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Spalletti “L’Italia c’è e mi fa battere il cuore”

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ROMA (ITALPRESS) – “La qualificazione a Euro2024 è la voce che sale dal fondo del pozzo in cui eravamo caduti e che urla al mondo che ci siamo anche noi, che siamo più vivi che mai e che andiamo in Germania a difendere il titolo vinto nel 2021”. Luciano Spalletti, in un’intervista che andrà in onda questa sera durante lo speciale “Un anno di sport” di Raidue alle 23.10, parla della sua Italia che ha staccato il pass per Euro2024. Il ct azzurro, in carica da metà agosto dopo le dimissioni di Mancini, ha subito dimostrato un grande amore verso la Nazionale ribadisce con forza i suoi sentimenti anche nell’intervista rilasciata a RaiSport. “In Germania sicuramente troveremo, come è successo a Leverkusen contro l’Ucraina, gli italiani che vivono lì e che ci trasmetteranno il loro amore e il loro senso di appartenenza per il nostro meraviglioso Paese. E’ anche per loro che non dovremo risparmiarci nemmeno per un centimetro – spiega il ct -. A uno come me far parte della Nazionale fa battere fortissimo il cuore”. Così come gli batteva forte quando ha portato il Napoli sul tetto d’Italia. “E’ stato un memorabile viaggio collettivo sui binari del sogno e della follia, quello scudetto sembrava impossibile anche nel sogno”, dice Spalletti che poi, in estate, mentre si godeva un pò di riposo, è stato coinvolto nel progetto Nazionale da Gabriele Gravina.
“La cosa che più mi è piaciuta del presidente è stata la sua capacità di mettermi da subito a mio agio, dimostrandomi una stima sincera e basando il rapporto sui principi e i valori del calcio italiano e dei giovani”, spiega Spalletti che, a proposito di giovani parla delle promesse azzurre, partendo dai suoi compiti da ct: “Il mio ruolo ha connotati di rabdomante, il mio dovere è quello di guardare, osservare, esplorare, scoprire tutto ciò che può contribuire a fare esultare una nazione intera.
Sono venuti fuori Kayode, Ranieri, Koleosho, oltre a Casadei che avevamo nel mirino da un pò. Mi è piaciuto nell’ultimo periodo l’atteggiamento di Lucca dell’Udinese, Bove è ormai una certezza, poi ci sono dei giocatori che stanno cominciando a giocare nei rispettivi club come Fabbian, Volpato, Prati, c’è Calafiori che è una certezza, sa giocare a sinistra e da centrale, è un calciatore già pronto per la Nazionale, sono tutti giovani interessanti per il nostro futuro”. Secondo Spalletti la “Nazionale dovrebbe essere la copertina del calcio che produciamo, in diversi paesi hanno investito molto sui club, ma non avendo una selezione forte non sono riusciti ad attirare l’attenzione del calcio mondiale come avrebbero voluto, per cui è interesse di tutti creare un’Italia forte per vendere al meglio il nostro calcio”.
La Federcalcio si è schierata contro la Superlega, anche Spalletti non la vede di buon occhio. “Il mondo in generale sta perdendo i buoni odori e i buoni sapori di un tempo, quelli della terra, della tradizione, della gente in festa intorno a una bandiera, dello stupore di vedere che ogni tanto succede che Davide riesce a battere Golia. Qualcuno vuole imporre quale sia l’unico calcio da guardare, non hanno capito che fin quando ci sarà un pallone e uno spazio disponibile per metterci due porte, le persone continueranno a scegliere il calcio che più li appassiona”. A proposito di passioni, Spalletti ricorda con trasporto il Mondiale vinto dall’Italia nel 2006 in Germania, proprio dove si giocheranno gli Europei di questa estate. “Ricordo tutto della finale di Berlino, ricordo la qualità altissima dei campioni e la grandissima forza mentale della squadra, ricordo la convinzione di fare gol dei cinque rigoristi, nell’ordine Pirlo, Materazzi, De Rossi, Del Piero e Grosso. Io non ho solo festeggiato quella finale, direi che l’ho anche giocata insieme ai miei figli che allora avevano 14 e 11 anni, alla fine siamo finiti in balia della gioia e degli abbracci”.
Secondo Spalletti in quel Mondiale “Lippi aveva trasmesso al gruppo la convinzione di poter vincere il titolo, era riuscito a cementare la squadra, proteggenedola dal caos di calciopoli. A Marcello per adesso mi accomuna solo la schiettezza di essere entrambi toscani”. Il ct sente molto la responsabilità del suo ruolo, lo affronta con entusiasmo e grandi motivazioni, nella speranza di poter regalare certe gioie già vissute da tifoso agli italiani. “L’augurio che faccio allo Spalletti uomo e allo Spalletti allenatore è quello di riuscire a essere giusto. Il potermi prendere un carico di situazioni anche complicate mi rende un uomo estremamente felice, spero che questo sentimento di felicità possa toccare più persone possibili”, dice Spalletti che poi chiude l’intervista rilasciata a RaiSport con gli “auguri a tutti gli italiani”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Musetti vola agli ottavi degli Internazionali d’Italia, Passaro eliminato

