Cronaca
Da Intesa Sanpaolo e Nexi la soluzione che trasforma il POS in un’app
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2 anni fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Una soluzione innovativa che trasforma il POS in un’app. Intesa Sanpaolo e Nexi presentano SoftPOS, consente agli esercenti di utilizzare il proprio smartphone o tablet per accettare i pagamenti effettuati dai loro clienti con carte contactless dai principali circuiti (PagoBANCOMAT, BANCOMAT Pay, Visa, V-Pay, Maestro, Mastercard) e tramite digital wallet (ad esempio Google Pay, Apple Pay, Samsung Pay e Huawei Pay).
SoftPOS, infatti, è un’app che l’esercente può associare al proprio device in pochi passaggi nella massima semplicità e sicurezza e che consente anche di emettere la ricevuta, inviandola digitalmente al cliente.
Il nuovo prodotto realizzato da Nexi è disponibile da oggi in anteprima per i clienti di Intesa Sanpaolo.
SoftPOS rappresenta la soluzione ideale per attività in mobilità, liberi professionisti, esercizi commerciali con consegne a domicilio: oltre al vantaggio della dematerializzazione degli incassi, consente all’esercente di accettare pagamenti digitali in sicurezza, tramite un dispositivo di uso ormai quotidiano. L’utilizzo dello smartphone o del tablet, inoltre, permette all’esercente di avere un punto di incasso in aggiunta a quello principale, riducendo attese e code nel momento del pagamento, lasciando così maggiore spazio all’ascolto e alla gestione del cliente nel processo di acquisto.
In coerenza con i nuovi trend, che vedono nei pagamenti cashless la modalità di pagamento preferita da tre italiani su quattro (fonte: 8 a edizione della Community Cashless Society), SoftPOS porterà vantaggi e benefici anche in termini di customer experience dei clienti, migliorando la percezione della qualità del servizio e dei prodotti offerti dagli esercenti.
SoftPOS potrà essere usato come POS principale oppure aggiuntivo, ideale per gestire momenti di maggiore affluenza in negozio, delivery o dovunque ci sia necessità di accettare pagamenti in mobilità, come ad esempio presso fiere ed eventi. Per chi è già cliente, potrà essere configurato anche come POS di supporto, attivabile in pochi minuti direttamente dal portale Nexi Business.
Negli ultimi anni, la banca guidata da Carlo Messina ha intrapreso un percorso di forte accelerazione dei digital payment, volto a favorirne la diffusione e l’utilizzo grazie a nuove soluzioni per i consumatori e iniziative per estendere la rete e le modalità di accettazione, e ha introdotto innovazioni funzionali a rendere il mobile uno dei canali chiave nelle interazioni con i clienti. La spinta all’evoluzione tecnologica rappresenta una leva per la trasformazione digitale della Banca anche nel settore dei pagamenti, un ambito in cui Intesa Sanpaolo è già leader in Italia con oltre 16 milioni di carte e volumi di transazioni tramite circa 800.000 POS diretti e indiretti: il Piano d’Impresa 2022-2025 prevede un’ulteriore crescita, aumentando i pagamenti digitali del 50% a circa 75 milioni nel 2025 da 51 milioni nel 2021.
Per Nexi, PayTech leader in Europa presente in oltre 25 Paesi, il lancio del SoftPOS in Italia è un ulteriore passo nell’implementazione della propria strategia di sviluppo del mercato al fianco dei propri Partner facendo leva sulla sua scala europea e sulla vicinanza ai clienti nelle diverse aree geografiche in cui opera. Il nuovo prodotto risponde pienamente alle specifiche esigenze degli esercenti italiani di avere a disposizione una soluzione semplice e sicura che consenta loro di accettare pagamenti digitali in ogni occasione, tramite uno strumento di utilizzo quotidiano come lo smartphone o il tablet.
