Cronaca
Meloni al Question Time “Dalle privatizzazioni 20 miliardi in 3 anni”
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1 anno fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Il governo lavora a un piano di razionalizzazione delle partecipazioni dello Stato dal quale sono attesi proventi pari ad almeno l’1% del PIL, quindi circa 20 miliardi di euro in 3 anni: è un obiettivo ambizioso, ma è alla nostra portata”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il Question Time in Aula alla Camera.
“Concordo pienamente sul fatto che le privatizzazioni non debbano avere come unico scopo quello di fare cassa per ridurre il debito pubblico, ma che debbano invece essere considerate anche uno strumento di politica industriale e un fattore di sviluppo dell’economia italiana e posso confermare che è esattamente questa la strategia che ci muove. Quello che noi vogliamo fare è un approfondimento strategico che porti a una razionalizzazione delle partecipazioni dello Stato secondo un approccio che è abbastanza semplice: ridurre la presenza dello Stato laddove non è necessaria e affermare la presenza dello Stato dove invece è necessaria, come ad esempio negli asset strategici”, ha aggiunto.
“Non si tratta di privatizzare per privatizzare – ha detto ancora Meloni -, non si tratta di dismettere o peggio ancora di svendere: l’impostazione di questo governo è lontana anni luce da quanto abbiamo spesso visto accadere in passato, quando con ‘privatizzazionì si chiamavano regali miliardari fatti a qualche fortunato e ben inserito imprenditore”.
Nel corso del Question Time Meloni ha anche parlato di Medio Oriente. “L’Italia ha sempre ribadito che il popolo palestinese ha diritto a uno Stato indipendente, sicuro ed economicamente prospero: è una posizione che questo governo ha ribadito banalmente perchè è una soluzione giusta, necessaria e nell’interesse dei palestinesi ma, a nostro avviso, anche nell’interesse di Israele – ha detto -. E’ la ragione per la quale posso dire che non condivido la posizione recentemente espressa dal primo ministro israeliano sulla materia. Spero che si convenga sul fatto che il riconoscimento non può essere richiesto unilateralmente” e “che la precondizione per qualsiasi ipotesi di trattativa in questa direzione è il riconoscimento da parte degli interlocutori di Israele, del diritto all’esistenza dello stato ebraico e del diritto per i suoi cittadini a vivere in pace e in sicurezza”.
Rispondendo a un’interrogazione su Stellantis, il premier ha affermato: “Vogliamo come sempre difendere l’interesse nazionale” e “instaurare chiaramente un rapporto che sia equilibrato con il gruppo” per “difendere la produzione in Italia, i livelli occupazionali e tutto l’indotto dell’automotive”. “Vogliamo tornare a produrre in Italia almeno un milione di veicoli l’anno” ma “se si vuole vendere un’auto sul mercato mondiale pubblicizzandola come gioiello italiano, allora quell’auto deve essere prodotta in Italia – ha aggiunto -: questa è un’altra questione che noi intendiamo porre, queste sono le regole con l’attuale governo e valgono per tutti”.
Per il Cdm di domani il presidente del Consiglio ha annunciato un decreto legislativo sulla terza età: “Stanzia complessivamente oltre un miliardo di euro per i primi due anni, risorse che servono a garantire all’anziano una vita serena, attiva e dignitosa, garantendo dov’è possibile il diritto di continuare a vivere e a curarsi nella propria casa, semplificando e rafforzando l’accesso ai servizi, ma anche le procedure di valutazione della persona non autosufficiente”.
