Economia
Agenda 2030, la sfida della parità di genere per “ri-scrivere” il futuro
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2 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – E’ con la tavola rotonda “Parità di genere e imprenditorialità femminile quali driver di sviluppo” che l’Associazione GWPR Italia rinnova il suo impegno al ReWriters Fest, il primo festival italiano dedicato alla sostenibilità sociale, che si è tenuto a Roma dal 13 al 15 ottobre 2023. Tre giornate ricche di approfondimenti, interviste d’autore e dibattiti, per tracciare nuovi scenari del mondo contemporaneo, a partire dalla sua dimensione sociale. Con la sua partecipazione al Festival, GWPR Italia ha voluto creare valore sul tema della parità di genere, un’urgenza che è stata inserita negli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’agenda ONU 2030, per stimolare riflessioni sulle sfide che ci attendono, sugli interventi legislativi e sulle priorità d’azione, a sostengo di un’equa rappresentanza. Perchè la parità di genere è un tema economico e sociale, oltre che giuridico.
Alla tavola rotonda, moderata da Carola Salvato, Presidente GWPR capitolo Italia, hanno partecipato donne dai profili più eterogenei, alcune provenienti da realtà aziendali, altre dal terzo settore e altre ancora dal mondo accademico. Con loro, Pierluigi Sassi, Presidente di Earth Day Italia, una presenza significativa e necessaria, che ci ha invitati a riflettere sul fatto che la nostra ambizione più alta, la piena realizzazione della parità di genere, dipende dall’impegno congiunto di donne e uomini. Diversi sono stati i punti di osservazione che convergono nella volontà di posizionare questa tematica al centro della strategia economica del Paese, delle organizzazioni, delle Università.
Bisogna poi creare un contesto favorevole per lo sviluppo della leadership femminile, che superi un’organizzazione del lavoro ancora improntata su logiche maschili. Nel dibattito sono state avanzate proposte: dalle azioni di condivisione in famiglia con il congedo di paternità, ad un nuovo calendario scolastico per la scuola dell’obbligo, alle policy di genere per le carriere femminili, ad integrazione della certificazione di genere. Misure, che devono essere monitorate, per una valutazione degli effetti prodotti e per un avanzamento di nuove istanze.
“Siamo in una fase di riscrittura, di riconsiderazione della società, della famiglia, della collettività tutta, ha dichiarato Carola Salvato, Presidente GWPR capitolo Italia. Da questa tavola rotonda mi porto a casa l’importanza di creare alleanze, di fare rete, e della fiducia come bene economico. Non dimentichiamo mai l’unicità dell’espressione della diversità, senza un’alleanza paritaria tra uomini e donne non riusciremo a compiere una rivoluzione sociale che vede la felicità della collettività, e non sono di un genere”.
In apertura della tavola rotonda, Sila Mochi, Co-fondatrice di #InclusioneDonna, punto di aggregazione di 70 Associazioni attive nella promozione della parità di genere nel mondo del lavoro oltre che interlocutore rappresentativo per le Istituzioni, ha affermato: “In occasione della plenaria dello scorso settembre 2023, le Associazioni hanno chiesto a gran voce al Direttivo, oltre all’inserimento della Valutazione Impatto di Genere all’interno di DDL e dei Programmi di Investimento, la obbligatorietà della paternità da equiparare a quella materna, e una forte attenzione alle Direttive ANAC sulla qualificazione delle Stazioni appaltanti. Con queste istanze costruiremo il programma di Inclusione Donna dei prossimi 18 mesi”.
– Foto screenshot dal sito di ReWriters Fest –
(ITALPRESS).
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Economia
Dazi, Giansanti “Si rischia un caos globale, l’Europa giochi ad armi pari”
Pubblicato
22 minuti fa-
14 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Nessuno si aspettava i dazi americani al 30%: Donald Trump ci ha applicato dazi corrispondenti a quelli del Messico e del Sudafrica, e francamente noi europei, che siamo una grande potenza economica, politica e un grande alleato degli Usa, ci aspettavamo un trattamento diverso”. È quanto ha dichiarato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e alla guida dei 22 milioni di agricoltori europei, nell’intervista di oggi al Corriere della Sera. Giansanti ha espresso forte preoccupazione per le ricadute delle nuove tariffe statunitensi sull’intero comparto agroalimentare europeo. “Mi auguro un ripensamento americano – ha precisato – i dazi a questi livelli creerebbero un caos globale, non solo nei rapporti tra Ue e Usa”.
Secondo il presidente di Confagricoltura, la chiave per disinnescare la crisi potrebbe essere l’apertura di un confronto sulle barriere non tariffarie, ancora molto diffuse nel settore agricolo. Ma la questione va ben oltre il semplice scambio di merci: “L’obiettivo americano non è tanto imporre maggiori dazi, ma riuscire ad aprire il mercato europeo e rafforzare l’economia americana. È altrettanto evidente che il nostro interesse è proteggere il nostro mercato che sì, è fatto di standard molto elevati. Questi sono una difficoltà per le imprese americane, ma se non si ragiona in termini di reciprocità, anche con il Mercosur, non ci sarà mai la disponibilità al confronto degli agricoltori. Dobbiamo giocare ad armi pari”.
Sulla possibilità di rivedere la regolamentazione europea, il presidente non chiude del tutto le porte: “Su alcuni comparti produttivi come la soia, ci può essere uno spazio importante, ma se parliamo di un’apertura tout court del mercato a prodotti Usa che non hanno il nostro standard, o che richiamano impropriamente il nostro sistema di denominazione e di origine, verrebbero sconvolte tradizioni plurisecolari di molti territori europei”.