Claudia Vassena, responsabile Sales & Marketing Digital Retail di Intesa Sanpaolo, sottolinea l’intenzione della Banca di eliminare la complessità a favore di un utilizzo della tecnologia sempre più semplice e sicura, e la vicinanza al mondo delle aziende: “Crediamo molto nel valore che la nuova soluzione SoftPOS potrà offrire ai nostri clienti, non richiedendo terminali aggiuntivi e offrendo un processo di pagamento rapido e digitale unicamente attraverso il proprio smartphone o tablet. Uno strumento di accettazione flessibile e dinamico, ideale in termini di facilità di accesso e sicurezza – aggiunge -. Vogliamo essere vicini alle aziende, anche di piccole dimensioni: questo lancio si affianca a Crescibusiness, piano da 5 miliardi di euro a livello nazionale che si rivolge proprio alle realtà che operano nel commercio, nel turismo e nell’artigianato. Intesa Sanpaolo riserva loro interventi per la liquidità, finanziamenti garantiti e soluzioni evolute per i pagamenti digitali, con in più il rimborso delle commissioni sui micropagamenti POS”.
“SoftPOS Nexi, semplice come un’app e sicura come un POS, è la soluzione innovativa che consente agli esercenti di cogliere al meglio le opportunità offerte dai pagamenti digitali in termini di velocità, comodità, sicurezza, in completa mobilità dentro e fuori il punto vendita – afferma Filippo Signoretti, Merchant Solutions Director Italia di Nexi – Dopo i successi registrati in Germania, Grecia e Ungheria, il lancio del prodotto in Italia rappresenta un ulteriore importante risultato dei nostri investimenti in tecnologia e innovazione come Paytech leader in Europa. Per noi resta prioritario mettere a disposizione dei nostri Partners e del mercato servizi e prodotti tecnologicamente all’avanguardia che supportino concretamente la digitalizzazione del Paese”.
SoftPOS è inizialmente disponibile per smartphone e tablet con sistema operativo Android. I clienti di Intesa Sanpaolo che entro il 18 dicembre attiveranno il servizio dal portale esercenti Nexi Business potranno concorrere alla vincita di uno smartphone Samsung S23.
– foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Ufficiale, Fabio Cannavaro è il nuovo ct dell’Uzbekistan
Pubblicato
1 ora fa-
6 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Fabio Cannavaro è il nuovo ct dell’Uzbekistan, una delle 18 Nazionali già qualificate ai Mondiali del prossimo anno. Il 52enne tecnico campano, ex capitano della Nazionale azzurra campione del mondo 2006, ha firmato un contratto con la federazione uzbeka (numero 54 dell’ultima classifica Fifa) di due anni, rinnovabile poi per altre due stagioni.
Dopo aver vinto tanto e da protagonista come calciatore (Mondiale a parte) sia a livello individuale (Pallone d’oro e Fifa World Player) che indossando le maglie della Nazionale, di Parma, Juventus e Real Madrid (con l’inizio al Napoli e un passaggio all’Inter), Cannavaro ha iniziato la carriera da allenatore nel 2015 direttamente dalla Cina, nel Guangzhou Evergrande, esonerato dopo 23 partite totali. Quindi un’esperienza di pochi mesi in Arabia Saudita con l’Al Nassr prima del ritorno in Cina (fino al 2021) inizialmente nel Tiajin e successivamente ancora al Guangzhou con cui vince uno scudetto.
Nel frattempo anche un “passaggio” ad interim (doppio ruolo) come ct della Cina, al posto di Lippi: due gare, due sconfitte e dimissioni. Nel settembre del 2022 subentra sulla panchina del Beneveto ma viene esonerato, nell’aprile del 2024 allena per 6 gare l’Udinese permettendo la permanenza nella massima serie. L’ultima esperienza, ancora da subentrato, in terra croata: alla Dinamo Zagabria rimane da dicembre 2024 ad aprile 2025. Adesso la nuova avventura come ct dell’Uzbekistan.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Vinitaly.Usa a Chicago: i dazi passano, il gusto italiano resta
Pubblicato
1 ora fa-
6 Ottobre 2025di
Redazione
CHICAGO (ITALPRESS) – Brindare al futuro con il lago Michigan sullo sfondo e un’aria di sfida che sa di orgoglio. E’ lo spirito con cui si è aperta, al Navy Pier di Chicago, la seconda edizione di Vinitaly.USA, la più grande rassegna dedicata al vino italiano negli Stati Uniti.