Meloni ha anche fornito cifre sull’Assegno di Inclusione, che supera il Reddito di Cittadinanza. La nuova misura “è attiva dal 1° gennaio 2024 e, al 20 gennaio il Ministero del Lavoro ci dice che su una platea di 737 mila nuclei familiari potenziali – ha detto il premier -, sono già 600 mila quelli che hanno presentato domanda e i primi pagamenti per coloro che hanno superato i controlli – perchè, a differenza del reddito di cittadinanza, i controlli li facciamo prima e non li facciamo dopo – partiranno venerdì 26 gennaio e l’importo medio stimato è di 635 euro al mese, cioè una cifra superiore all’importo medio che veniva erogato con il reddito di cittadinanza. Dimostriamo una cosa che abbiamo sempre sostenuto e cioè che dividendo le platee ne avrebbero beneficiato soprattutto coloro che versavano in condizioni peggiori”, ha aggiunto. E ha spiegato: “Attualmente sulla piattaforma sono presenti quasi 178 mila offerte di lavoro, oltre ai progetti ulteriori, e proposte per oltre 513 mila corsi di formazione, ma voglio segnalare anche a questo Parlamento che su 249 mila potenziali occupabili che negli ultimi mesi percepivano il reddito di cittadinanza, solo 55 mila hanno presentato domanda” per l’assegno di inclusione: “poco più del 22% della platea”. “E’ possibile che alcune di queste persone abbiano trovato lavoro privatamente, ma è possibile anche che alcune di loro non cercassero un’occupazione o preferissero lavorare in nero: questa è la ragione per la quale sono molto fiera del lavoro che abbiamo fatto, perchè se non sei disponibile a lavorare, non puoi pretendere di essere mantenuto con i soldi di chi lavora ogni giorno”, ha proseguito Meloni.
Capitolo riforma del Patto di Stabilità Ue. “Il nuovo Patto di stabilità e crescita supera le regole irrealistiche previste dal precedente: credo che questo sia anche un merito dell’Italia” che “è riuscita a impedire il ritorno alle regole precedenti che erano ispirate a una austerità cieca che alcuni auspicavano”, ha sottolineato Meloni.
E sulla sanità ha chiarito: “Il superamento del tetto di spesa è un obiettivo che abbiamo e che contiamo di raggiungere quanto prima, compatibilmente con gli impegni finanza pubblica, perchè per noi assicurare il diritto alla salute dei cittadini è una priorità assoluta”.
– Foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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Pubblicato
2 ore fa-
29 Aprile 2025di
Redazione
VERONA (ITALPRESS) – Il Cagliari di Nicola vince per 2-0 in casa dell’Hellas Verona e si avvicina sensibilmente alla salvezza. L’eroe della serata è Pavoletti, ancora una volta autore di una rete preziosa per il destino della formazione sarda, mentre il raddoppio lo realizza nel finale il neoentrato Deiola. In generale, al Bentegodi va in scena una partita a tratti intensa, ma con ben poca qualità: si avverte, infatti, il peso dei punti in palio e, di conseguenza, abbondano gli errori tecnici, soprattutto tra le fila del Verona (spesso fischiato ad ogni palla persa). Entrambe le squadre non giocano bene, ma il Cagliari si porta a casa i tre punti con merito, grazie all’ottimo primo terzo di gara. Nel primo tempo si fa preferire la formazione sarda sul piano dell’approccio, rispetto ad un Verona poco concreto. Gli ospiti sfiorano il vantaggio al 18′, quando Luvumbo spreca malamente, tutto solo davanti a Montipo. I rossoblù, però, riescono a sbloccare il risultato alla mezz’ora, grazie al gol dell’eterno Pavoletti, in campo al posto dello squalificato Piccoli. Sul cross di Luvumbo, Ghilardi buca l’intervento e l’attaccante non perdona l’errore del difensore avversario. Il Verona prova a reagire, alzando i propri ritmi, ma, di fatto, non creando alcuna occasione da rete. I padroni di casa, inoltre, nel corso della prima frazione, perdono Suslov a causa di un problema fisico. Nonostante un atteggiamento più aggressivo e gli ingressi di Lazovic e Lambourde, il Verona continua a non impensierire la porta di Caprile. La squadra di Zanetti manovra bene il pallone, per poi, però, peccare di frenesia negli ultimi metri. L’insoddisfazione di Zanetti è ben evidente al 70′, quando il tecnico ex Empoli esaurisce tutte le sostituzioni, buttando nella mischia anche Livramento e Kastanos. Dall’altra parte, invece, oltre a difendersi con ordine, il Cagliari è anche bravo a spezzare i ritmi. Ne consegue, dunque, una generale penuria di palle gol per quasi tutto il secondo tempo. Al 82′ ci prova Lambourde che controlla e calcia al volo, spendendo però la sfera sopra la traversa. Il rosso diretto a Ghilardi tre minuti dopo, causa entrataccia su Gaetano, ha il sapore della resa per la squadra di casa. Nel recupero, i sardi realizzano anche la rete del 2-0 con Deiola, approfittando di un Verona totalmente sbilanciato. Considerando i risultati di Venezia ed Empoli, questa sconfitta non compromette più di tanto la classifica degli scaligeri, a+7 sulla zona retrocessione a quattro giornate dal termine. Il Cagliari, invece, sale a quota 33 punti e acquista fiducia per lo scatto salvezza definitivo.