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ROMA (ITALPRESS) – Lorenzo Musetti approda agli ottavi degli Internazionali d’Italia 2025 di tennis, il Masters 1000 in scena sulla terra rossa del Foro Italico, a Roma. Il tennista toscano, numero 9 del mondo e ottava forza del seeding, ha sconfitto per 6-4, 6-3lo statunitense Brandon Nakashima, numero 28 del seeding. Al prossimo turno Musetti sfiderà il russo Daniil Medvedev, decima testa di serie, che ha sconfitto l’australiano Alexei Popyrin (24) per 6-4, 6-1 in 1h27′ di gioco.

“È ancora più bello giocare con con questo pubblico. L’importante era andare avanti di un break. Sono stato bravo a procurarmi tante opportunità. Il servizio e il dritto oggi hanno fatto la differenza”. Queste le parole di Lorenzo Musetti. Sul rapporto con il pubblico: “Devo essere bravo a gestirmi, ma i fan devono essere liberi. Questa è una settimana speciale per tutti e speriamo di continuare così”.

PASSARO ELIMINATO AL TERZO TURNO

Francesco Passaro va invece fuori al terzo turno al Foro Italico. Il numero 101 del mondo cede in due set a Karen Khachanov. 6-3 6-0, in poco più di un’ora in campo, il
punteggio in favore del tennista russo, che agli ottavi di finale affronterà il vincente della sfida tra la testa di serie numero 3 Carlos Alcaraz e il serbo Laslo Djere.

ATTESA PER SINNER, IN CAMPO LUNEDI’ A PARTIRE DALLE 15

Jannik Sinner torna in campo. Dopo l’esordio vincente con Mariano Navone al ritorno dallo stop di 104 giorni, il numero 1 del mondo affronterà l’olandese Jesper de Jong. Il match dell’altoatesino non inizierà prima delle ore 15. Sul Campo Centrale aprirà il programma Osaka-Stearns alle 11. Non prima delle 12.30 Jasmine Paolini contro Jelena Ostapenko, poi toccherà a Sinner. In apertura di sessione serale, non prima delle 19, ecco Matteo Berrettini contro Casper Ruud.

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ZVEREV AVANTI, RUNE FUORI

Alexander Zverev supera il secondo turno. Il tedesco, numero 2 del tabellone, ha superato facilmente il lituano Vilius Gaubas in due set per 6-4, 6-0.. Eliminato, invece, Holger Rune: il danese, numero 9 del seeding, è stato battuto dal francese Corentin Moutet in tre set per 7-5, 5-7, 7-6 (4).

Anche Arthur Fils si è qualificato per gli ottavi. Il francese, 13esima testa di serie, ha sconfitto in rimonta Stefanos Tsistsipas per 2-6, 6-4, 6-2 in 1h55′ di gioco.

Jack Draper supera il secondo turno. L’inglese, numero 5 del tabellone, ha battuto il qualificato ceco Vit Kopriva in due set per 6-4, 6-3 e adesso affronterà proprio Moutet.

