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Economia

Lavoro, Rapporto Confprofessioni -53mila liberi professionisti in 1 anno

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ROMA (ITALPRESS) – Nel 2022 poco più di 53 mila liberi professionisti hanno gettato la spugna. Dopo oltre 10 anni di crescita continua, interrotta solo dalla pandemia, si ferma la corsa dei liberi professionisti in Italia, che nel 2022 si attestano a 1.349.000 unità, segnando una flessione del 3,7% rispetto al 2021. Il bilancio diventa ancor più pesante se si considera che negli ultimi quattro anni circa 76 mila professionisti hanno abbandonato la loro attività, con una variazione negativa del 5%. E’ quanto emerge dal “VIII Rapporto sulle libere professioni in Italia – anno 2023”, curato dall’Osservatorio libere professioni di Confprofessioni, coordinato dal professor Paolo Feltrin, e presentato oggi a Roma che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone; del viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto; del viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, del presidente del Cnel, Renato Brunetta, del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella. Il settore professionale si muove in netta controtendenza rispetto alle dinamiche occupazionali della forza lavoro in Italia. Tra il 2018 e il 2022, infatti, il numero di occupati è cresciuto dello 0,6% ma è stato assorbito quasi esclusivamente dal lavoro dipendente, che aumenta di oltre 765 mila unità, a scapito di quello indipendente che nello stesso periodo perde 291 mila posti di lavoro. L’incertezza di un quadro economico assai complesso, insieme con il preoccupante declino demografico del Paese, sta modificando profondamente le caratteristiche del settore, che se da una parte vede ridursi il numero degli iscritti a un ordine professionale; dall’altra non riesce più ad attrarre le giovani leve. Nonostante l’aumento del numero di laureati, infatti, si registra una scarsa propensione verso la libera professione soprattutto tra le attività giuridiche, gli architetti, gli agronomi e i veterinari. Tra il 2018 e il 2022 il numero di laureati che hanno scelto la libera professione è passato da 20.795 a 18.644, registrando un calo del 10,3%. All’appello mancano 2.151 laureati, che hanno preferito un lavoro dipendente. La flessione degli iscritti colpisce quasi tutte le categorie professionali e risulta più marcata nel Mezzogiorno, che sconta una massiccia ondata migratoria verso le regioni del Centro e del Nord. Un fenomeno che ridisegna la configurazione degli studi. Se durante la pandemia i più penalizzati erano stati gli studi con dipendenti, nel 2022 si inverte la tendenza, con il recupero di quasi 11 mila professionisti datori di lavoro (e sono le donne a trascinare la crescita); mentre cala di circa 63 mila unità il numero di professionisti senza dipendenti. Un dato che indica una tendenza a rafforzare i livelli occupazionali e, quindi, una spinta verso i processi aggregativi degli studi professionali. Al di là del calo numerico complessivo che coinvolge sia la popolazione maschile (-4,6%) sia quella femminile (-2,1%), il Rapporto di Confprofessioni segnala come le donne siano cresciute maggiormente rispetto agli uomini. Nel 2022 si contano infatti 135 mila professioniste in più rispetto al 2010, mentre l’incremento dei professionisti si ferma a quota 28 mila unità. La presenza femminile spicca soprattutto tra le professioni sanitarie e socio-assistenziali (53,2%) e nelle attività legali si è quasi raggiunta la parità di genere (45,5%). In ritardo, invece, le professioni tecniche dove la quota di libere professioniste non raggiunge il 24%. Nel 2022 il reddito medio annuo dei professionisti iscritti alle casse di previdenza private è salito a quota 38.752 euro, in aumento rispetto ai 33.269 euro del 2021 e con un balzo del 14,2% rispetto al periodo pre-crisi pandemica. A beneficiare della crescita dei profitti sono soprattutto le professioni tecniche, grazie anche alla spinta del Superbonus. In cima alla classifica si collocano i geometri con un incremento del 37,7% sul 2010, seguiti a ruota dai geologi (+29,8%), architetti (+28,4%) e ingegneri (+25,9%). In base ai dati delle casse private, le professioni più redditizie sono quelle degli attuari (con un reddito medio di 96.306 euro) e dei commercialisti (74.330 euro); in calo, invece, i consulenti del lavoro (49.202 euro). In fondo alla classifica si collocano agrotecnici, giornalisti e psicologi. In uno scenario caratterizzato da poche luci e molte ombre, il rilancio delle libere professioni si gioca sulla transizione digitale ed ecologica per promuovere la sostenibilità e lo sviluppo della dimensione imprenditoriale degli studi professionali. In questa direzione la revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il meccanismo del REPowerEU rappresentano un nuovo impulso per valorizzare le competenze dei professionisti e per recuperare il ritardo nella “messa a terra” di una strategia di sviluppo del sistema professionale italiano. “Il mondo delle professioni italiane sono un’assoluta eccellenza a livello internazionale. Ci sono però dei segnali di allerta, perchè il nostro è un mondo molto maturo che ha la necessità di un nuovo aggiornamento di quella che è stata la riforma delle professioni del 2011-2012. E’ necessario ragionare se il sistema delle regole non ha bisogno di un aggiornamento. I giovani professionisti, ad esempio, arrivano tardi alla professione perchè il percorso di formazione è molto lungo, credo sia fondamentale proteggere il praticantato ma dobbiamo riflettere su come accompagnano i percorsi di formazione”. Afferma la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone. Secondo il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, “calo demografico, basso appeal delle libere professioni tra i giovani laureati e flessione del numero complessivo degli iscritti agli ordini professionali. Il rapporto ci consegna un quadro fedele e piuttosto preoccupante di una realtà economica che subisce le conseguenze di una congiuntura negativa – prosegue Stella – proprio quando l’intero settore è alle prese con una difficile transizione dettata dalla forza dirompente delle tecnologie digitali, che impongono notevoli investimenti per ridisegnare i modelli organizzativi all’interno degli studi professionali. In questo scenario, la contrazione del numero di iscritti agli albi professionali diventa ancor più preoccupante alla luce della scarsa propensione dei giovani neo laureati verso la libera professione. Un fenomeno aggravato dagli squilibri demografici e dal profondo divario tra le regioni del Sud e quelle del Nord. Tuttavia, all’interno del Rapporto ci sono segnali incoraggianti, per esempio, sul fronte dell’occupazione e l’aumento dei datori di lavoro professionisti è un chiaro sintomo della necessità di accelerare i processi di aggregazione, anche tra discipline diverse, per favorire la crescita dimensionale degli studi professionali e sostenere la loro competitività sul mercato nazionale e internazionale. L’insieme di questi fattori ci spinge a sottolineare l’esigenza di un intervento della politica per rendere più attrattivo e competitivo il nostro settore. E i segnali che arrivano in questa direzione dalle forze di Governo e dalle opposizioni ci lasciano ben sperare”, conclude. (ITALPRESS).