Oltre 250 aziende e consorzi, più di 1.500 buyer da Stati Uniti, Canada e Messico, una trentina di eventi tra degustazioni, masterclass e incontri d’affari: in un momento in cui i nuovi dazi minacciano l’export europeo, l’Italia risponde con presenza, unità e un messaggio chiaro – la qualità non la fermi. L’Italia del vino non arretra di un passo, nemmeno davanti ai dazi.
Due giornate di degustazioni, da domenica a lunedì, con incontri e business per dire che il vino italiano, anche nei momenti difficili, resta ambasciatore del Paese nel mondo.
“Il mercato statunitense non è sostituibile e vale la pena investirci”, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, aprendo ufficialmente la rassegna davanti a centinaia di operatori e giornalisti. “Il Sistema Italia è al fianco del settore per promuovere le qualità inimitabili del nostro vino e continuare a guardare al futuro con ottimismo. Non c’è insidia che non si possa affrontare se si ha la sicurezza di offrire un prodotto che non ha eguali”.
La sera di sabato, durante la cena di gala organizzata da Veronafiere a Eataly Chicago, il ministro aveva raccolto tanti applausi, con un discorso tutto improntato sulla fiducia che la qualità del prodotto italiano garantisce. Quando dopo il taglio del nastro domenica mattina, Italpress gli ha rivolto una domanda sul vecchio proverbio italiano “chi beve vino campa cent’anni”, chiedendogli se potesse valere anche in America, Lollobrigida ha risposto: “Rita Levi-Montalcini è stata una grandissima donna, campata fino a 103 anni. Speriamo di poter essere alla sua altezza anche grazie a questo prodotto, che fa parte di un’alimentazione complessa e sana. L’assunzione deve essere sempre moderata, com’è giusto che sia, ma noi crediamo che il vino, nella giusta misura, sia parte di una qualità della vita ottimale”.
Parole che sintetizzano lo spirito con cui l’Italia affronta questa fase incerta dei rapporti commerciali con Washington. Con la minaccia dei nuovi dazi sul vino e formaggi europei, il governo e le imprese si presentano uniti: promuovere, non arretrare.
A Chicago, Veronafiere, ITA – Italian Trade Agency, Fiere Italiane e la Camera di Commercio Italo-Americana del Midwest hanno messo in campo un evento che è insieme fiera, piattaforma economica e vetrina culturale.
“Vinitaly.USA è la risposta del vino italiano ai dazi e all’incertezza del mercato”, ha detto il presidente di Veronafiere Federico Bricolo. “Abbiamo costruito un programma unitario che mette insieme business, promozione e formazione. In un momento difficile, la presenza italiana deve essere ancora più visibile e diffusa sul territorio americano”.
Il mercato nordamericano, in effetti, resta strategico: secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, gli Stati Uniti assorbono il 38% del vino importato nel Paese e garantiscono all’Italia un fatturato annuo superiore ai 2,2 miliardi di dollari. “E’ un momento delicato – ha ammesso il presidente dell’ICE Matteo Zoppas – ma il nostro lavoro è proprio questo: sostenere gli imprenditori. A Chicago abbiamo selezionato produttori e buyer di alto livello. Gli uni attraggono gli altri: è così che si costruiscono mercati stabili. In tempi di dazi, dobbiamo rispondere con la diplomazia della crescita”.