SABALENKA E GAUFF AGLI OTTAVI

Coco Gauff agli ottavi agli Internazionali d’Italia, Wta 1000 da 6.911.032 dollari in corso sulla terra rossa del Foro Italico. La statunitense, numero 4 del tabellone, ha superato per 7-5, 6-3 la polacca Magda Linette. Affronterà la britannica Emma Raducanu, che ha battuto la russa Veronika Kudermetova 5-7, 6-0, 6-1. In mattinata, Aryna Sabalenka, numero 1 del mondo, si è imposta in rimonta sulla statunitense Sofia Kenin con il punteggio di 3-6, 6-3, 6-2.

– foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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Pedersen concede il bis al Giro d’Italia, vince la terza tappa e si riprende la maglia rosa

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VALONA (ALBANIA) (ITALPRESS) – Mads Pedersen vince la terza tappa del Giro d’Italia 2025, la Valona-Valona di 160 chilometri. Il danese si è ripreso la maglia rosa scavalcando Primoz Roglic, ora secondo a 9″. Il velocista della Lidl-Trek ha battuto nello sprint di gruppo Corbin Strong (Israel – Premier Tech) e Orluis Aular (Movistar Team).

Sei gli uomini nella fuga di giornata – Dries De Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale), Lorenzo Germani (Groupama-FDJ), Joshua Tarling (Ineos Grenadiers), Mark Donovan (Q36.5), Chris Hamilton (Picnic PostNL) e Alessandro Tonelli (Polti VisitMalta) – ad animare la corsa odierna, l’ultima in Albania: il gruppo ha lasciato spazio fino a un vantaggio massimo di circa 3′, poi nell’ultima salita di giornata il gruppo ha ricucito lo strappo sui fuggitivi prima dello sprint finale che ha incoronato il danese, di nuovo leader della classifica generale.

“Con quasi 3mila metri di dislivello è stata una giornata durissima, ma dovevo dare tutto
quello avevo per ripagare lo sforzo dei miei compagni di squadra. Io vincitore del Giro? Adesso non esageriamo (ride, ndr), vado forte in salita, ma mi godrò le prossime tappe, ci sono altre frazioni in cui posso dire la mia”, così il vincitore di giornata.

Domani ci sarà un giorno di riposo per il trasferimento in Italia, martedì si ripartirà con la quarta tappa, la Alberobello (Pietramadre) – Lecce di 189 chilometri, una frazione sostanzialmente piatta e su misura per i velocisti.

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L’ordine di arrivo

1. Mads Pedersen (Lidl Trek) in 3h49’47”
2. Corbin Strong NZL (IsraelPremierTech) s.t.
3. Orluis Aular VEN (Movistar) s.t.
4. Brandon Rivera COL s.t.
5. Edoardo Zambanini ITA s.t.
6. Stefano Oldani ITA s.t.
7. Andrea Vendrame ITA s.t.
8. Martin Marcellusi ITA s.t.
9. Filippo Fiorelli ITA s.t.
10. Christian Scaroni ITA s.t.

Le classifiche generali

CLASSIFICA GENERALE
1. Mads Pedersen DEN (Lidl – Trek) in 7h42’10”
2. Primoz Roglic SLO (Red Bull – BORA – hansgrohe) a 9″
3. Mathias Vacek CZE (Lidl – Trek) a 14″
4. Brandon McNulty USA a 21″
5. Juan Ayuso ESP a 25″
6. Isaac Del Toro MEX a 26″
?7. Max Poole GBR a 33″
8. Antonio Tiberi ITA a 34″
9. Michael Storer AUS a 36″
10. Giulio Pelizzari ITA a 40″

CLASSIFICA A PUNTI (maglia ciclamino)
1. Mads Pedersen DEN 54 punti
2. Alessandro Tonelli ITA 35
3. Orluis Aular VEN 24

CLASSIFICA MIGLIOR SCALATORE (maglia celeste)
1. Lorenzo Fortunato ITA 28 punti
2. Sylvain Moniquet BEL 18
3. Pello Bilbao ESP 12

CLASSIFICA MIGLIOR GIOVANE (maglia bianca)
1. Mathias Vacek CZE in 7h42’24”
2. Juan Ayuso ESP a 11″
3. Isaac Del Toro MEX a 12″

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– foto IPA Agency –

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Coppola risponde a Krstovic, 1-1 nello scontro salvezza tra Verona e Lecce

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VERONA (ITALPRESS) – Termina in parità lo scontro salvezza tra Verona e Lecce: un 1-1 che serve poco ai salentini, mentre per gli scaligeri vuol dire un passo in più verso l’obiettivo. Infatti, il Lecce rimane al terzultimo posto a pari punti (28) con l’Empoli, mentre i veneti, che mancano il match point salvezza, sono a quota 33.