Foto: xb1

Economia

UniCredit, via libera all’aumento di capitale per l’OPS su Banco BPM

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MILANO (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione di UniCredit all’unanimità ha deliberato, in esecuzione della delega conferita dall’Assemblea Straordinaria degli Azionisti del 27 marzo scorso, l’aumento del capitale sociale a servizio dell’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria promossa sulla totalità delle azioni ordinarie di Banco BPM.

– Foto sat/Italpress –

(ITALPRESS).

 

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Economia

Poste, Del Fante “Operazione Tim completa percorso durato 8 anni”

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ROMA (ITALPRESS) – “Questa operazione è molto importante per Poste Italiane. Arriva a conclusione di un percorso di 8 anni, nel quale abbiamo rilanciato i pacchi, la telefonia, i pagamenti, i contratti luce e gas, permettendo agli italiani di avere più servizi della nostra azienda e facendo anche guadagnare i nostri azionisti, che partivano da un valore dell’azienda di 8 miliardi e sono arrivati a 27”. Lo dice al Tg1 Matteo Del Fante, amministratore delegato e direttore generale di Poste Italiane, in merito all’operazione che la porterà al 24,81% delle azioni di Tim.
“Crediamo che la transizione e l’evoluzione della tecnologia dovrà essere accompagnata da Tim per famiglie, imprese e Pubblica Amministrazione”, ha spiegato Del Fante.