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Pedro salva la Lazio, pari in rimonta contro il Parma
Pubblicato
2 ore fa-
29 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Gol e spettacolo all’Olimpico, dove la Lazio rimonta due gol al Parma e porta a casa un pareggio non particolarmente utile per la classifica, ma importante per il morale. Un 2-2 frutto delle doppiette di Ondrejka, in gol all’alba dei due tempi, e di Pedro, che entra dalla panchina e risolleva le sorti dei biancocelesti. Continua, però, la “maledizione” dell’Olimpico per gli uomini di Baroni, che davanti al proprio pubblico non vincono in campionato dal 5-1 contro il Monza del 9 febbraio: da allora, cinque pareggi. La Lazio viene colpita a freddo, al 3′: Valeri trova lo spazio per servire Ondrejka, che controlla e batte Mandas trovando l’angolino basso. La reazione della Lazio non si concretizza in vere occasioni da rete. Anzi, il Parma si rende pericoloso in contropiede e, con il passare dei minuti, annulla totalmente i biancocelesti. Il fraseggio degli uomini di Baroni, infatti, si fa sempre più lento e prevedibile. Zaccagni prova a dare la scossa tentando una rovesciata senza, però, impattare bene il pallone. Al 38′ Castellanos trova il gol in anticipo sull’uscita di Suzuki, ma era in fuorigioco. L’intervallo è ciò che serve alla Lazio per riordinare le idee e presentarsi con nuova energia nella ripresa. Eppure, dopo nemmeno un minuto arriva il raddoppio di Ondrejka, fortunato su un doppio rimpallo ma poi impeccabile nel piazzare la palla sul secondo palo lasciando immobile un incolpevole Mandas. Il gol abbatte ancora di più il morale dei biancocelesti, che rischiano di capitolare poco dopo quando Pellegrino ruba palla a Gila ma viene poi ipnotizzato dal portiere greco. Il Parma gestisce egregiamente il ritmo della partita, ma rischia anche di ottenere l’effetto opposto, ovvero ridare speranza alla Lazio. Infatti, Suzuki è decisivo due volte, prima su un tocco di Pellegrini su suggerimento del neoentrato Pedro e poi, soprattutto, sul tentativo ravvicinato di esterno di Isaksen. I cambi danno nuovo vigore al Parma, con Man che impegna subito Mandas, ancora una volta molto attento e reattivo. Ma la spinta dura poco, visto che nell’ultimo quarto d’ora sale in cattedra pedro. Lo spagnolo fulmina Suzuki al 79′ con un tiro all’incrocio dopo una bella parata del portiere dei ducali sull’inserimento di Tchaouna. All’84’, Pellegrini, già protagonista nell’azione precedente con il cross per Tchaouna, alza nuovamente il pallone e trova il colpo di testa dell’ex Chelsea. La Lazio ha anche l’occasione per vincere con Guendouzi, su cui è reattivo Suzuki. Anche il Parma ha accarezzato nuovamente i tre punti, ma Man al 93′ sbaglia tutto davanti a Mandas.
– foto Image –
(ITALPRESS).
Cronaca
OMICIDIO GARLASCO, MALORE PER MADRE SEMPIO DURANTE INTERROGATORIO
Pubblicato
4 ore fa-
28 Aprile 2025di
Redazione
Daniela Ferrari ha accusato un malore questa mattina mentre si trovava al Comando provinciale dei carabinieri di Milano in via della Moscova per essere sentita come testimone nell’ambito della nuova indagine della Procura di Pavia in cui il figlio, Andrea Sempio, è indagato per l’omicidio di Chiara Poggi per il quale è stato condannato in via definitiva Alberto Stasi. Dopo le prime due domande, la prima di carattere generico, la donna si sarebbe sentita poco bene. Consigliata dall’avvocato Massimo Lovati, che assiste Sempio con la collega Angela Taccia, Ferrari aveva già deciso fin dall’inizio di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Daniela Ferrari era stata convocata come teste per ripercorrere ancora una volta quella mattina del 13 agosto 2007, quando Chiara venne uccisa.


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