Zanetti ritrova pedine fondamentali per la difesa come Coppola e Valentini, mentre davanti si rivede Tengstedt dal 1′. Anche Giampaolo ritrova il suo bomber, Krstovic, sciogliendo i dubbi della vigilia. Dopo un avvio comprensibilmente bloccato, gli ospiti prendono il controllo delle operazioni e passano meritatamente in vantaggio al 23′ proprio con Krstovic, che batte Montipò dopo un bel suggerimento di Tete Morente. Il Verona fatica a costruire e perde diversi palloni a centrocampo, anche per merito del grande lavoro di Coulibaly.

E allora è una palla inattiva a venire in soccorso degli uomini di Zanetti: Suslov su punizione disegna un cross arcuato e lento, ma la difesa ospite è immobile e Coppola, con un gran colpo di testa, la insacca sul secondo palo sorprendendo Falcone. Un gol che arriva nel momento più complicato per il Verona e che cambia l’inerzia della partita. Dopo un tiro di Krstovic dal limite che esce di pochissimo, infatti, gli scaligeri sono più brillanti nella ripresa anche per merito dell’ingresso di Serdar, che impegna Falcone con un tiro non particolarmente complicato. Al 57′, su angolo, Coppola ci arriva ancora anticipando tutti, compreso un imperfetto Falcone, ma non devia al meglio e manca lo specchio. Il Lecce risponde a folate, prima con il cross teso di Pierotti per Banda, che arriva in ritardo, e poi con un’incursione centrale di Berisha conclusa con un tiro che Montipò non ha problemi a bloccare. Nel mezzo, duro scontro tra le teste di Mosquera e Gaspar: ha la peggio il difensore del Lecce, che cade male sulla spalla e deve abbandonare il campo pochi minuti dopo. Con questo risultato, il Verona interrompe una striscia di tre sconfitte consecutive, mentre il Lecce prosegue nel digiuno da vittorie, l’ultima il 31 gennaio.

IL TABELLINO

VERONA (3-4-2-1): Montipò 6; Ghilardi 5.5, Coppola 7, Valentini 6 (36′ st Daniliuc sv); Tchatchoua 6.5, Niasse 5.5 (30′ st Livramento 6), Duda 5.5, Frese 6; Suslov 6.5 (1′ st Serdar 6.5); Tengstedt 5.5 (18′ st Mosquera 6), Sarr 5.5 (31′ st Bernede 6). In panchina: Berardi, Perilli, Oyegoke, Faraoni, Bradaric, Slotsager, Lazovic, Kastanos, Lambourde, Ajayi. Allenatore: Zanetti 6.

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LECCE (4-2-3-1): Falcone 6; Guilbert 5.5 (1′ st Danilo Veiga 6), Gaspar 5.5 (30′ st Tiago Gabriel 6), Baschirotto 6, Gallo 5.5; Coulibaly 7, Pierret 6 (21′ st Berisha 6); N’dri 5.5 (10′ st Banda 5.5), Helgason 6, Tete Morente 6.5 (10′ st Pierotti 6); Krstovic 7. In panchina: Fruchtl, Samooja, Sala, Rafia, Ramadani, Kaba, Rebic, Sansone, Burnete, Karlsson. Allenatore: Giampaolo 6.

ARBITRO: Maresca di Napoli 5.5.

RETI: 23′ pt Krstovic, 41′ pt Coppola.

NOTE: cielo sereno, terreno in buone condizioni. Ammoniti: Suslov, Duda, Niasse, Tchatchoua. Angoli: 3-6. Recupero: 3′ pt, 5′ st.

– foto IPA Agency –

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