– Foto ufficio stampa Poste Italiane –

(ITALPRESS).

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ITA Airways lancia le novità della stagione estiva 2025

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ROMA (ITALPRESS) – ITA Airways dà il via, oggi, alla nuova stagione estiva 2025 con grandi novità rivolte ai propri clienti. Prima fra tutte, il trasferimento delle proprie operazioni di terra e di volo presso il terminal T1 dell’aeroporto di Francoforte e T2 dell’aeroporto di Monaco, i principali delle rispettive aerostazioni, utilizzati anche dalle compagnie del Gruppo Lufthansa. “Grazie a questa novità, i passeggeri di ITA Airways potranno beneficiare di ulteriori vantaggi che renderanno la loro esperienza di viaggio ancora più confortevole e su misura – si legge in una nota -: l’utilizzo congiunto dei principali terminal con le compagnie del Gruppo Lufthansa consentirà infatti di ridurre significativamente i tempi di trasferimento e l’accesso ai controlli di sicurezza dall’area check-in. Al contempo, i passeggeri avranno un accesso più diretto ai voli in connessione e in codeshare con le compagnie del gruppo tedesco, operativi da oggi. Per l’occasione, la livrea dei due Airbus A320neo di ITA Airways che oggi hanno operato il volo da Roma Fiumicino verso Monaco e Francoforte, è stata arricchita dallo sticker “Member of Lufthansa Group””.

Sempre a partire da oggi, i passeggeri di ITA Airways potranno accedere ad oltre 130 lounge in tutto il mondo, e al contempo i passeggeri dei vettori del Gruppo Lufthansa, potranno utilizzare le lounge di ITA Airways secondo le modalità di accesso previste dalle Compagnie. “Oggi è un giorno molto importante nel percorso di crescita della nostra Compagnia – ha dichiarato Joerg Eberhart, Amministratore Delegato e Direttore Generale di ITA Airways – aggiungiamo ulteriori benefici per assicurare ai nostri clienti un’esperienza di volo sempre più completa e confortevole. Queste novità operative sono il risultato di una continua e proficua collaborazione con il Gruppo Lufthansa e vanno ad arricchire ulteriormente i servizi che abbiamo già messo a disposizione dei nostri clienti sin dalle prime settimane successive all’accordo con il partner tedesco. Continueremo ad impegnarci con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la connettività, il servizio e l’offerta di viaggio per i nostri passeggeri, sfruttando al meglio le sinergie con il Gruppo Lufthansa”.

Grazie alla presenza di ITA Airways nei principali terminal dei due hub del Gruppo Lufthansa, l’eccellenza del servizio Made in Italy diventerà sempre più centrale nell’esperienza del passeggero, anche al di fuori dell’Italia. “Il viaggio verso il Belpaese inizierà infatti già al momento dell’arrivo in aeroporto, quando il passeggero effettuerà il check-in presso i banchi ITA Airways, e proseguirà a bordo, dove troverà l’ospitalità e lo stile inconfondibile che contraddistinguono l’Italia”, prosegue la nota.

Le novità della summer 2025 di ITA Airways continuano con l’inaugurazione, oggi 30 marzo, del nuovo volo diretto di ITA Airways Milano Linate – Monaco, che sarà operativo con due frequenze giornaliere dal lunedì al venerdì per consentire ai viaggiatori di effettuare andata e ritorno comodamente nella stessa giornata, e una frequenza giornaliera nella mattina di sabato e nel pomeriggio della domenica. Nella stagione estiva 2025 ITA Airways volerà verso 59 destinazioni, di cui 16 intercontinentali, 27 internazionali e 16 nazionali. La Compagnia introdurrà anche 12 destinazioni stagionali durante il picco estivo, incluse le mete più gettonate del Mediterraneo come Grecia, Spagna e le isole italiane.

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– foto ufficio stampa ITA Airways –

(ITALPRESS).

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