“Sarebbe molto difficile sostituire gli Stati Uniti. È vero che l’Unione europea sta trattando dei nuovi accordi commerciali con Indonesia, Thailandia e India, che sono mercati molto promettenti, ma non particolarmente attraenti per l’agroalimentare”. Giansanti, quindi, ha sottolineato la necessità di spingere sul mercato europeo, che alla fine è quello che dà maggiori soddisfazioni alle imprese, e di fare uno sforzo anche per rafforzare il mercato italiano. Quanto all’impegno della Commissione europea, ha aggiunto: “O la Ue dimostra di essere veramente solidale con una politica economica in grado di sostenere il suo sistema produttivo, oppure resteremo solo un grande condominio”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Economia
Salvini “I dazi sono sbagliati. L’Ue azzeri burocrazia e Green Deal”
Pubblicato
22 minuti fa-
14 Luglio 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – “I dazi sono sbagliati perché limitano l’agire delle imprese. Sicuramente quello che l’Unione Europea può fare oggi, senza dipendere da Trump o dalla Cina, è togliere i dazi che si è autoimposta: burocrazia, vincoli, limiti, divieti, green deal, stop alle auto, tasse su imprese italiane. Con Trump si tratta perché si deve trattare per abbassare questo 30% che sarebbe pesante per nostre imprese ma ciò che l’Unione Europea deve decidere è liberare le aziende italiane ed europee da una burocrazia che è folle”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, a margine di un evento a Milano sull’Autostrada Pedemontana Lombarda.
Alla domanda su quale potrebbe essere un accordo ottimale per le imprese, Salvini ha risposto che “c’è la presidente del Consiglio che sta trattando da mesi e lo sta facendo bene. Ciò che l’Unione Europea può fare oggi senza aspettare nessuno è azzerare il green deal e la burocrazia europea che stanno soffocando le imprese italiane. Questo Von der Leyen può farlo oggi. Se non lo fa, o ci è o ci fa”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS)
Economia
UniCredit “Sul Tar interpretazioni fuorvianti, il Golden Power è illegittimo”
Pubblicato
19 ore fa-
13 Luglio 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – “Alla luce delle varie dichiarazioni e interpretazioni, in alcuni casi fuorvianti, diffuse in relazione alla sentenza del TAR, UniCredit ritiene necessario e responsabile fornire chiarimenti inequivocabili a tali osservazioni, presentando i fatti così come delineati nella sentenza stessa”. Così in una nota il gruppo bancario. “Come già detto, UniCredit valuta positivamente la decisione del TAR in accoglimento del proprio ricorso. Questa è una prova inequivocabile che il modo in cui il Golden Power è stato utilizzato è illegittimo, tanto da richiedere l’emissione di un nuovo decreto, poiché quello adottato il 18 aprile è stato annullato dalla Corte – prosegue la nota -. La stessa sentenza, peraltro, di per sé dimostra la fondatezza dei rilievi di UniCredit in merito alle incertezze derivanti dalle prescrizioni del Golden Power e dalla loro applicazione nel caso di specie, richiedendo al TAR quasi 100 pagine per fare chiarezza al riguardo. La fondatezza del ricorso di UniCredit è stata chiaramente sottolineata dal TAR. Di quattro prescrizioni, due sono state annullate: la predefinizione di un rapporto tra impieghi e depositi e il mantenimento sine die del livello del project financing”.
“Una terza prescrizione, relativa ad Anima, è stata chiarita e implicitamente modificata nella misura in cui il TAR ha accolto e formalizzato la diversa interpretazione della prescrizione proposta dal MEF pochi giorni prima della prima udienza del Tribunale e poi presentata formalmente al Tribunale nell’ambito delle difese svolte – sottolinea ancora UniCredit -. Pertanto, non sussiste più un obbligo, e si fa piuttosto riferimento a una indicazione programmatica a mantenere i titoli italiani in Anima, nel rispetto dei doveri fiduciari nei confronti dei clienti cui tali asset appartengono. In merito alla cessazione delle attività o alla cessione degli asset di UniCredit in Russia (prescrizione che non include i pagamenti, come specificato dal MEF), il TAR ha dichiarato di non avere piena giurisdizione in materia. Come affermato dal TAR, la competenza a valutare la questione è appannaggio della BCE e UniCredit sta già ottemperando alle richieste della BCE”.
“UniCredit non commenterà le specifiche dichiarazioni rilasciate da BPM sia sulla vicenda che sull’Offerta di UniCredit, né sull’uso anomalo da parte di BPM di ogni iniziativa disponibile per ostacolare l’offerta, indipendentemente dal suo merito. Tuttavia, UniCredit sottolinea che la decisione finale riguardo al merito e all’attrattività di qualsiasi offerta dovrebbe sempre spettare agli azionisti – spiega ancora UniCredit -. Purtroppo, quegli azionisti sono stati esposti non solo all’uso illegittimo del Golden Power insistentemente invocato da BPM, ma anche a comunicazioni e campagne ingiustificatamente aggressive e spesso fuorvianti, volte a screditare sia l’Offerta che l’offerente. In questo contesto di profonda incertezza, gli azionisti di BPM potrebbero essere stati privati di un’opzione, i cui termini erano stati equamente stabiliti e, come chiaramente evidenziato da UniCredit al momento del lancio dell’Offerta, avrebbero potuto essere già stati migliorati se ci fosse stato un ordinato processo di OPS. UniCredit valuterà ora tutte le iniziative opportune in maniera tempestiva”, conclude la nota.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).


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