targhe e assicurazioni per i monopattini, l’estensione delle limitazioni per i neopatentati e le sanzioni per il consumo di stupefacenti. Poco meno condivisa, invece, la scelta di aggravare i provvedimenti per chi guida in stato di ebrezza con l’inserimento di pene detentive e l’obbligo dell’utilizzo di sistemi alcolock che bloccano l’avviamento dell’auto in caso di tasso oltre i limiti. Infine, poco meno di 1 italiano su 2 condivide l’inasprimento delle multe legate al superamento dei limiti di velocità e sospensione della patente in caso di recidiva.

Dati Euromedia Research – Realizzato il 25/11/2024 con metodologia CATI/CAWI su un campione di 1.000 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne

– foto Euromedia Research –
(ITALPRESS).

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Salvini “Landini fa politica, l’Italia non è fondata sulla Cgil”

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ROMA (ITALPRESS) – “Da quando si è insediato il governo c’è più di uno sciopero al giorno”, non ci sono “mai stati negli ultimi sette governi così tanti scioperi. Questi sono i numeri: 949 scioperi effettuati da quando c’è questo governo. Mi sembra che qualcuno faccia politica, a partire da Landini che sarà il prossimo candidato al Parlamento, immagino della sinistra: libero di farlo, ma non sulla pelle di 60 milioni di italiani”.
Lo ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ospite a “Non stop news” su Rtl 102.5. “L’Italia non è una Repubblica fondata sulla Cgil: tutto rispetto per chi sciopererà, però ci sono 60 milioni di persone che non possono subire uno sciopero al giorno”, ha aggiunto.
(ITALPRESS).
-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Sciopero del 29 novembre, Salvini firma la precettazione

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ROMA (ITALPRESS) – Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha firmato la precettazione per lo sciopero del 29 novembre, riducendolo a 4 ore.
“In 25 mesi di governo 1.342 scioperi proclamati e 949 effettuati, 38 al mese, di cui 518 proclamati e 374 effettuati a livello nazionale, più di uno sciopero al giorno. Esiste il diritto allo sciopero per i sindacalisti, esiste anche il diritto alla mobilità, alla salute ed al lavoro di tutti gli altri italiani”, afferma Salvini.

– Foto ufficio stampa Mit –

(ITALPRESS).

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