Sul piano politico, anche la diplomazia italiana ha voluto lanciare un segnale di fiducia. L’ambasciatore d’Italia a Washington, Marco Peronaci, ha ricordato che “il vino è un prodotto iconico, simbolico: racconta la nostra storia e i nostri territori. E’ cultura, innovazione e dieta mediterranea insieme. Sostenere il vino significa sostenere tutto l’agroalimentare italiano”. Quanto ai dazi, Peronaci ha invitato a non drammatizzare: “Sono un fatto della vita, ma non dobbiamo farci paralizzare dagli ostacoli. I nostri imprenditori sanno reagire e competere. Il talento e la qualità ci permetteranno di superarli anche questa volta”.
La fiera, tra masterclass, forum economici e incontri B2B, ha riunito grandi nomi come Antinori, Frescobaldi, Ferrari, Zonin, Planeta, Berlucchi, Allegrini, Feudi di San Gregorio, Tasca d’Almerita, Pasqua e Tommasi, accanto ai consorzi del Prosecco DOC e DOCG, del Brunello di Montalcino, dell’Asti, della Valpolicella e della Doc Sicilia.
Il direttore generale di Veronafiere Adolfo Rebughini ha spiegato che “Vinitaly.USA non è più un esperimento, ma una piattaforma stabile che collega l’eccellenza italiana con distributori, ristoratori e importatori americani. Per la prima volta portiamo qui anche Wine2Wine Business Forum, Vinitaly Tourism e Sol Expo per l’olio extravergine”.
E proprio all’olio è dedicato un padiglione di Vinitaly curato da Orietta Gianjorio, sensory evaluation specialist: “Dove nasce la vite nasce anche l’ulivo. L’olio italiano è un’eccellenza come il vino. Gli americani stanno imparando a riconoscere la qualità: producono olio in California, ma coprono solo il 5% del fabbisogno nazionale. Non c’è competizione: le nostre cultivar, la varietà e la cultura del gusto ci rendono unici. Chi cerca il meglio non si ferma davanti a un dazio”.
Non sono mancati momenti simbolici e anche ironici. Il presidente della NIAF, Robert Allegrini, ha raccontato un aneddoto: “Cento anni fa, proprio qui al Navy Pier, atterrò il primo aereo straniero, che era italiano, pilotato dal generale Francesco De Pinedo. Accolto dagli italoamericani in festa di Chicago per la sua impresa, lui chiese solo un bicchiere di vino, ma era l’epoca del proibizionismo e gli risposero che non ce n’era. Lui rispose: “Madonna, ma dove sono arrivato?”. Cent’anni dopo, possiamo dire che le cose sono cambiate”.
Tra i protagonisti alla fiera di Chicago anche Kristian Ghedina, ex campione del mondo di sci e oggi ambasciatore Vinitaly.USA 2025: “Il vino e lo sport hanno molto in comune – ci ha detto -. Richiedono passione, equilibrio e disciplina. E alle prossime Olimpiadi di Cortina brinderemo con Prosecco: un simbolo di vittoria tutta italiana”.
Nel suo messaggio ufficiale, letto a Chicago dal consigliere Marco Rago, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ricordato che il vino “è una colonna dell’economia italiana e una voce essenziale del nostro export: oltre 8 miliardi di euro nel 2024, in crescita del 5,5%”. Ha poi annunciato l’istituzione di una Task Force Dazi alla Farnesina “per non lasciare sola nessuna impresa italiana all’estero” e ha ribadito che “ogni ambasciata dovrà essere trampolino di lancio per le aziende italiane”.
Così, mentre a Washington si discute di tariffe, a Chicago si brinda senza rinunciare all’ottimismo. Vinitaly.USA non è solo una fiera commerciale: è la prova che l’Italia, anche di fronte alle barriere, non si spaventa ma rilancia. Perchè, tra un calice di Barolo e un sorso di Prosecco, i dazi passeranno, ma il gusto italiano resta.
-foto xo9/Italpress –
(ITALPRESS).


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